15 settembre 2017

Last

Last, per me non è solo la parola inglese di "ultimo" ma è anche il nome di un ragazzo che ho incontrato in un ciclo di sogni dalle elementari fino a circa le superiori.
E su di lui ho scritto parecchio nelle poesie... Non solo nella poesia omonima...
È una ricerca folle, la ricerca di una persona incontrata in sogno, ed in realtà...non so manco se esista...

Il primo incontro di lui...ero ancora alle elementari, tra la 3° e la 4° elementare credo...
I labirinti, quelli fatti di siepi nei giardini, mi hanno sempre affascinato ma non ne ho mai visitato uno, forse perché non è un opera topiaria così comune specie nelle mie zone, ma ricordo che il primo incontro con un Last ragazzino, come un moderno Peter Pan è stato in un luogo simile.
Sono passata al improvviso dal mio gironzolare curiosa ad incrociare lo sguardo che ai tempi definirei orco, ma più probabilmente un orco/gigante delle fiabe, che incrociando il mio sguardo prese ad inseguirmi... Ho ancora vivido il ricordo di quella fuga nel labirinto senza nemmeno sapere la via d'uscita e quando ormai stavo perdendo la speranza lui è apparso dal alto tendendomi la mano, per portarmi oltre ad un cancello di legno bianco in grado di nasconderci alla vista del orco.
Avevo il cuore in gola, la schiena contro il legno del alto cancello, stretta a lui, tremante... Davanti a noi solo erba e forse anche un grande albero, quasi la rappresentazione di un baobab infogliato.
Ma la cosa che mi colpì di più...fu il dono di una parure di cuori rossi, dei gioielli, orecchini, la collana, il bracciale forse, laccati di rosso fiammante su un contenitore dal fondo bianco.
Uno strano dono, ma quando li ho accettati... Mi sono svegliata....
Ho cercato un oggetto simile per anni, una volta in tabeccheria trovai degli orecchini a bottoncino che ci assomigliavano parecchio...ero già alle medie, e me li comprai subito prima di scoprire che in realtà non erano cuori, ma fragole (o mele)
Non ricordo realmente il suo aspetto in quel momento....ma ricordo di aver sentito sin da subito di potermi fidare di lui, mentre mi proteggeva dal orco che mi dava la caccia...
Ovviamente è stato solo l'inizio...

Il secondo sogno quasi lampante nella memoria è intorno alla 5° elementare perché al inizio ero convinta che Last fosse Manuel il mio fidanzatino del asilo (quello che a 5 anni ho placcato e buttato a terra per baciarlo sulla bocca) ed in quel periodo avevo la convinzione che lo avrei rivisto alle medie (tra l'altro me lo sono pure ritrovata in classe...ma i rapporti non erano così buoni).
Quindi in principio, pensavo che Last fosse lui.
Praticamente in sto sogno rincorrevo il mio gatto fuori dalla finestra.
La finestra di camera mia... Che effettivamente da sulla strada, ma al di là della strada c'è un cortile con alte mura ed un portone immenso di legno, quindi quel cortile era diventato magicamente una sorta di castello, su cui arrivavo sui tetti, rincorrendo il gatto fuggito.
Nella prima parte del cortile, dovevo stare attenta a non scivolare sulle tegole, e alla ricerca del mio micetto come un Peter Pan in pigiama era venuto in mio soccorso, conducendomi poi al interno del castello, verso un enorme letto sospeso dal soffitto sul vuoto, dove dormivano tantissimi bambini che io avevo identificato come orfani.
E mi sono addormenta lì e risvegliata nel mio letto.

Al terzo sogno ero praticamente alle medie, credo tra la 2° e la 3°
Ai tempi iniziavo già a sviluppare la spiritualità attuale, percepire il mio primo spirito guida e quel concetto...di dover proteggere le persone...
Era una piazza, acciottolata, davanti ad una chiesa, probabilmente arrampicata su una collina perché da un lato vedevi su spazi aperti.
Era strano, non c'erano adulti in zona, poi, una forte scossa di terremoto ribalta la piazza, alcuni muri franano, ma non la chiesa che resta agibile, vicino a me un gruppo di bambini/ragazzini che si tengono vicini, seduti sulle scale della piazza, uno di loro ha in mano una pietra, una specie di geoide a colori concentrici, l'arcobaleno di pietra, dalla superficie levigata ma dai colori che paiono quasi come l'opale...
(Di fatto la conchiglia che mi porto dietro come porta fortuna da una vita ha pure quella i colori di un arcobaleno sul dorso)
Lì il ragazzino non parla, ma alla seconda scossa la chiesa resta insolitamente intatta, quindi richiamo il gruppo e tra la pavimentazione divelta della piazza li guido a cercare riparo nella chiesa.
Chi mi trovo davanti superata la soglia rende chiaro il perché la chiesa è intatta.
Con una tonaca con copricapo in tinte viola c'è una "sacerdotessa nera" una maga dal aspetto di felino antropomorfo dal pelo nero come la notte.
La prego di accogliere i bambini al interno per proteggerli dal terremoto.
Dopo aver riflettuto, con tutti ormai dentro le mura del tempio ella acconsente ma offre una coppa dorata con un liquido scuro al suo interno, dice che per restare  dovremo bere tutti da quella coppa, con la netta consapevolezza che quello è veleno, prendo tra le mani la coppa che inizia a ribollire e cambiare aspetto, diventando sfere di liquirizia, annullando l'effetto della pozione originaria.
Facendo incazzare non poco la strega che tenta di attaccarmi ma senza riuscire a torcere un capello a nessuno.
E quella se ne va indispettita promettendo un altra battaglia in futuro.
(Personalmente non l'ho più rivista)
Ricordo di aver condotto i bambini a varcare l'ingresso dei sotterranei e poi...mi sono svegliata.


4°sogno
E' iniziato tutto con un tentativo di viaggio astrale, che mi ha fatto addormentare di lì a poco, che mi ha proiettato in un luogo nello spazio che ho tipo identificato come la luna, non c'erano prati, ma solo terra bianca. e costruzioni colorate.
C'erano altri viaggiatori onirici, c'era una riunione, tipo davanti ad un falò.
Ed al improvviso, c'è qualcosa che non va, tutto inizia a crollare, atterrita, non riesco a muovermi, e vedo questa specie di grande matita colorata, che mi sta per cadere addosso tipo colonna, ma lui...la blocca, stile Hercules, e quando cerco di ringraziarlo, dice che deve andare.
Quando ti rivedrò?
Ci rivedremo su Venere.

Infatti nella poesia Last, glielo chiedo... dove diavolo è Venere, o meglio, che cavolo significa? 
Ho analizzato il concetto di Venere, come pianeta, ma effettivamente non è possibile metterci piede
Venere in quanto divinità, ossia Afrodite, la dea del amore e della bellezza.

La bellezza è soggettiva e soprattutto, non vive a lungo da riuscirci ad incontrare su, per cui il ragionamento Venere = Amore

E probabilmente da qui la mia convinzione che Last sia un ragazzo di cui mi innamorerò, se non me ne sono già innamorata in passato...
Insomma, un ragazzo capelli castani, occhi verdi, con cui mi sento bene in sua compagnia, c'è eccome...ma...il nostro rapporto è principalmente d'amicizia...
Insomma, non ne sono così dipendente, come ero in quei sogni...spesso sento il moto... l'istinto di dover essere io a proteggerlo, non farmi proteggere.

Insomma, è una roba un po' strana.
Ma è un sogno ancora a cui mi appiglio, che non mi fa mollare la presa di credere nel amore, e in un incontro in cui io possa essere me stessa, pregi e difetti, una persona con cui mi sento completa e protetta...
E per la cronaca... a scrivere... Questo post, ci ho messo 2 mesi buoni, per quanto sto ricordando sogni, di molti, e molti anni fa...non è sempre facile, scoprirsi, e denudarsi di certi ricordi, così intimi, le cose che ci fanno andare avanti, spesso sono quelle che più...ci fanno pensare, e che abbiamo difficoltà a raccontare.

Ho voglia di un abbraccio, inizia a far freddo...
-7 Giorni al mio compleanno