Eppure ho dannatamente bisogno di scrivere e sfogarmi.
È già passato più di un mese da quella teorica pausa che in realtà ga dettato la fine di 7 mesi di relazione.
E a volte mi sorprendo come dopo aver passato tutte le fasi del lutto, ormai mi accorgo di non essere più follemente innamorata, anzi, sentendo Simone per la questione pc sono stata la prima a suggerire di vederci a casa sua davanti ad una tazza di tè per parlare, dato che a suo dire si sente terribilmente in colpa per come ha gestito la situazione.
In colpa per come si è comportato, non un mi sei mancato o roba simile, insomma siamo andati entrambi avanti.
In queste ultime due settimane poi mi sono sorbita le continue critiche di mamma sul fatto dei miei capelli blu e la sua convinzione che l'abbia fatto perché voglio attirare l'attenzione degli altri su di me.
L'attenzione degli altri sul mio aspetto fisico? Quello che vorrei che molti vedessero è dentro, nel anima, non allo stato corporeo.
Sicuramente i capelli blu richiedono molte più attenzioni nel lavarli, ma mi sento come con il mio colore naturale, semplicemente ho fatto qualcosa che desideravo da molto tempo, più di 15 anni e anche se è una cosa...futile.
È corroborante sentire che hai finalmente realizzato qualcosa.
Anche solo un minuscolo fattore estetico.
Nel frattempo ho scritto al comune con la pec la richiesta ufficiale di visionare la documentazione stesa dal università per l'immobile, ci saranno sicuramente delle modifiche da fare tipo la creazione di una cucina/laboratorio e del uso al piano terra del area pasti ad un area sala da tè aperta pure al pubblico, ma dopo circa un anno e mezzo, anche quel ciclo di studi e ricerche in qualche modo va a concludersi con la stesura finale del progetto, che poi posso iniziare ad esporre ai maggiori inreeessati, e soprattutto partecipare ai bandi e concorsi nazionali ed europei per raccogliere fondi.
Ne ho già individuato uno, non da denaro sufficiente per acquistare l'immobile ma mi permetterebbe di portare il progetto e l'idea in vista, al di fuori della piccola cerchia di contatti che fin ora hanno voluto ascoltarmi.
Una persona, questa sera mi ha chiesto se ero convinta della riuscita del progetto, considerando quanto a lungo gliene ho parlato, pensavo che fossero chiare le mie intenzioni, anche perché ho prestato grands attenzione alla questione dells domanda ed offerta dei servizi qui in zona.
Probabilmente con questi capelli blu e l'abbigliamento casual non ispiro grande fiducia a prima vista, ma basterebbe solo che mi ascoltassero.
La mia famiglia nega che ci possa riuscire, ma ovviamente partono da partito preso, non ho mai fatto nulla di veramente buono, ho sempre speso i miei soldi in mille paciugate, ma in qualche modo, prossima ai 30 anni, inizio a vedere un po' di luce verso la superficie in un mare di depressione, insulti, sfiducia e in generale una società moderna e "civile" che non sembra mai dire che davvero ti vuole aiutare a riuscire a rimanere a galla.
Eppure, anche se il mio cervello non smette di suggerirmi queste iniezioni di autostima, inizio a considerare le ultime settimane abbastanza monotone, anche se posso uscire a camminare, non mi sembra tanto diverso dalla quarantena.
Andare a Brescia, anche solo prendere una felpa gialla in saldo da H&M è stata una fuga dalla monotonia.
Forse anche perché il giorno dopo aver fatto 6 ore dalla parrucchiera per fare i capelli blu, sono stata in città, ho fatto più cose tra cui un giro al Elnos IKEA e poi scendendo dal autobus con altra gente che si affrettava a scendere, ho messo il piede sinistro a terra male e mi sono sfracellata al suolo, come mio solito, ed ovviamente mi sono ferita puntualmente al ginocchio destro quindi stare in giro tanto tempo o tanto tempo in piedi, fino a quasi completa guarigione, mi è pesato un casino.
Mamma mi ha dato del ipocondriaca, ma poi ha pure suggerito che poteva essere la tinta il motivo del mio mal di testa per cui, le do poco ascolto in tal senso.
Di fatto anche se sono un salame con le gambe, e lo so di essere super goffa, so quando mi sento male e quando è la mia psiche a farmi sentire male, e quest'ultima solitamente mi fa sentire come se mi mancasse l'aria piuttosto che un dolore fisico.
Ma dettagli, quella che ha accettato di farsi curare con una terapia antidepressiva e psicologica sono io, non lei che ha le dannatissime manie di controllo.
Va beh, insomma anche se prendo storte e graffi, e tizi che mi cercano solo per una scopata, facendomi incazzare come una iena, sono ancora viva, lo giuro.
Un bacione a distanza, dietro la mascherina