27 luglio 2020

Che monotonia

Ultimamente vorrei avere un digitatore di scritti che mi legge i pensieri, perché è noioso dover ripetere il pensiero stesso per scriverlo sul blog.
Eppure ho dannatamente bisogno di scrivere e sfogarmi.
È già passato più di un mese da quella teorica pausa che in realtà ga dettato la fine di 7 mesi di relazione.
E a volte mi sorprendo come dopo aver passato tutte le fasi del lutto, ormai mi accorgo di non essere più follemente innamorata, anzi, sentendo Simone per la questione pc sono stata la prima a suggerire di vederci a casa sua davanti ad una tazza di tè per parlare, dato che a suo dire si sente terribilmente in colpa per come ha gestito la situazione.
In colpa per come si è comportato, non un mi sei mancato o roba simile, insomma siamo andati entrambi avanti.
In queste ultime due settimane poi mi sono sorbita le continue critiche di mamma sul fatto dei miei capelli blu e la sua convinzione che l'abbia fatto perché voglio attirare l'attenzione degli altri su di me.
L'attenzione degli altri sul mio aspetto fisico? Quello che vorrei che molti vedessero è dentro, nel anima, non allo stato corporeo.
Sicuramente i capelli blu richiedono molte più attenzioni nel lavarli, ma mi sento come con il mio colore naturale, semplicemente ho fatto qualcosa che desideravo da molto tempo, più di 15 anni e anche se è una cosa...futile.
È corroborante sentire che hai finalmente realizzato qualcosa.
Anche solo un minuscolo fattore estetico.
Nel frattempo ho scritto al comune con la pec la richiesta ufficiale di visionare la documentazione stesa dal università per l'immobile, ci saranno sicuramente delle modifiche da fare tipo la creazione di una cucina/laboratorio e del uso al piano terra del area pasti ad un area sala da tè aperta pure al pubblico, ma dopo circa un anno e mezzo, anche quel ciclo di studi e ricerche in qualche modo va a concludersi con la stesura finale del progetto, che poi posso iniziare ad esporre ai maggiori inreeessati, e soprattutto partecipare ai bandi e concorsi nazionali ed europei per raccogliere fondi.
Ne ho già individuato uno, non da denaro sufficiente per acquistare l'immobile ma mi permetterebbe di portare il progetto e l'idea in vista, al di fuori della piccola cerchia di contatti che fin ora hanno voluto ascoltarmi.
Una persona, questa sera mi ha chiesto se ero convinta della riuscita del progetto, considerando quanto a lungo gliene ho parlato, pensavo che fossero chiare le mie intenzioni, anche perché ho prestato grands attenzione alla questione dells domanda ed offerta dei servizi qui in zona.
Probabilmente con questi capelli blu e l'abbigliamento casual non ispiro grande fiducia a prima vista, ma basterebbe solo che mi ascoltassero.
La mia famiglia nega che ci possa riuscire, ma ovviamente partono da partito preso, non ho mai fatto nulla di veramente buono, ho sempre speso i miei soldi in mille paciugate, ma in qualche modo, prossima ai 30 anni, inizio a vedere un po' di luce verso la superficie in un mare di depressione, insulti, sfiducia e in generale una società moderna e "civile" che non sembra mai dire che davvero ti vuole aiutare a riuscire a rimanere a galla.

Eppure, anche se il mio cervello non smette di suggerirmi queste iniezioni di autostima, inizio a considerare le ultime settimane abbastanza monotone, anche se posso uscire a camminare, non mi sembra tanto diverso dalla quarantena.
Andare a Brescia, anche solo prendere una felpa gialla in saldo da H&M è stata una fuga dalla monotonia.
Forse anche perché il giorno dopo aver fatto 6 ore dalla parrucchiera per fare i capelli blu, sono stata in città, ho fatto più cose tra cui un giro al Elnos IKEA e poi scendendo dal autobus con altra gente che si affrettava a scendere, ho messo il piede sinistro a terra male e mi sono sfracellata al suolo, come mio solito, ed ovviamente mi sono ferita puntualmente al ginocchio destro quindi stare in giro tanto tempo o tanto tempo in piedi, fino a quasi completa guarigione, mi è pesato un casino.
Mamma mi ha dato del ipocondriaca, ma poi ha pure suggerito che poteva essere la tinta il motivo del mio mal di testa per cui, le do poco ascolto in tal senso.
Di fatto anche se sono un salame con le gambe, e lo so di essere super goffa, so quando mi sento male e quando è la mia psiche a farmi sentire male, e quest'ultima solitamente mi fa sentire come se mi mancasse l'aria piuttosto che un dolore fisico.
Ma dettagli, quella che ha accettato di farsi curare con una terapia antidepressiva e psicologica sono io, non lei che ha le dannatissime manie di controllo.
Va beh, insomma anche se prendo storte e graffi, e tizi che mi cercano solo per una scopata, facendomi incazzare come una iena, sono ancora viva, lo giuro.

Un bacione a distanza, dietro la mascherina 

03 luglio 2020

L'ansia della tempesta

2 Luglio 2020 h 22.50
non so da quanto è iniziato il temporale, ha iniziato sbattendo le ante delle finestre, e cantando di tuoni.
Il vento soffia prepotente tra le foglie, sento i rami più giovani genere a quelle gocce grosse che prima, cercando Cream (ha paura dei temporali e generalmente se può, preferisce nascondersi sotto il mio letto) mi sembravano chicchi di grandine, da tanta è la veemenza con cui toccano terra e rimbalzano verso l'alto.
La rete wifi non funziona da un po', quindi sto prendendo appunti sul blocco note.
Sono al buio, con la luce dello schermo del telefono che illumina il mio viso ed il cuscino, mentre la sveglia sul comodino segna imperterrita i secondi che passano.
Non ho trovato Cream, sono convinta di averla sentita miagolare, ma non l'ho trovata ne fuori, ne dentro il garage.
Il mio corpo è stanco a suon di passeggiate per quei soliti 2-3 km ne ho percorsi ben 10 km, ma la mia mente non ha così stanca, sbadiglio, ma sono preoccupata per la gatta, un...pensiero mi chiede se la tempesta la stia sentendo pure lui...che vivendo al 8°piano del condominio sente ancora di più il vorticare del vento.
Ma non mi ha più scritto se non interpellato per dettagli di routine sul portatile che mi ha prestato.
Ma non credo sia giusto o corretto che gli scriva o che continui a preoccuparmi per lui... è lui che ha scelto di mettermi in pausa, come se fossi un disco od una canzone.
h 23.02 il vento sembra rallentare, così come la pioggia, domani mi faranno male le gambe, ma vado a cercare Cream.
23.13
Sono tornata a letto, non ho trovato Cream, non risponde ai miei richiami ed è difficile, sapere dove si sia nascosta quella fifona.
Ho lasciato socchiusa la porta che dal garage va sulle scale, caso mai voglia venire a dormire con me...
Il problema dei gatti è che spesso puoi confondere i loro versi con i versi dei bambini, specie con un temporale in atto ad invadere il silenzio della sera.
Sento doloranti anche le braccia, il mio corpo mi sta avvertendo...sto per addormentarmi...ho giusto 7 ore e 3 quarti per dormire...spero solo di riuscirci.

Alla fine è venuta in camera alle 6 di mattina, a chiedere cibo, quindi meno ore di sonno.