29 aprile 2017

La mia costanza fa paura...

La mia costanza fa paura...si lo so...

E daglie ancora con ste scuse pesciolini..
Dunque... da mercoledì sono a letto, per vertigini e nausea, no non sono incinta, quindi stanchezza assurda, dormo la metà della giornata quasi, e ieri tra una cosa e l'altra ho aspettato tutto il giorno, prima che venisse l'orario per chiamare e chiedere appuntamento del medico, poi la visita di medico di base, ed oggi, ho finalmente sta cavolo di medicina per la nausea, anche se la sensazione di emicrania sopra l'occhio sinistro, non molla... allegria.

Dunque, visto che non ho troppa gente che segue i miei video, ho deciso di saltare quello di giovedì..e ora sto ragionando seriamente di farne uscire uno a settimana invece che due, solo perchè sono a corto di idee e voglia di creare, si, sto giocando tanto, i report delle mie sessioni di gioco dicono parecchio, non è che non sono creativa nello scrivere, ma è voglia di scrivere per i video o il blog.
Sono una cazzo di sfaticata, lo so, ora dovrei stirare e invece sono qui a scrivere...

Dunque recapitolandolo...

Master...si fa sentire raramente e mai con richieste che mi coinvolgano personalmente, sono solo richieste di cortesia di non parlare troppo di lui.
Ma tutta sta dolcezza, malgrado i suoi sfoghi su periscope (si anche io ogni tanto le mie riflessioni notturne su periscope le faccio, se ho davvero sbatta di aprire bocca)
Di fatto, passo molto del mio tempo in totale silenzio, persa nei miei pensieri.
Comunque sia, mi sa che mi sono presa una "piccola" cotta per lui, lo sento frustrato e vorrei cullarlo tra le braccia, vorrei poterlo amare, ma mi trattengo perchè sono una schiava ecc...

Lavoro... due settimane fa mi avevano chiamato per un lavoro in un pastificio locale, ho portato il curriculum dopo pasqua e mi hanno detto che la settimana seguente (questa che sta per finire) mi avrebbero richiamata per farmi vedere il lavoro con le macchine, ma io non ho avuto ancora notizie.

Nonna, dunque della mia nonna materna ne ho già parlato al suo anniversario di morte, l'8 Marzo, quello che forse non vi ho raccontato, è che invece l'unica altra nonna rimasta in vita, è una signora paffuta affetta da Alzheimer da...quindici anni buoni, credo, e visto che non lavoro, la zia Vali, ossia la maggiore, delle due sorelle maggiori di mio padre, ogni due settimane, mi fa andare da nonna, pagandomi biglietti autobus e le ore che in pratica faccio da nonna, ore che hanno come intento di lasciare libertà alla badante che necessità per contratto di 2 ore di libertà al giorno.
Un po' le fa la zia, un po' le fa mio padre, e ogni due settimane (la prossima non sono sicura perchè di fatto il medico mi ha prescritto 8 giorni di medicina) la sottoscritta.
Badare a nonna, non è difficile, di fatto, la porto un oretta a fare una passeggiata lungo la via dove abita, e poi magari la metto a guardare qualcosa di semplice, tipo i cartoni dei bimbi, che anche se molte cose non le ricorda, almeno ridacchia e si diverte, oppure piazzo su Rai5 e vari documentari.
Di fatto la nonna ha preso l'abitudine a stare in poltrona e non fare nulla, quindi, per tenerle in forma un po' il cervello, c'è la televisione.
Se non fosse che la badante gli unici programmi della Rai che guarda sono la prova del cuoco e uno mattina quando c'è l'oroscopo di paolo fox, altrimenti puntualmente, dalle 9 di mattina alle 10-11 di sera sono le telenovelas, o le stronzate mediaset di canale 5 e rete 4.
Poi io mi incazzo, perchè sta cretina non solo guarda solo quelle, ma in dieci anni non ha ancora imparato l'italiano, ne a prendere un cazzo di dizionario (che in casa c'è) per capire cosa dicono, quindi la sua fonte di sapere sono sempre puntualmente io -.-
Settimana scorsa ho scoperto perfino, dato che essendo da nonna, non c'è il wi-fi e la connessione del mio cellulare fa cagare, ed allora mi porto il pc... che il clic del mouse (il suono che fa lo strumento quando premi, non tanto quello che fa dentro la macchina, perchè tengo sempre le cuffie) quel clic le da fastidio.
Santa paletta, se mi mettessi a digitare sul computer, invece di guardare film o giocare a solitario, cosa faresti, scusa? Non è una tastiera meccanica, lo so bene, ma comunque c'è il suo ticchettio.

Va beh...scusate lo sfogo, ma la tipa mi sta alquanto sulle palle, che quando le dici perchè lei fa le orecchiette con i broccoletti cuocendo insieme orecchiette e broccoletti, che a fine cottura sono quasi sciolti,  Marya, non farli anche per me, perchè non mi piacciono, mi faccio la pasta in bianco da sola, tranquilla..
No, quella ti da pasta e broccoletti da condire in bianco, possibilità di cucinare meno che zero.
Ma sarai stronza???
In certi momenti mi viene da pensare che la nausea ed acidità di stomaco, me la fa venire lei con tutte le stronzate che propina per pranzo a me e a nonna, ma la nonna, poverina, mangia tutto quello che le dai senza fare una piega, ma perdonatemi, amo la cucina italiana, non riesco ad accettare certe stronzate che arrivano forse dalla cucina ucraina in cui mi metti il sugo della pasta con il tonno con i ravioli O.O

Quindi boh, settimana prossima vediamo, intanto, giusto perchè Samuele me lo ha chiesto, mi sa che il prossimo video sarà sui giochi di ruolo, ed in particolare su Isla Calina, per la serie, facciamo un po' di spam, ma in effetti i gdr sono parte del mio mondo e la mia crescita d'esperienza come scrittrice da...7 anni!

Ora.. vado a vedere di farmi una tisana o magari trovare delle fragole da fare con lo yogurt alla vaniglia, in cucina..

Si, non parlatemi di fragole...le adoro!



Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 26 Aprile 2017

Chat: Quartiere dei Mercati


16:54 Tyrek [Strada]: <Il sole splende ancora alto nel cielo nonostante il pomeriggio si stia avviando lentamente verso la sua fine. Il quartiere dei mercati è in ogni caso come sempre ben popolato, un miscuglio di razze intente nel fare acquisti e circondate dagli schiamazzi dei vari venditori che tentano in un modo o nell'altro di accaparrarsi i vari clienti. Tra questi vi è anche l'elfo del mare dai lunghi capelli violacei e dalle caratteristiche striature azzurrine. Indossa abiti semplici e comodi: camicia in cotone bianco, panciotto in corda e cotone scuri così come i pantaloni e gli stivali dal tacco basso. In vita è assicurato un semplice pugnale, portato più per abitudine che per reale necessità> 
17:01 Speranza: <Una criniera di onde tra il castano e il rosso su cui campeggia un singolo ciuffo azzurro, il vento che fa danzare ciocche nel suo soffio, facendole fuggire dalla complicata acconciatura di trecce che da un aspetto quasi regale alla giovane cantastorie dalle orecchie a punta e gli occhi nocciola che alla luce del sole, in alcune angolazioni paiono quasi dorati, in quel taglio elegante, apparentemente felino. Vestita di un abito azzurro che risalta il chiarore della pelle come l'abbondanza delle forme, in una corporatura che sicuramente rimembra molto più un umana che un'elfa, ma in fondo, Speranza è una mezzosangue. Sotto il corpetto ricamato del abito che concede una generosa vista sia delle spalle nude che del decoltè, la musicante tiene una cintura con appesi non solo un borsello con cinghia di cuoio ma anche numerosi strumenti, un tamburello di sonagli, un flauto, una lira, dei cucchiai, tutto il necessario, per le sue esecuzioni. Curiosa tra le bancarelle, la ragazzina, come la chiamano gli elfi, arricciando la punta del naso ai vari profumi ed odori che aleggiano tra banchi e botteghe, spensierata, in apparenza, nel mirar tanta meraviglia. Ben nascosto sotto le vesti, un pugnale sottile, fissato alla coscia sinistra, per le evenienze> 
17:09 Tyrek [Strada]: <Le lunghe orecchie a punta sono ben visibili tra i lisci capelli, i quali terminano tra le scapole e ondeggiano lievemente a ritmo con il passo calmo dell'elfo. Una bancarella sembra attirarlo in particolare, quella alla sinistra di Speranza e verso cui si dirige. Le contrattazioni con il mercante durano ben poco, comprando quindi quasi subito un borsello in cuoio chiuso da un bastoncino in legno a forma di dente, contenente un acciarino, una pietra focaia ed una candela.> Grazie <Rivolto al commerciante porgendogli i dobloni. Solo quando sta per allontanarsi nuovamente nota la ragazza nella bancarella affianco, soprattutto i capelli e gli strumenti musicali sembrano fargli scattare qualche ricordo> Scusami <Le si avvicina, tentando di attirarne l'attenzione> 
17:15 Speranza [Strada]: <Come un bimbo davanti ai balocchi, la ragazza rimira una lampada con occhi splendenti> che meraviglia <mormora sotto voce, prima di udire una voce alle sue spalle, e mugola> mh? <mentre si volta in direzione del elfo quasi due spanne più alto di lei, non lo riconosce, il mare e la riva la sera della festa non erano oggetto del suo interesse, ma sorride dolcemente> Buona sera <saluta computa, ricordandosi che l'etichetta invita a passare alla buona sera già passato il mezzodì> posso esservi utile, messere? <domanda, la voce calda, lievemente roca ma suadente da far concorrenza alla miglior puttana del isola, e sfarfalla le lunghe ciglia su quelle iridi da cerbiatta analizzando l'elfo> 
17:22 Tyrek [Strada]: <Rallenta fino a fermarsi ad un paio di passi di distanza da Speranza, giusto per potersi parlare senza dover urlare visto il costante chiacchericcio dei vari passanti> Buona sera <Saluta anche lui> Non volevo disturbarvi, ma la curiosità ha avuto il sopravvento <Quasi si giustifica per averla fermata così dal nulla> Per caso avete suonato alla festa sulla spiaggia qualche giorno fa? Intendo ovviamente prima che succedesse tutto quello che è successo <Da per scontato che in ogni caso lei sappia dei vari incidenti alla festa in spiaggia, visto che probabilmente tutta l'isola ne è al corrente. Sulle ultime parole il labbro superiore si solleva appena, accennando un sorriso che mette in mostra una piccola porzione dei bianchi denti> 
17:29 Speranza [Strada]: <Malgrado l'apparenza da giovane dama a quella domanda gonfia le guance in una smorfia spazientita prima di sospirare ed annuire> Si, anche se non ho avuto modo di suonare <si guarda in giro e prosegue la sua passeggiata, lenta, dando al elfo modo di tenerle testa, ed anzi, si guarda un attimo indietro, per controllare che lui la segua> Viste le notizie dette dal Governatore, meglio non spararlo ai quattro venti che ci vedo bene e non avevo bevuto <allude al fatto che sulle pubbliche teche abbiano parlato di fumi del alcool> Siete il terzo elfo che me ne domanda <commenta, lanciando un occhiata in tralice al maschio> Ma ho detto loro solo cose che ho già riferito al Rettore del Circolo Scientifico e Geografico... il resto del lavoro, lo faranno loro, penso <conclude controllando nuovamente che quello le sia a portata d'orecchio> 
17:38 Tyrek [Strada]: <Prende l'invito alla passeggiata per quello che è e le si affianca adeguando il suo passo a quello di lei> Ah ecco mi sembrava di averla già vista, anche se solo di sfuggita <Ammette> Per quanto riguarda le notizie date dal Governatore sugli eventi di quella sera non mi sarei aspettato nulla di diverso; per quanto sia su quest'isola da pochi giorni immagino che la politica sia sempre la politica <Risponde un po' pensieroso, ma non certo preoccupato> Il terzo? <Domanda un po' sorpreso> Sì ho letto del Circolo e della richiesta di aiuto per un'indagine sulla spiaggia <Commenta, mentre continua a camminare al fianco della mezz'elfa> 
17:43 Speranza [Strada]: E la verità celata per non far paura alle persone <commenta la fanciulla in risposta alla prima affermazione del elfo, prima di annuire> un elfo che hanno pestato alla festa che di fa chiamare Rondine e una dama che si presenta come Fiordaliso, ma immagino che molti elfi non diano mai il loro nome vero <avventata il più delle volte, ma non è stupida la ragazzina> Io sono totalmente inutile per l'indagine sulla spiaggia <brontola scuotendo le spalle, prima di levare nuovamente lo sguardo sullo straniero> Pure voi venite dal Regno? <domanda ingenuamente, osservandolo curiosa>
17:51 Tyrek [Strada]: Una pratica che non condivido <Asserisce con convinzione> Non trovo un motivo per dover inventarmi un soprannome, quindi potete chiamarmi con il mio vero nome Tyrek Rackham <Si presenta girando il capo verso la ragazza per un momento, occhi azzurri rivolti verso il volto di lei> Meglio solo Tyrek <Aggiunge, tornando poi a guardare davanti a sé ed ogni tanto anche la bancarelle che sfilano al loro fianco> Esattamente <Risponde quindi alla domanda> Precisamente da Thoron. Voi? Siete nata qui o..? <Lascia in sospeso la domanda, dando modo all'altra di completarla in una risposta> 
18:09 Speranza [Strada]: <finalmente qualcuno che dopo il nano Rettore, si presenta decentemente> Speranza Baldassarre dell'Alba, per servirvi Ser Tyrek. <sorride e china il capo in un gesto quasi ondeggiante a mimare un inchino di riverenza molto ridotto data la situazione> Mia madre era natia di Thoron, ma ha preso residenza a Creatario ancor prima che io nascessi, il suo nome è Calliope dell'Alba, o semplicemente Lio o Usignolo dell'Alba, dato che è da lei che ho appreso l'arte ed il ruolo del cantastorie, fino ai sedici anni giravo le corti del regno, al suo fianco, poi ho preso la mia via <racconta allegra, con dolcezza a quei ricordi> Sono sbarcata, giusto giusto, un giorno prima della festa, quando si parla di fortuna...<aggiunge ridacchiando, portandosi la mano destra davanti alle vermiglie labbra per soffocare quella risata> Se fortuna vogliamo chiamarla... anche se riconosco che è stata una serata...interessante, in termini di studio, ha dato parecchi spunti...<suggerisce sibillina> 
18:20 Tyrek [Strada]: Piacere di conoscervi, ma niente ser <Sorride> Il viaggio per raggiungere quest'isola sperduta mi è costato così tanto da aver giusto i dobloni per un boccale di grog <Il sorriso si apre in una risata sincera, ridendo lui stesso della sua momentanea povertà, evidentemente non preoccupandosene più di tanto> Un genitore da Thoron eh? Mi fa piacere sentirlo, anche se sfortunatamente non penso di aver mai visto vostra madre esibirsi. Da quando ho imparato a camminare ho sempre viaggiato <Rivela una piccola parte del proprio passato> Abbiamo una storia simile, per quanto diversa. <Frase ambigua che si affretta subito a spiegare> Anch'io ho seguito le orme dei miei genitori per poi distaccarmene tanto tempo fa ormai, solo che loro erano ed immagino siano tutt'ora esploratori e non artisti <La lingua passa sulle labbra inumidendole, prima di riprendere il discorso> Per poco non ci siamo incrociati al porto allora! Io sono arrivato due giorni prima <Curiose coincidenze> 
18:27 Speranza [Strada]: Il lavoro per chi canta e balla ha momenti di piena e di magra, ma per il momento malgrado il viaggio non patisco la fame, anche se non posso permettermi una magione, questo è certo <sorride alle parole del elfo> Beh, io avevo due scelte, o fare il pirata o fare il cantastorie, ma bastano già i miei fratellastri umani a solcare le acque del regno <asserisce rilassandosi un poco> Beh, invero il porto non manca di persone, e per la media io sono uno scricciolo in altezza...se ho voglia, so passare inosservata <Spiega, questa volta allungando il passo, e portandosi le mani dietro la schiena, si volta, camminando al indietro a salterelli, per guardare Tyrek in viso mentre parlano> 
18:35 Tyrek [Strada]: Un giorno allora vorrò sentirvi cantare, in cambio ovviamente di qualche moneta o perché no qualcosa per scaldarvi la gola <Alludendo ad uno di quei boccali pieni d'alcool che è tanto facile procurarsi nella taverna dell'isola. Lascia poi che l'altra aumenti il passo senza fare lo stesso, ma osservandola saltellare all'indietro, cosa che inevitabilmente gli fa increspare le labbra in un sorriso, questa volta più aperto rispetto a prima> Ho intenzione di esplorare tutta quest'isola e quelle attorno <Confessa in un moto di sincerità estremo, trasportato dall'atteggiamento spensierato della mezz'elfa. Alza persino il braccio destro sopra la testa, puntando il dito indice al cielo e guadagnandosi qualche occhiata perplessa dalle persone che gli camminano affianco sorpassandolo. Ride e riabbassa il braccio, tornando a camminare normalmente> 
18:42 Speranza [Strada]: <Sorride, non è mai andata super d'accordo con gli elfi, ma con questo, è diverso, ed annuisce> Quando volete, spesso e volentieri sono alla taverna, la gente che ascolta più volentieri musica, è quella che beve alcool <mentre saltella sulle punte con le scarpette di raso, a tono rispondono i sonagli del tamburello appeso alla cintura> Vi consiglio vivamente di fornirvi allora di un bel armamento, anche se hanno fatto trattato di pace e collaborazione, dopo la mia ultima esperienza, sconsiglio a chiunque di incontrare o collaborare con i Naga, a parte che quello che ho incontrato io si è messo sin da subito a minacciare di mangiarmi perchè stavo componendo sulla spiaggia della festa <fa una smorfia tra lo stupito e l'incazzato, prima di sbuffare> Per un po' sarà meglio che mi tengo lontana da spiaggia bianca, quei serpentoni di umano hanno solo l'aspetto...la comprensione non sanno che cosa sia. 
18:51 Tyrek [Strada]: Alloggio proprio alla Taverna dei gemelli Floath! <Una mano passa tra i capelli, scostando alcune ciocche dal viso affilato> Quando non mi addormento in giro <Confessa con un accenno di sorriso colpevole> Comunque allora quanto prima verrò a sentirvi, Speranza <Conclude deciso, ascoltando poi l'incontro dell'altra con un Naga, annuendo di tanto in tanto> Quella spiaggia si sta rivelando più interessante di quanto possa sembrare ad una prima occhiata. Ho incontrato qualche Naga in passato e non sono stati mai troppo propensi alla pace, soprattutto con quelli che considerano la loro cena <Concorda con la mezz'elfa scuotendo la testa> Sono rimasto parecchio stupito infatti da questi accordi di cui ho sentito parlare qui sull'isola! Forse bisognerebbe parlarne con qualcuno delle Pantere Corazzate <Suggerisce infine> Un Naga pericoloso che si aggira intorno alla spiaggia dovrebbe essere un problema di cui dovrebbero occuparsi loro. 
19:01 Speranza [Strada]: A quanto ho letto in biblioteca, i naga esistono solo in questo arcipelago <afferma la ragazza fermandosi da quei continui salterelli ed annuisce> Il loro capo è stato alla taverna ieri sera, ma da quanto ho capito non gli stanno simpatici, ne gli elfi, ne i mezzosangue come me...<fa una smorfia di disgusto> e dire che ho ballato per lui, per farlo divertire <mette il broncio per poi rasserenarsi in tempi brevi> Ma temo che il problema sarà quando Kaii metterà piede in città, mi ha detto che lo farà se non gli porto...<li si interrompe, la faccenda della maschera è già sulla bocca di troppi, e si volta a guardare una bancarella, mentre il cielo inizia a tingersi di rosso> Gli avvenimenti della spiaggia, interessano anche ai naga <ammette preoccupata, tornando a guardarlo> State attento pure voi, Tyrek, per favore <aggiunge infine, cercando di specchiarsi, in quegli occhi azzurri, è il primo degli elfi che non l'appella come "ragazzina" ed in fondo la cosa le piace, ma d'altro canto cerca di non farsi influenzare dall'avvenenza degli elfi di mare> 
19:14 Tyrek [Strada]: <Scrolla le spalle> Probabilmente allora erano mostri che vi assomigliano; immagino che se mi fossi fermato più a lungo per studiarli sarei stato un gustoso pasto <Ridacchia a quei ricordi, troppo distanti per impensierirlo ormai, a differenza di quelli della festa sulla spiaggia. Si fa quindi più serio nell'ascoltare Speranza parlare, attento alle sue parole. Memorizza il nome del Naga, ma non commenta. Non insiste nemmeno su cosa debba portargli o meno, visto che l'altra lascia cadere la frase, raggiungendola invece alla bancarella> Siete gentile a preoccuparvi per me <Lascia che la mezz'elfa lo guardi nei profondi e antichi occhi azzurri, reclinando un po' il capo per sopperire alla differenze d'altezza ora che sono vicini> Ma non ce n'è bisogno; gli elfi non sono così facili da eliminare e poi nemmeno i Naga sarebbero così stupidi da attaccare qui nel centro abitato. <Distoglie quindi lo sguardo, osservando senza realmente guardare la bancarella a cui si sono avvicinati> In ogni caso farò qualche domanda in giro per vedere che aria tira <Conclude, tornando nuovamente a sorridere scacciando via qualsiasi pensiero cupo> 
19:27 Speranza [Strada]: Sono gentile, con chi mi sta simpatico <sincera fino al osso, la bambolina, e nel frattempo che il sole volge a calare, la ragazza con entrambe le mani inizia a sciogliersi l'acconciatura di trecce, lasciando le proprie ribelli onde mogano, andare a coprirle le spalle, arrivando in lunghezza sino alla linea immaginaria che delimita il seno sul petto, coprendo anche le orecchie a punta e sospira visto che fa il tutto sotto gli occhi del elfo> E poi, come dice sempre mamma, il sangue chiama sangue, anche se sono per metà umana, è normale essere più disponibile, in termini di cortesia, con gli elfi del mare...difficilmente sono rozzi quanto gli umani, Rondine a parte <ammette scoppiando a ridere per poi notare con la coda del occhio una donna che assomiglia tanto alla dama che ha preso la maschera dello sciamano, la stessa che sia il naga che il rettore vogliono> Scusatemi, ma debbo abbandonarvi, Tyrek...credo di aver visto...un conoscente <si scusa in fretta, scappando via, prima di voltarsi, e sventolando la mano destra salutare> alla prossima! <e sparire in uno dei vicoli> 
19:35 Tyrek [Strada]: <L'osserva sciogliersi i capelli, seguendone le onde inevitabilmente fin dove vanno a posarsi, riportando poi abbastanza in fretta lo sguardo all'altezza degli occhi della ragazza> Di elfi rozzi ce ne sono quanti gli umani ormai; o meglio di elfi del mare <Precisa> La vita sulle navi, dedita all'esplorazione ed i pericoli che essa comporta possono modificare anche gli animi più puri <Scaccia poi quelle parole serie agitando la mano davanti al viso.> Vai vai <Ridacchia quando Speranza fugge all'improvviso all'inseguimento di qualcuno, salutandola solo sollevando la mano destra all'altezza del petto davanti a lui, tornando poi alle proprie faccende>

Chat: Taverna dei Gemelli Floath
21:55 Speranza: <Crine leonino, capelli sciolti sulle spalle che arrivano sotto il seno, un abito azzurro, moderatamente scollato che mostra sia le spalle che la curva del decoltè abbondante, decisamente meno filiforme di un elfa, ma più leggiadra di una umana, castano, rosso mogano che brilla sul pallore della pelle come la leggerezza dell'abito, ma immancabile, con la cantastorie, la cinta carica di strumenti musicali. Speranza è stesa con il capo sul bancone, le braccia incrociate sotto la testa dopo aver pedinato tutta sera una dama che alla fine non s'è dimostrata quella della maschera, ed ora il morale è a terra, mentre a portata di dita c'è un boccale semi vuoto> uffa, non è una città così tanto grande <brontola sotto voce> dove diamine si sarà cacciata?
22:11 Nathan: <posa davanti a Speranza un boccale di birra. Sorride per uscirsene con un > Cos'è avete suonato così tanto da essere così stanca? <si appollaia su uno sgabello guardandola. Nella destra un boccale. Stivali, pantaloni e camicia. Il soprabito a lato.> O quel cretino di elfo v'ha detto cose strane?
22:20 Speranza [Bancone]: mh? No, camminato troppo <Mugola Speranza alzando il capo dalle braccia> Oh, buona sera Nathan <la giovane mezza si mette a sedere più decentemente, ed allontanando alcuni ciuffi di capelli dal viso e riprendendo il proprio boccale quasi finito alla bocca> Cose strane? Nah... almeno non oggi..e nemmeno ieri in realtà... ha avuto da discutere solo con Fiordaliso, perchè? <domanda confusa, bevendo poi a goccia la rimanente birra, prima di tornare a fissare gli occhi verdi dell'umano> Certe scarpe non sono adatte a camminare a lungo, ti uccidono i piedi <aggiunge infine tornando al discorso iniziale, mostrando le scarpine di raso che aveva messo per ballare>
22:28 Nathan: Così. <Domanda tranquillo, gli occhi verdi che guardano la mezza. Alza il calice e fa> un brindisi alle scarpe scomode allora milady. Un giorno di questi quell'orecchie a punta lo cappotto. Mi sfrutta come uno schiavo. Ma tanto la paga. O il mio cognome non è Drake.< e accenna per la prima volta al suo cognome, bevendo un sorso più importante.>
22:36 Speranza [Bancone]: <La mezza ha ormai il boccale vuoto, quindi leva la destra a chiamare uno dei gemelli per chiedere> dammene un'altro <e intanto leva il boccale vuoto, per il brindisi, ma che le viene levato poco dopo> eh, ma...<e non protesta ulteriormente> Va beh... brindisi in attesa, dovrò cucirmele da sola, fra un po' le scarpe da ballo...anche se qui danzare per certa gente è inutile <brontola, prima di ascoltare le lamentele del amico> Drake... ne ho già sentito parlare, ma non so dove <fa spallucce> insomma dici che era meglio se lo lasciavo a farsi spaccare tutti i denti dalle pantere, la sera della festa? <domanda ridacchiando, ed ammiccando in direzione del umano, prima che le venga piazzato davanti al naso un boccale nuovo, e lei avidamente inizia a leccarne lasciva la schiuma, prima di ingollarne un sorso>
22:48 Nathan: Se la sarebbe cavata. <vuota il suo e se ne fa portare un altro, sorridendo. Per poi cambiare argomento al citare il suo cognome.> Forse in giro chissá. <e rapidamente se ne esce con un > Non sono abituati. Ma se volete un giorno vi accompagno. Non saró un damerino. Ma in certe cose me la cavo < e nasconde la bocca nella birra.>
22:55 Speranza [Bancone]: Già <leva gli occhi al cielo la cantastorie> Ieri sera, quando tu eri ormai partito da un pezzo è arrivato un tizio delle pantere, Fiordaliso mi ha chiesto qualche canzone sconcia, ma una di queste, chiede la danza con cucchiai, sto tizio che ce l'aveva sia con gli elfi che con noi mezzi, si, ha incitato a canzoni porche, ma se il circondario ad un'alzata di gonna, fischiava, quello impassibile... così ha naso, ho preferito finire il numero davanti a lui, non mi ha degnato di uno sguardo, le elfe complimenti a badilate, quello è preso ed andato...<sbuffa e scuote il capo> La danza dei cucchiai non è cosa che si impara in un giorno, ma certa gente...proprio non sa apprezzare l'arte <intinge nuovamente la lingua sul bordo del boccale per inghiottirne un altro sorso e guardare in tralice il giovane dai capelli neri> Dite che non scatenereste qualche ira? <propone con un sorrisetto malizioso>
23:06 Nathan: Parliamo di ballo verticale o orizzontale? <Se la ride il ragazzone, cercando di nascondere le cicatrici sul petto.> Perchè me la cavo in entrambi i casi. <Se la ride, bevendo ancora. Poi la guarda , scuotendo la lunga chioma nera.> Dipende. Se avete spasimanti problemi loro< continua, per diventare un istante serio.> Ho dovuto uccidere per molto meno. <Lo dice in un sussurro , quasi con vergogna. Poi peró riappare sornione.> Danza dei cucchiai? Mi manca.
23:20 Speranza [Bancone]: <Gli fa una linguaccia divertita> Nah...per ora non ho spasimanti dichiarati qui sull'isola, la mia fama, non è ancora giunta così lontano <ghigna, in effetti con quella voce, allo stato naturale potrebbe suggerire ben altro lavoro che quello del bardo> Ma come i marinai in genere non manco di averne in ogni porto <sorride, e si toglie la cintura, posandola sul bancone> Ti faccio la versione accellerata perchè Teir Abhaile Riù come canzone è piuttosto lunga <spiega togliendo dal borsello una coppia di cucchiai, e ponendosi a qualche passo dal bancone, inizia una melodia fatta di colpi dei cucchiai sulle cosce, levate di gonne e colpi di tacchi solo una frazione di ballo, perchè la ragazza affannata si ferma a spiegare> La coreografia della canzone è molto più lunga
Parte di video dove accenno alla "danza dei cucchiai"
23:29 Nathan: <La osserva. Sará la birra, sará la mezza, ma rimane lì come un fesso a guardarla incuriosito.> E dite che il tipo delle Pantere nulla? Allora secondo me è amico dei sirenetti< dice, a volerne indicare l'omosessualitá.> Dovró starci lontano. <poi a Speranza. > Questa danza farebbe alzare più di un uomo. Se mi capite. < e glielo sussurra delicatamente, senza esagerare, ma col giusto velo di malizia.>
23:44 Speranza [Bancone]: Tecnicamente è fuggito <commenta la ragazza, mettendo di nuovo la cinta con gli strumenti appesi, riponendo in una tasca i cucchiai, il respiro ancora corto per l'improvvisata> ma grazie <aggiunge ammiccando e mettendo mano al proprio boccale, bevendolo di nuovo a goccia come se fosse acqua non birra> Mi rassicurano le vostre parole...<resta pensierosa qualche secondo prima di chiedere> Nathan, usate il voi per cortesia od abitudine? Ormai sono alcuni giorni che ci conosciamo <e malgrado la malizia usata sino a poco prima, arrossisce con quella domanda>
23:58 Nathan: Sia una che l'altra Speranza<Commenta, abbassando il boccale.> Le belle donne si apostrofano in maniera accorta. Ma se vuoi del tu non hai che da chiedere.< se la ride l'uomo dal fisico d'atleta, gambe tornite, braccia robuste, muscoli d'acciaio.> Vi rassicurano? Non credo ce ne sia bisogno mia cara< ammicca, scolandosi la seconda birra.>
00:06 Speranza [Bancone]: <Rigira tra le mani il boccale vuoto> Preferirei usare il tu, con le poche persone che sin ora si dimostrano degni di fiducia...l'altra sera al lago minore dal albero che ho usato da rifugio ti osservavo durante il turno di guardia <arrossisce e...non dice più nulla, prima che lui riprenda il discorso della sua insicurezza> A confronto delle elfe sono nulla <ammette guardando verso il basso, verso le punte delle scarpette di raso>
00:33 Nathan: Lasciate sia io a decideelo. <le sorride.> Anche le elfe non sono un granchè.< si alza, la birra in circolo, barcollando un pò.> Voi siete molto bella. E genuina. Rimani così come sei.
00:38 Speranza [Bancone]: <La leonessa Baldassarre sorride, mentre cava dal borsello un paio di dobloni che allunga al oste per la birra servita, e mettendosi in piedi, si mette sulle punte per sussurrare ad orecchio del uomo evidentemente più alto di lei> Genuina... non hai ancora visto nulla <si ritira da lui di qualche respiro, lo guarda negli occhi e di nuovo con un piccolo salto cerca di baciarlo sulle labbra, anche se vista la mira, sarebbe capace di sbattere la testolina contro il naso di lui>
00:44 Nathan: <non se l'aspettava quella mossa. O forse sì. Lascia che la donna lo baci, portando peró il braccio destro dietro la schiena di lei, nel tentativo di tenerla stretta. Amra il leone è lì. Si stacca appena per sussurrarle> se questo è l'inizio cominciamo bene...<per poi ricercare le labbra di lei, scostandole una ciocca di capelli.>
00:53 Speranza [Bancone]: <Ed eccoli partiti, tre giorni prima parlavano di suonare insieme e ora sono a dar spettacolo davanti al bancone. La cantastorie tintinna con il sonaglio appeso alla cintura, quando Nathan la trattiene, c'è parecchia differenza d'altezza tra i due, sorride, gli posa la mancina sul petto, probabilmente per non perdere l'equilibrio data la situazione in bilico e sbuffando via la ciocca azzurra che l'identifica come una mezzosangue, ribatte> Questo non è l'inizio, è solo un assaggio <ed accetta un secondo bacio, con il cuore che freme come un colibrì, forse, anno bevuto un po' tanto, entrambi, gli sorride sulle labbra, e nuovamente si stacca domandando> Vuoi dare spettacolo qui come farebbe quel idiota di Rondine, o andiamo altrove? <propone senza mezzi termini tra gli schiamazzi e i fischi degli avventori non meno ubriachi>
01:01 Nathan: Naaa<muove una mano, a scacciare quell'immagine.> Quella specie di fesso lasciamolo dov'è. Abbiamo da fare noi. < Brillano gli occhi del ragazzone. La prende per mano e sorridendole la guida verso il piano superiore.> Ho una stanza. <E da lì, fuochi d'artificio, lasciando il piano inferiore della taverna agli ultimi ubriaconi.>

Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 25 Aprile 2017

Chat: Spiaggia Bianca
15:04 Speranza: <Dicono che il colpevole torna sempre sul luogo del misfatto, ma questa volta, pure un testimone curioso non si nega a tornare sulla spiaggia dell'apparizione della nave spettrale, e forse, di un loa di fuoco. Dopo la disavventura serale al lago minore, Speranza, vestita di azzurro, accoccolata sulla sabbia calda verga parole su una pergamena piena di correzioni, canticchiando dolcemente le parole che sta scrivendo con la piuma di civetta striata> C'è un posto per noi, via da qui...<i lunghi capelli mossi, quasi leonini seguono la danza del vento sciolti sulle spalle nude da quel abito femminile che ne delinea con grazia le forme femminili mentre l'ampiaa gonna, si inzacchera di sabbia bianca> 
15:13 Kaii [Spiaggia]: <Lui stava prendendo la tintarella a no, stava solo riscaldando per un po' il sangue freddo che si ritrova nell'organismo e come al solito qualcuno o qualcosa deve dargli fastidio. E lì gli occhi si spalancano dietro la pietra in cui stava facendo la siesta, guardando con proverbiale attenzione, alzndo il capo serpentino e cercando di cogliere Speranza. Riprende quello che sono gli indumenti poggiati su un'altra roccia infilandoseli, una camiciola e poi dietro la schiena la spada corta, mentre ad una cinta un pugnale. Si ode già un viscido "ksss" prima che esca fuori dal punto nascosto e osservi con attenzione gli astanti nel luogo> 
15:29 Speranza [Spiaggia]: <In una spiaggia così deserta e il mare calmo spazzato da una brezza leggera, anche se lontana dalle scogli, è possibilissimo, che il canto della cantastorie possa giungere ad orecchio del naga, ma viceversa il suo sibilo dapprima, non raggiunge la mezza che continua> migliore di quanto mai abbiamo sperato, molto più di quanto abbiamo mai sognato...Quanto ti senti inutile e la paura tutto spazza via. Chiudi gli occhi e prendi la mano mia...<la ragazza intinge nuovamente la piuma dentro il calamaio per continuare a scrivere di fianco alle parole le note che sta studiando per la ballata, ma come al solito, quando la musica è nella sua testa, c'è da impegnarsi per riuscire a distrarla da quella, infatti, ignorando completamente Kaii, prende dalla cintura munita di cinghie ed accessori un flauto di legno, con cui prova a suonare le note che ha composto> 
15:30Speranza usa Flauto : Flauto in legno intarsiato, perfetto per esprimere le proprie musiche e le proprie gioie in qualunque momento e luogo, grazie anche alle sue dimensioni ridotte che permettono al musicante di portarlo con se ovunque con praticità. 
15:36 Kaii [Spiaggia]: <Sembra tutto calmo, ma quando lei inizia a suonare il flauto dato l'udito troppo sensibile. Si copre le orecchie, anche una musica dolce se viene udita con attenzione ti fa percepire dolore>Ksss....smettila...è fastidioso<già gli ultrasuoni generati dal flauto sono altamente fastidiosi, la coda si dimena, mentre il movimento serpeggiante si fa decisamente più feroce e diretto a cercare di afferrare con la destra il flauto dalla bocca di lei>Inutile essere vivente...provaci ancora e sarà la tua ultima azione di vita<dice mostrando i denti nemmeno uno privo di affilatura, pronto a mordere ferocemente se gli da scelta di farlo> 
15:44 Speranza [Spiaggia]: <Una voce sibilante, fende il vento arrivando finalmente alle orecchie della mezza che spalanca gli occhi alla vista della creatura umanoide che ivi si mostra> Oh, mamma gatta! <Esclama maledicendosi mentalmente di essere seduta, mentre la mancina corre sistematicamente al pugnale tenuto alla coscia sinistra con una cinta, nascosto sotto gli abiti, ed abbassa lentamente il flauto osservando stupita la creatura autoctona del isola, in un misto di paura e curiosità, non è proprio piccolino> V-vi domando scusa non credevo vi fossero altre...<balbetta in dubbio su appellativo che dovrebbe usare> altre creature, in loco...pochi giorni fa ero qui a suonare alla festa...non credevo di <deglutisce a vuoto alla vista dei denti affilati della strana creatura, abbassa di un tono la voce già non particolarmente acuta nel parlato> disturbare... 
15:52 Kaii [Spiaggia]: <Sospira con forza, palese che sia arrabbiato, ma almeno ha abbassato il flauto e sibila la lingua per un paio di istanti, acuendo quelle già sottili pupille a taglio. Ascolta la mezz'elfa>Ringrazia, che stavolta non ti stacco un braccio per la tua insssolenza. <alla risposta di lei un tono apatico, che subito riprende>Le ho mangiate erano ssquisite...vuoi fare la loro stesssa fine?<domanda verso di lei, imitando un moto circolare della mano sullo stomaco, prima di ricomporsi un po' di più. E mentre la coda si ritrae e il corpo fa un movimento antiorario in una posizione più nobile e altezzosa che mostra meglio una grandezza che non ha nulla di umano e quella lingua che ancora sibila nel vento>Guai a te se lo tiri di nuovo fuori quell'arnese ci siamo capiti, ksss<si avvicina anche con il viso a quello di lei, ma sovrastandola, per evidenziare la sua superiorità> 
16:03 Speranza [Spiaggia]: <Quando sei più piccola della media, e non particolarmente forte devi fare leva solo su...l'uso del cervello, Speranza analizza in fretta cercando di ricordare i testi letti nelle biblioteca di Nuovo Forte> Ehm..dunque... lei è un Naga, vero? Credo di aver letto qualcosa su di voi <parla in fretta, mentre si acciglia al affermazione del tipo, ed allontana la mano dal pugnale, per posare le nocche sulla sabbia e issarsi in piedi inutilmente troppo bassa rispetto alla creatura, nel mentre cerca di stringere la veste intorno ai sonagli del tamburello che tiene fissato alla cintura con gli altri strumenti> Sbaglio o voi mangiate prevalentemente pesce? <cerca di mantenere un tono calmo, mentre con la destra ora libera dallo zittire i campanelli, allontana una ciocca dal viso recandola dietro al orecchio, mettendo bene in vista, più del ciuffo azzurro sul lato sinistro della chioma, la sua natura di mezzelfo> 
16:03Speranza usa Tamburino mezzaluna : Tamburello a sonagli di piccole dimensioni, perfetto per le creature del piccolo popolo. 
16:03Speranza sfrutta Sangue misto: Per quanto i mezzelfi non siano malvisti, spesso suscitano curiosità nel resto delle razze. Una volta al giorno i mezzelfi potranno sfruttare a loro vantaggio questo fatto, affascinando un singolo [ Durata massima 3 azioni ] 
16:13 Kaii [Spiaggia]: <Struscia di poco sulla coda, per uscire da quella posizione in cui anche i muscoli addominali sotto l'ennesima pressione della coda, non può far altro che rilassare e procedere con un lento districarsi da quella posizione arrotolata, spostandosi con la schiena contro una roccia> Kssaaah!<sospiro di piacere, ancora alcuni sibili>Dammi fastidio e cambierò la mia dieta da pesce... a mezzelfa<dice iniziando ad attorcigliarsi con l'uso delle mani che poggiano sulla pietra mentre la coda struscia in terra in linea con il contorno della pietra, fino a sdraiarvici sopra. Senza aggiungere altro, mentre gli occhi rossi fissano l'acqua del mare>Soo questo hai letto su noi naga?<domanda con un moto di orgoglio che mai si spegne, quell'arroganza che sul viso permane come un sorriso affilato e feroce> 
16:23 Speranza [Spiaggia]: <La ragazza lascia sfuggire un sospiro di sollievo quando il Naga pare placarsi, ed avvolgendo nuovamente i gli strumenti alla cintura con la stoffa del abito muove passo verso alla creatura guardandolo dal basso verso l'alto, non distogliendo lo sguardo dagli occhi del Naga> In realtà ben poco, so che poco meno di quindici anni fa avete firmato un trattato con il governo locale di pace e collaborazione, ma nel Regno di Creatario non ci sono...creature come voi...siete il primo che incontro in tutta la mia vita <abbassa lo sguardo imbarazzata> 
16:31 Kaii [Spiaggia]: <Le pupille si dilatano di poco, ma poi tornano a fissare con supponenza il volto di Speranza, quegli occhi rossi che la penetrano, nemmeno fossero lame>E con questo? Il primo che incontri nella tua vita...non so quanto valore abbia l'essere encomiato da una mezzelfa<neanche se gli avessi detto sei qualcosa di raro e inestimabile, ma non c'è alcun sorriso come se le emozioni non ne provasse a parte il fastidio quando lei ha suonato e licapo si muove leggermente le crestature sulla testa sembrano più calde ora.>Dopo questa tua osservazione che al momento io sia un essere raro, se non eccezionale. Essendo che voi comuni mortali siete costretti a vivere solo in un mondo. Cosa dovrei farti ora?<domanda verso di lei con attenzione, forse un modo per allontanarla. In ogni caso, anche senza guardarla>Quali sono le novità in città?<domanda solamente, per vedere se realmente sia qualcuno di utile> 
16:49 Speranza [Spiaggia]: Dato che siete il primo che incontro, vi domando scusa, se ho avuto un comportamento poco consono nei vostri confronti, non esistono, per ora manuali che istruiscano come comportarsi al cospetto di un potente Naga <afferma docilmente la fanciulla, cercando di far leva, qual ora la creatura ne avesse, sulla vanità di Kaii> Forse non sarete eccezionale, forse, si, siete raro, ma nessuno, a questo mondo è inutile e nullo <rialza il capo, sorride> Anche il singolo pesce è importante, perchè finirà per essere degno pasto di qualcuno <e volta il busto pure lei, a guardare il mare> Dipende quali novità sperate di udire, il Circolo Scientifico e Geografico indaga sia sull'apparizione della nave spettrale alla scorsa luna che sullo sciamano che ha evocato lo spirito del fuoco alla festa della lega, ricercando la sua maschera, mentre il governatore smentisce tutto dicendo che la nave era dovuta ai fumi del alcool e lo spirito del fuoco un fuoco artificiale impazzito, mentre a nord, sul lago minore gli avventurieri cacciano non so quale mitico uccello, protetto dai folletti...i fatti interni della città, sinceramente li conosco poco, sono sbarcata da poco tempo <afferma sincera> 
16:57 Kaii [Spiaggia]: <L'osserva e si crogiola un po' in quelle parole, ma nemmeno stavolta sorride e se compare qualcosa come un sorriso è una fila acuminata di denti atta a strappare la carne>Attenta... ti stai addentrando su un terreno pieni di massi acuminati, ksss<quel non sarete eccezionale lo ha indispettito>Il pesce è un pasto perciò è una pietanza, non ha nulla di degno. Funge da pasto, l'unico essere degno sono io. Il pesce deve solo sottostare al mio desiderio di cibarmi.<come al solito comportamento Naga sbruffoni e particolarmente prepotenti su ogni essere che sia pesce o meno, guardano dall'alto in basso gli altri come se loro fossero i padroni>Un mago del fuoco, una nave fantasma e un uccello protetto da quelle pulci. Molto informata per essere una nuova arrivata sull'isola. Forse... e dico...forse. Verrò da te se voglio sapere qualcosa a riguardo <definisce con gli occhi rossi che la fissano, rialzandosi con il busto e osservandola con attenzione, prima di aggiungere>A cosa mira nella vita? A parte dare fastidio alle mie orecchie?<domanda verso la donna, guardandola con attenzione negli occhi fronteggiandola nella sua altezza> 
17:08 Speranza [Spiaggia]: Il pesce è una pietanza, ma è essenziale che esista, per esserlo <insiste ancora con quel concetto, malgrado l'immensa creatura la intimidisca non poco, ma in fondo, ha sempre avuto la lingua lunga> Sono informata perchè ero presente in entrambe le situazioni, sommo Naga, sia quando il fuoco ha danzato mentre la nave toccava la riva e spariva, sia <e rotea gli occhi> nella prima notte di luna nuova raccogliendo piante, mi sono imbattuta negli avventurieri al lago minore <ravvia nuovamente i capelli dietro le orecchie> In realtà...il mio lavoro è quello del cantastorie, ossia fare ciò che a voi da fastidio, ma che diletta gli uomini e tiene alto il morale, oltre appunto a raccogliere le storie...e poi il rettore del circolo mi ha chiesto di cercare la donna che ha preso la maschera dello sciamano, per questo, sono informata...sono una delle poche persone in grado di riconoscerla <conclude indietreggiando per non avere il torcicollo a guardarlo> 
17:19 Kaii [Spiaggia]: E' essenziale che esista, non che sia degno<semplice e senza troppi rigiri, mentre ascolta il dire della donna>Suonare quegli arnesi che danno fastidio alle mie orecchie. No, non ne ho bisogno. Per quale motivo lo fai? Cercare questa donna, non credo ti serva a molto sapere dove si trovi lei e la sua maschera. O ti offrono qualcosa in cambio?<domanda verso la mezzelfa, mentre si abbassa di poco mantenendo il viso di poco più alto di lei, ma tenendola sott'occhio> 
17:30 Speranza [Spiaggia]: Essenziale ed importante, non sono parole sorelle? L'ho chiamato degno pasto per qualcuno, dite che un pesce non abbia diritto e dovere di essere pasto? A noi conviene che sia degno, della nostra tavola <ribatte nuovamente, dato che il naga ha sottolineato di non apprezzare il concetto di degno che lei ha usato. Speranza ti stai cacciando nei guai da sola> Il nano non ha parlato di ricompensa invero, ma è probabile che ne ottenga una se gli porto la maschera dello sciamano, in oltre, ho visitato tutte le biblioteche del regno, voglio apprendere di più su quanto riguarda questi maghi non maghi, del perchè hanno voluto avvertirci con il fuoco, non amo le domande senza risposte precise <spiega attenta a non essere fraintesa> 
17:38 Kaii [Spiaggia]: No, non per me... importante sono io, essenziale è il pesce. Degno della tavola, un pesce non può mai essere degno di nulla, se deve far da cibo sarà cibo, nascono, crescono e vivono per divenire cibo. Non hanno niente di degno <prende un attimo di tempo, prima di guardarla e sentire che si muove ancora sulla sabbia avvicinandosi pericolosamente a lei e facendo uscire di scatto quella lingua biforcuta, lesta e sibilante>O forse la maschera... è un qualche indizio o potere. Che l'omuncolo ti ha incaricato di prendere solo per averlo per se. Ksss.... non amo condividere nulla, ma in questo caso. Voglio curiosare se quella maschera, ha effettivamente qualcosa di interesse. Per quanto tu conosca il viso della donna. Una volta recepito l'odore lei diverrà una mia preda e sarà assai difficile che mi possa sfuggire. Così la maschera sarà il trofeo <lei non viene mai troppo menzionata> Se troverò un indizio o un potere da quella maschera. Chissà forse potrei essere caritatevole e condividerlo. Ti va questa cosssa?< domanda allungando la mano verso di lei con una sorta di sorriso minaccioso, non è nemmeno definibile come un sorriso> 
17:52 Speranza [Spiaggia]: <Speranza deglutisce a vuoto, e cerca di indietreggiare piano, desiderando di non cadere quando la creatura sia troppo vicina perdendo il controllo dei sonagli> Più probabile che il nano voglia usarlo contro gli sciamani stessi, da come ne parlava, sembrava volesse ficcarlo su per il sedere <stringe le labbra per non scoppiare a ridere di quel immagine e deglutisce di nuovo> Senza di me, non potrete trovare la donna, e sicuramente è più facile che si fidi di me, che di un naga alto come una casa, lasciatemi tentare, altrimenti vi porterò un oggetto che le appartiene, ed avrete il suo odore per iniziare la caccia. <lo guarda negli occhi e si avvicina> Ciò che mi dite, mi interessa, sommo Naga, ma vi avverto, non c'è solo il nano a caccia del tesoro della maschera, ma anche un elfo che si fa chiamare Rondine...tante teste alla ricerca del segreto di quel oggetto...< si avvicina a quella mano tesa, tende la propria, e cerca di abbassarla verso di se, per baciarne il dorso squamoso con le labbra naturalmente calde, è un serpente, una lucertola, a rigor di logica non dovrebbe dargli fastidio il suo calore, ed attende in muto silenzio> 
18:00 Kaii [Spiaggia]: Quegli omuncoli idioti... non sanno far altro che aprire una bocca spropositata e con un cervello a dir poco piccolo <come se lui fosse il superiore, mentre gli occhi rossi l'osservano> Non mi interessa che si fidi di me...mi interessa che ceda la maschera. Bene...ksss<sul fatto dell'oggetto>ma ti seguirò come farebbe una guardia del corpo. Attenta però...non sono una guardia del corpo, ne qualcosa a cui potrai dare ordini. Chiariamo sssubito<conclude verso di lei sull'argomento>Potrà anche essere un elfo o un costrutto, un naga non si fa fermare, li ridurrò in polvere. Ksss<quando guarda che la bacia la mano lui stringe quella di lei cercando di farla piroettare con un leggero strattone da stringerla a se e infine tenta di sollevarle il mento>Ascoltami bene, non ho bisogno di simili riverenze... dedicati a semplici strette di mani per un patto. Non voglio che mi tocchi con le tue labbra. Sono....stato...chiaro? Kssss<sibilandole ad altezza del naso> 
18:11 Speranza [Spiaggia]: <Sta volta non è colpa sua, un gridolino di sorpresa più che di paura sfugge dalle labbra, mentre in quella giravolta, tintinnano liberi i sonagli del tamburello appeso alla cintura, nella danza delle stoffe della gonna, respira come affannata, incontrando quegli occhi rossi, stretta tra le sue spire, sotto le sue dita> Cercavo di mostrarle rispetto, mio signore, ho servito esseri umani molto potenti al di là del mare, ben oltre l'arcipaelago..non saranno mai Naga, ma volevano riverenze degne del loro rango <Gli scocca un'occhiata maliziosa, quasi perversa vista la loro differente natura> Posso toccarvi con altro, Sommo Naga? <e sorride malgrado sia completamente alla sua mercè, la ragazzina non smette di essere avventata> 
18:22 Kaii [Spiaggia]: <Quei sonagli trillano, per sua fortuna non dura molto e perciò stringe solo i denti e serra le orecchie>Ti sembro per caso un umano? Gli umani razza assai pregiovele per ambizione, ma rimangono degli sciocchi, pensano che le loro ricchezze comprino ogni cosa eppure finiscono il più delle volte che le bestie si cibano di loro, nonostante abbiano montagne di averi <non prova nulla in ogni caso dopo dette tali parole e quell'occhiata maliziosa, non viene colta>Sta zitta, mi sei già stata fin troppo attaccata addosso. <Lasciandola andare in quel momento>Devi solo sapere dove cercare quella donna, poi mi farai strada fino a lei e troveremo quell'oggetto. Da lì in poi, vedrò se mi sarai realmente utile <dice mostrando meglio le dentatura acuminata, mentre si avvicina con il viso a quello di lei, cercando di afferrarla nuovamente per il viso>Chissà... forse se mi seguirai avrai una vita migliore di quella che hai adesso. <la guarda dritta negli occhi con i suoi rosso sangue che si stringono in due lame sottili fissando in quelli di lei> 
18:31 Speranza [Spiaggia]: <Inspira a fondo, non stacca mai, gli occhi nocciola dal taglio felino, da quelli rossi di serpe del naga, stringe il lembo della gonna che soffoca i sonagli, quando lui la lascia andare e domanda> La mia libertà ed amore è ciò che vi da fastidio sommo naga, eppure è ciò che mi fa entrare in ogni stanza, mi seguirete anche là? Dove la musica e il vociare degli uomini è insistente? Non potrete seguirmi sempre, solo questo vi chiedo, fidarvi, per quanto tempo basta <ribatte annoiata al idea di averlo sempre addosso, lei che canta e suona praticamente tutto il tempo> E poi...come vi devo chiamare, mio signore? <domanda più che lecita, questa> tra le genti...il mio nome è Speranza <aggiunge infine partendo con le presentazioni> 
19:02 Kaii [Spiaggia]: <Sibila indispettito>mi terrò alla larga quanto basta e farò in modo di coprirmi le orecchie, ma guai a te se fai qualcos'altro<semplifica il tutto, prima di osservarla.> Come posso fidarmi di te, se non dai prova di nulla... devo salvaguardare anche ciò che scelgo, perciò... la fiducia non è contemplata. E' contemplato che tu faccia il tuo dovere e mi fai strada <conciso che non ammette alcun cambio di strada. Prima di ascoltare il nome di lei>Kaii e guai a te se lo pronunci senza il mio consenso, la prima cosa che farò sarà staccarti le mani per insolenza. Sono, stato chiaro?<domanda in ultimo invadendo lo spazio personale di lei> 
19:10 Speranza: <Piccolo sospiro di sollievo per la mezza, mentre il cielo inizia a rosseggiare delle ore serali> Qualcos'altro tipo? Andare a letto con qualcuno? Se mi gira spero non mi interromperete, Lord Kaii <commenta seria sfarfallando le lunghe ciglia, prima di indietreggiare>Chiarissimo, con il vostro permesso, ora me ne tornerei alla locanda per un bagno prima di trascorrere la serata in taverna, a suonare per vivere, ovviamente <sottolinea gelida, prima di fare ancora qualche passo guardandolo negli occhi, prima di girare i tacchi per percorrere la via a passo lento diretta verso la città, entro un ora sarà nuovamente alla taverna dei Gemelli a raccogliere informazioni.> 
19:21 Kaii [Spiaggia]: <Poggia una mano in viso>Poi mi chiedo perché la mia razza sia superiore alle altre. Non mi importa dei tuoi bisogni sessuali. Il mio interesse è solo quello di ottenere la maschera <prende un respiro>Te l'ho detto, se mi segui forse ottieni qualcosa di più dal solo suonare per vivere. Ci rivediamo quì sulla spiaggia, appena avrai ritrovato la donna...altrimenti, non mi farò scrupolo a venirti a cercare<come sempre diretto e freddo, come il sangue che scorre nelle sue vene. Gli occhi rossi la fissano dileguarsi da quel luogo, senza alcuna fretta, mentre i denti si serrano in qualcosa di poco raccomandabile. Prima di rintanarsi in un angolo ancora caldo della baia>

Chat: Taverna dei Gemelli Floach
20:08 Nym [Cucina > Bancone]: < La sera comincia ad impossessarsi del pomeriggio in un tramonto armonioso che filtra la propria luce attraverso le finestre tenute aperte per il caldo soffocante. I trentatré gradi esterni rendono l'aria poco respirabile e affatica i poveri viandanti che si rifugiano al chiuso per non dover sopportare il calore del sole. Ancora peggio è per quelli che devono intanarsi nelle cucine per i preparativi alla cena. > Ci penso io a quelli. < Si rivela da sotto agli scaffali una giovane donna dai lunghi capelli neri. Due grandi occhi azzurri si puntano su uno dei locandieri intento a portare tre piatti tutti insieme. Si alza, portando allo scoperto una figura molto ossuta, di chi di rado mangia, coperta da una camicia nera sbottonata appena sopra la scollatura non molto invitante. Tale camicia è infilata nei pantaloni in cuoio marrone scuro, che a loro volta si nascondono negli stivaletti bassi e leggermente a punta, scuri e comodi. Non porta gioielli. Il volto, piccolo e in apparenza tinto d'innocenza, è imbellito da un colore nero sulle labbra, ma nient'altro. Si avvicina al locandiere e si rivolge ora al collega. > Dai una mano qui dentro, non penso ci sia ancora molta gente lì fuori. < Mormora, sospirando, e prendendo tra le mani i tre piatti con la dimestichezza di chi lo fa da una vita, seppure svogliatamente. Con i tre piatti in mano, si dirige verso l'esterno della cucina, con passo felpato ed un sorriso di circostanza. In pochi secondi andrebbe dunque a palesarsi al bancone. > 
20:11 Alatariel [Tavolo]: <non si fa coinvolgere dalla risata del Capitano, anzi, tiene le dita strette intorno all'impugnatura della lama che continua a posare contro il pavimento di legno; sorride appena alle sue parole> Non la vedo nello stesso modo. Io invece credo che non ci sia onore quando deve scorrere sangue e se tu sei disarmato e io ho una lama come questa, penso anche sia abbastanza scontato di chi sia il sangue che scorrerà. <risponde, pacata, senza alzare il tono di voce. Anzi, parla quasi in tono intimo tra loro tre, senza coinvolgere chiunque altro possa osservare la scena. Scende con lo sguardo alla mappa e al punto indicato da William, con rinnovato interesse. Non dice ancora nulla, ascoltando invece le risposte che arrivano da Irime> Ha ragione. <afferma, mentre torna ad agganciare la sciabola al fianco con un gesto aggraziato> Siamo nella terra del Governatore... certe parole non è saggio usarle con leggerezza. <va a incrociare le braccia poco sotto il seno> *Interessante occupazione. Su quest'isola manca di tutto, mi farebbe piacere poter parlare di affari con te... in privato. <precisa. Quando si rivolge direttamente a Irime lo fa sempre nella loro lingua> *In un altro momento. Ti unirai alla Lega Mercantile?* <domanda, voltandosi e portando gli occhi azzurri a cercare quelli della sua simile. Poi torna su William> Immagino che avrai un piano per recuperare quella nave e... scusa se te lo chiedo, ma chi la sta sorvegliando al momento? <Nym arriva al bancone e lei se ne accorge con la coda dell'occhio. Fa un gesto verso di lei, cercando di attirarne l'attenzione discretamente> 
20:21 William [Tavolo]: <verso Irime> Guardaci...ti sembra di parlare con Uomini di legge? <piccola pausa facendo in modo che Irime ragioni> Non fa per te la vita di mare se insisti con il fatto che bisogna badare a leggi...con le leggi si muore, e l'unica legge che io conosco è il "Hablèr" scommetto che non sai nemmeno di che cosa stia parlando...nonchè del diritto di contrattare col Capitano che ti ha preso in ostaggio cercando di non morire e tener cara la tua vita...<ora torna su Alatariel> Infatti non voglio rischiare...per ora...<sguardo su di lei per intendersi che non vuole divulgare altro dinnanzi ad una sconosciuta> preferisco parlartene in privato di tutti i dettagli, e comunque non si parla di pirateria...voglio precisarlo...<afferma giusto per nascondere che in realtà si tratta proprio di pirateria ciò che si sta dicendo, impassibile e non sorride più tornando sul discorso della nave> E' questo il bello, nessuno...mi serve solamente un mastro carpentiere che si occupi di tappare alcuni buchi...ne conosci qualcuno? <chiede con tono tranquillo ad Alatariel> Dunque saluta la tua co-razziale e raggiungimi al bancone di servizio della taverna, così ne parliamo davanti ad un boccale di qualche buona bevanda...<dunque si alza e fa cenno ad Irime con il capo, capelli che si sciolgono lunghi fino alle spalle di un color rosso naturale, un rosso scuro, si dirige verso il bancone, attendendo che le due si salutino, guarda solo ora Nym scambiando lo sguardo su quei occhi azzurri ghiaccio> 
20:32 Irime [Tavolo]: <le labbra sfregano tra di loro mentre fa la parte di testimone in cui i due si danno da fare con le parole, tradendo giusta una presa per parte a favore di Alatariel che guarda e a cui sorride. Increspa la fronte, oltraggiata da parole dirette a lei, tanto che reclina il cranio verso una spalla e guarda per diverso tempo e in silenzio l’umano.> no, decisamente sei poco furbo. <una sentenza e unica risposta che da a tutta la trafila di supposizioni che ha ricevuto. Giustamente c’è una conversazione e affabile riprende quella con l’elfa, utilizzando ovviamente la loro lingua.>*senz’altro, sono a tua disposizione. Mi puoi trovare al porto oppure qui, il tempo di sistemare la merce che ho condotto con me e vedere se ci sono offerte interessanti da trattare. Direi che ho acquisito abbastanza credito per farmi considerare da loro, intendo la Lega. Un mercante in più dovrebbe far loro comodo...*<una breve pausa e riprende.> *Proprio un lavoro interessante, come dici tu...*<risatina e occhiata che torna all’umano. La testa che si scuote negativa.> 
20:36 Nym [Bancone]: < Mantiene il sorriso di circostanza come se le fosse stato scolpito sulle labbra. Guarda verso tre uomini appoggiati al bancone, con l'aria annoiata d'attesa. Tira su le spalle e teneramente posa i tre piatti sulla superficie legnosa, senza alcuna esitazione. > Zikh. < Pronuncia, mentre cede il primo piatto. > Milo. < Il secondo. > Dan. < E infine il terzo. Compiaciuta nel vederli alzare il cucchiaio per mangiare subito, va finalmente a guardarsi intorno, come a studiare la situazione della Taverna. Aggrotta la fronte nello scoprire che effettivamente non c'è poi tanta gente, a parte quella mezza dozzina di clienti abituali. Sospira per un attimo, prima di portare l'attenzione a Alatariel, Irime e William, soffermandosi maggiormente sulla prima, visto che ne coglie appena in tempo il cenno. Assottiglia gli occhi e si china, nascondendosi sotto al bancone, prima di rivelarsi con una pezza di stoffa tra le dita e un grembiule da locandiera sull'avambraccio. Appoggia per un attimo la pezza, solo per legarsi il grembiule color cammello alla vita stretta e sottopeso. Dopodiché va a portare la stoffa dentro alla tasca centrale. Non si muove da lì, visto che è proprio William ad alzarsi e recarsi da lei. Sposta una ciocca corvina con le dita un po' consumate dal lavoro, portandola dietro all'orecchio in modo che non intralci la sua vista. Si schiarisce dunque la voce con un paio di colpi forzati di tosse. > Buonasera. < Pronuncia, con un tono di voce neutrale e vago, un po' stridulo visto il proprio sesso, ma soave, che risale alla propria sensualità femminile. > Prima di cena offre la casa il primo giro. < Assottiglia la vista sul marinaio rosso, scrutandone le fattezze come a memorizzarle nella propria testa. > Per le donzelle ho un vino aromatico che si dice faccia miracoli per la pelle. < Il sorriso si allarga sul volto, ma non combacia con gli occhi, rendendola come una bambola inanime. > 
20:42 Alatariel [Bancone]: <lei ascolta quello che i due dicono, senza tradire in anticipo il pensiero che si è fatta di ciò che ha sentito. Tuttavia, una volta che Irime afferma che il Capitano sia poco furbo lei scrolla le spalle e annuisce al resto> *Sarò lieta di parlare con te della tua professione e delle tue merci. Mi auguro davvero che la Lega si renda conto di quanto potresti far loro comodo...* <senza ironia; storce le labbra nel sentire quello che suona come un ordine e torna a guardare Irime a cui rivolge un cenno del capo, prima di sporgersi verso di lei. Le sussurra qualcosa a poca distanza dall'orecchio a punta e si erge in tutta la sua altezza, che sovrasta di quasi dieci centimetri William, la mano che va a recuperare la bussola lasciata prima sul tavolo. Indirizza lo sguardo quindi verso Nym, che nel frattempo li saluta> Non mi piace che ti rivolgi così alle femmine della mia razza. <informa William, in tono poco accomodante, a denti stretti una volta che l'ha affiancato. Poi torna a guardare Nym> Non bevo come una donna. <le assicura> E visto che offre la casa... rum, un boccale pieno. <torna su William> Ho un po' da fare, ultimamente e no, non conosco buoni carpentieri. Ma permettimi di dubitare delle tue parole: dicono che la nave fantasma cercasse te, dici che c'è una nave che ti aspetta ma ha qualche buco... qual è esattamente l'entità di questi danni? Come lo so che non è una bagnarola pronta ad andare a fondo appena leviamo l'ancora? Neanche mi hai detto che tipo di nave è. 
20:45 Speranza [Ingresso-interno]: <Un abito smanicato, lungo solo fino alle ginocchia, color sabbia rosata, fermato alla vita solo dalla cinta che reca appesi gli strumenti, capelli castano ambrato dai riflessi rossi, un classico color mogano, lasciati sciolti sulle spalle lunghi sino a circa l'immaginaria linea del petto, leggermente umidi da non avere troppo volume ma chiaramente mossi, si asciugheranno presto, con l'aria della sera, tornando ad essere una criniera leonina tra cui spicca un lungo ciuffo blu azzurro. Speranza dischiude l'uscio della taverna, fresca di un bagno caldo per togliere la polvere della sabbia della spiaggia dove è stata tutto il pomeriggio. Gli occhi nocciola, luminosi, dal taglio quasi felino, eredità del padre, il pirata Baldassarre, sondano la sala, prima di muovere passo calzando scarpette di raso color ambrato che ben si sposano con l'abito leggero della serata. Felice di essere fuggita dalle grinfie del naga Kaii> Buona sera a tutti <saluta facendo il suo ingresso la cantastorie, con voce squillante ma non stridula, accennata di un tocco roco, ma gradevole> 
21:00 Irime [Tavolo>bancone]: <guarda attentamente Alatariel annuendo con la testa e sorridendo affabile.> *lo spero anch’io* <e detto questo va ad assecondare l’avvicinamento di lei a sé semplicemente sbilanciando un poco il busto e offrendo l’orecchio. Quanto ascolta fa sì di farla ridere e annuire.> *tempo fino a domani...* <altra risata. Il gruppo si leva dal tavolo e di conseguenza s’alza a sua volta, dimostrando al confronto dell’altra elfa presenta una statura un pelo più minuta, ma pur sempre elevata rispetto gli standard umani. Passi verso il bancone dove adocchia Nym.> il primo giro offerto? Oh che bella giornata che è questa. No, niente vino mi fa un effetto strano, vada per il rum, mi accodo insomma. <sorrisetto e passi sempre più prossimi al bancone dove infine appoggia liberamente entrambe le mani. Occhiate sparse qua e là e orecchio che si presta alle varie conversazioni, tra cui spicca il nuovo arrivo, Speranza.> 
21:09 Nym [Bancone]: < Alza un sopracciglio e ghigna appena nell'udire le parole di Alatariel. > Non sapevo che si potesse bere come una donna. < Mormora, mentre si mette subito all'opera. Dagli scaffali dietro a sé afferra due boccali di medie dimensioni. Li appoggia sul bancone, e da sotto di esso ne estrae la bottiglia etichettata come Rum. > Il Rum non è affatto estraneo alle donne, qui. Anzi, è altamente richiesto. Se si potesse bere come una femmina, dunque, anche voi ne sareste colpevole. < Pronuncia tali parole con una calma quasi irritante e mantiene sempre lo stesso sorriso stampato sulle labbra tinte di nero. Versa il contenuto della bottiglia nei corrispondenti boccali, velocemente e in silenzio. Dunque ripone al suo posto il recipiente. Un piccolo cenno di consenso è rivolto a Irime. > Accomodatevi pure. < Con la mano fa un cenno ad uno degli sgabelli, seppure l'altra abbia già preso posto al bancone. Torna dunque ad osservare Alatariel, con lo stesso sorriso di prima. > È ora di cena. Gradite qualcosa da mangiare? < Domanda, posando infine gli occhi su Speranza, entrata ora nella Taverna. > Buonasera. < Saluta, con un cenno del mento incorporato. Le mani tornano alla tasca centrale, e si appoggia con l'osso sacro al ripiano dietro di sé. > 
21:09 William [Bancone]: <Si rivolge solo ad Alatariel senza più calcolare nessun'altro per ora> Se non ti piace come parlo con quelli della tua razza sono affari tuoi, non ho rispetto per chi non ne ha per me...e non devo dimostrarti nulla ne a te ne a nessun'altro, se non che le mie parole dicono il vero...<afferma parlando simile ad un bisbiglio cercando di far accomodare su uno sgabello vicino a lui, l'elfa, risponde a Nym> Concordo con la donna...una bottiglia intera di Rhum...<poi guarda nuovamente Alatariel come ad intesa appena i bicchieri vengo messi davanti ad entrambi> Propongo un gioco, ad ogni bicchierino, io faccio una domanda e tu una risposta, e viceversa al secondo sorso e così via...ci stai? <serio in volto, non è proprio un gioco ma una dimostrazione che sa reggere l'alcool forse, ormai acqua per lui sembrerebbe in quanto già un boccale se l'è bevuto> E in secundis, qui si può parlare liberamente, dato che in una taverna ci sono anche Uomini liberi, non solo uomini del Governatore...quindi diamo libero sfogo alle nostre idee e festeggiamo...<piccola pausa parlando un po a tutti in generale, alcuni che alzano i boccali di Rhum pronti a brindare> Alla libertà!!! <sbotta tutto d'un colpo con l'aiuto di marinai e alcuni uomini senza nemmeno un lavoro, alcuni già abbastanza ubriachi> Dunque vuoi sapere, la storia? <domanda ad Alatariel> 
21:15 Alatariel [Bancone]: <l'elfa è uno degli avventori più alti: quasi due metri, la camicia aperta sul davanti lascia vedere la collana di metallo brunito che posa sulla pelle chiara segnata di bianco sul fianco sinistro. L'indumento si richiude solo poco sopra l'ombelico, i pantaloni aderenti sono stretti in vita da una cintura da cui pende il tricorno sbiadito appeso a un laccetto, così come una bussola. Lunghi capelli neri dai riflessi blu, simili al mare notturno, stivali neri che hanno sicuramente visto giorni migliori. Nel sentire la voce di Speranza neanche si volta> Ragazzina. <la saluta così. Non è un tono sprezzante, sottolinea semplicemente l'ovvio; sposta con la mano destra la sciabola che poggia contro l'esterno della coscia, prima di allungare la mano ad afferrare il boccale che le viene posato davanti. Sembra perplessa di tutta la tiritera sul bere da femmine> Era un modo di dire. <sbrigativa, senza insistere sulla questione. Alla domanda della locandiera lei ci pensa un attimo> Aye. <conferma, infilando una mano nella camicia e tirandone fuori un doblone che sdoppia in tre quando allarga le dita. Li lascia cadere sul banco davanti a Nym, prima di tornare al suo boccale> Beh, questa è proprio una stronzata. <assicura a William> Un Capitano ha sempre qualcosa da dimostrare e quando smette di farlo... <passa la lingua sul labbro inferiore, sorride senza proseguire e porta il boccale alle labbra. Ma si ferma nel sentire il gioco proposto da William. Ci pensa per un attimo, accomodandosi> E sia. <conclude, senza seguirlo quando inneggia alla libertà. Un'occhiata a Irime ma torna in breve sull'umano> Perché no? Inizia dal principio. 
21:15 Athradir [Esterno>soglia]: <Ci mette un po' prima di arrivare alla Locanda. Non che sia stanco, ma il fatto che i suoi stivali corazzati siano sporchi di terra, che abbia una faccia di chi ha visto giorni migliori e che qualche filo d'erba sia incastrato tra le piastre delle protezioni dei su citati calzari, lo fanno apparire come uno che viene sicuramente da fuori città. Tant'è che non saluta nemmeno qualcuno, si dirige ben bene verso l'edificio, barcollando vistosamente ma non tanto per la scorta di Rum -che amorevolmente ha finito da solo- quanto per il lungo cammino. Partito che il sole era a qualche grado sopra l'orizzonte, ora si ritrova alla Locanda ben dopo il tramonto. Ma non perde le buone maniere. Si ferma davanti la porta, prende un attimo di tempo per risistemarsi e riposar le gambe. Quindi carica il destro andando ad aprire la porta con il suo solito calcio. E si presenta così, sulla soglia della Locanda, alzando il braccio destro>Floath piccolo, il solito!<ordina, senza manco entrare. Lo fa alla fine. Due i tentativi che fa prima di agganciare la porta con il calcagno destro e provare a chiuderla>Mh, di solito mi riesce subito<commenta a bassa voce, mentre viene accolto da qualche brutto ceffo con urla e brindisi alla sua salute> 
21:18 Speranza [Interno]: <Saltella in giro, danzando sulle punte, fino a raggiungere il primo tavolo libero, per recare fuori dal borsello alla cintura una pergamena, e prende a scrivere, qualcosa che aveva interrotto sulla spiaggia al arrivo del naga, mormorando le strofe della canzone che sta componendo> 
21:22 Irime [Bancone]: <le mani toccano il bordo del bancone, assaggiando sotto i polpastrelli la consistenza lignea del mobile. Benché il corpo offra il fronte al banco, la testa è ancora ruotata in favore di Speranza. Esamina attentamente l’aspetto di quest’ultima, alzando infine una mano per un breve ma inconfutabile gesto di saluto.> salute a voi! <ghigno leggero e chiappe che trovano effettivamente posto su di uno sgabello. Viene accolta da Nym che guarda con i due occhi azzurri e dal taglio un po’ tagliente che la natura le ha fornito.> che offre la casa per cena? In effetti non tocco cibo dal mio sbarco di stamattina e lo stomaco dovrebbe affrontare qualcosa di solido prima di una forte bevanda. <spiega, un po’ prolissa ripiegando la schiena in avanti affinché le braccia trovino sostegno sulla superficie. Il che non le fa granché onore come grazia, tanto meno le vesti affatto femminili ma di tipologia pratica e maschile. Altri arrivi in taverna e altri schiamazzi che ovviamente vengono notati.> 
21:30 William [Bancone]: <Spiega il tutto a Alatariel, degli altri se ne infischia per ora> Il gioco consiste nel bere a goccia il bicchierino e appena si beve si fa la domanda...<fa un conto alla rovesci a e parte col primo bicchierino> Devi farmi la prima domanda...<fronteggia in un duello di bicchierini al Rhum con l'elfa> La saprai a tempo debito la vera storia, sappi che comunque lo scritto sul legno dice il vero...ma ti spiegherò i dettagli domani e in un'altro posto dove potremmo guardare anche la nave va bene? <ultima così verso Alatariel guardando i presenti> 
21:31 Nym [Bancone]: < Mantiene la propria posizione, appoggiata sulla soglia del ripiano come la parte superiore del sedere. L'attenzione rimane inizialmente tutta per Alatariel. > Oh, perdonate. Solo non mi piacciono le femmine che si sforzano di essere all'altezza degli uomini. < Accenna un sorriso un po' più illuminato, un po' per mascherare le parole pregne di maleducazione. Dunque torna su Irime, ora ignorando per qualche istante tutti gli altri. > Abbiamo degli ottimi stufati di verdure miste, impasti di carne di cerbiatto con zucca e una zuppa di farro dalle spezie molto forti. E no, la casa non offre la cena. < Parla in modo meccanico di chi deve gestire il tutto da sola. È fredda, ma comunque sempre cordiale nei modi. > Se solo la libertà esistesse. < Mormora, a William. Afferra una bottiglia dal contenuto anonimo posta sul bancone, e ne prende un grosso sorso. Successivamente va a infilare la mano libera di nuovo sotto al bancone e cede a loro la bottiglia di Rum che aveva precedentemente tirato fuori. Ora alza leggermente la voce per farsi sentire da Speranza. > Ragazza, posso portarvi qualcosa? < E si schiarisce la voce quando l'arrivo di Athradir scombussola l'amata tranquillità della Taverna, che a sua volta comincia a riempirsi per la cena. > Perdonatemi se non conosco il vostro solito. Illuminatemi, così posso annunciarlo ai cuochi. < Con la coda degli occhi adocchia fugacemente la cucina, nascosta da una porta in legno ed una finestrella con un vetro appannato dai vapori. > Mi piacciono le storie. < Origlia senza vergogna. > 
21:35 Alatariel [Bancone]: <non si volta neanche quando arriva Athradir e spalanca la porta, nonostante la voce la senta per forza di cose. Emette un breve fischio invece> Ehi, Rondine. <lo richiama, senza cercarlo con lo sguardo che invece viene dedicato al boccale che ha nella mano sinistra> Il mio nuovo amico mi stava per raccontare una storia interessante: perché non ti unisci a noi? <domanda, retorica> *E vieni a salutare anche la nostra sorella mercante.* <aggiunge, a beneficio degli unici due elfi presenti dato che usa la loro lingua. L'indice sbuca da oltre il boccale indicando brevemene Irime, senza che però si volti a guardarla> Sì, l'ho capito come funziona il gioco. <replica a William, che tergiversa con la storia. Lei sembra voler ribattere ma ci ripensa, annuendo quando lui parla della nave. La sente la replica di Nym, che tuttavia non riceve risposte> Una qualsiasi di quelle cose andrà bene. <tira fuori altri due dobloni> Calda. <precisa, lasciandoli cadere sul bancone. Nessuna parola su quel commento riguardo la libertà, invece torna sul Capitano> Bene. La prima domanda è: dov'è finita la tua ciurma? <diretta, sollevando lo sguardo azzurro a fissarlo negli occhi, senza timore> 
21:37 Athradir [Interno>bancone]: <C'è effettivamente confusione, mentre l'elfo continua ad avanzare nella Sala, diretto paro paro verso il bancone. Alla destra di Irime, per l'esattezza, dove ha adocchiato un buco libero. Solo quando è ormai in prossimità, sente la voce di Nym e sbuffa>Dovresti saperlo, invece. Floath! Come li addestri le nuove leve?<domanda al vuoto, alzando la voce, ma senza risultare fastidioso al suo udito e di chi ce lo ha fino quanto il suo -l'udito!->Una caraffa di Rum molto piena molto in fretta. E senza bicchieri!<ordina rapidamente, mentre ora si apposta sul Bancone. Braccia protette da bracciali in cuoio, sotto cui spunta una camiciola bianca, un po' sporca. Casacca verde coperta da un busto in cuoio borchiato, ai fianchi pendono sciabola e frusta Il fischio di Alatariel lo fa voltare alla sua sinistra>Parla parla, che ti sento, nuovo amico della mia amica<gli fa il gesto roteante della mano destra proprio ad invogliarlo, mentre risponde>*Una sorella Mercante? Interessante*<solo questo commenta su Irime, mentre ritorna a guardar oltre il Bancone, pronto alla ricezione dell'ordine> 
21:39 Speranza [Tavolo]: Possiamo essere re e regine di qualsiasi cosa che ci va. <canticchia sotto voce scrivendo accanto lo spartito di quella canzone nuova, prima di accorgersi del entrata di Rondine, la sera prima in presenza di Fiordaliso si sono abbaiati contro, quindi proprio lo ignora, mentre Fiordaliso, non l'ha udita proprio per il cicaleccio dei presenti> E' scritto nelle stelle che continuano a brillare lassù. C'è un mondo che ci appartiene...mmh <mugugna la ragazza dubbiosa, staccando dalla cintura la lira ed iniziando a pizzicare le note scritte sulla pergamena per controllare che la musica suoni proprio come suona dentro la sua testa. Ricomincia da capo, a leggere il testo della canzone ed al contempo la suona, ignorando il mondo che la circonda>C'è un posto per noi, via da qui migliore di quanto mai abbiamo sperato, molto più di quanto abbiamo mai sognato.. Quanto ti senti inutile e la paura tutto spazza via. Chiudi gli occhi e prendi la mano mia. Possiamo essere re e regine di qualsiasi cosa che ci va. E' scritto nelle stelle che continuano a brillare lassù. C'è un mondo che ci appartiene dove fede ed amore saranno la nostra forza. Dove siamo semplicemente noi, Perchè c'è un posto sai il posto che tu vuoi <storce le labbra, quelle parole dette in comune stonano un poco, ma si adattano bene alla musica> 
21:46 Irime [Bancone]: <smorfietta e un sospiro che esce da naso e bocca.> eh beh, ci ho provato, se così fosse sarebbe stata una giornata alquanto perfetta. <scuote la testa teatralmente, agitando un poco le lunghe ciocche di un biondo ramato, salvo appunto le striature azzurre che ne caratterizzano la chioma oltre a ninnoli mettallici aggrappati su di essi.> vada per la zuppa di farro con spezie forti. A tal proposito sapete mica se avete bisogno di qualche rifornimento di spezie? Avrei giusto appunto qualche chicca esotica da vendere. Faccio buon prezzi e la qualità è garantita! <insomma non si fa remore a tirar fuori il lato pratico e da mercante con tanto di sorrisone che allarga ulteriormente una bocca propensa più al riso che a un lungo ed eterno atteggiamento severo. Le sopracciglia guizzano in alto, colta dalle parole di Alatariel che ovviamente la spingono nella cerca della rondine. Impresa facile giacché quest’ultimo le si posiziona di fianco. Arrivo che la costringe a un raddrizzamento della schiena ma non all’abbandono delle mani dal bancone.Elfico Marino.>*ebbene, costei è una mercante. Sono Irime comunque...* <sorriso e occhiate al duo che intanto si è lanciato in un giro di bevute.> che fate vi divertite da soli? Non mi sembra giusto...<rimbecca per scherzare ovviamente.> 
21:49 William [Bancone]: <Lo sguardo viene contraccambiato dell'umano nei confronti dell'elfo> la faccenda si fa interessante, ma la storia la saprete in un'altro momento...non qui, e non adesso...<poi sente la prima domanda e risponde> Be, la mia ciurma è morta...ci siamo imbattuti contro un Kraken...per questo la mia nave è danneggiata, ma non del tutto, galleggia ancora...<smorfia con la bocca sorridendo in quanto prima l'elfa le ha fatto una battuta poco consona contro la Tornado> Vada per il secondo sorso...<dunque riempirebbe in questo caso sia il bicchiere di Alatariel che il suo> ora tocca a me...il tuo vero nome? <ecco la domanda che fa parte del gioco, e si continuerà così fino a che la bottiglia non sarà finita ovviamente. Sguardo verso Athradir, con un cenno di capo saluta senza parola> 
21:53 Nym [Bancone]: < Lascia cadere appena il sorriso, ora assumendo l'apatia più totale. Attende altre ordinazioni, prima di dirigersi verso la porta della cucina. Si affaccia a quest'ultima, ed urla ogni singolo ordine con chiarezza. > Ragazzi! Voglio uno stufato di verdure miste e una zuppa al farro con spezie doppie. Sbrigatevi, altrimenti vi frusto. < Autoritaria, sì, tanto che il tono così alto stona con la sua figura in apparenza docile e delicata. Dunque torna al bancone, per ascoltare le parole di Athradir. Accenna un alto piccolo sorriso che però va gradualmente a scemare. > Non sono un'allieva di Floath, e non sono nuova. < Assottiglia. > Credo che non mi abbiate semplicemente mai incrociata. < Tutto ciò viene detto mentre si abbassa a prendere una bottiglia chiusa di Rum. La stappa con i denti senza alcuna difficoltà, e subito l'aroma dell'acolico le riempie le narici. Sbatte la caraffa sul bancone davanti all'elfo, senza alcuna esitazione. Non presta più attenzioni a quest'ultimo, intendo ad attendere che i piatti da servire siano pronti. > Un Kraken? In che mari? < Domanda, a William, con un velo di curiosità che si palesa nello sguardo enorme e azzurro. > 
21:55 Alatariel [Bancone]: <nonostante la confusione imperante che infastidisce il fine udito elfico, la voce di Speranza riesce chissà come a farsi largo sulle altre e lei esprime una smorfia di lieve insofferenza> ... la tua amica conosce anche canzoni che non siano lagne o devo pagarla per stare zitta? <chiede a denti stretti verso Athradir, visto che ora non è distante. Sorride invece quando Irime propone i suoi affari a Nym, che in seguito commenta il gioco iniziato dal Capitano> Ti lascerei il mio posto, ma scommetto che la Rondine ha già in mente come farti divertire. <prende in giro il suo simile apertamente, con un'insinuazione piuttosto eloquente. Al sentire la risposta di William si cruccia> ... come diamine fa a galleggiare ancora? <sembra piuttosto scettica, sulla veridicità della storia o sui suoi dettagli almeno, ma non insiste oltre. Solleva il boccale e ingolla un sorso senza colpo ferire, anche se non ha ancora toccato cibo> ... Alatariel. <pronuncia, ha il suono dolce della lingua elfica> Tu pronuncialo male e io ti stendo sul bancone e ti apro la gola. Quindi, se non credi di poterlo fare, accontentati di Fiordaliso. <lo ammonisce, stranamente serissima sulla questione. Ascolta Nym dare ordini a destra e a manca con quel piglio tirannico, cosa che la spinge a sorridere di nuovo, senza che commenti> No, un kraken di terra. <le fa eco, sarcastica, labbra contro il boccale> 
21:56 Athradir [Bancone]: <Ascolta dapprima Irime, per andarla ad osservare da dietro il bicipite sinistro>*Ah sei tu<una pausa, chianndo il capo. Non sembra troppo interessato, comunque>Rondine, piacere<quindi ritorna col capo in direzione del bancone, senza però risparmiarsi uno sguardo a William, chinando il capo di Rimando e commentare poco dopo>Beh, un Kraken è roba tosta, ma una Ciurma che si rispetti riesce a restarne viva almeno in parte<fa spallucce, sorridendo un poco>*Non avevi detto che non era un segreto?*<chiede ad Alatariel, sentendo poi la domanda dell'umano. Ma la caraffa che Nym gli sbatte davanti, ne prende tutta l'attenzione>Ricordati la mia faccia e la mia voce. Io ordino sempre la stessa cosa e la voglio immediatamente<le spiega, senza ostilità. Quindi ribatte ad Alatariel>Fanne quel che vuoi, non sono il suo custode<fa spallucce, chiaramente, mentre si lecca le labbra alla vista del suo trofeo>Ho la gola secca<ammette, afferrando con la sinistra il manico della caraffa stessa>
22:03 Speranza [Tavolo]: <Niente, la musica non torna, le ronza troppo in testa la chiacchierata con il naga di sei metri, ha avuto coraggio di tenergli testa, ma ora le tremano le gambe> Porca paletta io e la mia lingua <sul retro del foglio traccia dei disegni, una maschera, un nano ed un serpente collegati alla maschera da frecce, si morde le labbra, accartoccia il foglio e lo butta nella borsa di cuoio della cintura, ripone il set di scrittura e levandosi si dirige verso il bancone, gli occhi nocciola diretti a Nym> Qualcosa che faccia passare i brividi <prega senza mezzi termini> 
22:09 Irime [Bancone]: <sgrana un poco gli occhi quando sente lo starnazzare di Nym che spartisce gli ordini in cucina, ritirando poco dopo la bocca all’interno pur di trattenere una buffa risata che si risolve con uno sbuffo nasale. Occhiatina laterale a Athradir con cranio che lento e pesante va a cascare sulla spalla.> *lieta* <una sola parola che subito cerca lo scorcio per riguardare Alatariel che non si salva da un’occhiata interrogativa e una parlantina nella loro lingua.>*comprendo, così come comprendo l’intento dell’umano. Vuoi vedere che con la scusa della barchetta ti fa vedere la sua collezione di ninnoli da uomo di mare?* <ridacchia e pungola con il mento proprio William, preso di mira da chissà quale battutina scontata. Se ne ritorna composta, per poco tempo a dire il vero, giusto il necessario per ascoltare i vari interventi che ovviamente si focalizzano sull’imbarcazione e il Kraken.> non è che bevendo troppi cicchetti di rum avete scambiato un polipo con un Kraken? Mi chiedo come siate sopravvissuto, questa sarebbe una interessante storia da sentire. <e si spegne, coinvolta dall’avvicinarsi di Speranza che guarda.> 
22:13 Nathan [Bancone]: <fa il suo ingresso nella taverna scostando con la grossa mano la porta d'ingresso, guardandosi attorno, lasciando che lo sguardo spazi in tutta la sala. Stivali, pantaloni e una giubba sopra la camicia bianca. Al fianco, legata stretta la frusta. Facce conosciute o meno, si dirige verso il bancone. Un sorriso a Nym e una richiesta> Buonasera. Potrei avere il piatto del giorno e una birra? Vi ringrazio in anticipo. <E si appoggia al bancone, in attesa, ispezionando la sala gremita.> 
22:19 William [Bancone]: <Guarda Athrandir e sorride al suo dire> infatti per questo sto cercando uomini liberi, di mare che abbiano le palle e non dei datteri al posto di esse...<afferma, fa spallucce, in effetti l'effetto dell'alcool inizia a farsi vedere, in quanto sulle guance si aggiunge un leggero rossore sul roseo però, e il caldo inizia a sopraggiungere, ma non ne sembra ubriacato dal Rhum, tutt'altro. ora riguardo al nome> Ti chiamo come cazzo mi pare...quindi mi accontenterò di Fiordaliso...<sboccato mentre fa l'ultimo sorso di quella bottiglia ormai finita per lui facendo segno verso il suo amico elfo> Lascio il bicchierino anche al tuo amico...per me basta...<ora cerca di farsi sentire solo da Alatariel> Sinceramente? Non lo so nemmeno io come diavolo stia ancora a galla...ma è una nave ben corazzata <non ascolta Irime, non perchè non voglia ma perchè con tutto quel baccano sicuramente non riesce ad aguzzare l'orecchio prendendone le note della sua voce, ne tanto meno un minimo accenno> Consiglio di cambiare posto...<non vuole andare oltre nel discorso a quanto pare, proponendo di andarsene da qualche altra parte>
22:20 Nym [Bancone]: < Ora mantiene quell'aria seria che non dona la sua figura mingherlina. Sembra quasi che potrebbe spezzarsi in un soffio di vento, ma ha l'aria spavalda. Torna per un istante su Athradir ed aggrotta la fronte. > Se volete essere ricordato e servito con priorità, posso indirizzarvi ad una Taverna poco frequentata. < Sorride appena. > Quindi accontentatevi del mio lavoro, finché Floath non mi darà il cambio. < Dunque un cuoco la richiama nella cucina. Muove qualche passo di nuovo verso la porta di queste. La spalanca e afferra i due piatti. Dunque va dalle due elfe. Davanti ad Alatariel poggia una ciotola con lo stufato di verdure miste. Ad Irime invece porge la zuppa. > A voi. < Afferra i dobloni senza fretta e li mette in un vasetto di legno insieme agli altri, situato sul retro del bancone. Non sembra accorgersi dei sorrisini e della risata delle elfe, e se l'ha fatto, sta completamente ignorando la cosa. Non è facile prendere sul serio qualcuno come lei, dopotutto, essendo di una stazza minima ed avendo quell'aura morente. Dunque va a dare le proprie attenzioni a Speranza. Il sorriso di circostanza torna stanco sulle labbra. > Subito. < Senza doversi chinare, afferra una caraffa di vino rosso, una in particolare, ed un calice dallo scaffale. Appoggia il calice e versa al suo interno il vino, proprio davanti a Speranza. Non guarda nessuno negli occhi, ma ha le orecchie ben appizzate. Non risponde neppure alla battuta sarcastica di Alatariel, limitandosi a ghignare divertita tra sé e sé. L'arrivo di Nathan, un altro cliente, la porta a spostarsi su di lui. Ne accoglie la richiesta ed annuisce. Si reca nuovamente alle cucine. > Impasto di carne di cerbiatto con zucca. < Il tono è sempre lo stesso, autoritario. Serve ora la birra a Nathan, con le labbra tinte di nero che sorridono, di nuovo, senza alcuna emozione nello sguardo. > 
22:23 Alatariel [Bancone]: <ride appena delle parole di Irime> *Se ha dei suoi "ninnoli" la stessa considerazione che fa delle lame, mi sa che ce l'avrò più lungo io comunque.* <e le fa l'occhiolino, avvicinando di nuovo il boccale alle labbra, ma non beve tuttavia, tanto che quando Speranza si avvicina lei si volta a guardarla, gomito posato contro il bancone> Te li faccio passare io i brividi, ragazzina. Bevi. <le mette il boccale mezzo vuoto davanti, sul ripiano> Tutto d'un fiato. Giù. <la incita nuovamente, scambiando un'altra occhiata con Irime, prima di adocchiare Athradir alle prese con la sua caraffa> *Non è un segreto. Ma se l'umano lo pronuncia male...* <non termina. Ci mette qualche attimo ad accorgersi dell'arrivo di Nathan, che squadra per un attimo, prima di dedicarsi nuovamente a William. L'occhiata che gli rivolge è indecifrabile: amichevole o meno, comunque, non mette le mani alle armi, specie quando afferma che non correrà il rischio. Si tende ad ascoltare quello che William le mormora e annuisce semplicemente quando suggerisce di cambiare posto> Abbiamo detto domani, no? Dammi un luogo d'incontro e ci vedremo lì. Per il momento io da qui non mi muovo. La notte è giovane. <un cenno di ringraziamento con le dita a Nym che le mette davanti la ciotola. La rigira, quasi potesse leggerci qualcosa sopra> *Accordati col Capitano.* <si raccomanda ad Athradir, indicandoglielo con un cenno del capo, in quella che suona come una richiesta, in elfico, come sempre quando si rivolge ai suoi simili> 
22:27 Athradir [Bancone]: <Irime prende la parola e quel che dice nella loro lingua, lo fa ridere alquanto>*Ammesso che non li abbia persi nello scontro col Kraken*<se la ride ancora, per poi prendere un bel respiro e sollevare la caraffa alla bocca. Quando il liquido raggiunge lo spazio tra labbro superiore e narici, prende a scivolare di lato, andando a sversarsi un poco fuori dalla caraffa, cadendogli addosso. QUando finisce, va a pulirsi con la manica destra della camicia, dove spunta oltre il bracciale>Anche io ho visto un Kraken, l'ho affrontato coi miei compari. Ma non è che lo vado a dire in giro<fa spallucce, ancora una volta, ascoltando quanto si scambiano Alatariel e William. Nathan inoltre fa il suo ingresso e>*Non dirmi che al Campo c'è rimasto solo il tuo pezzo di ferro*<in lingua natìa, comprensibilmente rivolto alla parirazza, quindi cerca l'altro umano>Mi state facendo capire che non ci volete dormire lì, eh?<una risata sguaiata, mentre va a riprendere la caraffa e ripetere il movimento precedente. Nella gola, il pomo d'adamo va su e giù, ritmicamente. Solo quando William si rivolge a lui, sorride ancora, staccandosi dalla caraffa>Beh, mi chiedo allora in che modo tu abbia arruolato quella che avevi prima<fa spallucce, pulendosi la bocca>Dei nostri, da che ricordo, su quindici ne restammo in nove<e guarda le dita delle mani, muovendole, ma lascia subito perdere. Nym gli risponde e>Purché ci siano belle figliole come te a servirmi, potrei anche raccogliere il consiglio<le ammicca, ridendosela con quell'incisivo mancante, aggiunge infine>Quale dei due? Il bimboratto o il rattobimbo?<giocando sull'evidente aspetto fisico dei gemelli. Infine>*Accordi?*<chiede perplesso, poi fa di nuovo spallucce>Giovane<ovviamente a William>Dici di volere degli uomini con le palle no? Beh, io potrei fare al caso tuo. Dimmi un po' che cosa offri<e gli fa un gesto con l'indice della mano destra, di avvicinarsi un poco di più>Ti sento eh, per fortuna tua<ammette, ridendosela un poco> 
22:31 Speranza [Bancone]: <La mezza posa la mano sul bancone in attesa, gli occhi ogni tanto fuggono verso la sua amata lira, lasciata sul tavolo, nella sua ricerca di un sostegno alcolico per placare i tremori, è stata così folle da tentare di sedurre la serpe dal viso umano, forse la follia del defunto padre non è passata solo ai fratellastri maggiori che si ostinano a fare i pirati gentiluomini nel regno di Creatario, ma anche alla più giovane erede, quella dalle orecchie a punta. Nym le mesce un calice di vino rosso, mentre Alatariel le offre il suo boccale, la bambolina la guarda in tralice, prima di annuire ed accettare prima il mezzo boccale e di seguito il calice di vino, rivolgendo un> grazie <ad entrambe, le gambe nude fino al ginocchio tremano ancora, seppur non più visibilmente come quando era arrivata dal tavolo, prima di borbottare in direzione di Fiordaliso> I folletti a confronto sono niente <in effetti tremava di meno la notte prima, molto di meno> 
22:36 William [Bancone]: <Guarda Ala e poi Athrandir> Anche un Capitano ha i suoi momenti dove si spegne e lascia andare ogni problema con una sana bevuta...la ciurma non l'ho arruolata io, ci son diventato Capitano su quella nave col sangue e con le mie forze...la mia ciurma è morta, altri son feriti gravemente, ne son rimasti sei in gravi condizioni, ma sicuramente saranno morti in quanto il medico di bordo lo è...non si sanno curare da soli. Mi sono perso, questo lo ammetto, ma ho bisogno di riaccendermi...quindi se mi volete aiutare ben venga, se siete qui per prendermi per il culo con la vostra lingua del cavolo insieme ai vostri compari potete anche sparire...facile parlare quando uno non si può difendere...<sbatte un pugno bello che buono sul bancone in legno della taverna e si alza dirigendosi verso l'uscio della porta> Domani, alla spiaggia nera stessa ora se volete più informazioni, e se solo osate a pensare di fottermi la nave o fregarmi, meglio farvi presente che non sono solo, la mia ciurma è morta, ma ciò non significa che io sia solo! <ultima così prima di salutare con un cenno>
22:37 Irime [Bancone]: <un grugno che graffia il fondo della gola e altra risata che riempie la sala della taverna, decisamente a un tono alquanto acuto mentre gli occhi se ne ritornano su Alatariel. Le risate abbondano tra gli elfi e in aggiunta si unisce pure la battuta di Athradir che rincara un’altra dose di risata>*hai già la vittoria in tasca sorella!* <breve risposta e occhiate che infine calano attorno, chi di più, chi di meno. I piedi ancorati sulla sbarra che traversale unisce le gambe dello sgabello e un braccio che va a fare da sostegno a un cranio dimostrante un certo e tranquillo divertimento finché la zuppa giunge. Di nuovo la postura ritorna più eretta> grazie <afferma verso Nym, preoccupandosi di frugare nel borsello appeso alla cinta ed estrarre tre monete atte a pagare l’ordinazione. Denaro che fa scivolare sul bancone e che lascia nelle mani della oste. Si avvicina il piatto, continuando l’ascolto saltuario che di tanto in tanto la fanno sorridere e alla futura contrattazione di Athradir silenziosa segue la faccenda, infondo curiosa.> 
22:45 Nym [Bancone]: < Sospira appena, attendendo che l'ordine di Nathan esca. Torna ad appoggiarsi al ripiano, ed adagia anche le mani su di esso, come a stare più comoda. Non guarda nessuno di preciso. Alterna lo sguardo azzurro su ognuno di loro senza soppesarsi sugli argomenti affrontati. Storie di Kraken, di ciurme, di pirati, di marinai... è tutto qualcosa di tangibile lì dentro. Qualcosa che sa di vecchio e già sentito. Arriccia il naso e si stacca dal ripiano per andare di nuovo ad affacciarsi alla cucina, appena in tempo per ritrovarsi sotto naso l'ordine di Nathan. Afferra la ciotola e immediatamente l'appoggia sul bancone, di fronte all'umano.> Ecco a voi. < Dunque distoglie nuovamente l'attenzione da questo, per riportarla a Athradir. Risponde al suo ghigno con un delicato sorriso. Cordiale, va a pronunciare qualche parola. > Sarò qui a servirvi, se seguirete il mio consiglio. < Alza un sopracciglio e scuote il capo, come rassegnata. Prende i dobloni posti sul bancone da Irime, e con un cenno ringrazia. Questi finiscono nel vasetto insieme agli altri dobloni. Adocchia William, che pare volersi ritirare. Non lo saluta, si limita a seguirlo con lo sguardo per qualche attimo. > 
22:48 Alatariel [Bancone]: Sì, d'accordo. <taglia corto nel sentire le parole di Athradir> Abbiamo più kraken che navi, a quanto pare. <schernisce entrambi, con leggerezza. Alla domanda dell'elfo riflette per un attimo e guarda verso la porta> *Dubito. Credo che Tiresias mi stia già cercando e non ci metterà molto a trovarmi, quindi al tuo campo non c'è rimasto proprio nessuno... ci torniamo più tardi.* <minimizza la faccenda. Alla sviolinata di Athradir verso Nym accenna un sorriso, divertito. Nel sentire le parole di Speranza solleva un sopracciglio incuriosita> Che ti è successo, ragazzina? <le domanda> Sembri aver visto una nave fantasma anche tu... <s'interessa, mentre inizia a mangiare la sua zuppa. William intanto dà sfogo e sbatte contro il bancone, un rumore tra tanti che comunque gli fa guadagnare un'occhiata di sbieco dell'elfa, niente di più> Datti una calmata, Salazar. Sembri un marito geloso a cui vogliono fottere la moglie, ma se è bella e in salute noi non l'abbiamo ancora visto... <chiaro che si riferisca alla nave. La prende molto sottogamba quell'esternazione> A domani, eh. <lo liquida senza tante cerimonie. Ricambia il cenno di saluto e torna a guardare Irime> *Se entri nella Lega, sorella, ben presto avrai notizie sulle tratte commerciali più trafficate.* <accenna> *E magari quali merci portino. Sarebbe un discorso interessante da fare, distante da orecchi smussati.* <continua a mangiare dalla sua ciotola, non badando poi molto al resto dei discorsi se non> *Ha detto di avere una nave, ma non può navigare.* <spiega ad Athradir> *Vedremo se è vero, domani.* 
22:51 Nathan: <Vede arrivare il boccale di birra e il piatto da cui arriva un ottimo odore. Un sorriso rende a Nym, muto cenno di ringraziamento nei confronti della donna alla quale chiede, prima di chiederle> quanto vi devo? <avvicinando la mano destra alla scarsella. Poi afferra il boccale con la sinistra, sorseggiando elegantemente la bevanda. I capelli scendono come una criniera sulle spalle del giovane, spostandosi con un movimento secco sul collo. E presa una forchetta, afferra la carne e la zucca portandola alla bocca. Chiude gli occhi, assaporando il piatto.> 
22:51 Athradir: <William sbotta e lui se lo guarda aggrottando le sopracciglia>Che caratterino<ammette, abbassando gli angoli delle labbra. Nonostante sia in piedi, sembra un po' barcollare>Insomma il tuo precedente Capitano era un inetto. La ciurma di cui hai preso il comando era non molto in gamba. Non lo so<fa una pausa>La cosa non è che volga molto a tuo favore. Ma ci voglio provare. Sembri uno che sa il fatto suo, comunque<e cerca di essere il più onesto possibile, sospirando>Quindi alla Spiaggia Nera, c'è pure la nave e qualche compagno da conoscere? No, perché se mi prendi sulla tua nave, io ho un passato da Quartiermastro, sappilo<ammette ancora>Uno dei migliori<stavolta la svirgola malamente, dato che un ghignetto gli sfugge anche a lui. Nym parla e lui annuisce>Tutto ciò che verrà portato dalle tue manine, sarà un balsamo. Pure se è roba avvelenata o un pugnale da ficcarmi in gola<adulatore, a modo suo ovviamente. Su Alatariel, quindi>*Si si, vedremo domani. Solo che stiamo mettendo troppa carne al fuoco e di una nave che non galleggia me ne faccio ben poco, Ala*<chiosa, sospirando>*E se quello che ha raccontato è vero, quel tipo non farebbe pisciare sotto nemmeno un neonato dopo due bicchieri d'acqua*<commenta, scuotendo il capo e sospirando ancora. Osserva quindi Nathan>Silenzioso starsera, eh giovane?<Data l'età, chiunque a parte Alatariel, per lui è "giovane"> 
22:59 Speranza [Bancone]: La nave fantasma una seconda volta, no grazie <ribatte Speranza a Alatariel, dopo aver scolato tutto di un colpo anche il calice di vino ed allontanandosi proprio due secondi per recuperare la lira sul tavolo, e torna> No, un simpatico naga alto come una casa, l'ho disturbato per sbaglio a spiaggia bianca mentre cercavo di comporre una nuova canzone, e ora sono nei casini, vuole lo stesso oggetto che mi ha chiesto il Rettore <brontola in fretta mentre aggancia la lira alla cinta, e levando la mano destra con tesi indice e medio ordina a Nym> bis, grazie. 
23:04 Irime [Bancone]: <le dita affusolate cercano il cucchiaio pronto da immergere nella zuppa che raccoglie e porta alla bocca, saziando finalmente un appetito che fino ad ora era stato smorzato da grasse risate e varie storielle. Non interrompe quella cena, nemmeno per sentire o voltarsi verso Alatariel, seppur le risponda nella loro lingua.> *uhm, senz’altro lontano dalle sue orecchie. Non voglio certe ledere la fazione a cui aspiro e nemmeno i miei affari . Semmai lederei quelle avversarie, accettando pure una silenziosa e discreta collaborazione a chi brav’uomo non è proprio nato.* <e chi intenda e intenda ciò che sottilmente ha accennato l’elfa. Altra cucchiata e silenziose occhiate mentre ascolta i vari discorsi tra complimenti alla locandiera e storie di Naga minacciosi.>i miei complimenti al cuoco, la zuppa è ottima <afferma guardando Nym.> ma lo sarebbe ancor di più con quelle spezie che ho... ne esalterebbero il gusto e ne aumenterebbe il loro valore. Ne guadagnereste... <mercante alla riscossa.> 
23:09 Nym [Bancone]: < Appare anche lei divertita dalla sviolinata dell'elfo, tanto che accenna appena una risata, anche se leggera. La prima della serata in effetti. > Non mi piace essere corteggiata. O le persone che girano intorno alle cose. < Afferma, col sorriso che si allarga sulle labbra macchiato di divertimento, andando a prendere tra le dita una bottiglia di vino dagli scaffali. Ne assume un grosso sorso. Subito il calore della bevanda la invade, calmando il suo spirito e facendola tornare alla solita ragazzina rachitica con l'espressione seria. > Cinque dobloni in tutto. < Risponde a Nathan, con tono cortese. Non si sofferma molto su di lui, anche se tenta di cogliere i dettagli del suo volto. > Floath! < Esclama, dunque, cercando l'attenzione di uno dei gemelli. > Dammi il cambio, è ora. < Dice, cercando di slacciarsi il grembiule. Se lo leva lentamente, andando a riporlo nel cesto affianco alla porta della cucina. Dunque va a rispondere a Speranza. > Fatevi servire da uno dei gemelli. Arriverà subito. < Pronuncia, con calma, prima di afferrare i propri beni personali. > In effetti potrei essere a corto di spezie. Se avete dei buoni prezzi, sarò lieta di comprare da voi. Mandatemi una missiva al mio nome. Sono Nymeria Vhaal. < Si mette una cinta ed afferra la propria spada corta, rinfoderandola con calma nell'apposito spazio sul fianco. Si lega dunque i capelli in una coda alta con un laccio azzurro. > Bene, sto andando. < Informa Floath con un sorriso. > Arrivederci. < Mormora, verso tutti i presenti, con lo stesso sorriso impregnato sulle labbra di quando è arrivata. > 
23:10 Alatariel [Bancone]: <quando Athradir srotola il suo passato da Quartiermastro lei fa una smorfia> *Santo cielo, quanto cattivo gusto, ragazzino.* <commenta. E in seguito> *Sono tre misere cose, Rondine: un uccello da mettere in gabbia, una passeggiata in spiaggia e vedere una nave. Non mi sembrano così complicate...* <sembra persino che stia parlando in codice, tanto le prime due cose sembrano ridicole, dette in quel modo> *Se la nave galleggia o no... beh, non è ancora un problema nostro, direi.* <fa spallucce, smuovendo la mano appena nel sentire le ultime considerazioni> *Ed evita di cercare di impressionare chiunque si dichiari "Capitano". Ci mancava poco che ti abbassassi i pantaloni.* <più seria in questo, mentre lo riprende con uno sguardo severo. Torna però su Speranza alle sue parole, che ne attraggono l'attenzione> E che cosa ti ha chiesto il Rettore, cantastorie? <indaga, con evidente interesse> E parlami anche della nave fantasma: eri lì? <insiste anche su quel punto> Offro io alla ragazzina. <verso Nym quando Speranza chiede un altro giro. Ritrova il sorriso alle parole di Irime> *Argomenti interessanti di cui parlare al nostro prossimo incontro.* <promette, lasciando scemare il discorso. Il sorriso si amplia nel sentire il tentativo della mercante, mentre termina la propria ciotola e la spinge via> Però è vero: era buono davvero. <conferma, in modo ben più disinteressato dell'altra elfa> Notte, Vhaal. <saluta l'ostessa che se ne va, senza però voltarsi verso di lei> 
23:16 Athradir [Bancone]: <Ascolta Nym, alla quale da priorità nel rispondere>E allora hai trovato l'uomo giusto per la serata giusta<ammicca, sentendo poi la risata, ride di rimando. Quando poi sente il conto destinato a Nathan, sospira e>Ci penso io al suo conto<ammette, ammiccando così al giovane. Le parole di Alatariel lo raggiungono>*Beh, se devo essere arruolato, che almeno creda di arruolare il meglio del meglio! E poi già si stava umiliando da solo, se mi calavo i pantaloni era la fine*<e se la ride ddi gusto, per poi continuare>*Si, ma le cose fatte bene vanno fatte una alla volta. E domani scatta il terzo giorno*<ricorda, pignolo. Quindi su Irime>Mh *E chi sarebbero questi non proprio brav'uomini<ha fiutato, probabilmente qualcosa, dato che sposta tutta la sua attenzione sulla Mercante, adesso, oltre che alla sua caraffa.>E per colpa vostra<in generale, a tutta la Locanda>Sto bevendo meno del solito,. E sapete che non è buona cosa!<se la ride di gusto. Per poi attendere le risposte di tutti, seguendo anche il discorso di Speranza> 
23:22 Nathan: Magnifico<esclama , dopo aver ripulito il piatto. E scolato il boccale di birra.> Dopo il pesce secco e le gallette un pasto del genere ti fa apprezzare la terraferma. <Estrae cinque dobloni che infila nel barattolo quando arrivano le parole della Rondine a cui risponde con un > Uh? Ho fame. E Lattina non mangia. E volevo cibo cucinato. Ma ora<continua > torno al campo. E mi porto le MIE scorte< conclude, facendo seguire le sue parole da un rutto di apprezzamento per la cena. Un cenno rispettoso e un sorriso a Speranza, un chinare il capo ad Alatariel e un dito medio ad Athradir, per poi, finito il pasto, uscire, e tornare al campo, ultime parole per l'elfo.> e sbrighiamoci a trovare l'uccello. Non il vostro. 
23:22 Speranza [Bancone]: <Speranza annuisce alle parole della dama dietro al bancone, ma nemmeno il tempo di dire altro, che Fiordaliso le offre il secondo giro> Certo che c'ero! Prima che iniziasse il vento, stavo parlando di Rondine, di quando l'ho strappato dai randelli delle Pantere Corazzate, la sera della festa <lancia un occhiataccia al elfo> si è lamentato pure che l'ho trascinato via dalla folla che fuggiva impazzita quando lo spirito del fuoco è esploso in mille scintille <sbuffa e appoggiandosi meglio al bancone, leva gli occhi sull'elfa davvero troppo alta per lei> La sera della festa della lega, ero sulla spiaggia, la signora che ha organizzato l'evento mi ha pagato venti dobloni perchè suonassi, ma nemmeno il tempo che iniziassi a suonare, che uno sciamano rachitico s'è piazzato davanti al falò a fare le sue cerimonie, poi si è dissolto in un soffio di vento, quando lo spirito nel fuoco ha preso vita indicando il mare. Lo sciamano ha lasciato lì una maschera di osso, che è stata presa da una umana, ma quando il fuoco è scoppiato, ho preso di vista quella donna e la maschera, mentre la nave fantasma si avvicinava alla riva per sparire. Poi, ho trascinato via Rondine e sono tornata in città, il giorno successivo ho incontrato qui Ser Tovio che mi ha riconosciuta perchè ero alla festa e mi ha chiesto anche lui della nave...a differenza di qualcuno <altra occhiataccia ad Athradir> ero sobria e ho riportato la storia che vi sto dicendo ora, e lui, prima s'è interessato alla spiaggia, parlando di una spedizione su quella, poi alla maschera, chiedendomi di rintracciare la donna che l'aveva portata via, sto girando la città da tre giorni, ma al momento non l'ho ancora rivista. Il naga di oggi, sostiene che nella maschera possa esserci qualche potere, un potere che desidera, e che mi braccherà finchè non l'avrò trovata <detto questo conclude il breve riassunto degli ultimi giorni e sospira stancamente> 
23:27 Irime [Bancone]: <bocca larga per un sorriso che mostra in parte la sfilza di denti bianchi e testa ben ritta, lieta finalmente di aver fatto segno.> Nym Vhaal, mi premurerò senz’altro di farvi recapitare mie notizie. Non ve ne pentirete, quando dico che una cosa è buona, è buona. <sottolinea la veridicità e il peso della sua parola, ritornando buona e golosa sulla sua zuppa. Altre poche cucchiate e la cibaria finisce lasciando solo una ciotola vuota. La posata viene abbandonata al suo interno, scansando la stoviglia pronta per essere ripulita dal prossimo inserviente. Una mano che va allo stomaco, sancendo una sazietà che ne rilassa la muscolatura e che le fa sganciare un lungo e profondo sospiro con tanto di borbottio nella lingua madre. Giustamente torna a discorsi seri guardando dapprima Alatariel ed infine Athradir. Li soppesa, quasi ponderasse chissà che cosa, riferendosi per lo più proprio all’elfo quando va a parlare.> *chiunque sia sufficientemente intelligente e spavaldo* <una risposta spiccia e piuttosto generica che conclude con un sorriso lieve e regalato ad entrambi gli elfi. Non apre più bocca prediligendo piuttosto ascoltare un racconto che la lascia alquanto basita. Verso Speranza.> dunque è vera questa storia. Direi un Naga piuttosto pretenzioso... 
23:30 Alatariel [Bancone]: <nel sentire Athradir che si offre di pagare al posto di Nathan rifila all'elfo un'occhiata in silenzio, valutativa. Però non dice niente> *E allora che ci fai qui? Perché non sei al lago ad agitare la gabbia nel tentativo di prenderlo? Te lo sta impedendo forse qualcuno?* <lo incalza con tre domande in rapida sequenza, fissando l'elfo nel rivolgergliele> *Se sei tanto preoccupato per la scadenza, gira il culo e tornaci.* <conclude, senza in realtà neanche aspettarle quelle risposte. C'è qualcosa nell'atteggiamento di Athradir, tuttavia, che sembra infastidirla. Però non ne fa menzione, convogliando la propria attenzione su Speranza, invece, dopo aver rivolto un cenno a Nathan, ricambiando il suo quando se ne va. La cantastorie rivela di aver strappato Athradir dalle grinfie delle pantere e l'elfa rivolge al protagonista dell'aneddoto un'occhiata di fuoco, ma torna a guardare Speranza a labbra ancora chiuse> Una maschera... <ripete, quando emerge quel dettaglio. Che diventa a breve il fulcro del discorso> Beh, mi sembra chiaro allora che non puoi girare da sola, per il momento. <rimugina mentre parla. Abbassa la voce, in modo da tenere il discorso tra i pochi vicini a lei> ... e possiamo anche presumere che questo naga non abbia idea di come sia fatta la maschera... non credi? <domanda retorica> Trova un'altra maschera, una qualsiasi. Chiedine una a lei. <indica Irime> E digli che è la stessa. Se si lamenterà che non sia magica, beh... in fondo è una cosa che aveva supposto lui, di certo non detto tu, no? <non le è sfuggita per altro la risposta che l'elfa ha dato ad Athradir, ma anziché commentare le chiede> Ce l'hai una maschera tra le tue merci? 
23:37 Athradir [Bancone]: <Ascolta tutti, ma il modo poco carino di Nathan gli arriva agli occhi>Giuro che se ti trovo all'accampamento ti faccio mangiare i tuoi coglio<e si blocca, sbuffando e facendo stridere i denti>Questa me la paghi!<gli urla contro, cercando qualcosa da lanciargli, ma non fa in tempo, dato che chiude la prota dietro di sé>Tanto tu muori sempre prima di me<mormora, sbuffando ancora. La storia di Speranza l'ascolta tutta, alzando gli occhi quando lo guarda torvo. Quindi si concentra su Irime prima>*Interessante, davvero. Come hai detto che ti chiami, ragazza? Potrei avere due o tre cosette da chiederti, un giorno. Ovviamente, niente a che fare con il Mercato<fa spallucce e quando Alatariel risponde male, è lui a ricambiare lo sguardo di fuoco>*Tu stai qui, a bere e a cazzeggiare e io dovrei tornare da dove sto, effettivamente, venendo? Perché ci sono scorte che vanno rimpinguate e di certo non ce le portano su ordinazione? Ti rendi conto di quello che dici?*<sbuffa, stavolta leggermente alterato>*Io sono preoccupato di cinquanta dobloni facili!*<stavolta alza persino la voce, per poi aggiungere>*Se non fosse stato per me te ne beccavi venti, zitta e mosca! E invece di ringraziarmi che fai?<sbatte la mano destra sul bancone, facendo persino cadere la caraffa>Davvero, Vaffanculo<l'ha mandato su tutte le furie, tanto che smette di interessarsi di tutti, prendendo direttamente la via della Sala, diretto alla porta> 
23:50 Speranza [Bancone]: <Speranza attende la risposta della seconda elfa, mentre Athradir fa la sua sfuriata> In teoria basterebbe trovare un cranio animale tanto grande da contenere un cranio umano, tutti gli sciamani prediligono maschere in osso <commenta pensosa> ma c'è bisogno di un profumo che nessuno usa, quelle serpi, sono peggio dei cani, lui mi rintraccerebbe con il solo odore <spiega seria, come ha detto alla creatura sulla spiaggia, ha letto qualcosa sui naga in biblioteca. Inspira a fondo> Ma posso girare credo, hanno un udito sensibile, anche solo il mio flauto gli dava fastidio, faticherà a venire in città e dubito che un bestio di sei metri di lunghezza passi inosservato <malgrado quanto alcool abbia in corpo è parecchio lucida> se ci sarà bisogno, interrogherò le acque, tranquilla Fiordaliso <suggerisce alludendo alle proprie capacità divinatorie> 
23:56 Irime [Bancone]: <assottiglia il taglio degli occhi qual’ora giungono spezzoni di racconti interessanti che la lasciano muta e pensierosa. Ha giusto una rinnovata vitalità quando viene inglobata in un piano che la lascia interdetta e successivamente presa a rimuginare. La dritta sale alle labbra, posando l’indice che va a picchiettare contro le labbra carnose, mugolando un verso basso.> mmm mmm... potrei sì, dovrei controllare l’inventario ma anche se ne fossi sprovvista, non credo possa essere difficile procurarsene una oppure addirittura crearla. L’importante è essere quantomeno vicini alle descrizioni che girano, se era una maschera di osso non può essere di certo di legno. Sapresti descrivermela meglio? L’hai vista no? <pausa e l’ascolto di Speranza che scatena un annuire.> cranio di animale, con corna o senza? <chiede direttamente a Speranza, lasciando giusto appunto un’altra interruzione atta a cambiare il destinatario delle sue parole. Sogghigno e mento che s’alza un poco, con pura soddisfazione personale.>*Irime, Rondine, mi chiamo Irime. Starò qui per un po’, dunque se non è il porto è qui che mi troverai, benché non saprei proprio come in altro modo potrei esserti utile.* <risata breve e bassa. Lascia correre le diatribe, discorsi che non la riguardano, cui presta comunque orecchio.> in ogni caso l’idea di dare un falso è un ottimo stratagemma, fin tanto che funziona. Se non scoperto l’arcana truffa rimane un ottimo modo per guadagnare tempo e benché siano ottimi fiutatori è sempre meglio che non resti sola o in luoghi troppo dispersi. <consiglia senza dubbio, lanciando giusto in tempo una furtiva occhiata a Athradir preda dell’ira e con fuga annessa.> è così caldarino perché ha bevuto poco? <chiede in generale.> 
23:59 Alatariel [Sala]: <osserva la scenata di Athradir verso Nathan, cosa che le fa stringere la mascella senza che però dica nulla all'indirizzo né di uno, né dell'altro. L'elfo se la prende anche con lei che, anziché infiammarsi o reagire in qualche modo, lo fissa con un sopracciglio a malapena sollevato. Questa sembra essere tutta la sua reazione, almeno fino a che Athradir non prende la via della porta. A quel punto si alza, lentamente, ergendosi in tutti i suoi due metri sfiorati di altezza> Meglio così. <afferma, in merito alle capacità di Speranza> Abbi cura di te, ragazzina. <alla domanda di Irime scuote appena il capo> *Ha solo le ossa troppo dritte... ma si rimedia.* <le assicura, prima di aggiungere> Signore... godetevi la serata. <si raccomanda verso Speranza e Irime, prima di muovere passo verso l'elfo. Non ha l'aria di qualcuno che stia per fare un discorso pacifico, ma a differenza sua non sembra per niente arrabbiata, c'è una freddezza molto più pericolosa nei suoi gesti. Lo segue ed emette un fischio, a richiamarlo di nuovo, mentre la mano destra dalle nocche fasciate chiude le dita a pugno un paio di volte, quasi la stesse scaldando> *Ehi, ragazzino?* <rafforza quel suo richiamo mentre cerca di raggiungerlo> 
00:03 Wright [Sala]: La porta della taverna si apre ed uomo, un essere umano, fischiettante, fa il suo ingresso varcando la soglia. Dall'aspetto si direbbe un poco di buono, o comunque una persona non particolarmente piacevole. Nonostante tutto, nonostante la sua espressione del viso corrucciata, nonostante il suo aspetto arcigno, fischietta, in tono basso, quasi muto, ma fischietta, alternando il tutto a mugugni provenienti direttamente dal fondo della gola. Ha un abito da isolano standard e dei larghi pantaloni in cotone, ritirati verso l'alto fino all'altezza del polpaccio per mettere al fresco gli arti inferiori. Dalla cintura spuntano un'ascia legata con del cordame al fianco ed una mazza, di quelle usate dalla forze dell'ordine per sedare le risse. Dalla schiena spunta una faretra ed un arco, il manico di un pugnale si affaccia dallo stivale destro. Tira su con il naso, non dando immediatamente un occhiata a quello che lo circonda, focalizzato infatti su una borraccia che ha tra le mani, vuota. Tenta a più riprese di attingerne qualche goccia, aprendo le fauci. Niente. Impreca tra sé e sé. <Fottuti dei del mare.> A quel punto lo sguardo si abbassa, nota il primo elfo di mare, Athradir, lo squadra torvo, ma non gli dà peso, non conoscendolo. Nota invece qualcuno che conosce, l'elfa. <Guarda guarda...> Sussurra, praticamente fermandosi in mezzo tra lei, che sta cercando di raggiungere l'elfo che lui ha già superato. 
00:04 Athradir [Sala<soglia]: <Non si interessa più dei vari discorsi in elfico, comune o vattelapesca. E il fischio che Alatariel gli rivolge lo fa imbestialire ulteriormente. Si volta di scatto, tentatndo di allungare il braccio destro e puntarle il dito indice in direzione -ignaro che lo stia seguendo>E nonf ischiare per chiamarmi!! Non sono il tuo fottutissimo cagnolin, chiaro?<duramente, si riversa contro Alatariel a parole, senza effettivamente muovere altro. L'ingresso di Wtright sembra però smorzare la cosa>*Io me ne vado*<aggiunge sbuffando, scuote il capo e imbecca la porta> 
00:08 Speranza [Bancone]: <Ascolta attentamente le due elfe, e riflettendoci alle parole di Irime> Mmm...sembrava un teschio di lupo, un muso allungato provvisto di denti, niente corna, per quanto ricordo <leva la destra a grattarsi il collo> Non ricordo di aver mai visto un cranio del genere, forse una bestia di queste terre <suppone prima di annuire alle parole di Alatariel> Parola di Baldassarr...e <la sua voce sul cognome dei pirati di cui è figlia e sorella, si perde al entrata di Wright, armato fino ai denti, deglutisce a vuoto, e continua a parlare con Irime> ma credo che un qualsiasi teschio possa andare bene, non credo siano tutti uguali...spero <aggiunge mordicchiandosi le labbra, la giovane cantastorie>

00:13 Irime [Bancone]: <labbro inferiore crucciato fin tanto che un moto di assenso ne tranquillizza i tratti facciali.>*e sia, vediamo che si può fare per questa maschera.*<accomodante e infondo gentile tanto da ritornare presto a sorridere, mossa che non manca mai.> non temere, l’importante che sia verosimilmente simile alle testimonianze. Si può far credere di tutto se si vende bene il prodotto <una frase fatta e tratta personalmente dal vocabolario dei mercanti. Voce che comunque smette di farsi sentire nel momento in cui nel seguire l’andazzo dei due elfi vede entrare Wrigh armato di tutto punto. Un sopracciglio si leva maggiormente, effettuando un controllo attento sull’arsenale. Impresa pressoché facile e facilitata da una vista che senz’altro alla sua razza non manca.> meglio cambiar discorso ora. <consiglia a tono basso alla mezzelfa.> piuttosto come ti chiami ragazza? 
00:14 Alatariel [Sala]: <sta per caricare il colpo quando tuttavia entra Wright e in qualche modo si mette in mezzo tra loro. Lei rivolge all'uomo un'occhiata ben poco contenta di trovarselo davanti, ma riapre le dita rilassando la muscolatura> ... Cox. <pronuncia quella sillaba scandendola in due, sbirciando oltre la sua spalla dato che è più alta anche di lui> *Scappa ragazzino, scappa pure.* <si raccomanda verso Athradir, alzando la voce, senza assumere il tono di sfida o di minaccia che ci si aspetterebbe. Quello che invece trapela dalla sua voce è solo frustrazione, prima che gli occhi azzurri si focalizzino sul volto dell'uomo che si trova davanti. Incrocia le braccia sotto il seno, richiudendo di riflesso la camicia sin troppo aperta sul davanti e allarga le ginocchia assumendo una postura più salda> Considerando che ti sei messo tra me e la mia preda, direi che mi devi almeno da bere, non trovi? <chiede alla pantera, con una smorfia del tutto insoddisfatta. Ha addosso la sciabola, esattamente come l'ultima volta, cappello e bussola pendono dalla cinta tramite due laccetti, i lunghi capelli scuri adagiati sulle spalle arrivano praticamente ai fianchi, illuminati da riflessi azzurri dove la luce li colpisce> 
00:17 Athradir [Soglia>uscita] Nemmeno risponde all'ultima, finale provocazione di Alatariel. Apre la porta e la richiude pesantemente dietro di sé. Che sia diretto nuovamente all'accampamento o meno, è ignoto. 
00:20 Speranza [Bancone]: <La giovane mezzelfa annuisce nuovamente tre volte alle parole di Irime> Mi chiamo Speranza, Speranza Baldassarre dell'Alba, unica figlia mezzosangue della nota cantastorie Calliope dell'Alba, detta Lio dell'Alba, di Creatario, ovviamente <sorvola su chi fosse suo padre, Wright non le da una bella sensazione, malgrado i panni comuni, e poi essendo la dama con cui sta parlando pressapoco della stessa età di sua madre, magari ne ha sentito parlare> 
00:20 Wright [Sala]: WO-WO. Che CAZZO è questo fottuto casino!? <Chiede alzando il sopracciglio, guardando in direzione del locandiere, cercando di capire dalla sua espressione se effettivamente stia avvenendo qualcosa di "pericoloso" per il resto di coloro che tranquillamente si ubriacano nella locanda. La sua esclamazione naturalmente è rivolta a Athradir. Tuttavia risulta essere la classica frase da cane rognoso, non par avere voglia di concludere la serata prendendo a calci qualcuno, quanto più è solo un modo per ripristinare la calma e la pace dentro la taverna. Il manganello che ha al fianco, d'altronde, parla chiaro, è un tutore dell'ordine, deve almeno far finta di mantenerlo. Se Athradir non aggiungerà altro e si deleguerà o non risponderà, probabilmente, l'umano proseguirà la sua camminata verso il bancone. Fissa quindi il maschio di orecchie-a-punta di mare dileguarsi. Si gira, squadra da testa a piedi la femmina e, scoprendo i denti con un grugno mezzo divertito, chiede.> Tra te e la tua preda? Cos'è 'sta storia? Qua non vogliamo risse, ne rotture di coglioni Fiordaliso. Se c'è un buon motivo per cui lo cacci, però...<Si schiarisce a questo punto la gola, togliendo la mano che, a quanto pare, aveva messo sul manico dell'arma, giusto per intimidire meglio.> Ti ha toccata senza permesso? 
00:28 Irime [Bancone]: <fissa la mezzelfa, chinando il capo accogliendo il nome e le sue origini.> lieta di conoscerti, io sono Irime. <una pausa riflessiva.> hai detto Lio dell’alba? <ridomanda, e qui l’espressività si storpia giusto appunto per cadere in una fase riflessiva che scava nell’immensità della sua memoria di elfa. Impresa non da poco giacché la voce impervia di Wright coinvolge nuovamente la mercante a incrinare il cranio affinché possa vedere ciò che succede. Sguardo alla unica elfa rimasta, esclusa ovviamente lei. Seppur sia in parte curiosa, par aver l’accortezza di non intervenire e spostare celermente e in sordina lo sguardo da loro, pur offrendo orecchio per vigilare.> prima stavi cantando o sbaglio? <diverge il discorso rincarando la conversazione proprio con la mezzosangue.> 
00:29 Alatariel [Bancone]: <alla domanda di Wright lei alza gli occhi al soffitto, e riesce a farne un'ampia panoramica, prima di osservarlo procedere oltre in direzione del bancone. L'uomo le pone quelle domande e lei morde appena il labbro inferiore, voltandosi per seguirne i passi senza mai affiancarlo sul serio. Sbuffa via una ciocca di capelli> C'è sempre un buon motivo se mi scomodo ad alzare le mani, Cox. <risponde, piuttosto seria, ma il fastidio pare essersi mitigato con relativa facilità. Se sia per convenienza o indole, difficile stabilirlo. Alla sua ultima domanda gli scocca un'occhiata scettica> ... certo, come no? Su quest'isola non c'è un uomo che mi guaderebbe senza permesso, figuriamoci toccarmi. <risponde alla pantera, andando a posarsi di schiena contro il bancone. Ma è così alta che sono i glutei a toccarlo, non certo la spina dorsale, le braccia ancora incrociate> Finita la ronda? <chiede, distrattamente, facendo una panoramica dell'interno della sala con lo sguardo. Quando sente Irime chiedere a Speranza se stesse cantando trae un profondo sospiro, di chi si prepari al peggio> La conosci una canzoncina sconcia, ragazzina? <le domanda, con un lieve sorriso, nel provocarla> 
00:37 Wright [Bancone]: <Da un'altra occhiata verso la porta. Fa schioccare la lingua all'interno del palato e ritorna quindi ad osservare l'elfa di mare, senza perdersi il gesto degli occhi rivolti verso il cielo, cosa che gli fa storcere le labbra in una sgradevole espressione.> Questo è da vedere. <Le risponde, alzando entrambe le folte sopracciglia massaggiandosi la barba. Indica quindi in direzione del bancone, aggiungendo> Mi devo ripulire la gola, tutta questa aria salata e sabbia, mi sta fottendo le corde vocali. Rischio di sputare sangue. <Fa un gesto al locandiere, alzando il tono con voce gracchiante e profonda, di qualcuno che ha superato l'età in cui poteva essere considerato un giovane> Scotch, del dannatissimo scotch. Se non ce l'hai qualunque altro superalcolico dalla A alla Z.<Ricordiamo che tra lui e l'elfa c'è uno stacco di molti centimetri, non in suo favore, ma in quello della donna, tanto che deve piegare il collo per guardarla.> Già. Finita la ronda. Ma la guardia non cessa mai, si dice così no? Insomma? Che ti ha fatto il biondo? <Nota quindi Speranza, la barda.> Oh, la ragazzina dalla gola meravigliosa! E non mi riferisco ad altri usi se non quello di cantare. Canta una canzoncina sconcia. Sante fottute parole Fiordaliso. 
00:41 Speranza [Bancone]: <Alla domanda del canto, mentre il gelo era entrato con il capo delle guardie, l'animo della fanciulla dalla veste color sabbia rosata si risveglia, forse recuperando un poco di coraggio, dopo il crollo al racconto del Naga> si, stavo componendo una nuova canzone <asserisce ad Irime, prima che si intrometta Alatariel> Invero, si, qualcuna ce l'ho... ma del Cavaliere Cortese, non lasciatevi ingannare dal nome. <E separando nuovamente la lira dalla cinta, inizia a pizzicare le corde iniziando a cantare> Da lungi giunse un cavaliere cortese, che razzolava lussurioso per i campi; si accorse di una bella fanciulla, mentre ella stava sopraggiungendo per la via. Ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Per Jove bella dama disse lui tra le foglie verdeggianti, se fossi re con indosso la corona, immediatamente sareste la mia regina. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derryChe Jove vi preservi tra le rose così rosse, se tosto non vi farò mia, ne potrei morire. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Così colui si volse a Est e poi a Ovest, guardò a Nord e anche a Sud, ma non gli riusciva di trovare talamo che fosse nelle fauci della lussuria. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry <non sia mai che una ragazza che ha passato un quarto di vita sul galeone Alidivento dei Baldassarre, sia rimasta a lungo casta nel animo e nelle canzoni> 
Ballata in lingua originale: Il cavaliere cortese
00:47 Irime [Bancone]: <dondola sullo sgabello, desiderosa oramai di cambiare postura e risvegliare muscoli che a lungo andare si stanno addormentando. Alla fine sembra non resistere, preferendo scivolare giù dallo sgabello e alzarsi, pur rimanendo nei pressi del bancone per seguire una nuova conversazione. L’intervento di Alatariel fa in modo di dover alternare un paio di volte l’attenzione tra le due, aspettando una conferma e un diniego. La seconda è ciò che non avviene, pertanto alle prime note si concede il diritto di ascoltare in un silenzio rispettoso, coinvolgendosi alla fine e al ripetere insieme all’altra parte della canzone con voce che tutto sommato non stona e che discretamente accompagna la musicista.> Downe a downe, hey downe derry Ed... <mani che uniscono in un applauso> non male, non male. E una più sconcia ancora? <chiede lesta e divertita, scoppiando poi a ridere e a lanciare occhietti a Alatariel.> 
00:52 Alatariel [Bancone]: Mh? <domanda quando l'altro insiste, rivolgendogli un'altra occhiata di sbieco> Che vuoi che abbia fatto? È un coglione. Lo faccio per il suo bene, davvero. <replica con un sorrisetto verso la pantera> E non fingerti interessato alla cosa: ti prego. <aggiunge> Se gli faccio saltare qualche dente di sicuro non se ne risente nessuno, da queste parti. <l'uomo ordina e lei fa un cenno all'oste, ancora dandogli le spalle> Lo stesso per me. Offre lui. <e indica proprio Wright con un cenno del capo. Speranza inizia a cantare e si guadagna l'attenzione dell'elfa, che effettivamente si mostra sempre più perplessa, più che il tempo passa. Va a grattarsi una guancia> ... talamo e lussuria... sto già sentendo calare i pantaloni. <mugugna ironica, scambiando un'occhiata complice con Irime che rincara la dose con la cantastorie, chiedendo qualcosa di peggio. Le sorride, annuendo una sola volta> *Sei la mia anima gemella, non so dove tu sia stata fino a oggi, facciamola cantare al nostro matrimonio.* <chiaramente scherza, prima di tornare su Speranza, in attesa> Più sconcia, ragazzina. <ripete le parole della sua simile>

00:58 Wright [Bancone]: <Si da uno schiaffo sulla guancia destra, scuotendo il capo un paio di volte, facendo vibrare le spalle> Tutto questo tempo passato sotto il sole mi deve aver mandato a puttane il cervello. Parlo come un coglione.<Borbotta acido. Il gomito destro si adagia sul largo bancone di legno, la mano è aperta pronta per ricevere l'ordine. Nel mentre il suo sguardo, i suoi occhi bicromi color marrone-nero, tengono d'occhio più o meno tutti gli altri che si trovano all'interno della locanda, dà invece le spalle al locandiere o comunque lo tiene a tre quarti. Batte il pugno chiuso sul legno, annuendo con decisione anche alle parole di Irime> Si. Si, bene così. SCONCIA. BARDO! Più seni, più capezzoli. Racconta anche dei peli rossi della passera di Mary.<Ovviamente il suo tifo è quello del classico uomo ignorante da taverna, che fa da sottofondo alla risate ed allegria che probabilmente si è diffusa anche tra gli altri popolani in locanda. Lui però non ride, sghignazza.> Fiordaliso. <La indica, l'ordine gli è arrivato, quindi mentre chiacchiera con lei ha il calice tra le mani, dal quale si abbevera. Lo scotch bagna le labbra, i suoi occhi si rilassano in un'espressione placida> Se devi pestare qualcuno e non vuoi coinvolgermi, non dirmelo. Almeno posso far finta di non saperne un cazzo. Se me lo dici, però, e qualcun'altro ci sente, sono tenuto a romperti i coglioni. Capisci no?<Chiede, mormorando queste parole in confidenza all'elfa, sapendo benissimo che anche se dovesse dirle in giro nessuno le crederebbe.> Elfa, non sono il tuo amico da locanda. Non offro proprio un cazzo. Oste, non dare retta a questa senza palle alta due metri. Tieni tutto sul suo conto. Puah. <Da un'occhiata a Alatariel, alza il sopracciglio quando si rivolge a Irime> Ma guarda, l'elfa adesso è doppia. Ed io che l'altro giorno ho detto che fottete poco voialtri. Tre elfi in locanda che vedo in meno di due minuti. <Annuisce, quasi fosse impressionato. Si gratta le palle, tirando su con il naso.> Hai sentito che il Rettore cerca dei galoppini?

01:02 Speranza: <Le elfe continuano a chiedere nuove canzoni, così come l'umano, ma la canzone non è ancora finita, c'è qualcosa più divertente, più avanti> “Se voi gentile messere, mi condurrete sino alla dimora paterna, allora potrete prendermi a piacimento e tra agi e ricchezze” ella propose. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Egli la pose indi sul destriero e lui ne montò un secondo e per tutto il giorno le cavalcò accanto come se fossero sorella e fratello. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ma quando giunsero alla dimora paterna, ella corse in fretta oltre portone e chiuse fuori il cavaliere. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry “Mi avevate fuori nei campi, tra il grano e l’avena dove avreste potuto prendermi secondo la vostra volontà, perchè in verità Messere, non vi avrei detto di no.” Disse la bella dalla finestra CORO: hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry “Mi avevate anche in mezzo alla brughiera tra i giunchi maturi, dove avreste potuto prendermi secondo la vostra volontà, ma non avete avuto il coraggio di stendermi a terra” Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Egli sguainò la spada arrugginita e la pulì sulla manica e disse “La maledizione di Jove scenda su questo cuore che crede ad ogni donna”. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Quando hai la tua compagna a un miglio o due dalla città, non risparmiare le sue gaie vesti, ma stendi il suo corpo a terra” Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry <quando finalmente anche l'ultima strofa del ritornello conclude, la cantastorie cambia pezzo, decisamente più allegro del primo, ma con quello Speranza non può stare ferma perchè posa la lira sul bancone e dalla borsa della cintura cava una coppia di cucchiai che inizia ad accompagnare con passi di danza, e l'abito lungo solo fino alle ginocchia, fa il suo tanto per richiamare fischi, le elfe la chiamano ragazzina ma per gli umani è una donna ormai adulta> Guarda, le luci della città. Le luci della città che brillano. Questa notte andrò a danzare. Voglio andare a Galway Guarda quella là, sta andando in città Va a cercare marinai Va in cerca di un marito. Ma tu a casa subito ritornerai e ci resterai sino al mattino. Lascia perdere i tuoi sogni Dimentica i tuoi marinai a Galway Suvvia, vieni con me Verso le luci di Galway Ci sono i marinai a passeggio per città E aspettano di incontrare fanciulle come noi. Non temere, lui ti aspetterà Lui è il migliore dei marinai. Suvvia prendi i tuoi cucchiai Lui aspetta di sentirti suonare. Whoo! Oggi resterò qui, domani ci andrò E andrò a Galway A danzare per tutta la città Fino al mattino <è proprio vero che il vecchio non elemosinava in alcool manco alla piccolina, che nemmeno ora ne manca d'avere in corpo, ma non sbaglia un colpo solo> 
Canzone in lingua originale: Téir Abhaile Riú
01:12 Irime [Bancone]: <un braccio si puntella sul bancone, benché debba un attimo adattare la postura. Non è alta quanto Alatariel ma senz’altro dimostra una fisicità slanciata tipica della razza così come quelle ciocche striate di azzurro che si confondo nel biondo rame della chioma, celando parzialmente le orecchie a punta. Allegra fissa Alatariel dopo l’ennesimo plauso verso Speranza, mimando una mano che corre a sé a toccare il petto coperto da una grezza camicia e una giacchetta in pelle sfiancata che permette all’indumento sottostante di sbuffare un poco oltre il mordo delle maniche.>*facciamolo subito oh mio amor ritrovato, fuggiamo e coroniamo il nostro amor disperato e poi... ‘na bella cavalcata!* <ciociara alla fine e scherzosa, assecondando una ironia dettata dalla loro lingua madre. La musica continua, le parole anche, tanto che si premura di ascoltare anche l’altro pezzo con un orecchio e con l’altro la conversazione dei due. È appunto con l’ultimo che avverte di esser stata in qualche modo notata e per garbo fissa gli occhi chiari proprio sull’umano.> dicerie, pure dicerie per quanto la quantità non è sinonimo di qualità. <ed è chiaro a ciò che si riferisca, alludendo persino a un sorrisetto furbacchione. Ritorna allo spettacolo improvvisato dalla barda.> 
01:15 Alatariel [Bancone]: <sorride nel sentire Wright infierire a sua volta, ma lo fa un po' meno quando sente il resto del discorso che le strappano un sospiro piuttosto sentito> ... non dirtelo. Sei piombato qua dentro e hai fatto da scudo al ragazzino, non è che sia propriamente venuta a cercarti per dirtelo, eh? Se mi avessi fatto passare a quest'ora sarebbe tutto finito. <risponde all'umano, nello stesso modo, mormorando verso di lui. Solo che poi sente anche quello che lui dice ad alta voce> Che stronzo che sei, eh. <e infatti allunga la mano ad afferrare il suo bicchiere dopo aver sganciato i dobloni necessari, che escono per magia dall'interno della camicia aperta sullo sterno> Beh, ne dici di stronzate Cox: una più, una meno... <riguardo al numero di elfi in circolazione. Tutto ciò non lo dice neanche con astio, in realtà: ha il suo tono del tutto normale. Speranza finisce la sua canzone nel frattempo e lei la segue con lo sguardo. La cantastorie termina il primo pezzo e inizia a ballare. Gli uomini di sicuro gradiscono e pure Alatariel fa scivolare un'occhiata all'altezza natiche, senza tanti complimenti. Ma Irime, la moglie immaginaria, la richiama all'ordine con quel suo scherzo che le guadagna un occhiolino, complice. Non si scandalizza di certo per la grattata della pantera ma sentendone la domanda scrolla le spalle> Aye. E allora? <lo invita a continuare, mentre porta il bicchiere alle labbra e butta giù con l'aria di chi ci sia piuttosto abituato. In mare l'acqua dura molto poco, lo sa chiunque abbia messo piedi su una nave per più di due settimane> 
01:24 Wright [Bancone]: <Alterna lo sguardo tra le due elfe, dimostrandosi parecchio contrariato quando l'una si rivolge all'altra in quella loro lingua.> Che cazzo sta dicendo? Mi sta insultando? <Alza lo sguardo, adesso, guardando l'elfa con aria decisamente tranquilla, dopo un paio d'occhiatacce di contorno che sempre ci stanno bene. Non particolarmente volenteroso di mettere mano alle armi come la sera prima, si massaggia il collo un paio di volte.> Io non dico stronzate Fiordaliso. Io dico la parola della legge e dell'ordine. Chiedi al rettore, ha fatto la conta di voialtri e vi state moltiplicando come sardine. Anormale. Anormale dico. Ora inizieranno pure a spuntare un sacco di fottuti mezzosangue. <Alza il bicchiere verso la barda che si sta esibendo, quasi a farle capire che quello che ha appena detto non è rivolto in maniera ostile nei suoi confronti. Batte il boccale, come aveva fatto prima sul bancone, per far ancora casino, fischiando con le labbra per far sentire il tifo a Speranza.> Forza, forza con quelle chiappe di marmo! Muovile. Dagli bardo! Dagli con quel culo! <Ride, non in modo sguaiato, ma uno sghignazzo.> E allora? Un giro su una spiaggia dopo che quella nave del cazzo è sparita qualche giorno fa? Sono sicuro che il buon Rettore ha il naso lungo per l'oro. Ha pensato bene che sia affondata su qualche scoglio vicino ed ora cerca un forziere per riempirsi lo stomaco. Al Rettore.<Alza il boccale. Tracannando fino al fondo la bevanda> 
01:26 Speranza [Sala] <Quando ti esibisci nelle corti e sei ragazza, meglio che impari da subito a ballare, e Speranza che lo ha fatto per dieci anni prima della partenza per Isla Calina, beh, ormai c'ha fatto l'abitudine a certi sguardi, mentre saltella e scalcia la gonna leggera, stretta sui fianchi solo dalla cintura a cui sono appesi ancora strumenti come il flauto o il tamburello con i sonagli, che seguono i suoi passi con i dovuti trilli, quei due oggetti sono stati la sua rovina con il naga nel pomeriggio, ma il lavoro è lavoro, e la sua vita, ed amore è quello...sorvoliamo che ha cercato di sedurre l'uomo serpente con il suo stesso corpo, ma senza particolari risultati> Con la primavera ai piedi I marinai a Galway sono alla ricerca di una fanciulla come me. Per danze e giravolte e forse qualcosa di più Resta qui e non disperarti Le luci della città ti chiamano Ma i marinai vanno e vengono. Ascolta e ricorda I migliori uomini ti stanno attorno Danzando solo per te Ascolta l’energia di questa musica Apri e falla entrare danzeremo sino al mattino Resta ancora un po’, danziamo insieme Fino a che il sole non andrà a dormire. Turbineremo fino alla fine del giorno E continueremo a danzare insieme fino al mattino <al ultima strofa, una giravolta che la porta con le ginocchia a terra ed un inchino davanti alla pantera, tra i fischi e le urla degli ubriachi, il fiato corto, i lunghi capelli mogano dal onda, come una criniera leonina davanti al viso, il collo bianco scoperto e le orecchie puntute da mezzelfa ben in vista, attende qualche secondo prima di rimettersi in piedi, spingendo indietro la chioma con il braccio sinistro, muovendosi verso il bancone a recuperare la lira se non verrà fermata in qualche maniera> 
01:37 Irime [Bancone]: <non apre bocca, dando il rispetto dovuto allo spettacolo per quanto con i discorsi intrapresi da Wright non possa far a meno di tacere. Gli occhi dalla forma un po’ tagliente si spostano per primi verso il profilo umano, seguito poi dal rotare della testa e parte del busto. Un sorriso conciliante e caloroso con tanto di viso reclinato per zuccherare le parole che andrà a pronunciare.> oh, insultare? Ma di cosa? Mi complimentavo piuttosto del vostro bel visetto seppure con le orecchie smussate . <un complimento atto ad arginare funeste conseguenze, eppure in quel tono c’è una sottile stonatura ad indicare non proprio una candida verità. Sbatte le palpebre a mo di cerbiattina e occhiata fuggente a Alatariel, come se cercasse una muta complicità. Si rigira giusto in tempo per acclamare la perfomance della mezzosangue. Altri applausi e un urletto.> bellissima e brava. Che dite beviamo un ultimo giro, oppure è meglio ritirarmi? <domanda volta ai più e che la riporta a guardare i due bevitori e neo litiganti della serata.> comunque chi è costui? <chiede all’elfa, indicando appunto l’umano con un movimento del mento.> 
01:40 Alatariel [Bancone]: <Irime cerca complicità, e lei> Se volessimo insultarti, sta tranquillo che te lo diremmo nella lingua tua. <prende in giro Wright, senza che si possa davvero prenderla seriamente. Quando l'altro attacca con la litania di legge e ordine lei fa finta di non sentirlo e cerca qualcos'altro sul bancone, dallo sguardo si direbbe qualsiasi cosa che possa essere rimasto indietro> Perché escano dei mezzosangue dovremmo fottere con voi, Cox, ma lasciatelo dire... non è che sia proprio cosa. Siete bassi: non c'arrivate. <afferra un boccale lasciato a metà da chissà chi, ma non è che facci troppi complimenti. Si ritrova però a riflettere mentre beve su quello che le dice l'altro. Non parla a lungo e quando lo fa> Può darsi. Qualcuno di avido ci farebbe un giro prima di lui, a sapere dove cercare, mh? <una domanda del tutto retorica> Non dirmi che t'è venuta voglia di fare una passeggiata alla spiaggia e vuoi compagnia... <poggia il boccale e applaude a sua volta dopo l'esibizione. Un gesto lento, misurato, prima di concentrarsi su Irime nuovamente> Wright Cox, una delle Pantere, quelli che dettano legge qui in città. <spiega, senza accennare a sentimenti di sorta in merito> Ultimo giro, offro io. A tutti... tranne che a lui. <e indica proprio Wright, vendicativa> Comunque non è così male, dopo un boccale o due. 
01:47 Wright [Bancone]: <Sentita la risposta della alta elfa di mare, lascia il boccale di scotch al taverniere, allungandogli un paio di ramelle per ringranziarlo. Si rimette in piedi, si da un paio di pacche sul corpo per cercare di togliere la polvere di sabbia che si è accumulata nella giornata.> Complimenti? Sarà meglio. C'è reato per mancanza di rispetto a pubblico ufficiale. E prima o poi, la signorina Fiordaliso, che fa tanto la simpatica, si troverà con la mascella rotta ed un'asta in culo. Ma ancora devo far carriera affinché possa svolgere quest'opera personalmente. <Abbozza un sorriso, che più che piacevole è quasi inquietantemente brutto alla "compagna di bevute"> Parleremo un'altra volta di chi fa cosa. E' tardi, devo rientrare al Forte della Guardia. <Squadra rapidamente entrambe le elfe per un momento con sguardo torvo, tirando su con il naso per poi uscirsene, sistemandosi i pantaloni.> 
01:51 Speranza [Bancone]: <Speranza sta zitta, più di tutti è stata partecipe alle elaborazioni mentali del Rettore in merito a quella spedizione, ma ad udire il commento sui mezzosangue, non po' non catalogare già l'uomo per uno antipatico, respira a fondo, cantare e ballare al contempo richiede parecchio fiato, ed è un buon momento per stare zitta, una volta tanto, anche se è vero che è stata lei a mettere la pulce nel orecchio ad Athradir alludendo ad un tesoro che il nano non ha contemplato qualche giorno prima, mentre recupera dalla borsa qualche bronzo per pagare il primo calice di vino, ricevuto dalla locandiera, che posa sul bancone, aspetta qualche minuto, il tempo che l'umano esca e diretta a> Fiordaliso, attenta, non lontano dagli scogli sta il naga che vi dicevo prima, il suo nome è Kaii... evitate se potete, di fare troppo rumore durante la spedizione, io...ho già rischiato oggi <conclude deglutendo a vuoto, e accennando una riverenza con inchino, muove diretta al esterno, per sparire nella notte> 
01:56 Irime [Bancone]: <le dita affusolate tamburellano sul legno, ritmando brevemente un ritmo tutto suo che fa compagnia al discorso. Mezzo sorriso e piccolo sospiro.> eh l’altezza è un problema... un vero problema. <asseconda e annuisce persino. Indugia sull’umano, giusto per memorizzarne i tratti a un nome fornitogli.> certo che sì, complimenti puri e semplici complimenti. <labbra che si muovono spronate a ridere, cosa che bada bene di trattenere. Buona occasione per tacere e lasciare discorrere gli altri, impresa che sostiene il silenzio della mezzelfa, per rompere poi all’uscita del paladino che segue attentamente con gli occhi fino all’uscita.> dunque programmate tutti una spedizione alla cerca di questa nave? Sarebbe interessante trovarla. <una ammissione susseguita da un sospiro.> bene, direi che potrei informarmi dall’oste per una eventuale stanza dove dormire. Incomincio a risentire della faticata di oggi. <mano che sale a saluto di Speranza> saluti giovane barda. 
01:59 Alatariel [Bancone]: La prendo come una promessa. <risponde a Wright quando le piovono addosso quelle neanche velate minacce. Non è chiaro se ci creda poco o semplicemente non la spaventino, di fatto mantiene una certa tranquillità, il tutto mentre l'altro prende e se ne va. Scuote appena il capo> *Fottuti uomini.* <sbotta tra sé, neanche troppo di malumore, ma il fastidio è comunque riaffiorato come schegge di un relitto in mare aperto. Sente Speranza ammonirla in merito al naga e annuisce> Va bene... ma non preoccuparti: se questo naga intende rompere anche a me, avrai presto un problema in meno. <sfiora per un attimo l'impugnatura della sciabola, che non si sogna comunque di sfoderare> Kaii hai detto. D'accordo. Tu evita di aggirarti da sola fuori città... e non fidarti di Rondine, se vuoi qualcuno che ti protegga. Meglio l'umano. <non lo dice il nome, ma probabilmente allude a Nathan. La osserva andarsene con un sospiro vagamente apprensivo e meditabondo, prima di voltarsi in direzione di Irime. Non è rimasto nessuno con cui parlare a parte lei e passa all'elfico senza esitazioni> *Non tutti. Siamo in quattro, mi sono accordata personalmente con il Rettore. Ammesso che voglia ancora portarmi dietro Rondine, dopo le bambinate di stasera.* <non pare convinta> *C'è la mia di stanza. Se la vuoi dividere con me e Tiresias.* <una pausa> *Un costrutto. Non ti aggredirà nottetempo.* <promette scostandosi dal bancone> *In caso contrario, ci vediamo domani Irime. Se hai bisogno, terza porta a destra.* <si prepara a lasciare la sala a sua volta>