29 maggio 2017

Slave-master

Ci sono differenti modi di formare una coppia di slave master.
Una coppia di amici
Una coppia di amanti
Un muto accordo, molto volante in termini di durata...
E il contratto, su Fetlife pubblicizzano anche siti che te lo scrivono il contratto...
Tanto per rendere l'idea di quanto tale pratica sia comune.
Ma in genere i rapporti slave-master sono...duraturi, ho conosciuto gente che erano partner da anni tanto da finire a volte per sposarsi.
Io dal accordo di Gennaio con Freccia, vi avevo Sempre tenuto fede, è stato lì tutto il tempo ad ordinare firma firma, manco fosse Ursula che ordinava ad Ariel di firmare il patto delle gambe in cambio della sua voce...
Che ieri... Parlando, gli dico...se sono tanto ossessionata, puoi sempre recidere il contratto, e io sparisco...
E lui Pacifico, mi risponde, ma il contratto è reciso da tantissimo tempo...forse avrei dovuto dirtelo, ma lo davo per scontato.

Eh... magari era meglio...
Visto che hai richiesto il "contratto"...
Ora ti voglio solo come un'amica perché sei solare e metti di buon umore.

Sul amica, va beh... difficilmente sparisco del tutto, ma sul solare, visto il nervosismo che ho addosso in sti Giorni....
Mah... relativo...mi sento molto positiva che solare, in genere...

Però porca paletta gioia mia, dirle le cose, non fa mai male...

Comunque sia sabato pomeriggio facendomi andata e ritorno da Brescia a Verona e viceversa, andando a trovare la mia piccola allieva, è stato rilassante, anche se è stato più il tempo del viaggio che l'oretta passata insieme​...
Abbiamo parlato del evento di Andrea di Mercoledì...su quello farò un post a parte, del fatto che pur avendo 10 anni di differenza una dall'altra...
Ed essendo entrambe molto aperte sulla sessualità...
Quello che al momento si desidera è un po' di romanticherie.
Come dicevo ieri per SMS con lei, fissare il muro e pensare voglio innamorarmi.

Fosse facile...

27 maggio 2017

Non ne ho bisogno....

...di essere salvata.

Ci continuo a pensare...e Diciamocelo è inevitabile.
Sia perché ho investito molto tempo a dedicarmi a lui in questi mesi, sia perché proprio non è cosa che accetto.
Essere la principessa che deve essere salvata da qualche cavaliere.
Una delle mie fiabe preferite fin da piccola è La regina delle nevi di Andersen, dove è Gerda (la femmina) con la forza del suo amore, per l'amico Kay, che affronta un sacco di situazioni...folli...
Un altra che adoravo da bambina poi era Rosabianca e Rosarossa dei fratelli Grimm, la fiaba ha tante varianti del titolo, ma il succo del discorso sono due figlie di una vedova che accolgono e fanno amicizia con un orso bruno, che sotto incantesimo di un nano malefico è in realtà è un principe e sono sempre le due ragazze a salvarlo dal maleficio...

Quindi... davvero nei miei ideali d'infanzia non c'è mai l'idea di essere salvata...solo nei sogni su Last, se sono messa alle strette che non posso cavarmela da sola, è lui a darmi una mano...ma sicuramente non ho bisogno di un salvataggio vero e proprio, mi basta il piacere di non dormire da sola o una carezza gentile tra i capelli...
E qui...dalle parole di Freccia...sembra, o almeno a lui c'è l'impressione che io abbia bisogno di questo..
E mi spiace davvero tanto...Mi basterebbe solo il tepore sulla schiena, la sicurezza di non cadere...buona notte

27 Maggio
Non cadere? Che cosa stavo pensando in dormiveglia?
Davvero, detto sinceramente. Non lo so.
Però
Mi spiace che lui pensi che lo ricerchi perché ci voglio fare sesso, tutte le altre lo fanno.
Anche se so di non essere il suo tipo di donna, ma in fondo manco lui lo è per me.
Ma non è giusto che chi è gentile venga lasciato solo...alle tizia che saranno per una notte soltanto, magari per una scopata ogni tanto senza la vera tenerezza di un abbraccio o svegliarsi la mattina insieme...
Non parlo perché sono cotta, mi piace, ma non lo sono...ma è quello che ho osservato negli ultimi mesi...
Ragazze che promettono l'amore per poi prenderlo per il culo dopo due secondi...
Gente che probabilmente ha scelto di non amare per non farsi ferire dal amore a tal punto da restare lì a boccheggiare...va beh...fammi alzare dal letto...
Oggi ho la presentazione dei gioielli della speranza in bottega e poi scendo a Brescia per andare a Verona a rivedere la mia piccola allieva.
E tornerò questa sera, ma visto che con Chiara sono maestra in vari sensi (non solo perché ho 10 anni in più di lei) ma è come me alla sua età...ha bisogno di guadagnare sicurezza su di sé e il rapporto con gli altri...anche del sesso maschile..
Quindi oggi tentiamo di essere interessanti

25 maggio 2017

Rapporti strani

Giovedì 25 Maggio 2017

Vi ricordate che a gennaio/febbraio vi ho parlato del master e del suo contratto che mi chiedeva di essere ossessionata da lui, e dedita a lui?
Beh...ormai da qualche mese quello che si ripropone è che se gli do un po' di attenzioni, scrivendogli anche ogni 3-4 giorni, lui si trova un pacco di roba perché mi caga una volta tantum....

E il discorso diventa così

[25/5, 22:54] Freccia: Non ti sembra che stai di nuovo diventando ossessionata?
[25/5, 22:55] Giudy: Sinceramente non mi sembra, ma ritorno nel antro
[25/5, 22:56] Freccia: ...
[25/5, 22:56] Freccia: Tu hai bisogno di trovare qualcuno
[25/5, 22:56] Freccia: A cui piaci davvero
[25/5, 22:56] Freccia: E di pensare a te stessa
[25/5, 22:57] Freccia: E al tuo bene
[25/5, 22:57] Freccia: Io non posso essere la tua salvezza, capisci?

[25/5, 23:03] Giudy: Chi ha voglia di trovare la mia salvezza, master?
Che bisogno c'è?
Il mio equilibrio ce l'ho, cerco di farlo raggiungere anche a chi voglio bene
[25/5, 23:06] Freccia: Ok...

Equilibrio...
si, d'accordo ieri notte tornando da Milano, restando senza carica sul cell o mappa a portata di mano.
Mi sono persa, per un ora e mezza camminando senza meta alla ricerca di casa di zia, e dopo un ora che facevo affidamento sulla mia memoria fotografica, al buio... letteralmente persa, sono scoppiata a piangere, in rabbia con me stessa che credevo di potercela fare da sola.
Ma sotto un tale stress di mercoledì notte verso mezzanotte, non un anima in giro...credo che chiunque sarebbe crollato di nervi, ma in media ho il mio cazzutissimo equilibrio.

I miei tre spiriti guida mi hanno insegnato in questi 16 anni ad essere fottutamente forte emotivamente per essere di sostegno agli altri, ma temo che Freccia non veda le mie intenzioni come tali, ossia io gli tendo una mano per sostenerlo, e lui invece crede che io cerchi solo un appiglio.
Avrò bisogno di un appiglio di coscienza se perdessi completamente la testa per lui, ma non è questo il caso...
Un po' mi ha fottuto la testa, si, ma non spodesta manco di un millimetro Andrea...
Che fra l'altro ieri non sono nemmeno riuscita ad abbracciare con mio rammarico.
Ho avuto gli occhi di YouTube Italia addosso per via di biscotti e collare rosso, prima del inizio dello spettacolo.
Ma...
Non di vedere quella cotta mai sepolta.
E magari chiarire.
Io finché non ci sbatto il muso contro un No, non mollo la presa.
È forse autodistruttivo intestardirsi così...
Ma fin ora ogni ferita emotiva, ogni rifiuto non mi ha fatto demordere nel credere nel potere del amore, che venga chiamato Amore con l'A maiuscola, o affetto o amicizia.

Pensare a me stessa?
Sinceramente sto bene a far star bene gli altri...quelli che scelgo...e se li scelgo è perché mi riescono a capire.
O almeno hanno tutte le qualità per capire le mie stranezze e non esserne intimoriti o spaventati.
Molti non prendono bene certi miei "doni" che fanno di me la "strega" da qui il mio nickname su Second Life Stria90 (ossia strega nel mio dialetto e  90 per 1990)
La facoltà empatica, intuitiva se vogliamo definirla così, sulle persone.

Oggi parlando con le ragazze dei TdS, è saltato fuori che in teoria questo sabato ci stava il raduno di Freccia e non sapevo se andare, giusto perché sono stata proprio tanto ferma sta settimana (chiara ironia perché sono partita ieri pomeriggio per Milano, ed al momento sono a casa di nonna nella campagna bresciana vicina al lago di Garda, per occuparmi della prozia infortunata ed in sedia a rotelle, fino a domani sera, e tornerò a casa verso le 10 di notte)
Per cui sta settimana sono stata ferma solo lunedì in pratica.
Ed idem con patate la prossima.
Grazie al cielo venerdì prossimo è il 2 giugno quindi posso passarlo a casa, che le cugine sono a casa e si possono occupare loro della madre infortunata.
Ma insomma ste 4 settimane avrò praticamente il centro settimana impegnato tra nonna e prozia.
Nota positiva qualche soldino entra nel portafoglio...
Ora il problema saranno le mie mani bucate, ma visto che il mio PC inizia a dare bizze anche con la ventola, forse è il caso di sostituirlo con uno nuovo...
E quindi dovrò impormi di non spendere.

Comunque sia in linea di massima non mi sembra di voler essere io salvata, ma piuttosto vorrei salvare lui, anche se pare non capirlo proprio 😓

Sono così accecata dal suo fascino da non essere così lucida (il t9 mi suggeriva masochista) da riconoscere che lui non ha le qualità necessarie per arrivarci, e quindi lo sopravvaluto, oppure semplicemente rifiuta la possibilità che qualcuno possa salvarlo, e che esista qualcuno che lui difficilmente riuscirà a distruggere?
Mah...

Io so solo che sto incassando moti di gelosia quando parla di altre anche solo per una scopata.
Ultimamente si sono fatti sentire su Fetlife anche parecchi ragazzi interessanti sia sul piano piano estetico che mentale, ma non mi soddisfano abbastanza a livello mentale, da volerlo lasciare andare e voltare io, pagina.
Ho accettato un contratto...in fondo...
E tengo sempre fede alle mie promesse, quindi o recide lui quel contratto o io continuerò ad esserci e tentare di esserci, infiltrarmi nella sua vita per sostenerlo.

26 Maggio 2017

Risposta inviata stamattina giusto per confermare le mie idee

"MADLIFE 09 gennaio 2017 13:26
No, tu dovrai essere ossessiva, ossessionata da me.
Puoi anche essere gelosa.Come ti ho detto l'unico obiettivo nella tua vita sarà lusingare e compiacere il tuo Padrone.

Giusto per promemoria, anche se non credo proprio di essere ossessiva, visto che non ti scrivo spesso, ma sei anche tu che mi leggi quando i messaggi di giorni o settimane si sommano.

Stavo cercando di dormire ieri sera e non ho proseguito il discorso, ma non sento il bisogno di essere salvata da nessuno, ma salvare gli altri, e in particolare te, che al momento hai la possibilità di prendere in mano il mondo e invece depresso, vai a trascinare il passato, a pensare perché le tipe non ti cagano, o ti rifiutano. Il passato ci aiuta a capire dove non ripetere i medesimi sbagli mille volte, ma non è il presente o il futuro dei nostri passi.
Io vedo solo​ un anima ferita, stanca, esausta, scontenta, e tutti i miei tentativi sono stati per cercare di tirarti su il morale, in qualche modo, con piccole cose, piccoli dettagli, che come il sole al mattino ti sorprende facendoti sentire un poco meglio.
Poi ovvio, se qualcuno non vuol essere aiutato, alla quarta volta ti posso rispondere arrangiati, se questo piccolo particolare che non voglio mettere il sesso al primo posto, ma voglio cercare di farti star bene, non è ancora chiaro.
Sindrome da crocerossina è il mio "problema" ma fin ora ha collezionato pochi risultati negativi, nelle persone che ho scelto di aiutare.
Comunque sia, buon giorno

Tanto buona e cara, ma quando ci vuole, ci vuole, e che cazzo
Ha letto ma come al solito non risposto.
È il mio "master" ma non c'è sesso di alcun tipo tra di noi.
Solo che non riesco a scoparmi altri​ senza pensare a lui, a come potrebbe essere se fossi sotto le sue mani....
Che frustrazione....

14 maggio 2017

Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 4 Maggio 2017

GDR: Isla Calina

POMERIGGIO
Chat: Giardini della Conoscenza

14:49 Speranza [Fontana]: <Dopo una serata sgradevole al Molo, nulla di meglio, che la pace dei Giardini, per placare l'animo della cantastorie originaria di Creatario. I lunghi capelli scuri, da quel tono tendente al rosso sono sciolti sulle spalle, andando a scontrarsi prima con il biancore della camicia, e poi con il colore decisamente più scuro di quello del crine, del cuoio del corpetto che ne esalta le voluttose forme, che sicuramente si adicono di più ad una seducente umana, che ad un elfa, ma in fondo la giovane Baldassarre non è appartiene ne ad una ne all'altra razza, con quella ciocca blu azzurra che le decora il lato sinistro del viso ovale, delicato, pallido da rimembrare una qualche dama di buona famiglia, malgrado i panni, ad esclusione del corpetto e gli stivali alti, sono di foggia chiaramente maschile e probabilmente popolana. Al lobo destro, nascosto sotto la lunga chioma che giunge sino ad altezza del seno, v'è fissato un orecchino di fattura forse elfica, a forma di foglie. Al collo ed alle mani nessun gioiello, solo in vita una cinta di cuoio con tanti strumenti appesi, un tamburello di minuti sonagli, un flauto, ed una lira. Speranza si gode il sole, accoccolata suo bordo della fontana, il capo volto verso le fronde dei grandi alberi che decorano i giardini, mentre il vento fa cantare le foglie, e la fanciulla, sotto voce si unisce a loro>

14:56 Claymore [Verso Fontana] Spaesato muove attraverso i giardini, lasciandosi guidare dal suono di una fontana che cerca di individuare muovendo a destra e sinistra il proprio capo. E' un bel giovanotto di circa un metro e novanta, dal fisico atletico, sul viso spiccano occhi di un intenso verde, il capo è adornato di una lunga chioma ondulata di un biondo impuro che tiene addomesticata in un cocchio, unico segno particolare visibile un orecchino sul lobo sinistro, un bottoncino costituito da una pietra nera lavorata. Veste di uno smanicato sul marrone, braghe nere, stivali in cuoio del medesimo colore, a tracolla regge un arco corto e una faretra colma di quindici frecce, assicurato alla cintola un pugnale di mediocre fattura. Passo dopo passo si avvicina alla fontana che adesso è ben nitida e con essa una figura femminile. Si avvicina sporgendosi verso uno dei getti d'acqua nel tentativo di trarre da bere. Non una parola per la li presente.

15:02 Speranza [Fontana]: <I Giardini della Conoscenza, sono una piccola oasi di pace ed il minimo scricchiolio, o passo nel silenzio della vita senziente, è facilmente udibile, il muoversi del umano è percepibile, tanto che la mezza dischiude gli occhi nocciola, che da certi punti luce, sono talmente luminosi da apparire dorati, si interrompe il canto sommesso e lentamente riporta in posizione eretta, il capo, giusto per osservare chi arriva, quasi divertita dal gesto che quest'ultimo fa per abbeverarsi alla fonte, per cortesia saluta> Buon pomeriggio <e prendendo in grembo la lira, inizia a tendere le corde di budello, pizzicandole debolmente, orecchio teso a sentire se vi sia una qualche stonatura>

15:07 Claymore [Fontana]: <Prova a trarre qualche sorso di quell'acqua dolce che però finisce per la maggior parte per colpire il suo viso, scuote quindi il capo con fare canino nell'intento di liberarsi di quelle gocce di troppo portando infine il suo sguardo sulla donna che lo saluta> Buon pomeriggio a voi <ricambia il saluto con fare garbato, osservandola imbracciare una lira e pizzicarne le corde facendole risuonare> Spero di non aver turbato il vostro riposo <dice con calma avendola prima notata distesa ed ora nuovamente in una posa eretta, più composta e sull'attenti.>

15:11 Speranza [Fontana]: <Sventola la mancina poco lontana dal viso> Figuratevi, non disturbate <rassicura gentilmente la mezza, o la ragazzina come la chiamano gli elfi> Non stavo riposando affatto <alza gli occhi al cielo e le vermiglie labbra si arricciano sul lato sinistro del volto in un mezzo ghigno, torna con le mani allo strumento> Mi stavo solo godendo la pace, non tutte le storie nascono in battaglia <afferma pacata, a prima vista non parrebbe manco armata, il pugnale ricurvo, da lancio è ben celato nel alto stivale destro, invisibile agli occhi di molti>

15:15 Claymore [Fontana]: <China il capo in un cenno affermativo nel momento in cui apprende di non aver recato alcun disturbo alla giovane> Capisco...<dice semplicemente quando lei lo rende partecipe della sua ricerca di pace, forse di ispirazione ed è a quel punto che torna ad abbassare lo sguardo sulla lira> Siete un cantore? <domanda possibilmente ovvia, ma la preferisce a un silenzio che potrebbe essere imbarazzante per quanto lui sia un tipo taciturno, tendenzialmente schivo ed indifferente ai più.>

15:25 Zevran [--> Fontana] <Continua l'esplorazione dell'elfo per le vie del Forte. Quest'oggi si è ritrovato quasi per caso ad affacciarsi verso quello che parrebbe un giardino ben curato. Sebbene non lo dia a vedere con quell'aria sempre paciosa e spensierata, è piuttosto curioso senza pensarci troppo -quando mai- si addentra nel giardino. Zev si presenta con abiti comodi: una camicia bianca, lasciata sbottonata e con le maniche arrotolate; un pantalone nero in tela e stivaletti morbidi. A completare il tutto una cintura in vita a cui è assicurata una spada corta di fattura elfica, sicura nel suo fodero. I lunghi capelli biondi striati d'azzurro sono lasciati sciolti oggi, eccetto due treccine che partono dalle tempie e vanno a congiungersi dietro la nuca. L'elfo del mare avanza, con lo sguardo sereno e le mani in tasca, fischiettando un motivetto di quelli tipici delle zone di porto. Si guarda intorno senza una meta precisa, semplicemente va verso il centro del giardino dove pare esserci una fontana con altra gente a chiacchierare. Non riconosce Claymore nell'immediato, ancora abbastanza distante dai due.>

15:25 Speranza [Fontana]: <Annuisce, mentre inizia a suonare note scritte già nella propria mente> Lo scricciolo Cantastorie <si presenta usando quel soprannome materno, dovuto alla sua corporatura piccola, rispetto alla statura media degli elfi> il mio nome è Speranza <aggiunge per cortesia, mentre continua a a pizzicare le corde della lira in una canzone delicata ma allegra che ben si appaia allo scrosciare dei getti nella fontana alle proprie spalle> E voi...<lo esamina in un fugace sguardo> direi un guerriero o forse un cacciatore, la scelta dei vostri panni poco si addice ad un bucaniere <afferma pacata,continuando a suonare delicatamente, sorridendo appena, e scostando con un gesto della mancina i lunghi capelli dal petto al retro delle spalle perchè non si impiglino con le medesime corde dello strumento, rivelando per pochi istanti le orecchie puntute a sottolineare la sua razza quasi, se il ciuffo azzurro non lo avesse già annunciato>
15:26 Speranza https://youtu.be/sxrVEw-E6Hs

La terra prende a tremare, con forza. Scosse sussultorie, che durano una manciata di secondi, anche se il tempo pare dilatarsi all'infinito. Un terremoto.

15:31 Claymore [Fontana]: <Sbatte più volte le palpebre quando lei si presenta a lui come Scricciolo Cantastorie, andando poi a chinare il biondo capo in sua direzione nel momento in cui gli rivela il suo reale nome> Lieto di incontrarvi Speranza, io sono Claymore <si presenta a propria volta cogliendo l'invito di lei a farlo> Un cacciatore direi... il mare non è la mia vocazione <ammette senza rivelare altro su di se. La nota scostare i suoi lunghi capelli di un castano ramato, rivelando la ciocca blu che palesa il suo sangue parzialmente elfico. Non commenta la cosa, si limita a sollevare lo sguardo al cielo quando la terra prende a tremare in modo energico> Ma cosa... <Cerca appiglio nella fontana, prova a distanziare le gambe in modo da ottenere maggiore stabilità. Non si cura minimamente di Zevran in avvicinamento.>

15:35 Zevran [Fontana]: <Si avvicina ai due e man mano che le distanze si accorciano le figure si fanno più nitide. Riconoscendo Claymore, un sorrisetto divertito inizia a curvare le labbra dell'elfo, mentre la dama con lui è un viso nuovo. Ne riconosce la natura, un po' per il ciuffo, un po' per le orecchie affusolate. La mezzelfa prende a suonare uno strumento musicale e Zevran sembra sempre più incuriosito, tant'è che accelera un minimo il passo per accorciare le distanze.> Oh, della musica, questa giornata ha trovato qualcosa di lieto... <commenta, ormai abbastanza vicino da poter essere notato e udito, mentre ancora avanza. Verso Claymore un lieve inchino come saluto, poi a Speranza, indirettamente> Spero che questa dolce cantastorie non sia stata stordita dalla vostra ormai nota parlantina, Claymore! <ironico, si volta verso l'umano. Non fa comunque in tempo ad avvicinarsi del tutto che la terra comincia a tremare. Si ferma sul posto, concentrandosi per mantenere la stabilità. Il corpo si irrigidisce e le gambe si divaricano. Accigliato, prende a guardarsi intorno> che diamine...

15:40 Speranza [Fontana]: <Speranza annuisce, soddisfatta, al nome dell'umano> Molto lieta <risponde con cortesia quando un terzo, elfo di certo per la sfumatura del crine, s'aggiunge davanti alla fonte, e lo scricciolo scuote il capo rassicurando con voce morbida, leggermente roca che sicuramente farebbe pensare più alla miglior cortigiana di Creatario, che ad una virtuosa del canto> Ma no, figuratevi...<ma la terra trema, pochi secondi ma sufficienti per far stonare la mezza che infastidita preme le corde contro le cosce e la stoffa che le ricopre, soffocando ogni vibrazione della musica, non ama ne interrompersi, ne errare un suono, da quando la musica è parte integrante della propria vita, non apprezza particolarmente di errare, anche quando l'errore è dettato da fonti esterne. L'acqua raccolta nella fontana vibra pochi secondi, poi pare diventare tutto normale> Cosa sarà successo? <domanda la giovane tendendo la mancina alla superficie dell'acqua, prima di rialzare lo sguardo sui due che le stanno vicini> La terra trema d'improvviso <pare quasi dare spiegazione alle loro imprecazioni con una tale leggerezza, che non pare del tutto presente con la mente>

15:47 Claymore [Fontana]: <Lo sguardo si porta prima sulla cantastorie a se vicina, poi sull'elfo nel momento in cui può udirne e riconoscerne la voce> Zevran... <lo saluta a propria volta non appena ha ottenuto una qualche forma di equilibrio precario o stabile che sia> La natura sembra perseguitarmi <commenta con fare ironico> Mi chiedo se debba preoccuparmi più di voi o della terra che trema <va a precisare senza abbandonare l'ironia prima usata, riportando quindi lo sguardo di un verde intenso sulla donna bardo dal sangue ibrido.> E' andata.. <commenta infine facendo spallucce per quanto avvenuto.>

C'è una strana atmosfera nell'aria, carica d'attesa, un'atmosfera da far rizzare i capelli. Ed infatti, dopo qualche istante, ecco una seconda scossa, decisamente, dannatamente più forte della precedente. Questa non solo ha maggiore intensità, ma dura anche di più. Gli alberi si scuotono, le pietre dei muri sembrano implorare, ma nulla crolla e tutto torna al silenzio. Persino gli uccelli, con calma, riniziano a cantare.

15:54 Zevran [Fontana]: <interminabili secondi e finalmente la terra smette di tremare. Prima di rilassare il corpo, attende qualche altro istante, nel caso ci siano altre scosse. Un sospiro e finalmente accorcia le distanze coi due alla fontana. A Claymore un sorrisetto, di quelli suoi sghembi ed irritanti> Stiamo facendo passi avanti, mio caro umano silente! Ora siete anche ironico! <batte tra loro le mani e le sfrega> il sorriso è prossimo, ne sono sicuro! <e dunque, volge lo sguardo verso Speranza, con l'intento di dire qualcosa ma ecco che la terra trema di nuovo. Ancora una volta Zevran si irrigidisce e stavolta deve fare appello a tutto il suo equilibrio e alla sua calma per rimanere in piedi. Istintivamente, si allunga verso la fontana, cercando appiglio in essa per aiutarsi. La scossa sembra durare di più, anche se in quelle situazioni il tempo è l'ultima cosa che si può calcolare. Si guarda intorno, osservando le strutture e la natura che vibrano con forza, pronto a scattare qualora qualche albero dovesse cadere, ma non sembra questo il caso. Dopo quegli attimi interminabili sembra tornare tutto alla normalità, ma l'elfo rimane in allerta. Impreca qualcosa in lingua elfica prima di dire a tutti e a nessuno> Che diamine ha che non va quest'isola oggi?

15:56 Speranza [Fontana]: <La mente fugge, corre ai compagni di ventura, dove saranno quei due, tre se vuole includerci anche quello scemo di Rondine, giunge una seconda scossa assai più violenta della precedente, la mezza artiglia il bordo della vasca, guarda verso l'alto agli alberi, cercando di calcolare ove essi non possano cadere sulle loro teste, poi... la scossa si placa... di nuovo> Va bene, va bene, niente lira oggi pomeriggio <brontola la mezza quasi quello fosse un brontolio per il pezzo che stava suonando, cerca di far del ironia, malgrado tutto, e per sicurezza, riappende lo strumento alla cinta che le delinea i morbidi fianchi> Ora...credo sia passata <aggiunge ascoltando il cinguettare degli uccelli che di certo sono più sensibili di lei e in risposta al elfo ammette> Sinceramente non ne ho idea, sono almeno due settimane che accadono cose insolite, o almeno lascian tracce <commenta sibillina, soffermandosi con gli occhi da cerbiatta a studiarlo con maggiore attenzione e senza alcun pudore, in quello sguardo analitico>

16:02 Claymore [Fontana]: <Scuote il capo rassegnato alle parole dell'elfo che sembra divertirsi nel punzecchiarlo, con scarsi risultati. Un sospiro e fa per sedersi sul bordo della fontana, giusto in tempo perché una seconda scossa più duratura e decisamente più violenta faccia tremare il terreno, oscillare gli alberi e vibrare la pietra con la quale è costruita l fontana. Cerca di mantenersi stabile, di non cadere all'indietro all'interno della vasca> Che diamine... <si lascia scappare letteralmente scosso dall'accaduto. Lo sguardo si alterna tra l'elfo che impreca in un idioma a lui noto e la mezzosangue che riporta quanto sa> Temo di essere giunto nel momento meno adeguato... <ammette in un brontolio constatando le stranezze insite nell'isola ed esterne ad essa.>

16:09 Zevran [Fontana]: <una mano ancora saldamente stretta sul bordo della fontana, per sicurezza, qualora arrivino altre scosse. Ma l'atmosfera sembra di nuovo farsi rilassata e perfino gli animali sembrano tornare sereni. Buon segno. Zevran torna dritto in tutta la sua altezza, sistemandosi la camicia che ancora tiene aperta e arrotola meglio le maniche.> Bene, se l'isola ha deciso che non dobbiamo morire tutti oggi, possiamo proseguire a parlare come persone civili... <commenta, con un sorrisetto stampato in viso. Finalmente ha modo di rivolgersi a Speranza, rivolgendole un inchino teatrale ed elegante> lady cantastorie, siete stata interrotta nella vostra arte troppo a lungo dai capricci della natura... Io sono Zevran Aranai, marinaio da poco giunto in questi lidi. Spero di non essere anche io fonte di disturbo in questo momento... <e alterna lo sguardo tra i due. Ascolta Claymore e annuisce, attaccandosi alla sua ultima affermazione riguardo i recenti avvenimenti> Comincio a temerlo anche io a questo punto... <e intanto le mani vengono ricacciate in tasca. Come la natura si acquieta così fa anche lui, tornando apparentemente spensierato>

16:19 Speranza [Fontana]: <Speranza sfarfalla le lunghe ciglia confusa dalla velocità di ripresa di entrambi gli uomini, e trova quasi ilare l'inchino del elfo, a cui scossa un mezzo sorrisetto> Speranza Baldassarre Dell'Alba, detta Scricciolo per servirvi ser Aranai...<risponde la mezza, ancor seduta a bordo vasca, chinando il capo in segno di saluto> Anche se forse...vi è ben più nota mia madre, L'Usignolo dell'Alba, Calliope, natia a suo tempo a Thoron...quasi quattro secoli fa...anche ella cantastorie <aggiunge per correttezza, come fa ormai con quasi tutti gli elfi che incontra, e dondola appena il capo> Allora saremo tutti scomodi, in realtà <asserisce in merito allo sbarco e scuote nuovamente il capino> Ma non preoccupatevi, ser Aranai, nessun disturbo, l'unico contrattempo direi che è l'isola stessa <aggiunge ridacchiando e nuovamente tendendo la mancina ad intingere le punte nel acqua della fontana, per portarsele sulle labbra, sovrappensiero, umettandole pensierosa prima di tornare a sorridere, lievemente imbarazzata>

16:24 Claymore [Fontana]: <Osserva Zevran che torna in piedi e che si sistema le vesti alla ricerca di nuova compostezza, lui predilige invece rimanere seduto sul bordo della fontana ascoltando le infinite chiacchiere dell'elfo e quanto ha invece da dire la giovane da poco conosciuta> Arte di famiglia quindi... <commenta istintivamente quando Speranza dona quelle informazioni all'elfo. La nota attingere dell'acqua dalla fontana, ritenendo buona l'idea fa altrettanto schiaffandosene in faccia una quantità decisamente superiore per poi scuotere il capo in modo da rimuovere quella in eccesso> Serpentoni superbi, anelli malefici, terremoti... <elenca quanto ha visto o di cui ha sentito parlare> Meera spero non ti sia fermata qui... <Mormora più per se stesso, sovrappensiero.>

16:29 Zevran [Fontana]: <si muove di qualche passo, sempre guardandosi intorno, come se si aspettasse che l'isola voglia fare la capricciosa ancora una volta, ma l'aria sembra essersi fatta effettivamente più rilassata e l'elfo alza lo sguardo verso il cielo, osservando gli uccelli che cinguettano in volo. Sospira, sorridendo, tornando con l'attenzione ai due di fronte a lui. Speranza per prima, mentre ascolta la sua presentazione. Un lieve cenno del capo, prima di rispondere> Ah, Speranza, che nome fortunato che avete, adatto alla vostra arte, aggiungerei! <ruffiano, come suo solito... aggiunge poi> Potrei aver udito quel nome, nei miei viaggi, ma ahimè l'età avanza... <commenta, ironico, massaggiandosi il collo.> E purtroppo non ho vissuto nella capitale, lady Speranza. E dunque le rivolge un altro inchino, più elegante> lieto di non essere d'impiccio! <Torna dritto quindi, scostando alcune ciocche di capelli dietro le orecchie affusolate, scoprendo meglio il tatuaggio che gli segna il lato sinistro del volto. Riporta l'attenzione su Claymore, ascoltando i suoi mormorii con curiosità.> Siete ancora alla ricerca? <domanda all'umano, sollevando un po' il mento e dondolandosi sul posto>

16:36 Speranza [Fontana]: <La mezza spalanca gli occhioni sorpresa, anche l'umano ha udito parlare degli anelli? Eppure Fiordaliso sembrava così...silenziosa a riguardo...Annuisce grave alle parole del elfo> Per quanto mi riguarda invece non ho mai messo piede nelle isole elfiche, mentre il Regno lo conosco palmo per palmo <racconta placidamente e rassicura> Suvvia, non fatevene cruccio. basta che la memoria non fugga a me ora <ribatte con un sorriso prima di volgere lo sguardo nocciola chiaro tutto su Clarymore> Il nome che mi dite m'è sconosciuto, ma è anche vero che sono sbarcata da poco temo, eppure, mi giunge una domanda, avete incontrato pure voi i naga? <diretta senza mezzi termini come suo solito> Ma vi prego, ser Arenai... nessuna lady, Speranza è più che sufficiente <le fa strano sentirsi chiamare così, anche se il suo primo amante, nelle recite da taberna, lo usa assai spesso, e si concede un respiro di sollievo, fortunatamente il marinaio pare non aver mai udito nemmeno del fu Pirata Baldassarre, titolo poi ceduto ai due figli maggiori, unitamente al galeone Alidivento>

16:42 Claymore [Fontana]: <Un lieve chinare del capo di seguito alla domanda che l'elfo gli pone in via diretta, un semplice cenno affermativo che non viene confermato da ulteriori parole essendo per lui sufficiente come risposta. Lo sguardo verde incrocia gli occhi nocciola della mezza nel momento in cui lo interroga> Giusto ieri, sembrava alla ricerca di mercenari, oltre che di guai punzecchiando un nano, il qui presente... e un vostro pari... <spiega indicando Zevran con un gesto del capo quando lo chiama in causa> Continuerò a cercare... <afferma facendo spallucce, non arrendendosi in quella ricerca che lo anima ormai da anni.>

16:50 Zevran [Fontana]: <Speranza riceve le sue attenzioni per prima. L'elfo appare ai due così spensierato da sembrare immune a qualsivoglia problema della vita. il sorriso si fa più aperto, mostrando anche i denti> bene, Speranza sia... <commenta, sempre piuttosto gentile nei modi> E se mai doveste far ritorno, vi consiglio di farvi un giro per le isole... Io vengo da Laimar e lì v'assicuro che non ci si annoia mai! <conclude con una risatina appena sbuffata. Dunque lascia che sia CLaymore a rispondere riguardo al Naga, aggiungendo solo in seguito> Voi ne avete incontrati altri? Creature interessanti, questi Naga... mi auguro di non doverci venire alle armi... sono piuttosto grossi! <inclina il capo da un lato, inarcando un sopracciglio. Dunque si volta verso Claymore, facendosi vagamente più serio, amichevole quanto basta> Vi auguro di trovare al più presto una pista da seguire, mio buon taciturno... <le mani vengono tolte dalle tasche, così da mettersi a braccia conserte, raddrizzando il busto>

16:57 Speranza [Fontana]: <La fanciulla ascolta, memorizza, l'ultima scossa di terremoto pare ormai un lontano ricordo> Mi spiace per voi <ammette in merito al incontro con i naga> Anche se in teoria hanno stretto un trattato di pace con il governo del isola, non ha senso che cerchi mercenari e guerrieri, sono a sufficienza pericolosi di loro <storce le labbra> Ahimè ne ho avuto sgradito scontro per via della musica, il suono del canto come quello del flauto ne ferisce le orecchie, e li fa particolarmente arrabbiare, ma....c'è un modo per scacciarli in qualche modo, ma si consiglia in particolare agli elfi di proteggersi le orecchie <sfila il flauto dalla cintura, e mostra la posizione delle dita senza suonare> la nota più alta, personalmente l'ho usato contro uno strano mercante naga nel quartiere dei mercati...è fuggito via in un battibaleno <afferma soddisfatta, ponendosi in grembo lo strumento e per il momento non accennando a suonare> Anche se personalmente in quanto femmina credo di aver trovato un'altra arma di distrazione, anche se quella mi impone di finirci direttamente tra le spire <ammette ammiccando e sistemando con delicatezza il corpetto di cuoio che costringe il petto prominente, probabile eredità della natura umana>

17:02 Claymore [Fontana]: <Ascolta le parole che Zevran spende in merito alla propria missione e china nuovamente il capo in un cenno di ringraziamento> Vi ringrazio <dice semplicemente per poi traslare ogni sua attenzione su Speranza che racconta del suo spiacevole incontro e di come sia riuscita a sfuggire alle spire della creatura serpentesca> Farò in modo di avere anche un flauto nella mia faretra <commenta con ironia, senza malizia alcuna> Anche perché a meno che la Naga non sia femmina, dubito di poter usare il vostro secondo metodo... <ammette tingendo di ironia le proprie parole per una seconda volta> Sempre che ne esistano di femmine <aggiunge senza neanche provare ad immaginare come queste potrebbero essere.>

17:09 Zevran [Fontana]: <Ascolta ciò che la mezzelfa sa dirgli di più sui Naga, ma quando la vede prendere il flauto e "metterlo in allerta" si porta le mani alle orecchie, con una smorfia in viso, come a volersi preparare ad un suono acuto, per lui estremamente fastidioso. Ma Speranza mima soltanto l'atto di suonare senza farlo effettivamente e, dopo qualche istante di attesa ancora pronto a difendere i propri timpani, si rilassa di nuovo, ridacchiando> Me ne procurerei anche io uno, se non fosse un'arma a doppio taglio... <e poi, quando lei si sistema il corpetto, ci cade l'occhio date le forme prosperose. un sorrisetto malizioso, ritornando però sul viso della donna> Beh, Speranza... quando si ha un'arsenale del genere sarebbe un delitto non sfruttarlo quando torna utile! <e sbuffa un'altra risatina mentre si sgranchisce il collo con un sonoro scricchiolio di giunture. Dunque, verso Claymore, con un'altra risata, e un'espressione teatralmente inorridita> Se sono "belle" quanto gli esemplari maschili, mi auguro che non esistano! <riguardo i Naga> Magari sono più affabili...

17:17 Speranza [Fontana]: <Buono è riuscita a rilassare l'atmosfera ancora un briciolo tesa dai postumi del terremoto, abbassa gli occhi, sorride> Che io sappia, esistono sia maschi che femmine, a meno che non facciano come l'ippocampo <e scoppia a ridere coprendosi con le dita della destra, le morbide labbra> Addirittura un'arsenale? In verità la prima volta non ha funzionato, ieri sera, credo che Kaii avesse un poco bevuto, altero com'è che non dovevo nemmeno toccarlo, al primo sfortunato incontro <stringe le spalle, e rinfodera anche il flauto di legno, per poi issarsi in piedi, ma anche in piedi è molto più bassa di entrambi, e sorride cordiale> Beh, credo che se usaste dei tappi di cera, il suono vi sarebbe meno sgradito <suggerisce con l'aria di chi ne sa lunga> Ma ora vogliate perdonarmi, meglio che vada a controllare i miei compagni di ventura, dopo questo terremoto, non si sa mai...se volete...in genere suono alla taverna dei Gemelli Floath <aggiunge cortese facendo invito di unirsi ad una delle serate>

17:23 Claymore [Fontana]: <Scuote il capo nel momento in cui nota l'elfo puntare il suo sguardo dritto tra le grazie della giovane mezzosangue, segno di diniego e rassegnazione che si estende al commento che egli fa in modo così diretto ed esplicito. Nota però che la giovane non sembra scomporsi in alcun modo per quel commento anzi sembra prenderla a ridere raccontando qualche dettaglio del suo incontro col Naga> Forse non subiscono il fascino al pari di noi... <ipotizza includendo in quel noi le varie razze antropomorfe, pure o ibride che siano. La osserva sollevarsi e china il biondo capo in un cenno di saluto come lei prende congedo> Lieto di avervi incontrata e penso che potremo ritrovarci <ammette senza rivelare che lui abbia momentaneamente alloggio nella locanda da lei citata. La segue allontanarsi con lo sguardo per poi tornare su Zevran senza dir nulla.>

17:30 Zevran [Fontana]: <al primo commento di Speranza sulla natura dei Naga, rabbrividisce, scoppiando a ridere> per carità toglietemi queste immagini dalla mente! <dunque l'ascolta, sorridendo sempre malizioso.> Evidentemente, non apprezzano allo stesso modo in cui appreziamo noi... ma devo dire, fossi in voi preferireri non essere nei desideri di creature del genere! <fa spallucce, scostandosi una ciocca di capelli e portandola dietro l'orecchio destro. Dunque quando si congeda, le rivolge un inchino teatrale, rispondendole.> Al prossimo incontro dunque, Speranza! Se suonate alla Taverna, mi troverete lì pronto ad udire le vostre storie! <e dunque la seguirebbe con lo sguardo finchè visibile nei giardini, quando si avvierà. Torna su Claymore, nel frattempo, sorridendo divertito.> è strano sentirvi parlare con ironia ma non vedervi sorridere mai! provateci ogni tanto! Alla vita bisogna ridere in faccia, o si rischia di venire risucchiati a fondo da ciò che ti riserva senza possibilità di riemergere... <un piccolo, piccolissimo accenno della sua filosofia di vita..>

17:33 Speranza [Fontana]: Era solo il desiderio di non venir divorata che mi ha spinta a quel passo <ammette la cantastorie andando in difensiva, prima di sorridere con un certo rossore sulle gote agli ultimi complimenti> Ci conto <è l'ultima affermazione rivolta a Zevran, prima di voltare i tacchi e muovere in direzione della zona sud della città>

17:36 Claymore [Fontana]: <Lo sguardo va su Zev nel momento in cui gli si rivolge facendo riferimento all'ironia da lui adoperata unitamente all'assenza di un sorriso> Alla luce di quanto accaduto oggi... <prende a dire con un riferimento implicito alle due scosse di terremoto> Non temete le conseguenze che un mio sorriso potrebbe avere su quest'isola? <domanda fingendosi serio, solo lo sguardo furbo lascia intuire che non lo sia realmente, non del tutto almeno. Un gran sospiro> Se siete in cerca di avventure ho incontrato una donna, una certa Daralis, si è presentata come una studiosa <spiega con fare calmo> Aveva accennato di avventure e possibili ricchezze a Gerda, la nana mercante... <lo informa ancora> Credo sia una via più percorribile che quella del biscione... <conclude facendo spallucce.>


SERA
Chat: Taverna dei Gemelli Floath

22:07 Arya [Esterno] Tutto il giorno è stata impegnata a radunare le macerie causate dalle forti scosse di terremoto e ora stanza, sporca e sudata si ritrova a percorrere le vie del Forte in direzione della Taverna. I lunghi capelli neri ricadono sciolti sul viso abbronzato dai lineamenti morbidi e femminili, alcuni ciuffi ribelli aderiscono sulle tempie per via di uno strato sottile di sudore che va a perlare la fronte. Semplice e comodo il vestiario che va a coprire il corpo composto da un paio di pantaloni scuri arrotolati fin a metà polpaccio e una camicia decisamente qualche taglia in più del dovuto che ricade dritta fino a coprir le natiche. Questa, cosi come il restante del vestiario, è sporco di polvere e di sangue, il candido tessuto è macchiato in più punti e chiazza di sangue ormai imbrunita spicca più di tutti nel centro lasciandosi qualche strascico qua e la. L'insegna della taverna le scatena un lieve sorriso soddisfatto mentre con la destra fa per aprir la porta ignorando gli occhi di chi l'osserva.

22:09 Speranza [Bancone]: <Dopo, il terremoto di quel pomeriggio, la Taverna, solida come una roccia, sta ancora in piedi ad accogliere i propri avventori, mentre Speranza, che non ha ancora cambiato i panni, restando in pantaloni di cotone, stivali alti da donna, camicia bianca e corpetto di cuoio bruno, sorseggia seduta al bancone, nella Speranza di rivedere qualcuno dei suoi compagni d'avventura, con la notizia che stiano tutti bene. I lunghi capelli sono sciolti sulle spalle, e raggiungono circa l'altezza del seno per lunghezza, sul lato sinistro del viso spicca, tra la criniera castano mogano, un lungo ciuffo blu-azzurro, simbolo del suo retaggio elfico, mischiato con sangue umano, dato che le orecchie a punta son ben celate sotto il lungo e mosso crine. Alla vita ha una cinta da cui pendono diversi strumenti, un tamburello di piccoli sonagli, un flauto intagliato e una lira, oltre che la borsetta che contiene il portamonete ed altri strumenti del mestiere...quello del cantastorie. Seduta al bancone, la mezza tiene d'occhio la porta d'ingresso, in attesa di un viso amico.>

22:19 Arya: <Fa quindi il suo ingresso la giovane lasciando che la pesante porta si ri chiuda alle sue spalle privando l'esterno della sua presenza. Per quanto silenziosa la donna è tutt'altro che aggraziata e le occhiate grossolane e la posizione autoritaria che mostra una volta entrata ne è il chiaro esempio. Lenta quindi ciondola verso il bancone, gli occhi sembrano prendere in rassegna tutti e nessuno finendo poi sul oste suo unico obiettivo > Un boccale di Grog.. < Commenta > Dei migliori.. < Aggiunge con un leggero sorrisetto. Il petto si appoggia al bancone, il braccio destro è appoggiato alla sua superficie appiccicosa mentre le dita iniziano a tamburellare. Intanto lo sguardo vaga ancora una volta fino a soffermarsi sulla figura di Speranza a due sgabelli di distanza non di più. un lieve cenno del capo e un mezzo sorriso verso la donna nulla di più per ora. >

22:27 Speranza [Bancone]: <Una dama vestita di panni sporchi, segnati di sangue fa il suo ingresso, a crescere sulle navi impari a conoscerle certe macchie che di certo non sono di qualche succo, ma la donna, malgrado il passo ciondolante, sembra stare bene> Buona sera <saluta per cortesia, senza però mettere mano agli strumenti, quasi per rispetto, d'altronde è ancora abbastanza presto, c'è tempo per tenere allegri gli avventori del locale>

22:49 Speranza [Bancone]: <Appoggiata contro il bancone gli occhi fissi sulla porta, dove diamine è Nathan quando serve...per sapere se sta bene ovviamente. La nuova arrivata le fa verso dopo poco> Uh? <mugugna prima di volgersi alla giovane> si, dama, sono miei... sono una cantastorie <afferma placidamente mentre uno dei gemelli commenta qualcosa e lei arrossisce> Si, ormai sto diventando abbastanza nota in città, a forza di suonare qui in taverna <ammette imbarazzata, ripetendo le parole del uomo>

22:53 Arya [Bancone]: <Gli occhi, di un bel verde non dissimile da quello che si apprezza nella giungla in pieno giorno, sono sono piantati sulla donna > Ah, voi siete quella cantastorie.. < Mormora annuendo pacata > Si vocifera che siete l'anima della festa nelle vie del Forte < Commenta tra un sorso e l'altro > Dunque, volete deliziarmi con una storia? < Domanda incuriosita appoggiando anche l'altra natica sullo sgabello cosi da assumere una posizione più comoda > E' da molto che non sento una strumento suonare.. Vorreste suonarlo per me? < Domanda ancora appoggiando questa volta il boccale di lato lasciando gli occhi puntellati su di lei. >

23:01 Speranza: <Speranza ci pensa un poco su, poche ore prima, mentre stava accordando la lira, si è scatenato il terremoto, non vorrebbe scatenarne un secondo, ma poi riflettendoci, quella cosa non ha senso> va bene <accorda dolcemente, sganciando la lira dalla cintura per poi tenderne delicatamente le corde, ed iniziando a suonare note dal sapore, sicuramente antico, mentre schiocca muta la lingua sul palato ed ingoia saliva prima di intonare un canto trobadorico> Luuucente steeella, che il mio cor desfaii...Con nuovo guardo che move d'amore Aci pietà de quel che per ti timore

23:01 Speranza https://youtu.be/QrKDShPMgcw?t=31s

23:07 Arya: < Quando la donna acconsente a suon per lei un bel sorriso soddisfatto si illumina sul viso. Le corde vengono tese e ogni gesto viene osservato con cura concedendosi come unica distrazione il gesto meccanico della destra che avida porta il boccale alla bocca per disinfettare la gola. Le note lente risuonano nel locale che si zittisce e quando le parole di Speranza escono dalla sua bocca le orecchie sono tutte tese per lei. La lascia fare quindi anche se l'espressione soddisfatta sul viso sparisce pian piano lasciando un viso apparentemente apatico >

23:16 Speranza [Bancone]: I ati toi dolce prometon salute A chi se spechia nello to bel viso E bei ochi toi ladri e l'vago riso Furan mia vita per la lor vertute <è un canto lento, ben diverso dalle ballate movimentate che fa di solito, ma in fondo, dopo tutti gli scombussolamenti del pomeriggio >Merci mostrando de le mie ferute Ma poi pur provo che lo to valore Cum crudeltate struce lo mio core <alcune note strimpellate, e la canzone si conclude con pochi applausi, effettivamente è un comune piuttosto aulico e poetico, ma Speranza non si aspettava in ogni caso, un qualche ritorno di apprezzamento>

23:25 Arya [Bancone]: < < Ascolta ancora in silenzio le note lente rimbombare nella stanza, fa per aprire bocca ma poco dopo la serra costringendosi al silenzio. Inizia quindi a muoversi, ad accavallare una gamba, poi l'altra ed infine torna esattamente nella posizione di partenza con entrambe le gambe appollaiate sul, la schiena dritta e la destra che abbandona il bancone per sorreggere più a lungo il boccale sulle labbra permettendo di prendere una maggiore sorsata del liquore. La musica sembra andar verso un'altrettanta lenta fine e ciò che ne rimane sono pochi applausi > Non è una canzone che ci si aspetterebbe da una Taverna.. < Commenta inclinando appena il capo di lato e a seguire il sopracciglio destro > E'.. < la mano sinistra si muove davanti a se come per ricercar le giuste parole> Una lagna < Si arrende ma subito aggiunge > La gente vuole allegria, la gente vuole venire qui per pensare che il mondo non faccia schifo.. < Spiega> Che i morti di oggi domani toneranno a camminare per strada se cosi decideranno.. < Ultima bevendo un altra lunga sorsata prima di sbattere senza troppo giudizio il boccale sul bancone > Suvvia, sono certa che non era il vostro pezzo migliore.. < Fa una breve pausa ricercando un nome che sembra scivolarli via > Come è che avete detto che vi chiamate? < Domanda senza troppi giri di parole, rude come solo un vecchio di mare può essere >

23:31 Speranza [Bancone]: <Quando hai tatto per la gente, ma la gente finisce per rispondere male, con il suo caratterino Speranza è meglio non stuzzicarla> Speranza Baldassarre, terzogenita del Pirata Baldassarre del Regno di Creatario <è la risposta secca, non perde tempo in chiacchiere, sul fatto che sua madre, cantastorie a sua volta sia L'Usignolo dell'Alba, mentre la figlia a sua volta è chiamata lo Scricciolo, non dice altre parole passando alla canzone successiva, il cavaliere cortese, quella sporca che ha cantato per il membro delle pantere nere> Da lungi giunse un cavaliere cortese, che razzolava lussurioso per i campi; si accorse di una bella fanciulla, mentre ella stava sopraggiungendo per la via. Ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry

23:31 Speranza https://youtu.be/Ifg2NKf1Kh4

23:40 Arya [Bancone]: < Quando la giovane si presenta semplicemente lei china appena il capo > Arya < Risponde mostrando quel gesto cortese che tuttavia fatto da lei risulta forse un pò meccanico e forzato visto quanto impacciato > Dunque Speranza.. < Ripete quel nome mentre le prime note iniziano a vibrare nel locale > Donami la Speranza che domani sarà un giorno migliore di questo.. < Sembra quasi una sfida la sua mentre l'osserva stuzzicare le corde dello strumento. Un nuovo gesto meccanico e un altra consistente sorsata di Grog scivola giù nel esofago trovando accoglienza nello stomaco ora riscaldato e in buona parte pieno di alcool >

23:48 Speranza [Bancone]: Ma quando giunsero alla dimora paterna, ella corse in fretta oltre portone e chiuse fuori il cavaliere. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry “Mi avevate fuori nei campi, tra il grano e l’avena dove avreste potuto prendermi secondo la vostra volontà, perchè in verità Messere, non vi avrei detto di no.” Disse la bella dalla finestra Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry “Mi avevate anche in mezzo alla brughiera tra i giuchi maturi, dove avreste potuto prendermi secondo la vostra volontà, ma non avete avuto il coraggio di stendermi a terra” Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Egli sguainò la spada arrugginita e la pulì sulla manica e disse “La maledizione di Jove scenda su questo cuore che crede ad ogni donna”. Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Quando hai la tua compagna a un miglio o due dalla città, non risparmiare le sue gaie vesti, ma stendi il suo corpo a terra” Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry Ed ella cantava Downe a downe, hey downe derry <anche se la ritmica non è molto più veloce di quella di prima, la canzone è sicuramente satirica dato che parla di una donna che inganna l'uomo che la desidera, promettendogli tesori ed un morbido letto dove possederla ma lo frega chiudendolo fuori. Gli avventori che non è la prima volta che la sentono rispetto al ultima si uniscono al coro del ritornello ridacchiando nella consapevolezza del cavaliere cortese da ascoltare la bugia della donna. Ma di fatto questa sera Speranza non è particolarmente in vena di saltare a ballare sul bancone o sui tavoli, sono numerose le occhiate che lancia al ingresso, ignorando in gran parte le richieste della dama nessuna canzone, in effetti parla di un domani, ma solo di un passato di storie.>

23:58 Arya [Bancone--> Ingresso]: < Ascolta la seconda canzone che sembra suscitare l'interesse di un pubblico maggiore e dunque le labbra si tendono in un sorriso. Il boccale in un ultimo gesto viene ultimato e la destra può finalmente riporlo per l'ultima volta sul bancone lasciandolo risuonare con un secco tonfo > La cosa divertente è questi uomini ridono e cantano ma sarà il loro destino < E se la ride di gusto la giovane arricciando il nasino. Si da un contegno poco dopo e l'ennesima occhiata di Speranza verso l'ingresso la fa staccare dal bancone > Sembra che tu voglia fuggire da queste mura o forse vedervi accedere qualcheduno.. < Il capo viene alzato mentre le natiche scivolano dallo sgabello lasciando nuovamente che i piedi tocchino il terreno > Se volete fuggire scappate se siete in attesa.. < Alza leggermente le spalle > Probabilmente non verrà..l'ora è tarda ormai. < Fatalista accenna un lieve sorriso > Andatelo a cercare < Mugugna poi allontanandosi di un sol passo dallo sgabello > L'isola dopo tutto non è cosi grande e nessun stolto oserebbe metter piede nella giungla quando la notte cala. < Annuncia e poco dopo alza la sinistra > Lieta serata Speranza e.. < Accenna un nuovo inchino con la testa questa volta più misurato > buona fortuna..< Con far lento e ciondolante dunque si dirige verso l'uscita congedandosi>

00:04 Speranza [Bancone]: E' il loro destino, ma è anche qualcosa che succede spesso, è da stolti prendersela, meglio riderci su <commenta filosofica la mezza ed annuisce grave al affermazione della giovane> Non credo tarderà, dorme qui....<commenta pensierosa, prima di augurare> Buona notte dama Arya

Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 3 Maggio 2017

GDR: Isla Calina 
Chat: Molo Calino



22:12 Speranza [Molo]: <Il vento s'insinua sotto il pesante mantello di stoffa blu, che le copre le spalle nude, gonfiandolo come avesse nascoste delle ali. Gli occhi nocciola volti al mare, in mille pensieri, mentre la mezzelfa mormora parole assorta un canto non comprensibile. Veste d'azzurro con immancabile la cinta di strumenti alla vita, a trattenere la gonna leggera, che cela sulla coscia destra un pugnale dalla lama leggermente ricurva, adatto al affondo ed al lancio. Il crine castano mogano sciolto ed ondulato, segue il corso del vento che soffia da sud>

22:22 Kaii [Molo] La lingua biforcuta striscia sinuosa fra le labbra poco umane del Naga, gli occhi rossi si muovono seguendo senza alcuna fretta i pochi passanti e solo una è degna di nota all'assaporare dell'aria sente quella traccia ben più evidente, quella dell'odore di Speranza. Batte quelle palpebre, affina l'occhio che è tagliente come una lama, pone le mani dietro la schiena strisciando come sa fare un nobile naga come lui. Indosso ha il solito vestiario, la camiciola bianca aperta sul petto a mostrare sprazzi di una muscolatura affinata e delineata notabile sulle braccia, una mantella usata come fusciacca e una spada corta in un fodero dietro la schiena.

22:28 Speranza [Molo]: <Lo sciabordio delle onde, di un mare calmo, che respira con il vento, accompagna i passi della cantastorie, ormai nota in città per le ballate che suona alla Taverna dei Gemelli Floath, poco lontano da lì, osserva il gioco della spuma, assorta ne suoi pensieri a tal punto da non accorgersi nemmeno del arrivo di Lord Kaii, mentre tende la mano sinistra oltre il parabordo sussurrando parole incomprensibili, quasi a chiedere al mare istruzioni su cosa fare>

22:30Speranza sfrutta Riflesso del mare: I Mezzelfi, dinanzi ad uno specchio di acqua salata, possono interrogare il fato. [ Durata 1 turno ]

22:33 Kaii [Molo]: <Scivola fino alle spalle della mezzelfa e intanto prova ad allungare le braccia da dietro di lei per strattonarla con la destra ad altezza del bacino, mentre la sinistra si tenta di allungare sotto il mento di lei guardandola negli occhi per sollevare il capo della mezzelfa>Mia cara Speranza, ksss<fa sibilando>non ti ho dato il tempo, ma nonostante ciò, ci hai messo anche troppo. Hai trovato chi cercavi? O qualcosa di lei... sai la mia pazienza, va via via esaurendosi. Non so cosa mi trattenga al momento <fa usando i denti come uno specchio per rifletterci il viso di lei dalla sua stazza sentendo la muscolatura umana e non che è abbastanza delineata e massiccia>

22:43 Speranza [Molo]: <L'incanto purtroppo non va a buon fine, perchè quel maledetto naga si mette in mezzo, interrompendo il cantico, e facendo spalancare gli occhi della mezza, che si trova faccia a faccia con quel muso squamato, ogni gesto e movimento fa suonare i sonagli che porta alla cintura> Lord Kaii! <Esclama la ragazza sorpresa prima di tornare al suo solito aplomb sprezzante> Credete che sia facile trovare una donna in una isola così grande? <ricambia quello sguardo rosso, mentre cerca di liberarsi la mano agguantata> Se poi non ci si mettesse pure un vostro simile ad aggiungere caos alla situazione, avrei avuto sicuramente meno problemi <commenta altera, la giovane Baldassarre> Voi e i vostri maledetti intrighi con il Tempio Sommerso <schiocca la punta della lingua contro il palato, mentre smette di lottare> Non ho ancora rivisto, una volta che sia una, la dama in questione, cosa devo fare secondo voi? Uccidere qualcuno e chiedere chi ce l'abbia? <è la risposta gelida, a quelle minacce di morte>

22:48 Kaii [Molo]: Ksss <quei sonagli, maledetti suoni che per un attimo si infilano come lame nella testa, che però subito dopo zittisce e l'ascolta>Non credo si sia distanziata dalla città. Se è un'umana, non credo sia così sciocca, da affrontare pericoli da sola. Se invece era in gruppo sarebbe stato facile notarlo <poi però l'osserva e la guarda con attenzione>Ksss... anche tu, la mezzelfa furba e scaltra fatta fregare da un naga. <prende un bel respiro>Ascoltami bene, apri le tue orecchie. Io non ho altri naga al mio seguito, noi non ci fidiamo l'un l'altro. Anzi, qualche giorno fa ho incrociato un naga di dimensioni maggiore e lo spinto ad uscire dalla città. Proprio per non essere un ostacolo <al dire di lei la guarda dritta negli occhi e sibila ancora>Cerca nelle locande...li le voci girano. Lo sai meglio di me, come sulle bacheche. Non credo si sia volatilizzata nel nulla <prende un attimo di tempo guardandola in viso>L'altro o altra Naga, cosa ti ha fatto?<domanda verso di lei, in qualche modo possessivo>

22:56 Speranza [Molo]: <Sembra quasi ringhiare la bambolina dagli occhi di cerbiatto, mentre scambia quegli sguardi con il mezzo serpente, che ancora la trattiene> Controllo ogni giorno quelle dannate bacheche intrattengo la gente, ma nessuno ha mai visto la donna o la maschera <sbuffa a denti stretti la piccola belva vestita di blu ed azzurro, come la ciocca che tiene tra i capelli> Cosa ha fatto? Un piccolo naga, dalla puzza di pesce marcio, ha incantato il mercato cercando di piazzare tre anelli maledetti, e ora sono tutti impazziti, tutte e tre le dame che erano con me davanti al banco, vogliono cercare il luogo da cui provengono, dove lui o lei che fosse ha denominato come Tempio Sommerso, tutti affamati di qualche tesoro, e io servo loro, come navigatore <snocciola tutto in fretta>

23:06 Kaii [Molo]: Dev'essere brava a nascondersi... che altre novità ci sono a parte gli anelli. Sai sono dell'idea, che ben presto questa città, diverrà fin troppo piccola...sto vedendo per molte persone quì in città arrivano non pochi mercenari in cerca di fortuna <sostiene guardandola dritta negli occhi e poi lasciandola con calma andare>Tempio sommerso. Tu come navigatore, come mai dovresti servire da navigatore?<domanda verso di lei>Lasciatelo dire un tempio sommerso è raggiungibile solo da noi naga e da quelle mezze lische di pesce. I sirenidi<quasi detto con riluttanza, prendendo a guardare verso il mare>Sei sicura che sia davvero un tempio sommerso?<domanda verso di lei osservandola negli occhi, muovendosi nei dintorni di lei raggruppandosi con la coda e osservandola con attenzione>

23:07 Albinus Zelante [Molo] In ritorno dalla banchina, cammina lento il mezzo elfo in direzione del molo, con le mani strette l'un l'altra dietro la schiena ed il petto in fuori, mentre soppesa ogni passo lo sguardo osserva il mare calmo, illuminato dalla luna.Veste con un completo semplice in cotone, con pantaloni neri ed una camicia bianca, slacciata al petto e con le maniche arrotolate sopra il gomito, mentre ai piedi porta un paio di stivali alti, tipici dei marinai.La chioma albina è lasciata sciolta, con le punte che toccano le spalle e nascondono le orecchie da mezzo, se non fosse per la ciocca azzurra che spicca tra i capelli bianchi si scambierebbe per un uomo.Gli occhi hanno le iridi chiare, ma sono arrossati e circondati da visibili occhiaie, la barba è tagliata in un pizzetto ma lasciata incolta da qualche giorno e la cicatrice all'altezza dell'occhio destro spicca sulla pelle chiara.Continua a camminare perso nei suoi pensieri, fintanto che non nota in lontananza le figure di Kaii e Speranza, incuriosito si avvicina verso la loro direzione. 

23:14 Speranza [Molo]: <Finalmente libera, Speranza si massaggia i polsi> Si, troppi avventurieri, ma per me sono sempre utili in termini d'informazioni <afferma la cantastorie, mentre cerca di indietreggiare sulla banchina, vista la dimensione del mostro> Il mercante ha detto Tempio Sommerso, non me ne intendo... ma sono una delle poche in grado di leggere tutte le mappe, il capitano ha imparato tardi <spiega, guardandosi attorno sospettosa, come ha detto il rettore, mai dare le spalle ad un naga, nemmeno da ubriachi> Non so, come pensano di volerlo raggiungere, ormai sono intestarditi per farlo, e ci ho già provato a fargli cambiare idea <certo, davanti ad un falò di tentacoli di kraken, ma quelli sono dettagli> Io dovrò solo tracciare la rotta per le navi <allude già che sono più di una>

23:21 Kaii [Molo]: Potrebbero anche essere utili in termini di guardie, esploratori e molto altro ancora. Il necessario è saperli portare sotto un singolo vessillo. Ti pare?<sibilando dalla bocca, guardandola dritta negli occhi>Quindi il tuo compito è scortare la gente a quel temio per riporvi quei tre anelli o vuoi rubare altro oro da esso?<domanda verso di lei, prima di riprendere>La stupidità di esseri inferiori non conosce limite, dovresti immaginarlo. Tu ti sei eretta su questi... perciò... sei una possibile guida, momentanea per loro <prende ad osservarla con attenzione>Più di una quindi... cos'altro mi sai dire?<domanda verso la mezzelfa, scrutandola dritta in viso e osservando con quelle pupille di lame negli occhi>

23:27 Albinus Zelante: <si ferma a debita distanza per qualche secondo per osservare i due, la sua attenzione e per il Naga che osserva con curiosità,poi riprende il cammino con un passo accelerato.Arrivato a qualche passo dalle due figure si ferma di nuovo, ed osserva ancora con insistenza Kaii, con un espressione che si fa sempre più dubbiosa>parla?<si domanda ad alta voce, e dopo qualche istante istante riprende a parlare>un mostro che parla!, per la barba dell'ammiraglio!<non si intromette nei discorsi ma ascolta, e commenta come a parlar da solo>

23:33 Speranza [Molo]: Decantano che vogliono riportare gli anelli, ma uno è scomparso ancora sul banco, il Capitano Fiordaliso parla di tesori e fama, per quanto mi riguarda, mi importa di raccogliere nuove storie da cantare, e riportarli a riva sani e salvi, di fama e ricchezza ne ho di mio <risponde gelida la mezza, individuando con la coda del occhio l'arrivo di Albinus, sangue chiama sangue, aveva detto a Rondine la notte della nave fantasma, ci si riconosce per natura.> Ti so solo dire che nella sabbia in acqua, sotto la riva, hanno trovato delle tracce nere che il rettore sta esaminando in merito alla nave fantasma, della notte dello sciamano <parla in fretta prima di essere interrotta dal pari che esclama ad alta voce la sua sorpresa, e la giovane mezzelfa, gli scocca un occhiata perplessa, almeno lei, dei naga che vivono in quel arcipelago, lo aveva letto> Buona sera <saluta cordiale, come se stesse parlando con una normale persona e non con un mezzo uomo-mezzo serpente lungo sei metri>


23:40 Kaii [Molo]: <all'additarsi il mostro>Vedo invece, un'idiota che sa camminare. Ksss<Osservando Speranza e con attenzione prendendo atto delle sue parole>Be un'avventura è una canzone... già in tua mano. Quindi questi eventi pensi siano in qualche modo correlati?<domanda verso la mezzelfa strisciando in sua vicinanza e posizionandosi al fianco di lei. Per poi guardare con attenzione con gli occhi rossi Albinus>Chiamami ancora mostro pulce e ti strappo le mani

23:51 Albinus Zelante: <le mani sono ancora dietro alla schiena, come a darsi un tono, e mentre rimane pensieroso ascolta la risposta di Kaii>comprende la lingua comune...<ora la bestia si gira e gli occhi da rettili si intrecciano con quelli del mezzo, e sentendo la minaccia non puo far altro che allungare le mani davanti a se con il palmo aperto, e le dita chiuse cercando di assumere una posa per nulla minacciosa>oh scusami...coso<le mani spingono l'aria cercando di calmarlo>non so come chiamarti, cosa sei? un verme?<chiede con un sorriso beffardo.Solo ora si accorge di Speranza e del suo saluto, che osserva per qualche istante e poi rispondergli>Buona serata a voi mademoiselle, incantato<l'espressione che fino a qualche istante fà era impaurita, adesso è decisa mentre osserva la donna, a cui concede una riverenza chinandosi di poco ed allungando un braccio davanti la sua testa,come a togliersi un cappello. Un inchino sicuramente poco elegante.>

00:01 Speranza [Molo]: <La cantastorie ridacchia al commento del serpentone, ed abbassa la voce di qualche tono, tanto ormai lo sa che il naga ci sente il triplo di quanto ci possa sentire lei> Non lo so, possibile, possibile che lo sia quanto voi ed il vostro parirazza degli anelli, lord Kaii <ammette chiamando il mostro per nome> Ma hanno bisogno di me per consultare i testi della biblioteca <conclude stringendosi addosso il mantello di panno blu, sul abito leggero azzurro polvere che mette in mostra l'abbondante decoltè, senza ledere la morale della gente perbene. Sorride cortese al inchino dello straniero, ma prova con la propria lingua ibrida ad ammonirlo>*non essere scemo, non mostrare mai il collo ad un Naga, o quello ti ammazza in due secondi* <diretta la bambolina di ventisei anni, o come la chiamano gli elfi... la ragazzina>

00:02Speranza parla e comprende la lingua Lingua dei Mezzelfi: Una lingua senza nome, nata più per gioco, non avendo nulla di particolare e di rilevante, utilizzata dai Mezzelfi per comunicare fra loro senza essere compresi dai genitori, di nessuna delle due razze.

00:05 Kaii [Molo]: <Sibila prepotente e si solleva con il proprio corpo>Omuncolo stai alzando troppo la testa, attento che potrei staccartela e dico sul serio <dice mostrando la dentatura atta a strappare le carni facilmente>Ohh no, verme sarai tu che strisci a quest'ora della notte...<osserva Speranza>Prego, evita di mettermi alla pari con degli idioti che cercano di far denaro con monili maledetti. Preferisco di gran lunga, essere superiore nelle mie arti. <superiore e arrogante, ma non verso di lei verso l'altro Naga>Fatemi sapere se ci saranno risvolti e informatemi su queste navi che devono partire se ci sono posti vacanti... sono assai curioso di vedere cosa faranno di realmente interessante per recuperare ciò che è sommerso.

00:17 Albinus Zelante: <ad ascoltar le parole della parirazza la mano destra, che prima toglieva un cappello d'aria dalla testa, ora va a toccarsi il collo, mentre ritorna in posizione eretta, e con un ghigno sul volto.>Ho di fronte un naga<Lasciato lo sguardo della donna torna verso quello della serpe vivente>di solito non credo a quelli deformi, ma con te faccio un eccezione,Naga<lo chiama con tono pacifico, ma non può nascondere i suoi toni bruschi>ci sono!<esclama alzando la voce, e battendo il pugno sul palmo della mano, mentre continua ad osservare quell'essere>Com'è la tua cacca?<chiede serio verso di lui> dura e dorata per caso?<ancora serio continua a far domande forse inopportune>sai cosa sia l'oro? se non lo sai posso comprare un po del tuo prodotto per che so...<pensa qualche secondo poi riprende>per qualche topo?...mi sembra un buon affare no?<a Speranza si gira un attimo facendogli un cenno di assenso, come se sapesse quello che sta facendo, e poi ritorna su Kaii>

00:20 Speranza: La razza è la stessa <commenta la mezza con la sua solita sfrontatezza alla parola del naga in merito al mercante, ha sorvolato che ha venduto tre anelli d'oro ad un doblone ciascuno> va bene ma dubito che vi accoglieranno a bordo <risponde sempre in un sussurro poco udibile alle orecchie di Albinus, sollevata che però il naga non abbia indagato su cosa ha detto in mezzelfico, anche perchè di fatto lui ha ripetuto la medesima cosa. Ma alle parole del pari, ma cantastorie si schiaffa il palmo destro sulla fronte alle stronzate> Procurati un kraken od una balena e forse non ti divora per cosa hai detto <ammonisce in lingua comune tanto è talmente idiota> I naga non sono bestie da soma

00:27 Kaii [Molo]: <In quel momento la mano del naga si allunga e cerca di impattare sul suo collo stringendo con la propria forza ed è tanta così tanta che forse si sentirà soffocare>Apri bene le orecchie, inutile pezzo di sterco... tu adesso vai via e di corsa. Altrimenti ti stacco con un morso la gola sono sssstato chiaro?<aspetta quasi un annuire da parte di questo prima di mollarlo se fosse riuscito a prenderlo le velocità medesime la forza impari per quanto il naga sia un esemplare temprato per forza. Lasciandolo andare alla fine>I naga sono superiori a stupidi omuncoli tali da non meritare nemmeno di baciarmi la coda<sibilando irritato>Prossima volta, fai funzionare il cervello e meno la bocca. Omuncolo.

00:39 Albinus Zelante [Molo]: <ascolta di sfuggita le parole di Speranza a cui risponde tranquillo>su che avrò detto mai, ci aggiungo anche qualche guf...<non fa in tempo a finire la frase che le mani della serpe gli si avvicinano al collo>fermo, stavo solo contrattando<riesce solo a far un passo indietro, ed alzare le mani all'altezza del petto, sempre a spingere l'aria come a volerlo calmare, ma le dita avvolgono il collo ed iniziano a stringere>*fottuto verme, finirai in pasto ai topi*<impreca nella sua lingua, mentre il volto si fa rosso, e l'aria inizia a mancare.Boccheggia qualche secondo, poi Kaii lascia la presa, ed il mezzo si prende qualche secondo per respirare portandosi le mani al collo, accarezzandolo, ed una volta ripreso fiato risponde alla creatura>me ne vado, stai calmo<gli concede un sorriso che somiglia ad un ghigno ma prima di andare saluta la donna>vi lascio in buona compagnia mademoiselle<sarcastico si incammina con passo svelto verso qualunque posto lontano da li>ci rivedremo<alza la mano a saluto dei due, senza girarsi per poi finire in lontananza illuminato dalla luna>

00:39Albinus Zelante parla e comprende la lingua Lingua dei Mezzelfi: Una lingua senza nome, nata più per gioco, non avendo nulla di particolare e di rilevante, utilizzata dai Mezzelfi per comunicare fra loro senza essere compresi dai genitori, di nessuna delle due razze.

00:47 Speranza [Molo]: <Ecco, appunto, Speranza volge gli occhi al cielo, consapevole di non avere a suo favore alcuna forza per fermare la creatura coperta di squame da capo a....coda> Lord Kaii <ammonisce richiamandolo sotto voce> Non ne val la pena gettare sul vostro capo una taglia per aggressione <protesta, prima che questi liberi il mezzelfo, deglutisce a vuoto, preoccupata, maledicendosi, di essersi separata dal amante e guardia del corpo, anche se è vero che il Gigante umano a quel punto starebbe già lottando con il naga da un pezzo. Speranza si mordicchia le labbra pensierosa, mentre il pari fugge via, pur avendo imprecato nella loro lingua> la vedo dura <mormora la cantastorie, prima di ritrarsi cercando di essere lontana dalla portata delle mani artigliate del mostro> Mi concedete ancora tempo, mio signore? <domanda preoccupata, deve trovare quella benedetta maschera od un sostituto valido>

00:55 Kaii [Molo]: <guarda verso la mezzelfa avvicinandosi a lei una sorta di sorriso, no sempre quella bocca dentata e affilata>Non preoccuparti... ho dato una lezione ad uno stolto se dovevo fargli del male di certo non mi sarei risparmiato <attimo di tempo e l'osserva con attenzione come lei si allontana e cerca di prenderla per mano e condurla nuovamente fra le sue spire per avere il viso di lei a cogliere i suoi occhi>Fai passare la maschera in secondo piano. Se troverai informazione su di essa ben venga. Tienimi aggiornato su tutto ciò che accade e che ha rilevanza. A breve potrai venirmi a cercare in una fucina, in questo modo se avrai bisogno di armi di buona fattura sai a chi rivolgerti. Da oggi in poi solo Kaii...evitiamo i lord per quanto mi piaccia quell'altisonanza...ora come ora, la vedo inutile <sostiene guardandola con i suoi occhi rossi che scrutano con quelle pupille come lame>L'altra volta hai tentato di sedurmi o sbaglio?

01:02 Speranza [Molo]: <Speranza si maledice mentalmente di aver evitato troppi esercizi di forma fisica, a favore della crescita del intelletto, quindi scappare, è impossibile, finendo nuovamente tra le sue spire, sotto i suoi artigli, deglutisce a vuoto, fissando quegli occhi rossi, si addenta il labbro inferiore, mentre con la mente un briciolo si rilassa alla notizia che la maschera è passata in secondo piano> Io sono praticamente inutile con le armi <è il commento della mezza in merito alla fucina, ma alla domanda la seconda annuisce, arrossendo, ma non staccando mai le iridi nocciola, da quelle rosse del mostro> Mentirei se dicessi il contrario...la follia...del momento, non voleva essere per voi un insulto <balbetta, mentre il battito cardiaco, malgrado l'espressione cerchi di mantenersi di bronzo, il battito è accellerato, percepibile ad orecchio dal naga, probabilmente>

01:18 Kaii [Molo]: Tutto si impara a questo mondo, come tutto si compra <sostiene con un viscido e scivoloso movimento della lingua, mentre l'osserva arrossire. Continua a mantenerla stretta a se e la mano si pone sopra il petto della donna imprimendo una certa forza mentre ne sente il calore fisico. Sarà anche viscido ma da come andrebbe a premere sul seno di lei sembrerebbe quasi di fuoco. Osservandola negli occhi, non traspare alcuna emozione eppure continua e prova a torturare il seno di lei con una pressione maggiore osservandola e seguendone i risvolti come l'espressione del viso della mezzelfa.>

01:29 Speranza [Molo]: <Oh, bella, vestita alla medesima maniera della volta scorsa, il biscione pare essersi risvegliato, trattenendola tra le sue spire ed iniziandone a palpare il seno, dapprima la mezza ha un'espressione perplessa> Cosa diam...<non ha tempo di finire la frase che si trova addosso gli occhi rossi del mostro, deglutisce a vuoto, imbrigliata tra le spire della bestia di cui umano ha ben poco, stringe i denti la ragazza tra un velo d'eccitazione ed uno di dolore, il fiato che diventa corto a seguire la frenesia del battito, le gote che si arrossano, le labbra che si dischiudono sensuali> Mi...fate male...<sibila la ragazza mentre tenta di liberarsi da quella presa con le mani>

01:35 Kaii [Molo]: <Sembra una bambolina nelle sue mani, come le gote di lei si arrossano e a quell'espressione di dolore celata. Diminuisce di netto la pressione sembrando più umana e serrando la mano al fianco del seno di lei per cercare di evidenziare il capezzolo. Non ha unghie evidenti, ma da sopra il tessuto cerca di passare fra pollice e indice sfregando leggermente, guardandola dritta negli occhi e seguendo il corpo della mezzelfa come reagisce, uno studio il suo, forse un giocare con quella preda tanto interessante quanto utile e gli occhi rossi seguono quelli di lei. Lasciandole spazio di uscire se lei voglia>

01:41 Speranza [Molo]: <Socchiude gli occhi, la cantastorie, stringendo nuovamente i denti, mordendosi l'interno delle labbra tra gli incisivi, non vuole cedere, non a lui> Kaii <sibila il suo nome> Ve ne prego <domanda prima di trovare un punto dove le spire cedono al suo bisogno di libertà, e lei spalanca gli occhi dal taglio felino, eredità del padre, e cerca di fuggire via da quella presa, il respiro è affannato, ma non abbassa il capo o lo sguardo, solo le labbra sono dischiuse, leva la mano destra per portarsela alla bocca, deglutisce per poi dire> Potevo essere più disponibile quella volta <tossicchia, la saliva le è andata di traverso> Ma non stanotte <dichiara lasciando forse la parvenza di avere qualche possibilità in futuro, al naga, ma ora...>

01:54 Kaii [Molo]: <La guarda dritta negli occhi come si allontana il respiro accellerato>Che strano, tu dice che non ti va, ma sento il tuo respiro accellerato. Le gote ti si sono arrossate e mordevi in modo compulsivo il labbro. Non sarò un medico, ma tu morivi dalla voglia che continuassi <sostiene per sua materia, da quanto ora sappia identificare queste particolarità del corpo altrui, striscia con calma in direzione di lei, mentre l'osserva e cerca di prendere con le dita il mento di lei>Voglio vedere cosa realmente sai fare, la prosssima volta <leccando con quelle due sottili punte le labbra di lei. Lasciandola andare.>

02:01 Speranza: Anche la paura di essere divorati da batticuore <ribatte la mezza indietreggiando, prima di trovarsi dietro la schiena delle casse che ne arrestano la camminata a gambero, in trappola tra la biscia e il muro di casse> porca ,,,<impreca sotto voce, mentre si trova a venir leccata dalla lingua di serpente, ed arriccia la punta del naso> Provvediti di mentina, allora <ammonisce sfregandosi le labbra> Nemmeno il mio amante, ha un alito del genere <e daje a scoprirsi> Buona serata <si affretta a dire, fuggendo di lato e poi verso la terraferma, di corsa sul molo, tuffarsi in acqua sarebbe inutile per sfuggire al naga.>

Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 2 Maggio 2017

GDR: Isla Calina 
Chat: Spiaggia Nera
Descrizione Chat: Grande spiaggia dalla sabbia nera come la notte, di origine vulcanica, che si estende molto all'interno dell'isola. 
N.B. Sulla spiaggia vi sono i resti di una grande nave spiaggiata, il fianco destro completamente distrutto. Inoltre, su di essa vi è della carne rancida che ricopre la spiaggia di fetore.


21:31 Alatariel [Relitto]: <ascolta la risposta di Rudra mentre solleva la sciabola. La cala sulla carne del kraken che si è fusa allo scafo, la lama recide di netto, affondando nella carne macilenta; preme le labbra tra loro, indietreggiando di mezzo passo istintivamente. Rifà la stessa cosa poco dopo. Si volta nel sentire lo schiocco del legno che si spacca sotto il peso della forza di Rudra, e prende un respiro misurato di quell'aria malsana. Alla domanda implicita del costrutto l'elfa tende maggiormente il tessuto che le copre la parte inferiore del volto. Sorride> ... perché è nel mio sangue. <risponde, sollevando la mano libera a toccare i tatuaggi sul volto> Sono una sposa del mare, così come ce ne sono tante. Il mio amore... la mia devozione... va tutta all'abisso. Ai suoi capricci, ai suoi desideri. Al tocco della tempesta. <un nuovo colpo. Persino questi sono aggraziati, i movimenti fluidi, come fosse una danza. Ma non lo è: è un atto violento contro quello che, un tempo, era vitale> Navigherò finché avrò respiro. E forse... persino dopo. <lievemente ironica, anche se c'è qualcosa in quella frase che suona più come un timore, che una battuta. Punzecchia il tentacolo con la punta della spada, affondando e saggiandone la consistenza> E tu navigherai con Atreides, così come Tiresias navigherà con me. <stavolta non è nemmeno una domanda>

21:42 Rudra [Relitto]: <A mano a mano, il buco nel centro del ponte si fà sempre più largo e le assi marcite e cedevoli si piegano sotto il loro stesso peso, prive di struttura planare. Ci mette anche Rudra del suo quando, a colpi di martello, piega delle assi decisamente più indietro rispetto al nuovo bordo creato: ne sta saggiando alcune ancora buone, utilizzandole come fulcro e leva per poi prendere a mani nude quelle che fan da contorni del "buco", abbassandole lentamente. Cercherebbe quindi di piegarle per trasformarle in una "rampa" discendente in prossimità del Castello ove Alatariel sta recidendo pezzi su pezzi di Kraken, così da agevolarle il lavoro. Uno dei teli, pieno di legna, verrà infagottato e legato sulla schiena di Eandar per essere portato giù, nell'ultimo ponte e poi fuori, nei pressi del falò. Stessa sorte toccherà al secondo telo che Rudra si prodiga di disporre sotto la rampa appena realizzata, stavolta però saranno i pezzi di Kraken che ivi scivoleranno facilmente ad essere accolti -e successivamente bruciati insieme al legno marcio o irrecuperabile.> Istinto. <Così chiama Rudra quel sentimento contorto dettato dalla Natura dell'Elfa, descrivendolo in una sola parola in tutta la sua spartana entità di costrutto> Un sogno. <Aggiunge poco dopo con l'eterna voce metallica e cavernosa, gutturale e contrastante con un pensiero così puro e "capace" di apprezzare quella che egli sembra vedere come una "forma d'arte". Chiaro il dualismo, della parola Sogno a far riferimento ad> Atreides <Una pausa, a sancire la solennità del momento> Voglio che sia felice. <Sembra che glielo debba, non come "figlio, fratello" o altro, ma come essere vivo in debito col suo risvegliatore, con l'uomo che ha fatto tanto per lui.> Sì. <Aggiunge quindi alla considerazione finale dell'Elfa, sbucando con la mano del lungo braccio dalla buca, facendole segno di far scivolare pure i tentacoli sulla rampa improvvisata.> Poi, vedrò cosa fare della mia vita. <Ammette, senza mezzi termini, di non possedere un concreto progetto sul futuro. Un limite comune a molti, della sua razza.>

21:54 Alatariel [Relitto]: <sfodera anche la spada corta, con cui si aiuta nel tenere fermo il tentacolo. Taglia, con l'altra mano, fendenti decisi e colpi che penetrano nella carne, traendone icore dall'odore nauseabondo; questo non la spinge a fermarsi, se non per qualche breve pausa in cui si allontana per respirare l'acqua di mare. Ascolta, per il resto, il rumore dei due costrutti che lavorano e il suono particolare della voce di Rudra. Eadan è più silenzioso, lei non cerca di coinvolgerlo nella conversazione, soffermandosi sul discorso intrapreso con Quarantadue> Sentimento. <aggiunge, senza dare l'impressione di volerlo correggere. Nel sentirgli dire quelle parole riguardo Atreides abbassa le due armi, riprendendo fiato. Sgancia la camicia e se ne libera, limitando al massimo l'ingombro dato dai vestiti e restando con il consueto tessuto che copre e stringe i seni. Fa caldo, come sempre, non rischia certo un malanno> ... avevo un amico, un tempo. Era un umano. <inizia quel racconto, continuando a darsi da fare, senza dimostrare di temere la fatica pur avendo di certo un limite ben più costrittivo dei costrutti all'opera> Le madri non vedevano di buon occhio la cosa ma... lo incontrai quando ero una ragazzina. Ci vedevamo spesso, mi affezionai a lui. Lui invecchiava, io... no. <taglia un pezzo che cade sul ponte, con un tonfo attutito. Si passa il polso sinistro contro la fronte, tergendo il sudore> Alla fine morì. Credevo che avrebbe lasciato un vuoto, da qualche parte ma... col tempo, me ne dimenticai. Non ricordo più il suo volto, adesso. Né il suo nome... <morde il labbro inferiore da sotto la stoffa> Passano, come foglie strappate dal vento. Per me e per te... non è altro che un soffio, non rimane niente. Neanche la sua felicità.

22:00 Speranza [Fronde]: <Una passeggiata al chiaro di luna, aveva detto lui... per fortuna che la mezza c'ha visto lungo, vestendo panni maschili, pantaloni di cotone, camicia candida, infilati in stivali alti, e il busto cinto di un corpetto di pelle che sorregge e difende il tronco della mezzosangue, che va in giro con l'immancabile cinta degli strumenti, il pugnale nascosto nello stivale destro e lo zaino in spalla, sono partiti prima di cena e nello zaino qualche vivanda riposa> Lo zaino è pronto in spalla, le gambe sono pronte, il sole è una gran palla, che corre all'orizzonte <canticchia Speranza con quella filastrocca imparata da piccina, prima di mettere piede sul galeone paterno molti e molti anni prima>

22:07 Nathan: <nessuno ha mai detto alla sua compagna che sarebbe stato facile. Ma lui la guarda ammirato.>immaginavo che non veniste in crinoline. E ho visto giusto.<Stivaloni, pantaloni comodi e un una camiciona lunga bloccata in vita da una cinta. Bracciali di cuoio fino agli avambracci. La fidata frusta al fianco, accompagnata stavolta da una spada corta maneggevole. E affianca Speranza, guardandola sorridendo.> state attenta, non sappiamo cosa troveremo.< imponente, guardiano della donna, delicato ma una roccia agile. Anni di mare, porto, lotte, accademia ed eremi ne hanno mutuato l'essere, pronto a tutto.>

22:09 Rudra [Relitto]: <Iniziano, uno dopo l'altro, ad arrivare i pezzi che l'Elfa stacca dal tentacolame che occupa buona parte del castello: si mette comoda per lavorare, riprende fiato a tradire una mortalità sempre presente anche in esseri secolari. Dettagli che il Gigante non si fà mai sfuggire, dai quali sembra sempre rapito o quantomeno interessato.> Sentimento. <Ripete a pappagallo ad annotare la giusta parola, sì che in futuro adatti il lessico più adeguato e preciso. E giunge, infine, la storia che si dipana senza intoppi o interruzioni, ma solo accompagnata dai movimenti dei due costrutti intenti a svolgere il proprio compito. Cala un lungo silenzio, impalpabile, quando il finale sfocia nella conclusione dettata da Alatariel. Momenti scanditi dal solo cigolio della mano del Costrutto che si poggia sul proprio petto, come se cercasse un cuore che non ha> Non ricordo chi mi ha creato, o come mi diede la vita. <Alza il capo, ricercando dalla fine della rampa, la figura dell'Elfa con lo sguardo luminescente> Non sò perchè lo fece o quale fosse lo scopo. <L'ennesima pausa, tremendamente solenne nell'esprimere tutta la propria forza di volontà nell'esternazione del proprio animo.> Ma non dimenticherò lui. <Atreides> Morirei, piuttosto. <Conscio dei secoli, forse millenni che si avvicenderanno, pone la sua visione "ottimistica" e del tutto ingenua dell'eternità. Quel "debito" deve davvero essere immenso.>

22:14 Sigrun [Sabbia Nera]: < Nonostante la sera, la temperatura non sembra essere calata di molto, si mantiene calda, e la brezza che soffia qui, non troppo lontano dal mare dove Sigrun cammina, non mitiga abbastanza. Sta di fatto che qualche gocciolina di sudore imperla la fronte della mora tatuata, che tuttavia indossa lieve sulle spalle, quella mantellina che fa parte dell'abito del viaggiatore. Sotto veste di cuoio e pelle, come sempre, il solito corpetto protettivo, imbelico in vista, e un gonnellino di pelle che altri non è che un lembo tenuto su da una cintura di cuoio e corda intrecciate. Ai piedi si vedono un paio di stivaloni rinforzati, che appesantiscono leggermente i suoi passi, dentro il sinistro è infilato il pugnale. E' stata di parola, aveva promesso che avrebbe reso visita a qualcuno, perchè per lei quarantadue è un qualcuno, non un qualcosa. Quello che aveva omesso di dirgli è che lo avrebbe fatto molto presto. Eccola qua infatti, il relitto è a una quindicina di metri da lei, intravede sagome, ma non può dare a queste un nome per adesso>

22:17 Alatariel [Relitto]: <inspira con forza, dopo aver staccato l'ennesimo pezzo. Quando percepisce lo scricchiolio inquietante della nave che si incrina appena rimane immobile, sensi all'erta, corpo teso a un possibile movimento improvviso. Invece non succede niente e lei si arrampica, dopo aver pulito sui pantaloni e reinfoderato la spada corta, andando sulla sommità, dove il tentacolo declina verso la spiaggia senza toccarla. Si porta a gambe larghe vicino a questo e vibra un colpo che incide in profondità, schizzando liquame addosso a lei. Un secondo, un terzo, in rapida successione: dove difetta in forza, del tutto ordinaria, recupera in velocità d'esecuzione. L'appendice si piega, si spezzerebbe se non avesse quel lembo di pelle spessa a tenerla unita> Ci siamo! <esclama> Metà sta per cadere sulla spiaggia. L'altra metà cadrà verso la nave. <avvisa Rudra, per poi sospira appena> Sì, immagino... <scettica, quando lui professa che non dimenticherà Atreides. Ma non insiste nel dissuaderlo da un simile pensiero> Immagino che tutti abbiamo bisogno di crederci. <finisce quella frase, in tono più basso. Ancora un colpo e la lama si incaglia contro il legno, tranciando la pelle. Il tentacolo quindi si spezza a metà e una cade sulla spiaggia con un tonfo ben più netto, sollevando sabbia che viene sparsa intorno. Lei indietreggia solo per un attimo, sporca di liquido fetido dalle spalle in giù. In tutto questo, del resto degli abitanti presenti alla spiaggia non ha modo di accorgersi>

22:18 Speranza [Fronde]: <Speranza alza il capo, i lunghi capelli stretti in una coppia di trecce per non avere noie da parte della criniera con arbusti e rametti> Siiiicuramente, mi muovo in una parte sconosciuta dell'isola con le crinoline, d'accordo che ho passato un bel pezzo della mia vita per mare, ma la terra la conosco bene <commenta la mezza issandosi in piedi per riporre gli strumenti nello zaino, e guardandosi attorno prima di trovarsi il naso schiaffato dell'odore dolciastro e sgradevole di carne in putrefazione> Ugh! <mugugna, mentre si porta la destra davanti al naso ed alla bocca, per fare un lungo respiro e togliersi la mano dal viso> Un bel posticino <commenta ironica, muovendo passi accorti in direzione della spiaggia nera come la notte>

22:19Speranza sfrutta Sopravvivenza: Che sia cacciare, o trovare fonti d'acqua potabile tu riesci a farlo. Le bacche nocive non ti faranno più brutti scherzi e i morsi della fame sono solo un brutto ricordo.

22:24 Nathan [Fronde]: non ti porterò mai in posti troppo delicati mia dolce signora<la prende bonariamente in giro, mentre taglia rami e sterpaglie, guardandosi attorno con circospezione. La puzza arriva pure al suo naso ma se ne esce con >hi sentito di peggio. Ci sono pesci che da vivi sono immangiabili. <Non ha la minima idea di cosa o chi ci sia attorno, ma se ne sta attento, circospetto, passo dopo passo.>

22:30 Rudra [Relitto]: Sono pronto. <Replica quindi all'annuncio della divisione di tentacolo in due parti. Presto, arriverà il grosso di quello che scivolerà dal ponte, accompagnato dal fragore ovattato dell'altro pezzo che finirà fuoribordo a sollevare una nuvola di sabbia in tonfo sordo. L'enorme e putrescente parte che si ritrova nel telo viene lentamente avvolta dalle sapienti mani del Costrutto, con tanto di corda a bloccarne ulteriori fuoriuscite di liquame purolento e "tapparne" l'odore, procedendo con le operazioni per caricarsi in spalla il tutto> Fiordaliso. <La richiama, come aveva fatto prima, per attirarne l'attenzione> Rudra. <Esordisce quindi senza fornire spiegazioni, di punto in bianco, chiarendosi solo successivamente> Puoi chiamarmi Rudra. <A lasciar intendere, chiaramente, che Quarantadue fosse un nome derivato solo dal numero impresso su mento e spallaccio. Qualcosa di "impersonale" che mano a mano deve esser grattato via prima di conoscere davvero l'animo del Costrutto di bronzo. Non insiste sulla divergenza di vedute, forse in cuor suo potrebbe aver capito che lei lo stia solo lasciando sognare e sbagliare di testa propria. Il miglior insegnante è l'esperienza, vissuta sulla propria pelle. Eandar dovrebbe ormai aver già bello che raggiunto il Falò per alimentarlo col legno marcio ad aumentarne le sfumature visive -con fumo più denso- ed olfattive, con pessimi odori che si aggiungono e mischiano a quelli già emanati dal Kraken putrefatto. E' proprio verso tale falò che Rudra dirige, discendendo i tre ponti Coperti a carico pieno, sacco di carne avvolto in panno ed issato alla schiena. Nemmeno a lui, dall'interno della nave squarciata, arrivano ancora abbastanza sollecitazioni dei sensi per captare la presenza di altre persone sulla Spiaggia Nera.>

22:33 Sigrun [Sabbia/relitto]: < I suoi passi invece sono piuttosto trascinati, forse denotano un po' di stanchezza, o forse non è ancora abituata al peso di quegli stivali che se da un lato le danno un gran senso di protezione dal ginocchio in giù, dall'altro non mancheranno di rinvigorire la muscolatura delle gambe. Lo si noterebbe dalle impronte, se queste si vedessero, su questa sabbia nera. Si avvicina al relitto, iniziando a sentire le voci di chi parla, ma al momento, le mancano ancora alcuni passi per distinguerne le parole, e inoltre nessuna sagoma appare, al posto di queste, compare però la puzza, che la porta a portare per un attimo la mano a coprirsi il naso e la bocca. Raggiunge poi il relitto, cercando un punto di accesso per esplorarlo, e intanto le altrui parole ora dovrebbe sentirle, e, nel dubbio fa sentire le proprie> c'è nessuno?? <dice a tono abbastanza alto, di Speranza e di chi l'accompagna non si è ancora avveduta>

22:39 Alatariel [Relitto]: <quando il costrutto la richiama lei sta osservando il legno che luccica alla luce delle stelle e della luna, contaminato da quel sangue malsano che sta impregnando le parti scheggiate dall'arma dell'elfa; la femmina si volta, in sua direzione. Pulisce la sciabola con il telo, o almeno ciò che ne rimane, e poi la aggancia al fianco. Solleva quello che le copre il volto e stavolta il sorriso viene svelato> È un piacere, Rudra. <afferma, quando si presenta. Il costrutto va verso il falò, lei si muove sul relitto scendendo di nuovo come un ragno che ondeggia tra una trave e l'altra, con tutto il rischio di infilarsi una scheggia sottopelle. E alla fine atterra sulla sabbia senza particolari problemi, prima di seguire la scia lasciata dal tentacolo avvolto, che non perde liquidi ma traccia un solco sulla sabbia scura> Bruciamo tutto. Arderà per giorni, fino a quando non rimarranno che pezzi secchi e anneriti, privi di odore. Il fumo sarà nero per tutto il tempo e qualcuno lo vedrà. Forse le Pantere potrebbero arrivare. <avvisa il costrutto> Almeno ci saremo liberati una volta per tutte di questo ricordo digustoso. Ah... se Atreides vuole prendere il mare, una nave teoricamente è già in mio possesso. <informa il costrutto, con naturalezza> Io e Salazar abbiamo trattato per averla, prima che lui... beh, sparisse. <alzata di spalle, totale disinteresse per la cosa> Prenderò il mare. E se volete, potrete seguirmi. <ovvio che includa sia lui che relativo risvegliatore> In attesa che tu abbia... costruito la tua... <ma prima che possa continuare sente la voce di Sigrun. Si ferma e si volta> No. <replica ad alta voce, chiaramente ironica. La mano torna alle armi, senza estrarle> Vieni avanti. <invita, senza assumere un'aria inutilmente minacciosa>

22:41 Speranza [Spiaggia]: Voi, non siete mai troppo delicato, conte <ribatte la cantastorie al giuoco del gigante umano> Anche se la cosa non mi dispiace <aggiunge divertita, mentre si guarda attorno, la luce lunare bagna tutto, l'increspatura del mare, la danza delle fronde alla brezza notturna...e il relitto arenato sulla spiaggia> Dunque? Qual'è il piano di battaglia? <domanda Speranza cercando di ignorare il fetore di carne marcescente> Sempre che tu ne abbia uno, vista, la meravigliosa passeggiata al chiaro di luna che mi avevi proposto, Nathan <ormai la mezza è passata al linguaggio informale>

22:48 Nathan: <gli occhi vanno dalla sua compagna al relitto, percorso da quelle ondate di fetore derivanti dai tentacoli e dalla carne in putrefazione. Un piede dopo l'altro, che inizia a muoversi verso superficie della fu nave, fino a raggiungere un punto di osservazione> Semplice, andiamo a vedere. Ti hi ho portato a fare una passeggiata e intendo mantenere la parola. Se poi non ci saranno problemi.<e la guarda, malizioso. La voce di Sigrun che arriva alle sue orecchie. Un cenno di silenzio a Speranza, e si erge, in tutta la sua massa muscolare, in quel connubio di potenza ed eleganza che è il ragazzo dalla lunga, leonina nera chioma, le spalle di un armadio e la rapidità di un lupo feroce. Che in quell'occasione, sta per uscire, quando la voce di Alatariel lo precede. Il tono è familiare, e se ne esce con un >EHI VOI DELLA NAVE!

22:53 Rudra [Relitto | Falò]: <Il sorriso altrui non scappa di certo, ma non trova riscontro speculare su quel viso scavato direttamente nel metallo.> Sì. <Anche qui, una risposta per molte cose. Dal bruciare tutto per giorni fino al seguirla con Atreides, a bordo della Nave che lei e Salazar hanno ottenuto> Hai ereditato anche la sua volontà? <Domanda quindi all'Elfa, senza lasciar chiarire se parli di obiettivi come reclutare un equipaggio, o se intenda la possibilità di un secondo round contro il Kraken. Quindi, all'unisono con la testa di Sigrun che sbuca dal buco dello scafo verso l'interno, così la figura di Rudra si palesa direzionata verso l'esterno, sfilandole al fianco: fanno eco le parole della donna nel "vuoto" della nave Cava ed il buio imperituro all'interno è squarciato solo dai due puntini luminosi che fan da occhi per il Costutto che osserva, sempre senza sbigottirsi o sorpendersi, colei che ai confini della Tornado è giunta.> Tu. <La indica col mento, impegnato com'è con le braccia a sorreggere il peso tramite le corde che trattengono il fagotto di carne e sangue> Sei venuta. <Un "apprezzamento" si direbbe, per quanto piatto nel tono, ad onor della parola data. La reazione di Alatariel viene presto mitigata, tentativo di placarla nel riprendere l'argomento precedentemente trattato proprio con l'Elfa> Ha grandi doti diplomatiche. <Sentenzia come se ne fosse convinto come se dovesse "venderla" esaltandone le qualità, tornando su Sigrun poco dopo> Ti ringrazio. <Per ciò che è successo nel meriggio? Per essere venuta? Mistero. Sembrerebbe più alternare uno sguardo tra le due, come a sincerarsi che si presentino ed abbiano qualcosa di cui parlare. Lui, dal canto suo, riprende passo verso il falò che ha preso maggiormente ad ardere dopo l'aiuto dell'altro costrutto: sgancia la presa sulla corda, lasciando cadere a terra il telo imbottito di Kraken ancora ben legato all'interno e starebbe per recuperare l'Accetta dallo Zaino al fianco, se non fosse per l'urlo che squarcia la notte, richiamandone l'attenzione degli occhi dotati di Oscurovisione. Non dice una parola che sia uno, limitandosi ad osservare ed analizzare l'evolversi della cosa: solita proverbiale lentezza dei giganti di metallo.>

22:57 Sigrun [Relitto]: < La risposta che proviene dall'interno, la lascia un attimo interdetta, se non vi fosse la notte a coprirne l'espressione, la si vedrebbe un attimo inebetita, ma in fondo anche lei non ha posto la domanda nel modo corretto, se l'è un po' chiamata insomma. La prudenza non è mai troppa, pertanto le dita della sinistra entrano nello stivale, estraendo il pugnale che, nella stessa mano, quella che usa di solito, rimane> sto entrando, non ho intenzioni ostili <dice, lei non ha riconosciuto alcuna voce però, pertanto prosegue, accorta nei propri passi, scanditi dagli spessi e robusti stivali. Poi sente delle altre voci che chiamano e paiono rivolgersi a loro dentro la nave> io sono arrivata sola <dice con sicurezza, mentre raggiungerà i due che erano già all'interno> Quarantadue <lo guarda> imparerai che se dico una cosa la faccio < dolce nel tono, prima di rivolgersi ad Alatariel> buonasera <un sorrisetto all'altissima fanciulla>

23:00 Alatariel [Relitto]: Non credo che ne avesse una da ereditare. <risponde a Rudra con indifferente sincerità> Ma so perché ci è stata concessa quella nave: ed è la ricerca di tesori, sommersi e non... oltre alla delega per avere un po' di libertà in mare. <non spiega oltre ma la piega che assume il sorriso è alquanto eloquente sul fatto che non si tratti di qualcosa di molto consueto. Il costrutto si rivolge a Sigrun con familiarità e lei quindi alterna lo sguardo tra loro senza però fare domande. Lei non ha la scurovisione dell'altro, quindi ha bisogno dell'avvicinarsi di Sigrun per poterla davvero riconoscere. A quel punto quindi fa scivolare via la mano dalla sciabola e annuisce, facendo un cenno al costrutto come a dire che va tutto bene> Vieni, Giglio. <per qualche strano motivo lei la chiama così> Questo è n buon proposito. E ora la domanda giunge spontanea: che ci fai qui? <non lo chiede in tono inquisitorio, sembra solo curiosa, neanche avesse varcato i confini del suo castello personale. Speranza e Nathan rimangono un bisbiglio nell'oscurità, almeno fino a quando quest'ultimo non alza la voce in sua direzione. Solleva un sopracciglio e si volta in direzione dell'umano, l'espressione perplessa che va man mano distendendosi> Ahoy. <lo saluta, senza muoversi dalla propria posizione> Qual fetido vento? <chiede quindi all'altro, la voce tenuta abbastanza alta da poter essere sentita anche da chi non ha un udito fine come il suo>

23:02 Speranza [Spiaggia - Relitto]: <Troppo presa dalle proprie chiacchiere, per udire il primao richiamo di Sigrun, ma abbastanza vigile da interpretare il gesto che l'umano le fa di restare in silenzio mentre lui grida ai quattro venti. La mezzelfa leva agli occhi al cielo sibilando un> fantastico <sarcastico, mentre si avvicinano alla carcassa di fasciame, restando qualche passo indietro rispetto al umano, occhi ed orecchie tese all'erta per qualsiasi potenziale confronto armato...dato che con il pugnale nello stivale è praticamente inutile. Poi, giunge la risposta di Fiordaliso, anche nella brezza notturna, non è difficile riconoscerne il timbro, ma Speranza resta comunque in silenzio, il capo per questa sera è Nathan>

23:10 Nathan: Una passeggiata al chiaro di luna< replica l'alto e imponente giovane.> E se vi chiedete perchè armato, perchè è ovvio che non giro di notte senza un'arma. E poi Tovio me lo aveva chiesto.<Faccia di bronzo, quel sorriso che si allarga sul volto.> E siccome mi serviva compagnia, ho portato rinforzi. <e mostra Speranza, ma il suo dire non è troppo ironico. E' di quelli di chi ci crede davvero, fiducia illimitata. D'un tratto il gigante cambia tono, passando dal gioviale a quello pragmatico, mostrandosi a Speranza nuovamente quello che è.> Avete trovato qualcosa? A parte pezzi di Kraken da bruciare.<e osserva i presenti.>Buonasera. <un cenno di saluto a Sigrun, e un osservare il Costrutto e il suo numero.> La vita l'universo e tutto quanto. <se ne esce così, come a voler indicare il ciclo vitale di quell'essere di metallo, vita non vita. Ma su Alatariel.> Potevate avvertirmi. So che non vi fidate di me. Ma non sono Rondine.

23:15 Rudra [Falò]: Problemi? <Chiede di primo acchitto all'Elfa, sentendola rispondere alla voce nell'ombra. Inquadrato Nathan dal punto di osservazione, Rudra, riprenderebbe semplicemente il suo lavoro come sempre -imperturbabile ed imperscrutabile. Estratta l'accetta dallo Zaino, la impugna con una mano nel liberare con l'altra l'enorme tentacolo dal telo che l'avvolge. Già compromesso dalla putrefazione, il panno che ricopriva il tutto vien gettato direttamente nel fuoco per dargli ancora più vita e, di lì a poco, il gigante di bronzo afferra l'accetta con ambo le mani ed inizia a menare fendenti semplici -ma tremendamente efficaci- per ridurre a brandelli il grosso pezzo di piovra gigante.> State indietro. <Intima Elfa ed Umana, conscio degli schizzi che verranno prodotti. Chiaramente, è meglio ridurre ancora di più la superficie della materia organica sì che non soffochi il fuoco e bruci meglio. Il lavoro pare l'obiettivo principale, ma non ci certo si fà mancare il contorno con cui condisce le parole scambiate con Sigrun -chiamata Giglio da Alatariel.> Bene. <Si riferisce ancora al suo rimarcare la concretizzazione di ciò che dice in ciò che fà> Allora <ZAC! Via un altro pezzo di Kraken> chiedimi pure ciò che vuoi. <D'altronde, Sigrun è lì proprio per curiosità verso la razza, giusto? Lo sguardo di tanto in tanto segue Nathan, avvicinatosi con Speranza al seguito, ma su di loro non si pronuncia sebbene il nome di "Rondine" spicchi e parrebbe far luce in parte su "conoscenze comuni". Ancora non commenta, nemmeno la grande domanda che l'altro accenna nel vedere il numero sul mento. Si limita a lavorare, con ancora la domanda per Alatariel pendente ed in attesa d'esser soddisfatta.>

23:15 Sigrun [Relitto]: < Simultaneamente ad Alatariel, anche Sigrun infila nuovamente il pugnale nello stivale, muovendo poi qualche passo proprio in direzione dell'elfa stangona. La guarda, la squadra un attimo, carezzandola col proprio sguardo, sebbene sia nella semi oscurità, poi quando la sua figura sarà illuminata dal falò risponderà> ci siamo incontrati oggi <dice alternando lo sguardo tra lei e Rudra> non avevo mai visto una creatura come lui così da vicino. La sua storia mi ha incuriosita <spiega rivolgendosi a entrambi> e non riesco a rimanere incuriosita per troppo a lungo <allarga le braccia, prima di parlare al costrutto> grazie a te, di avermi invitata dove vivi <un lieve cenno del capo, prima di farsi leggermente da parte, perchè è previsto l'arrivo di altre persone, anche se lei non ha ben compreso chi si unirà alla loro combriccola> non sapevo di questo relitto, è ben più grande di quello che uso io come rifugio <alludendo alla sua barca capovolta, tirata in secca nella spiaggia rocciosa, dove di fatto dorme> Buonasera <dice poi rivolta a Nathan e Speranza che dovrebbe essere dietro di lui>

23:20 Alatariel [Relitto]: <quando Rudra le pone quella domanda scuote appena il capo> No... vecchie conoscenze. <lascia intuire che non ci sia niente di cui preoccuparsi. Lascia che il costrutto riprenda quindi il suo lavoro: lo osserva con ammirazione e forse persino una punta d'invidia, quando l'altro mena colpi che fanno sembrare quel lavoro molto semplice. Indietreggia di due passi, quasi trascinati. Si volta verso Nathan> Avvertirti? E di cosa? <chiede, senza mostrarsi aggressiva. Alla sua ultima considerazione> Non mi fido degli uomini, in genere. <conferma> In ogni caso, no... non lo sei. E questo, in realtà, va a tuo favore. <torna a sorridere placidamente mentre appoggia la spalla contro il legno dello scafo, ancora solido in alcuni punti anche se non è proprio ben messo> Io ho condotto i miei affari, voi i vostri. Ma forse sei qui perché cerchi qualcosa in particolare... <accenna, continuando a guardare l'umano, tuttora senza mostrare alcuna ostilità. Allunga un'occhiata a Speranza: ci si vede pochino, nonostante il falò non troppo distante> Magari vuoi finalmente riprendere il mare, anziché rimanertene saldamente ancorato a terra. <torna a dedicarsi a Sigrun a quel punto> Io inizio a pensare che invece siano molti più di noi. <i costrutti. Pensa per un po' alle parole dell'umana> Effettivamente, potrebbe essere un rifugio ideale, una volta ripulito. Stiamo provvedendo a smantellarlo, Quarantadue <lo chiama così davanti agli altri> provvederà a tirarne fuori un'imbarcazione. Nel frattempo abbiamo un discorso in sospeso, riguardo il da farsi per il Tempio Sommerso... sai navigare? <chiede, interessata>

23:24 Speranza [Relitto]: <Il fasciame umido scricchiola al vento, la carcassa di quella che fu una nave, spicca alla luce della luna crescente, ed alla danza delle fiamme del falò che arde le carni di quello che fu, come la nave a suo tempo, un kraken, un cefalopode di dimensioni ragguardevoli, la cantastorie segue i passi del amante, fino ad essere in vista delle creature ivi presenti> Fiordaliso...Mare dipinto...<saluta chi conosce, e resta muta al nuovo costrutto, estraneo alla vista rispetto al ultimo che l'ha minacciata placidamente sulla spiaggia opposta, ed intercettando le chiacchiere delle dame si morde le labbra> Volete davvero seguire il consiglio della studiosa dei loa? <domanda a chiara voce, rivolta a Alatariel, preoccupata> Suona assai come tranello questo grande desiderio di raggiungere quel tempio <afferma avvicinandosi in maniera da essere visibile a tutti>

23:31 Nathan [Relitto]: o tutt'al più un oscuro presagio di Morte. Ma si sa. Non possiamo far altro che seguire il nostro destino.<ad Alatariel fa un inchino, riponendo con un movimento rotatorio ed elegante del polso la lama della spada corta che teneva nella sinistra.> E' valida anche per me l'offerta Fiordaliso? O dovrei chiamarti Capitano?<poi, ripensando alla domanda.> No, nulla in particolare, a dir la verità. Sono qui per proteggervi in un certo senso. Non che non siate capaci di farlo ma <e un sorriso va su Speranza, e uno su Alatariel> quella strega ortodossa mi fa ribrezzo. Al porto con la banda ne ho viste di quelle. Ritenevano che loro fossero i depositari della realtà e il resto la feccia. Troppe navi bruciate perchè...ritenute impure. E mia madre...<abbassa lo sguardo.> Se avete bisogno di me sapete dove trovarmi.

23:34 Sigrun [Relitto]: < E' indietreggiata un po', seguendo i consigli di Rudra, non ha motivo per non farlo, e non è a casa sua poi, osservando il fare del costrutto, che pare portato al lavoro come principale scopo di esistenza, poi lo ascolta, quando lui le si rivolge direttamente> non ho nulla da chiederti <risponde poi con un tono di voce dolce, paragonato a quello che ha di solito> ho solo da guardare, e apprendere <replica con un sorriso, sorriso che permane anche per Alatariel, mentre si gira verso di lei con lo sguardo per ascoltarla. Non le risponde subito, si limita a sfiorarsi con le punta delle dita le onde tatuate sulla spalla sinistra> quelle che ti inducono a chiamarmi Giglio, in realtà sono onde del mare <le spiega> vengo da Dibrom, la città dove il fiume diventa mare, o viceversa se ti piace <alza le spalle > li tutti sanno navigare <la fissa adesso> la domanda è perchè dovrei prendere il mare piuttosto <non distoglie lo sguardo, se non per scorrerlo lungo tutti i presenti> sempre se ne possiamo parlare... liberamente si intende <perchè non sa quanto possa esprimersi con Speranza e chi l'ha accompagnata, mentre invece, logicamente, nel costrutto ripone la fiducia massima, cieca persino> hai almeno idea di dove si trovi questo Tempio? <unendosi poi alle perplessità di Speranza>

23:40 Rudra [Relitto]: <Salvo per la concessione fatta a Sigrun, che glissa sulla curiosità verbale quanto si esprime su quella "fisica", il costrutto pare estranearsi dai discorsi continuando a mietere pezzi di Kraken repentinamente buttati sul fuoco. Pare, come dicevo, dato che la parte sul> Tempio Sommerso? <Pare non essere lasciata al caso ed esternata in curiosità vera e propria che screzia la secolare voce prodotta dal misterioso meccanidsmo che quel Costrutto racchiude in tutta la sua essenza. E' una semplice domanda, due parole in croce, senza nemmeno interrompere il proprio lavoro; anzi, farebbe anche cenno all'altro costrutto ancora presente di caricare l'altra metà dell'enorme tentacolo -riverso al fianco della nave- per portarlo nei pressi del falò. Questi continua ad aumentare d'intensità, non di meno fà l'odore che continua a spargersi come pestilenza degli untori. Quando è invece Alatariel a nominarlo, il costrutto farà semplice eco alle sue parole come a premurarsi di spiegare le proprie intenzioni> Non ne verrà più di uno Sciabecco. <O anche meno, lascia intendere, dato il numero di resti del Galeone che ha tra le mani.>

23:43 Alatariel [Relitto]: Ragazzina. <risponde a Speranza, senza che suoni denigratorio. La saluta semplicemente in questo modo, amichevole persino; ascolta sia le sue parole che quelle di Nathan, alternando lo sguardo tra i due, quasi indecisa forse su a chi rispondere per primo. Alla fine, a Speranza> Giglio ritiene che sia saggio restituire gli anelli al mare. Farlo troppo vicino alla costa li riporterebbe qui... è meglio assicurarsi che non tornino mai più. <e a Nathan, in seguito> Naturalmente. <risponde> Se è compatibile con il tuo impegno per il Rettore... <lieve alzata di spalle. Sorride di quella domanda> Capitan Fiordaliso... non suona molto minaccioso, non è vero? Se vuoi imbarcarti con me, se è veramente quello che vuoi... sarai il benvenuto a bordo. <gli assicura, prima di crucciarsinel sentire il resto. Piega di poco il capo> Ci assicureremo che la Donna in Bianco non voglia bruciare proprio nessuno. In caso contrario... <non termina, ma la conclusione è abbastanza evidente> Rimani. <gli chiede> Nei prossimi giorni al porto mi verrà consegnata la nave. E poi salperemo, il tempo di fare provviste. Avrò bisogno di chi davvero intende tornare al mare. E ho anche bisogno di sapere che cosa sapete fare una volta a bordo... ragazzina, verresti con lui? <chiede a Speranza, quindi. Ma ascolta anche le spiegazioni di Sigrun> Sembra un bel luogo, questa Dibrom. <commenta> Sì, possiamo parlarne. Perché chiunque voglia salire su quella nave dovrà fare un patto. Un patto che non si può infrangere. <si discosta dal legno a cui si era appoggiata> No, ma sono sicura che riusciremo a trovare qualcuno che lo sappia. Irime, forse, o... beh, qualcuno dovrebbe andare alla libreria. Dovremo iniziare a organizzarci, il che significa che non possiamo andare in giro come randagi. Dovremo avere un punto di ritrovo. Questa non è una cosa che si possa fare da soli. <un'occhiata a Rudra> Sarà più che sufficiente. Due navi veloci e ci muoveremo meglio che con un ingombrante galeone. <suona convinta> Da dove vengo io, le navi sono piccole. Comunque sia, il Tempio Sommerso sembra essere un luogo infestato da naga, probabilmente pieno di oro maledetto. Ma chissà... potrebbe esserci qualche altro tesoro.

23:50 Speranza [Relitto]: <Nathan, accenna alla madre, in merito a Dama Howe, e la mezza, non riesce a trattenersi in un gesto, che tocca, la spalla della guardia del corpo, muti silenzi, carichi di sguardi, prima che la dama dipinta di onde dia voce ai propri dubbi> Quel mercante, qualunque cosa fosse, aveva fretta di disfarsi di quei gioielli... <Principia, quando arriva la domanda di Alatariel che la prende alla sprovvista e stranamente annuisce> Dammi una mappa, e ti farò da navigatore <arriccia la punta del naso> L'ho fatto per otto anni, non sarò così arrugginita <ammette prima di inquadrare il costrutto ed aggiungere> Senza offesa...Ma dalla fretta che aveva il mercante di disfarsi di quei gioielli... mi sovviene da pensare che appartengano al loro nemico naturale, le sirene...<eccolo qui, il topo di biblioteca> Piuttosto quella donna ha parlato che il tempio risulta sulle mappe, ma io di mappe di quel genere in biblioteca non ne ho vedute <afferma seria, prima di scorrere sui volti ed inspirare a fondo> E mi lascia perplessa che Tovio non sappia alcun che...

23:57 Nathan: <ascolta le parole di Alatariel.> naturalmente Capitano.<e la osserva, portando le braccia al petto.> ma Fiordaliso no.<e le sorride, ironico.> Potresti anche uccidere chi ti contraddicesse.<alle parole di Speranza, e alla sua mano, respira, per poi dire> Tovio sa. Ma non vuole parlare. Credo abbia paura. Ne sento la puzza lontano un miglio.<laconico, diretto, semplice all'elfa.>Bazzico porti dalla nascita, mio padre era Rayleigh il Falcone. Ho fatto la gavetta, da mozzo a quartiermastro a capitano. Se ti servono le mie credenziali, recupera un pò di figli di puttana a Creatario e chiedi chi è Nat Pugno di Ferro, o Nat il Falco. C'è gente che ancora si sta pisciando sotto dalla paura. <non si vanta, non è quello il tono. Ma snocciola solo realtà dei fatti.> Sono stato in Accademia, so cosa vuol dire rispettare un Patto. E sono pronto.

00:10 Rudra [Relitto | Fine]: Potrebbe esserci qualcosa sugli antichi. <Più una supposizione che una domanda, volta ad Alatariel in quanto unica a fornirgli spiegazioni di rimando alla sua curiosità. Chiaro che il suo concetto di "tesoro" sia ben altro rispetto a quello proiettato nelle menti altrui, altrettanto chiaro sia il fatto che si appresti a buttare anche l'altra metà di tentacolo sul fuoco, una volta raggiunto dall'altro costrutto. Gli basta un occhiata, infine, per lasciar trapelare quanto "onori" i patti: non ha bisogno di parole, pare conscio di aver dato ampia prova al Capitano della determinazione di portare a termine un compito.> Tutto, per l'ultimo desiderio di Atreides. <Ci sarebbero diversi asterischi a quel "tutto", piccole note contrattuali che si scopriranno col tempo. Ma, per ora, lui c'è. Al compagno pare lasciare l'ingrato compito di terminare il Barbecue, ricominciando a muovere -accetta sporca alla mano- verso la fiancata squarciata: riprenderà in breve i lavori di smantellamento, come al solito senza concedersi mezza sosta ma solo una camminata ancor più lenta del consueto. E' inframezzata da occhiate, sguardi dei due globi arancioni che scrutano ad uno ad uno i presenti come a "salutare" i futuri compagni di viaggio: lui continuearà la sua opera fino alle prime luci del mattino, fino all'orario del riposo obbligato.>

00:13 Alatariel [Relitto]: Non ho dubbi su questo. <risponde a Speranza, concorde in merito alla fretta della mercante di liberarsi della merce. E alla sua affermazione la osserva con attenzione per qualche attimo> Una navigatrice. <non c'è scetticismo, nella voce, anzi> Sicuramente molto utile. E sia. <acconsente, sottolineando quelle parole con un lieve cenno del capo. Poi si volta verso Nathan> Non ho bisogno di alcuna referenza, a me importa quello che dici tu. E se dici di sapere quale sia la vita di mare... beh, siamo a posto. Mentire non gioverebbe a nessuno, quindi confido bene nella tua parola. <non si mostra né impressionata né indifferente, solo molto pensierosa. Sorride nuovamente a Sigrun> A quanto pare sì, non ci lascia scelta. D'accordo. <si muove, recuperando un pezzo di legno, si china e traccia sulla sabbia qualcosa> Avremo bisogno di diverse cose. E la prima è l'essere tutti d'accordo con l'obiettivo che perseguiamo: tesori. Forse fama. Sicuramente diverse avventure... questo significa difficoltà. Tante difficoltà, da superare insieme. Fiducia <li guarda uno a uno, costrutto compreso> e abnegazione. Faremo di questo relitto il nostro luogo di ritrovo. Se avremo qualcosa da comunicarci lasceremo un foglio dentro, così che gli altri possano leggerlo. Mettiamoci un barile... o qualcosa in cui nessuno si sognerebbe di guardare. Comunichiamo così tra noi e se proprio avrete bisogno di me, sarò quasi di sicuro dai gemelli. Presto avremo la nave... Gig... <esita> ... puoi occuparti dei rifornimenti? <chiede> Con Irime, lei saprà sicuramente come fornirceli. Osserva Rudra allontanarsi per il suo compito e sembra compiaciuta dell'operosità che dimostra> Avremo a bordo due di loro: sicuramente c'è anche Tiresias. Non saremo pochi e ognuno di noi avrà le sue peculiarità. Per ora bruciamo il kraken e risistemiamo l'interno di questo relitto... tu <a Sigrun> se vuoi viverci, riposarci, ti assicureresti che ci sia sempre qualcuno. Saresti disposta?

00:21 Speranza [Relitto]: Navigatrice e veggente... non si sa mai dove sbatti la testa <sempre a puntualizzare la giovane mezzelfa, e guardando chiaramente Nathan domanda> continuiamo comunque il controllo sulla dama in bianco? <è chiaro che si fida di Fiordaliso, mentre su Sigrun, sembra che in gran parte la ignori> Sinceramente non sono interessata ne a tesori ne fama, solo che quegli anelli maledetti tornino a casa loro <fa una smorfia> Le difficoltà sono il pane quotidiano per tutti credo...piuttosto...spero di sistemare il primo faccia di serpente appena possibile, di gatte da pelare, ne ho anche sulla terra ferma <afferma sincera> Voglio le mani pulite se li incontreremo per mare <spiega>

00:26 Nathan: Assolutamente si. Dobbiamo scoprire cos'ha in testa quella.<poi guarda Speranza e le dice.> Risolveremo anche quello<e un ghigno compare sul volto dell'uomo.> Chissà forse qualcuno ha il coraggio di mangiarselo se lo buttiamo a mare.<ma è una battuta.> Fiordaliso, non sono referenze. Ma semplice realtà dei fatti. Non amo mentire, specie in frangenti del genere. Per cui ho preferito dire la mia.<e torna su Speranza, guardandola allegro.> Lo faremo. A costo di legarli con dei sassi e ancorarli al fondo marino.

00:29 Sigrun [Relitto]: <Si piega ora sulle ginocchia, poggiando i gomiti su queste per recuperare un po' di equilibrio, mentee ascolta Alatariel che sembra esser a capo dell'operazione, e scorre lo sguardo su Speranza e su Nathan anche, come se, dalla loro mimica, potesse intendere quanto siano coinvolti e quanto no. Annuisce sulla scelta del relitto, in fondo i lavori proseguiranno, e pare incessantemente data la natura della manovalanza e anche la forza di cui dispongono> Si, posso anche trasferirmi qua per un po' di tempo <alza le spalle> in fondo non è che io viva nel palazzo del principe <un sorrisetto ambiguo> cambio in meglio <alza lo sguardo> però non offendetevi, preferirei aspettare che questo delizioso aroma...< si riferisce alla puzza> si dissolva. Adattarsi mi sta bene, ma puzzare... <una smorfia evidente> tuttavia confido che in un giorno o due tutto sarà risolto, almeno a giudicare dal ritmo al quale proseguono i lavori. Va bene, sarò la custode del relitto <guarda tutti> suona bene no? <un po' di ironia, che non guasta mai e del fatto che Speranza la ignori, se n'è fatta tranquillamente una ragione, comportandosi allo stesso modo in fondo>

00:34 Alatariel [Relitto]: Veggente? <chiede, molto interessata a quell'accenno della mezzelfa> Ne conoscevo molte, all'isola da cui provengo. Potevano divinare dalle acque... <non continua, ascolta la domanda che pone a Nathan e al resto> Forse non ti interessa la fama, ma pensa a quante storie potresti trovare da raccontare. Saresti tu, in fondo, a dar fama a noi... non credi? Saresti il nostro bardo. Che canta di Templi Sommersi e di terre sconosciute. <sposta gli occhi azzurri su Nathan> A questo proposito, ragazzina, mi sembri la più indicata per cercare in libri e mappe. Ho lunga vita, sulle spalle, ma... per diversi secoli non ho saputo né leggere, né scrivere. <ammette, con leggerezza, come se non le pesasse affatto> Mi sembra ragionevole. Domani io e Tiresias laveremo con l'acqua di mare i punti dov'era il tentacolo, quando riuscirò a vedere quello che faccio. <alla domanda finale, ironica, ride per un attimo> È decisamente un buon titolo. <annuisce> Quindi siamo d'accordo. Termineremo, anche grazie a loro <e indica la forza lavoro con il capo> e puliremo il relitto, che poi sarà custodito da lei. <ora indica Sigrun> Ci sceglieremo un vessillo e prenderemo il mare, affrontando il viaggio verso il Tempio Sommerso. La prima di, si spera, un buon numero di redditizie avventure... non voglio trattenervi oltre. La notte è buia e... beh, mi auguro non sia piena di terrori. <alzata di spalle> Ci ritroveremo presto e vi farò avere mie notizie, dai gemelli o qui. Se avete domande, fatemele pure. E ragazzina... <a Speranza> se vorrai una mano a risolvere i tuoi problemi con l'uomo-serpente sappi che avrai sempre il mio aiuto. Anche se hai già qualcuno che ti protegge. <chiaro che si riferisca a Nathan>

00:43 Speranza [Relitto]: <Ascolta annuisce, memorizza> Di certo non mi faccio mancare le storie, ne in alto mare, ne in terra ferma, E provvederò a braccare Tovio finchè non sputa il rospo <dichiara convinta della riuscita di quel intento> Quanto a Lord Kaii..devo solo trovare un sostituto della maschera, in fondo quel folle mi crede a suo servizio...e...si ho ereditato il dono da mamma, ma funziona solo sul acqua salata, non su quella dolce, non ho capito perchè <ammette sconsolata> Intanto Lady Howe la sistemiamo per prima <conclude, stringendo le spalle> E' quella più a portata di mano.

00:48 Nathan: E sia <sospira, ammirando la forza di volontà dello Scricciolo.> E io sono con te. Sono qui pronto a darti manforte.<Non dice nulla, parla appena, immerso in tanti pensieri, mentre osserva ciò che accade.> Credo che anche io mi rimetterò a studiare. Ma so già cosa.<il volto diviene una maschera, mentre non parla più, chiudendo per un istante gli occhi.>

00:51 Sigrun [Relitto]: < Si alza quindi, una volta che Alatariel sembra aver deciso che è ora di levare le tende da questo relitto. E il suo olfatto gliene sarà sicuramente grata, anche perchè l'odore rischia di impregnare il cuio e la pelle dei suoi abiti, in modo indelebile adesso> Vada per quanto stabilitò <dice a tutti, chi la senta e la voglia sentire e chi no> da domani sera spero, dormirò qua < e lascia un impronta sulla sabbia più pesante di altre, per rimarcare che qua potrebbe proprio essere il luogo in cui si trovano adesso. Poi si stira appena la schiena, portando le mani ai fianchi e inarcandola, quindi indietreggia di un paio di passi, e poi torna su Alatariel un attimo> continui a non indossarli? <le chiede con un sorrisetto, le guarda le mani ma non vede abbastanza, e poi la domanda è proiettata anche al di fuori di questo momento, come a chiederle se li abbia mai provati> me lo dirai alla prossima occasione <si da un paio di pacche sul sedere per far cadere un po' di sabbia> vi privo della mia gradita compagnia <scorre lo sguardo su tutti> serena notte <e senza aggiungere altro, si avvia, lasciando il relitto e i compagni di serata> //

00:56 Alatariel [Relitto]: Ci conto. <verso Speranza, in merito al braccare il povero Tovio> Lo so. <afferma> Personalmente io non ho quel genere di dono, ma alcune delle madri lo avevano. Non ero toccata da Madre Luna, come loro. O come te. <non spiega ulteriormente quelle parole, anche se sentendo nominare Lady Howe sembra fare i suoi calcoli e arrivare a delle conclusioni, perché annuisce> Non mettetevi nei guai. <si raccomanda> Se avrete bisogno di aiuto... <e neanche termina. Si concentra su Nathan per qualche attimo, quando tace> Va bene. E io, in tutto questo, mi laverò visto che... <visto che il sangue del kraken, ammesso fosse sangue, le imbratta ancora in parte vestiti e pelle chiara. Si alza, tornando ai suoi due metri di altezza. Osserva Sigrun indietreggiare e alla sua domanda scrolla le spalle. Sembra che stia per rispondere, ma lei demandala soddisfazione di quel quesito a un prossimo incontro. Quindi annuisce> Molto bene. <conferma, battendo le mani sulle cosce per far cadere la sabbia> Vado anche io, quindi. State attenti al ritorno. <alla coppia rimasta> Vado a prendere Tiresias! <annuncia ad alta voce verso l'oscurità, evidentemente in direzione dei costrutti indaffarati. Dita che si avvicinano alla fronte e porgono saluto quindi a mezzelfa e umano, prima che si inoltri nell'oscurità della notte toccandosi il ventre appiccicoso> *... che schifo.* <si lamenta nella lingua natia, prima di essere inghiottita dalle ombre della notte>

01:01 Speranza [Relitto]: <Al ammonimento di non mettersi nei guai, Speranza risponde> Ci proviamo, sempre che sotto la tonaca non tenga le spine <allude ovviamente alla donna che rende tutti sospettosi e lanciando sguardi a Nathan, tenta di dargli un leggero schiaffetto sul viso, quasi per svegliare quel gargoile di pietra> Si, tu ti metterai a studiare anatomia, appena ci saremo spostati di qui...il mio naso ha un limite di sopportazione <afferma seria prima di sorridere accomodante> e ho anche una bottiglia di Coclus nello zaino, se hai voglia <suggerisce quasi sperando di prenderlo per la gola, se non per la lussuria>

01:09 Nathan: <Adora quella stronzetta, tant'è che allo schiaffetto cerca di prenderla in braccio per allontanarsi dal fetore della nave, arrivare a distanza di sicurezza poi rigettarla sulla sabbia morbida e finissima. E stavolta su di lei, togliersi la maglia, petto nudo, liscio e sudato, con lui che la blocca guardandola al riparo da occhi indiscreti.>

01:15 Speranza [Spiaggia]: <Ogni santa volta, è prevedibile, Speranza ridacchia, mentre viene presa in braccio come una bambola troppo cresciuta, condotta lontano, la soffio del vento, e quando la ragazzina viene posata sulla sabbia, quella si sfila lo zaino, perfettamente consapevole di ciò che sta per succedere, lo divora con gli occhi, bagnato dalla luce lunare in quella posa troppo...piacevole, gli tende le braccia al collo, e inizia a giocarci, come sempre, per ora, nessuna avrà potere di portarglielo via...>

01:19 Nathan: <e lui puntualmente diventa il suo giocattolo. Lei sa come stuzzicarlo e fargli gola. E lui si concede dandole la passione che lei vuole fino a che i due ,sfiniti, saluteranno l'alba abbracciati, stretti l'uno all'altro.>