02 maggio 2017

Sessioni di Gioco di Ruolo: Isla Calina 28 Aprile 2017

GDR: Isla Calina

Chat: Spiaggia Bianca

15:12 Tovio Brugo Arrius il sole brilla sulla spiaggia bianca, accarezzata dal mare che quieto libera la sua dolce melodia nell'aria. La temperatura è alta, cocente, nelle infauste ore del primo pomeriggio, ma nonostante questo, il vecchio nano ben si piazza con i suoi piedi sulla sabbia, laddove solo qualche giorno prima vi era un bel banchetto addobbato con ogni grazia, ora si trovano solo qualche resto di tessuti bruciacchiati e quel che ricorda il grande falò preparato per l'occasione. Con le mani posate sopra la cintura, sembra attendere, ben lontano dal bagnoasciuga, ed ancora ad una certa distanza dal falò stegato. Un broncio sulla sua faccia mentre la sua pelata par riflettere la luce del sole come un piccolo faro in pieno giorno.

15:19 Alatariel [Pressi Falò] La figura del Rettore è quella di una creatura ben piazzata, ma l'ombra dell'elfa è sottile e si prolunga ben di più sulla spiaggia. È alta praticamente due volte Tovio, i lunghi capelli scuri lasciati scuotere dal vento come un vessillo pirata dai riflessi azzurri; il caldo insopportabile l'ha portata a non avere direttamente la camicia quest'oggi, solo una fascia bianca che fascia il seno abbondantemente, lasciando tuttavia scoperto il ventre su cui posa la collana di metallo brunito. I pantaloni e gli stivali sono sempre gli stessi, invece, così come sciabola e spada corta che pendono ai due fianchi, ondeggiando appena a ogni passo, in un'oscillazione modesta. I segni bianchi sul corpo si distinguono nettamente dalla pelle chiara, ma mai abbronzata o arrossata, gli occhi azzurri riparati dal tricorno calcato sul capo, che mandano uno spiraglio d'ombra sufficiente a permetterle di vedere davanti a sé. Muove i suoi passi verso Tovio e, nonostante siano leggeri e caricati solo del peso delle armi, non fa nulla per non essere scorta dalla vista altrui. Si guarda intorno con aria attenta, ma non circospetta: interesse, curiosità probabilmente. Non si assicura che Tiresias la segua, perché non si volta mai.

15:24 Speranza [[pressi Falò]]: <Dopo gli eventi della sera precedente, anche se tornare a spiaggia bianca a mani vuote, è rischioso, la cantastorie ha deciso di accompagnare la visita del Rettore sulla spiaggia, alla ricerca di indizi, di fatto come il nano era presente alla festa, e i fatti nel quartiere dei mercanti non ne hanno fatto chiudere occhio. A Creatario avrebbe potuto interrogare Circe o Pandora, ma ora se qualcuno poteva avere conoscenze sul Tempio sommerso decantato dal mercante Naga, c'era solo il Rettore, come fonte di sapere. I capelli rossi raccolti in alto, in una coda tutta arruffata a lasciar nudo il collo là dove i panni comuni da viaggiatore, non potevano riparare le carni dal vent. Sotto la camicia però il petto era cinto da un corpetto di cuoio, a scopo difensivo, incurante del caldo in effetti, mentre alla vita alla cintura, sono ben visibili, sia il flauto, dopo l'esperienza della sera prima mai farsi cogliere impreparati, e il pugnale sottile, dalla lama ricurva solitamente nascosto in uno degli alti stivali. La mezza non sarà di grande difesa in genere, ma con i serpentoni d'acqua può essere utile, come diversivo. Percorre la spiaggia costeggiando l'entroterra, più lontana possibile dalla riva, prima di giungere di sbieco al punto prestabilito> Salute <dichiara a tono apparentemente allegro, per quanto gli occhi nocciola non trasmettano la medesima emozione, che agitati zizzagano verso la riva nel timore di rivedere Kaii, che già le suscita brividi freddi>

15:26 Tiresias [Pressi Falò] Il sole batte forte sull'isola e la spiaggia non offre il minimo riparo al costrutto. Le placche di metallo che lo rivestono completamente sono di un grigio opaco che non rfilette la luce, tanto più che il tomi è sporco di polvere, sabbia e steli di piante che sono rimasti incastrati nelle giunture o poggiati sulle ampie spalle e la sommità piatta del capo. Tuttavia, specie dalla distanza, l'aria a contatto con la pelle inorganica appare distorta, segno che il metallo è surriscaldato come quello di una pentola lasciata per troppo tempo al sole. Non indossa infatti vestiti o protezioni di alcuna sorta. Procede alle spalle di Alatariel con la consueta decisione, lasciando sulla sabbia chiara profonde impronte sulle quali spiccano le tre dita degli arti inferiori, due sul davanti e uno più tozzo in corrispondenza del tallone. Alle quali si aggiungono due solchi paralleli, le scie lasciate dalle ruote del carretto di legno che sta trascinando con le braccia: le stanghe all'altezza dei fianchi, le mani serrate intorno alle estremità di legno. La trazione sulla spiaggia non è delle migliori, ma il costrutto tira infaticabile, lo sguardo degli occhi rossi fisso davanti a sé che non tradisce emozioni o fatica.

15:30 Tovio Brugo Arrius: < E' il saluto di Speranza a ridestarlo dai propri pensieri e, goffamente, si volge verso la spiaggia, andando a puntare il proprio sguardo su il gruppetto che pian piano si avvicina. Un breve sospiro di sollievo si libera dalle sue labbra, prima di sollevare la propria mano verso il gruppetto, lasciando che il proprio sguardo si soffermi da prima su Alatariel, lasciando che un sopracciglio si sollevi leggermente, insieme al proprio sorriso, mentre ne osserva i vestiti, quindi proprio verso a Speranza e a Tiresias andando a rispondere al saluto> Buongiorno a voi! < replica quindi soffermandosi su Speranza> Avevo capito che la rondine era un giovinotto, non una bella ragazza!

15:30 Tovio Brugo Arrius: < E' il saluto di Speranza a ridestarlo dai propri pensieri e, goffamente, si volge verso la spiaggia, andando a puntare il proprio sguardo su il gruppetto che pian piano si avvicina. Un breve sospiro di sollievo si libera dalle sue labbra, prima di sollevare la propria mano verso il gruppetto, lasciando che il proprio sguardo si soffermi da prima su Alatariel, lasciando che un sopracciglio si sollevi leggermente, insieme al proprio sorriso, mentre ne osserva i vestiti, quindi proprio verso a Speranza e a Tiresias andando a rispondere al saluto> Buongiorno a voi! < replica quindi soffermandosi su Speranza> Avevo capito che la rondine era un giovinotto, non una bella ragazza!

15:35 Alatariel [Pressi Falò]: <è abbastanza vicina per sentire sia il suono delle onde che la voce di Tovio. E accenna un sorriso velato di divertimento quando il nano se ne esce con quell'esternazione> ... la ragazzina non è la Rondine. <lo corregge, infatti, senza fastidio, in tono piuttosto pacato e tranquillo. Termina il suo avvicinamento fino a torreggiare su tutti e due, cantastorie e Rettore> La Rondine aveva di meglio da fare. <per quanto non sia sbrigativa, risulta evidente che non intenda dilungarsi oltre in merito. Piuttosto osserva Speranza e la sua attenzione a non avvicinarsi troppo alla battigia, prima di tornare su Tovio con lo sguardo> Di quel gruppo siamo rimasti io e Tiresias, spero che non vi spiaccia troppo. <esternazione che in realtà non esprime la benché minima preoccupazione in merito al pensiero altrui. Si ferma quindi a mezzo passo da loro e riprende a guardarsi attorno, sempre con lo stesso interesse> Quindi siamo qui per cercare qualcosa. Le voci, alla bettola dei Floath, si stanno spargendo Rettore. C'è chi dice che voi cerchiate persino... <e torna a fissarlo solo ora con gli occhi azzurri> ... un tesoro. <da come lo guarda, è evidente che voglia valutarne la reazione. Un solo occhiolino a Speranza, invece, in saluto>

15:38 Speranza [Pressi Falò]: <Al affermare del nano, Speranza scoppia a ridere, e sfarfallando le lunghe ciglia ribatte> Nessuna Rondine qui, solo uno Scricciolo, Ser Tovio... in verità sono giunta di mia sponte <Leva la mancina mostrando il palmo> Da parte mia, non esigo alcuna paga, spero solo di non cacciarvi in un mare di guai dopo la nostra ultima chiacchierata in taverna <Ammette sperando di tornare in mente al nano, senza la lira, magari non la riconosce> Lieta giornata Fiordaliso <saluta in risposta al ammiccamento dell'elfa, mentre storce le labbra al affermazione che l'elfo ha dato buca, ma non aggiunge altro>

15:41 Tiresias [Pressi Falò]: <Mano a mano che si avvicina al nano, è sempre più evidente l'impietosa differenza in statura: il costrutto svetta anche sulla slanciata elfa che lo precede, sebbene in questa occasione la schiena sia leggermente piegata in avanti e le spalle ancor più prominenti nell'atto di trainare il carretto come una bestia da soma. Nel frattempo ha voltato il capo con uno scatto meccanico in direzione dei resti del banchetto e del falò che affiorano dalla sabbia, ma quando Alatariel parla con il Rettore, l'attenzione del costrutto è sui due.> Non è lui. <Conferma dopo la prima affermazione dell'elfa, piantando un'ultimo passo per poi fermarsi con la gamba destra più avanti rispetto all'altra. Quando parla apre di poco la bocca dalla linea irregolare, ma la mandibola rimane fissa mentre il suono fuoriesce dall'interno, senza fare su e giù come quando una creature delle altre razze articola le parole.> Io seguo la Risvegliatrice. <Il solito, monotono intento alla menzione del proprio nome, espresso con la solita, inamovibile convinzione. Quando la sua protetta accenna a un tesoro torna a voltare il capo in un arco verso quanto è possibile scorgere sulla spiaggia, passando anche sulla figura di Speranza, che viene al momento del tutto ignorata.>

15:50 Tovio Brugo Arrius [Pressi Falò]: < Solo un cenno del capo in merito alla Rondine, non che possa poi molto interessargli delle faccende di uno sconosciuto, ma quando la donna racconta di voci nella taverna, se la ride di buon cuore commentando> Oh beh, allora son fortunato se Evaine non si è già fiondata a rastrellare ogni centimetro di spiaggia e a minacciare ogni granello di sabbia di rivelarne l'ubicazione < ride, lasciando che il proprio sguardo torni a rivolgersi verso Speranza> Oh cara ragazza, quel che è giusto è giusto, e non se ne discute. < commenta alle sue parole, aggiungendo poi> E quali guai poi potrete mai portarmi, l'avete detto voi d'essere uno Scricciolo, e a casa mia gli scriccioli non portan pene, magari qualche notizia sulla donna di cui mi parlavate però..< un veloce occhiolino muove verso la giovane, andando poi a rivolgere le proprie attenzioni verso il costrutto> Ed abbiamo anche il nostro amico tutto d'un pezzo! < ridacchia> Vi facevo più loquace l'ultima volta < Una sola mano ora tiene sulla propria cintura, lasciando invece che l'altra si posi dietro la schiena, piegandola leggermente, prima di commentare> Oibò, credo che se siamo tutti, potremmo anche avvicinarci al falò.. che ne dite?

15:57 Alatariel [Pressi Falò]: Chi ci dice che non l'abbia già fatto? <insinua alle prime parole del rettore, in merito a Evaine. Sembra cogliere di chi si parli perché non ha la minima esitazione o dubbio in merito, ma non trascina neanche questo argomento, limitandosi a sorridere quando l'uomo ride. Non s'intromette in merito al discorso di Scriccioli e quant'altro, le lunghe dite che vanno a stringere la carne sopra i fianchi e non è molta, quasi non riescono neanche ad affondare. È magra, come le femmine della sua razza, ma in buona salute a guardarla e dalla muscolatura sottile, ma sviluppata. Nessun accenno di curiosità alla "misteriosa" donna di cui Speranza parlava, invece> Certo. A proposito di falò... ci sono diverse cose che possono interessarvi, di ciò che sta accadendo in giro per l'isola. E in cui casualmente finiamo sempre per inciampare, io e Tiresias... vi dirò due parole e voi mi direte quale sia quella che ha il vostro maggiore interesse: <una pausa, non troppo prolungata> kraken e Tempio Sommerso. <un cenno a Tiresias mentre si muove verso il punto dove si trova quello che rimane del falò. Lo fa con cautela, un passo dopo l'altro, sfruttando il più possibile i propri sensi acuti da elfo per scandagliare ciò che circonda il punto preciso>

16:02 Speranza [Falò]: <Finalmente il nano si ricorda di lei, ed il fraintendimento con l'elfo è sciolto ma quando il Rettore le domanda della dama della maschera, Speranza scuote mollemente la testa> Sembra svanita nel nulla <è il commento leggermente depresso, mentre chiude qualche secondo gli occhi, cercando di ricordare quel luogo al momento in cui il falò ardeva splendente, e lo sciamano si avvicinava ad esso, inspira a fondo ed annuisce per poi riaprirli avvicinandosi alle braci e rami carbonizzati del falò, nel frattempo Alatariel getta la sua bomba, metaforica sul Tempio Sommerso e Kraken> ed aggiungerei Naga <afferma la giovane, chinandosi a controllare la sabbia, sfiorando con la punta delle dita la rena bollente, dove più o meno ricorda che c'era lo sciamano, alla ricerca di un qualsiasi oggetto o stranezza, magari la vetrificazione della sabbia... o come quello potrebbe essersi incenerito al istante>

16:04 Tiresias [Pressi Falò]: Parlo quando è necessario: mi era stata fatta una domanda, io ho risposto. <Dichiara sempre con quella voce baritonale e raschiata. Il sole continua a scaldare tanto la spiaggia quanto il costrutto: a stargli molto vicino si può percepire il calore che emana il metallo arroventato. Già quando il nano aveva avanzato quella proposta, le mani a tre dita del costrutto si erano saldamente serrate intorno alle stanghe di legno del carretto: quando poi Alatariel gli rivolge quel cenno è pronto a rimettersi in marcia, calcando la sabbia con il proprio considerevole peso. Rimane comunque arretrato rispetto all'elfa, continuando a tenerla d'occhio. È con un certo ritardo che aggiunge.> Io non inciampo. <Come se ci avesse rimuginato per tutto il tempo da quando lei ha pronunciato quelle parole. La voce è più bassa del solito ma comunque perfettamente udibile e nel tono piatto del costrutto la necessità di rettificare il dato inesatto.>

16:07 Nathan [Pressi Falò] mostra la sua presenza , spostandosi con celerità, muscoli attivi in anni di vita di porto. Stivaloni, pantaloni comodi che ne fasciano le gambe, camicia e giaccone da viaggiatore, Al fianco sinistro spicca il manico della frusta e il pugnale che il giovane tiene chiuso. Criniera mora, leone dal nero crine, faccia serene se pur fredda nel suo insieme, si avvicina al falò, chiudendo con un rapido gesto la camicia che mostra un accenno di cicatrice. Guarda i presenti senza fiatare, solo un cenno del capo a chi ne cerca il saluto.

16:11 Tovio Brugo Arrius [Pressi Falò]: <una grassa risata sfugge dalle labbra del nano, andando a commentare alle parole di Alatariel> beh, si chiama fiducia. Se iniziassi a dubitare anche di quei pochi amici che possiedo farei meglio a seppellirmi tra i miei libri e non uscirne più, e poi.. <lo sguardo si rivolge verso la spiaggia, andando a muovere un cenno del capo verso il falò ove ancor si posano le pietre poste a delimitarne il perimetro> non ha nemmeno spostato le pietre del falò, figuriamoci scavato sotto per controllare. < il capo si scuote leggermente, andando poi a riflettere sulle due parole della donna> Direi che la più interessante sia ancora il Kraken. Anche se... Non potete stuzzicare un uomo di scienza senza dar soddisfazione alle sue curiosità.. < Lo sguardo si volge quindi verso Speranza, andando a sbuffare leggermente prima di commentare> Ma che peccato. < Ammette, mentre la osserva iniziare ad indagare sul falò, quindi si volge verso Tiresias> giusta osservazione ragazzo! < Lo sguardo quindi vien rapito dalla figura di Nathan, quando lo scorge arrivare, e sollevando entrambe le mani esclama> Oh! La mia guardia del corpo!

Il sole splende alto sull'isola, illuminando la spiaggia bianca, facendo quasi brillare i granelli candidi, creando luccichii sulle onde che pigramente colpiscono la lingua di terra, spinte dalla leggera brezza che soffia da sud, brezza che mitiga in parte l'afa isolana. Il gruppetto di studiosi, nei pressi di quello che resta del falò, non troverà nulla sotto le braci, ne attorno ad esso, nulla di anormale o strano. Sono i classici resti di un grosso fuoco.

16:21 Alatariel [Falò]: <Nathan lo intravede di sfuggita e smuove un cenno del capo verso di lui, in saluto. Ma le parole di Tovio al momento hanno la precedenza> Quindi siete suo amico. <trae conclusioni> Molto bene. <e la chiude qui, con un sorriso pacifico. Schiocca la lingua alla considerazione del nano in merito all'aver allertato la sua curiosità> Lo comprendo bene... si dà il caso che io potrei farvene avere un pezzo. Di kraken, intendo. Come potrete ben immaginare, disarmare la bestia di una delle sue braccia ha avuto un terribile costo ed è avvenuto in mare aperto, quindi le condizioni stanno degenerando velocemente... ma credo che sareste ancora in tempo per poter trarre delle buone conclusioni dalla sua carne. Sempre se vi interessasse il contatto diretto. Ce n'è un intero tentacolo. <aggiunge> Ma potete capire che chi ha visto i suoi compagni morire per questo non sarà molto incline a farlo... per il bene della conoscenza. <lascia intendere, mentre segue Tovio, non invadendo mai il suo spazio prossemico> Per quanto riguarda il resto... anche in quel caso ho qualcosa da farvi esaminare. E sono disposta a vendervelo se dovesse interessarvi data la mia ignoranza in materia. <il modo in cui saluta Nathan la lascia perplessa, ma evita di indagare, adocchiando invece Speranza quando usa quella parola> Già. <il primo istinto dell'elfa è proprio quello di frugare nel falò e non dimostra timore nel sporcarsene le mani. Peccato che il suo prodigarsi, dopo essersi inginocchiata, sia del tutto inutile> Mhm... che cosa stiamo cercando precisamente, Rettore? Credo che ormai sia il caso di giocare a carte scoperte. <ancora si guarda attorno, cercando, nonostante la luce, di sfruttare le proprie doti naturali>

16:32 Speranza [Pressi Falò]: <Niente, nada de nada, la sabbia bollente scorre tra le dita, ma nulla, niente che possa dare suggerimenti in merito al incenerimento dello sciamano, mentre si rimette in piedi, incrocia lo sguardo di Nathan ed arrossisce> Buon pomeriggio Nathan <saluta cordiale, mentre ascolta il dire del nano e quello del elfa in merito al Kraken, di cui conosce solo leggende, per ora la Alidivento è stata al sicuro da simili bestie nei mari del regno> Ho letto dei trattati dei Naga, ma...che creature sono, ser Tovio? In questa terra ahimè ne ho già incontrati un paio, e il primo è leggermente d'ostacolo su questa spiaggia <afferma misurando le parole, respirando piano e lanciando occhiatacce all'area degli scogli della spiaggia> Anzi, mi auguro non sia in giro <afferma attraversata da un brivido freddo, prima di puntare con gli occhi al mare, e chiuderli cercando di nuovo di ricordare la sera della festa>

16:35 Tiresias [Pressi Falò]: <Procede al seguito di Alatariel trainando il carretto con entrambe le spesse braccia di metallo, le articolazioni dei gomiti piegate all'indietro. Ora che il discorso non tange il costrutto, lui rimane in silenzio a osservare l'elfa china sui resti del falò. Gli occhi rossi passano dalla schiena quasi scoperta di lei, se non per la fasciatura sul petto, ai ciocchi semicarbonizzati che fuoriescono dalla sabbia. La luminescenza delle sfere nelle orbite è a malapena distinguibile alle luce di una giornata limpida come questa.> Il tentacolo è in putrefazione. <Conferma le parole dell'altra senza che gli venga richiesto. Quindi si accosta a quanto rimane del falò, accompagna le stanghe di legno fino a terra piegando le ginocchia e da quella posizione china inizia a estrarre i resti uno alla volta, con fare meticoloso: la mano sinistra scosta la sabbia, quella destra afferra gli oggetti; un rapido esame di qualche secondo dopo averli avvicinati al viso e poi via nel carretto vuoto, lanciandoli con una semplice spinta dal basso per colmare la breve distanza che lo separa dal mezzo di trasporto che si è trascinato dietro. Si trova alla sinistra della sua protetta, ma non abbastanza vicino perché lei lo possa sfiorare casualmente.> Non permetterò che qualcuno sia d'ostacolo alla Risvegliatrice. Nemmeno un Naga. <La dichiarazione d'intenti al seguito delle parole di Speranza suona un po' meno imponente mentre il costrutto è impegnato nel suo compito, la schiena metallica china ben al di sotto della sua abituale statura.>

16:37 Nathan [Pressi Falò]: <porge un inchino elegante alla figura di Tovio, diverso da quello che di solito è solito usare> Messere ben rivisto. Vi ringrazio per il munifico dono che mi avete fatto. Quando ne avrete bisogno sapete dove trovarmi. <gesto fluido con il braccio, noblesse oblige nei confronti del suo benefattore.> Ben ritrovati< prosegue, aprendo un sorriso ad Alatariel, un chinare del capo su Tiresias e uno sguardo discreto, seppur prolungato, a Speranza, accompagnato da un timido sorriso. Poi si avvicina al falò, studiandolo, piegandosi per analizzare con due dita la cenere, polverizzandola sfregandola tra indice e pollice.> Semplice carbonella. Cosa state cercando se mi è concesso?<Forse è più diplomatico dell'elfa, ma il concetto è lo stesso.>

16:41 Tovio Brugo Arrius [Pressi Falò]: < lo sguardo si concentra, almeno per ora, sulla figura di Tiresias mentre l'ascolta parlare di pezzi del Kraken. Il folto sopracciglio si solleva andando a commentare quindi> Un pezzo? mmmm... potrei provare a darci uno sguardo, ma se devo scegliere di sborsare capirete per bene che vorrei almeno vederne il pezzo intero da prima. Anche perchè quello si che sarebbe uno spettacolo interessante da gustarsi. < La mano destra quindi vien sollevata alla barba, lasciando che le dita si immergano in quel candore curato a suo modo, pulita senza dubbio, riflettendo sul seguito della proposta> Suppongo sia inerente al tempio sommerso dunque. E di che si tratta esattamente? < domanda, lasciando poi che lo sguardo torni a rivolgersi verso Speranza mentre conclude> Qualsiasi cosa che non dovrebbe esserci. Ecco cosa. E se quel qualcosa fà pure cose strane, tanto meglio. <Ammette, ora ascoltando il dire di Speranza, un leggero sospiro si libera dalle labbra prima di commentare alla sua domanda> Sono serpi, pieni di loro e gran poco socievoli. Anche se negli ultimi tempi sembrano essersi un attimo tranquillizzate dopo i trattati, ma non son gente al quale mostrerei senza remore le spalle. Nemmeno dopo venti boccali di birra. < Le labbra si arricciano quindi al dire di Tiresias su cui torna a puntare lo sguardo alla sua prima osservazione> Direi che a sto punto il primo affare salta, ma una sbirciatina... non sarebbe comunque male, o è così messa male? < domanda quindi al costrutto, prima di rivolgersi nuovamente verso Nathan> Mah, chi lo sà ragazzo, ma li in giro.. < il dito si rivolge verso il bagnoasciuga, non meglio certo di dove debba essere> Li dovrebbe essere attraccata una nave. Almeno qualcosa magari...


16:49 Alatariel [Falò]: Te ne preoccupi troppo. <appunta verso Speranza, senza manifestare la stessa agitazione in merito alla razza anfibia> Se dovesse presentarsi e fare problemi, gli tagl... <ma rallenta le parole e rivolge un'occhiata a Tiresias> ... lo terrò a bada. <corregge il tiro, con l'aria di chi non vuole avere problemi. Il costrutto conferma sul tentacolo calcaldo il concetto e lei fa una smorfia di natura imprecisata> Ho visto uomini messi peggio di quell'affare. <non è chiaro se sia ironica o meno nel dirlo. Sospira appena quando arriva quell'affermazione lapidaria di Tiresias, che non controbatte, dimostrando una certa abitudine alle sue esternazioni protettive. L'atteggiamento ossequioso di Nathan gli guadagna un'altra occhiata di striscio, ma non sembra interessata a dire alcunché, né a stupirsene. Ricambia invece il suo sorriso, placidamente. Anche lui pone la stessa domanda al nano e lei a quel punto, braccia sulle ginocchia delle gambe piegate, attende. Alle parole del nano riguardo il tentacolo> Credo che si possa fare senza problemi. <sul vedere prima di sborsare. Quando invece chiede del Tempio Sommerso> Mi sono imbattuta in una mercante ieri. Stando a quanto dice la ragazzina, una naga. Non avrei potuto riconoscerla, ma a pensarci il fetore che emanava assume un senso. In ogni caso, mi ha venduto qualcosa. <e infila la mano nella fascia che stringe i seni, proprio tra questi, traendone un pezzo di stoffa che tende a Tovio. Un involto piccolo, in cui è sicuramente contenuto qualcosa> Non vi consiglio di toccarli direttamente. Io ho evitato di farlo... ma vengono da lì. Dal Tempio Sommerso. So che vi interessano oggetti particolari... dateci un'occhiata. Forse voi ci vedrete qualcosa che io non posso. Che genere di nave? <alza lo sguardo, a cercarla si direbbe>

16:57 Speranza [Spiaggia]: <Speranza cammina ad occhi chiusi verso la spiaggia, sta seguendo l'immagine che le ha gelato il sangue, e levando la destra indica la direzione della nave spettrale> Veniva dal largo, a bordo aveva ombre, figure evanescenti <commenta deglutendo a vuoto, accorgendosi di essersi avvicinata alla riva, e si volta verso il quartetto al falò> Una mano squamata, un mercante che fugge strisciando, la puzza di pesce marcio, occhi rossi ed insofferenza ai suoni acuti, a mio parere si, era un naga <aggiunge convinta riconfermando la sua teoria a tono ben udibile da chi è a pochi passi di distanza> E poi nessun idiota venderebbe dei simili oggetti a così poco prezzo <e una mezza idea sul valore ipotetico ce l'ha>

16:59 Tiresias [Falò] Continua silenziosamente nel proprio compito, riportando alla luce i resti del falò e stipandoli sul pianale del carretto. Quando una porzione è pulita, fa un passo in avanti a carponi, portandosi dietro al tempo stesso il mezzo di trasporto, in maniera tale che sia sempre a portata di mano o di tiro anche per un essere rigido come è lui. E quindi ricomincia a scandagliare. Le giunture tra un dito e l'altro sono invase dalla sabbia, tanto che quando serra la mano intorno ai ciocchi si sente stridere e sfregare; i palmi invece sono ormai quasi neri, per il carbone e le ceneri con i quali sono entrati in contatto. Lui non se ne cura e procede. Da quella posizione neanche sembra notare il cenno del capo di Nathan, preso com'è dalla sua occupazione.

17:04 Nathan [Falò]: <il ragazzone si rialza e porta una mano sotto il mento, a grattare l'accenno di barba che sta comparendo e che non taglia da due giorni.> La nave di chi se posso chiedere? Dubito che mi possa presentare lì e dire che mi mandate voi.< Scuote la testa, e i capelli scivolano sulle spalle. La destra va sull'impugnatura della frusta, ma si sgancia quando poi si sistema il giaccone.> Figure evanescenti< dice, analizzando le parole di Speranza.> fantasmi? Nella tenuta che doveva essere di un amico di mio padre dice che nella palude si nascondessero gli spiriti dei defunti per morte violenta, fatti annegare con una pietra al collo tra le acque melmose. E qualcuno tornava come fuoco fatuo. Da bambino a Skullpool le navi fantasma erano di casa. Mai sentito parlare di Leviath spada di Sangue? <poi tace, guardando Tiresias> che fa? Campioni per il vostro Circolo?<Chiede a Tovio.>

17:10 Tovio Brugo Arrius [Falò]: Quanta forza < commenta il vecchio, mentre osserva Tiresias lavorare, ed è più forte di lui, innato nella sua anzianità, l'istinto di perdersi ad osservare il costrutto mentre lavora e scava, tanto che incrocia pure le braccia dietro la schiena sporgendosi un pò sul falò> Hai tecnica giovane! Ai miei tempi era tutto una picconata dopo l'altra, ma anche così non è male < ammette, andando poi a rivolgere nuovamente lo sguardo verso Alatariel, osservando gli anelli nelle sue mani> Mmm.. un naga con degli oggetti del Tempio sommerso? Questo mi pare molto strano. < Commenta, anche se ora pare quasi attratto da quegli anelli> Beh, le sirene magari potrebbero dirci qualcosa di più ma... < la mano allunga verso la donna tenendo il palmo aperto, prima di commentare, udendo le parole di Speranza> Oggi mia cara non vi è molta gente pronta a darvi man forte per farvi fare ottimi affari eh? < ghigna divertito, andando poi a volgersi verso Speranza> Ecco.. cose divertenti insomma.. < Lo sguardo quindi si volge verso Nathan, udendo il suo racconto> Beh, se fosse così, dovrebbero pur esserci i resti di quella morte violenta no? Se son giunti fino a qui

17:14 Alatariel [Battigia]: <socchiude gli occhi quando Speranza accenna a un "poco prezzo", per poi mordere il labbro con rassegnazione> E in effetti, il valore è sicuramente molto più alto. <si limita a rimarcare, sottolineando il concetto. All'interno del pezzo di stoffa, che appare niente più di pezzo liso di vela così come quello che le avvolge il busto all'altezza dello sterno, ci sono due anelli di metallo, probabilmente d'oro. Sospira alla considerazione del nano> Forse ho offeso i Loa in qualche modo. <ipotizza, ironica. Lascia gli anelli sul palmo della mano di Tovio, senza dare l'impressione di volergli scaricare. Torna anche lei a Speranza> L'insofferenza ai suoni acuti ce l'ho anche io. Mi hai quasi tolto l'udito, ieri. <mero commento gettato lì a Speranza, senza assumere un atteggiamento accusatorio. Tiresias si concentra sul punto del falò, lei invece si raddrizza in tutta la sua imponente altezza di due metri e procede in direzione della battigia indicata prima dal nano quando ha accennato alla nave. Nathan parla di storie di fantasmi e lei allunga un'occhiata in sua direzione, prima di tornare al mare> *O demoni.* <considera, in elfico marino. Un suono sin troppo dolce per quella considerazione fatta sovrappensiero. Alla domanda dell'umano riguardo tale "Leviath" scrolla appena le spalle in una risposta eloquente. Solleva la mano e la poggia di taglio contro la fronte, sotto il cappello, tornando a guardare verso il mare> Le navi fantasma e quelle maledette non si muovono mai senza motivo. C'è probabilmente un richiamo... cos'è successo la prima volta che è comparsa? Qualcosa di anomalo, chiaramente, non la norma.

17:20 Speranza [Falò]: <Lo Scricciolo sfarfalla le ciglia perplessa alle parole del nano> eh? <Poi scrolla le spalle e torna indietro, verso Nathan in effetti> Non avrebbe senso la presenza della nave, se fossero davvero defunti dalla morte violenta, nelle ballate più antiche del regno, dicono che i velieri fantasma sono presagio di sventura <si becca un occhiataccia dall'elfa per la nota acuta suonata la sera prima> Io vi avevo avvertito a tutte e tre di stare attente alle orecchie <ed accorciando le distanze con l'umano, balza con gli occhi da lui al nano> C'erano degli spettatori volti verso il mare, o ricordo male? Non tutti guardavano la figura di fuoco, che presumo possa essere un piccolo loa, ha indicato la nave prima di esplodere <poi torna a guardare il costrutto perplessa> Non credo ci sia qualcosa là sotto, ormai, ser...<non sa come chiamarlo>

17:26 Tiresias [Falò]: <Adesso il ginocchio destro del costrutto tocca terra per dare maggiore stabilità in quella posizione china. Prima di spostarsi si è sollevato appena per tirare a sé il carretto e questo ha portato il suo sguardo su Nathan nel momento in cui l'umano ha posto la sua domanda. La risposta non sollecitata del costrutto arriva solo quando lui è tornato a rimestare.> Pulisco. Le creature di carne potrebbero ferirsi con il legno. <Spiega mentre un altro ciocco raggiunge il pianale con un tonfo.> Un compito utile in questa "passeggiata". <Se non è ironia, di certo c'è disapprovazione in quel termine. Chiude la bocca per concentrarsi nuovamente, ma le parole del nano lo costringo a schiuderla nuovamente, parlando con il capo chino.> È solo sabbia. <Un'altra sfumatura nel tono, questa volta esprime ovvietà e indifferenza.> Un piccone non servirebbe. E io non sono giovane. Nè "ragazzo". <Non sta rimproverando il nano, si tratta di rimarcare i dati di fatto come spesso lo si sente fare. Ormai sul carretto si delinea un carico di resti bruciati di valore praticamente nullo. Il costrutto non sembra aver terminato, ma l'affermazione di Alatariel lo blocca sul colpo. A quel punto si rialza: per un umano sarebbe un gesto lento, ma si capisce che sta cercando di farlo rapidamente, in modo da poter fronteggiare Speranza.> Hai minacciato l'udito della Risvegliatrice. <Ripete con voce grave, guardandola da oltre due metri d'altezza.> Nessun avvertimento è sufficiente: in futuro eviterai che accada nuovamente. <Non è una richiesta. Il pezzo di carbonella nella mano destra viene stritolato fino a essere ridotto in cenere e polvere.> Io sono Tiresias e proteggo la Risvegliatrice. <È sempre una buona occasione per ripeterlo.>

17:43 Tovio Brugo Arrius [Spiaggia]: < Regge gli anelli in mano, soppesandoli per bene prima di commentare verso Alatariel> Oh, se sono del tempio sommerso indubbiamente hanno un grosso valore, ma potrebbe essere più alto di quanto possa piacere ai possessori. < La mano afferra l'anello, stringendolo tra le dita ed osservandoci nel mezzo, socchiudendo anche l'altro occhio per meglio compiere tale gesto, mentre inizia a camminare verso la battigia> E se ve li hanno venduti a pochi soldi ed è vero oro, mi preoccuperei del fatto che potrebbero essere rubati. Specie se li possedeva realmente un naga. < Lo sguardo si rivolge verso Speranza, andando a concludere> Siete certa fosse uno di quelli? < le domanda, andando poi a rivolgersi verso Tiresias> In effetti... non vi ho chiesto quanti anni avete. < Quindi tornando verso Speranza> Tovio, Tovio và più che bene, o Brugo, a qualcuno piace di più.

17:52 Alatariel [Battigia]: Finché si sa come maneggiare qualcosa del genere, allora non c'è troppo pericolo. Avrei potuto venderli alla prima donna ben vestita che trovassi... ma sarebbe stato un atto piuttosto vile, non trovate? <l'elfa non ha l'aria di chi venderebbe la madre per far soldi. Anzi, da come veste non si direbbe neanche particolarmente avida o interessata a certi agi. Lascia che lui analizzi l'anello, camminando avanti a lui da un passo> Beh, in quel caso sarebbe un problema della mercante. Le leggi dell'isola dicono che non si può rubare o appropriarsi indebitamente di bene altrui... <inizia a sganciare la cintura da cui pendono le armi, che quindi tremano appena> ma io ho regolarmente pagato quanto mi è stato richiesto. Quindi, il problema semmai è del ladro originario. Non io. <sorriso tranquillo, mentre la cinta viene del tutto sganciata e lasciata cadere a terra con un tonfo soffocato> Potrei nuotare poco più avanti, vedere se sul fondale basso la nave ha lasciato qualche traccia. Perso qualcosa... qui sulla spiaggia non si vede niente. Tantovale tentare il passo successivo. <spiega. Annuisce poi> Aye, l'ho sentito, ma avevo le mani occupate. <un'occhiata a Tiresias> Sono sicura che non lo farà più. Tu aspettami qui. <si raccomanda, mentre toglie anche gli stivali> Pensateci bene, Rettore... a toglierli dalla circolazione farete solo del bene. Non cadranno in mani ignare. Restando nelle mie... e per quanto riguarda il furto, non c'è alcuna prova di questo, quindi rivolgersi alle Pantere sarebbe inutile. Li ho pagati, davanti a testimoni: la merce è mia, ormai.

17:54 Speranza [Spiaggia]: <Fronteggiare un costrutto di due metri e mezzo, o fronteggiare un naga di sei? Con il secondo ha già dato, ma con il primo. Sfarfalla le ciglia la mezzelfa, che con strafottenza risponde> Se ci fossi stato tu, forse non sarebbe stato necessario suonare per scacciare la VERA minaccia <sillaba piano, fissando i tizzoni ardenti del costrutto, prima di deglutire a vuoto, mentre la carbonella si sbriciola nel palmo del essere di tomi e distoglie lo sguardo sul nano> Con noi c'era una dama, ha toccato indirettamente uno degli oggetti e ha iniziato a gridare che era stata ferita, colpita da una qualche stregoneria, è forse venuta in ospedale a farsi visitare, Tovio? <prima di abbassare il capo> Le pantere sono riuscite ad intervenire solo quando costui se l'è data a gambe urlando di dolore, quali altre creature conoscete, oltre agli elfi che soffrono i suoni acuti, e che hanno mani squamate? <fa una piccola smorfia> sicuramente ne conoscete più di me, di razze su quest'isola <sospira> io so solo che il naga incontrato qui sulla spiaggia, soffriva anche il suono musicale del flauto, ed ho improvvisato, anche se il suono è andato a danno anche di Fiordaliso <asserisce non dando alcuna conferma vera e propria alle parole del costrutto su cosa non farà in futuro>

17:55 Nathan: Stagnino stai calmo.<È un tono che non ammette repliche. Freddo, gelido, rapido. Come lo spostarsi a proteggere Speranza, parandosi davanti a lei.> Nessuno ha toccato la tua Risvegliatrice. E nessuno le fará del male. < A vederli in quel momento, bisognerebbe capire chi dei due è il costrutto: carne e ossa, metallo.> Sarai grosso, ma ho tirato giù balene piú grandi. Placa quello che hai dentro. <diretto, lineare, semplice.> Constata pure questo. <Poi su Alatariel.> Fate attenzione. Mastro Tovio, ritenete debba seguirla?

18:03 Tiresias [Falò]: <Riapre la mano, facendo scivolare le restanti ceneri scure dal palmo. Si guarda intorno a lungo, il capo chino e gli occhi rossi che scandagliano la superficie della sabbia: sembra che non scorga ulteriori resti da raccogliere, poiché mantiene una posizione eretta.> Non lo so. <Non guarda direttamente il nano mentre gli risponde.> Sono consapevole di esistere da molto. <Alza il capo solo quando è Alatariel a parlare, la sua voce che dissipa anche gli ultimi scrupoli del costrutto riguardo lo stato della spiaggia. Riabbassa subito il mento, in un secco scatto che per lui corrisponde ad annuire, poi assume la posizione abituale: spalle dritte, braccia lungo i fianchi e gambe parallele. In attesa.> Intendo assicurarmene. Così come che il flauto in questione non suoni ancora con la Risvegliatrice presente. <Le dà il fianco, non fronteggiandola più, così come non guarda Nathan quando risponde all'umano: il fronte del costrutto è rivolto alla battigia e all'elfa che si sfila gli stivali, con il chiaro intento di entrare in acqua.> Non c'è niente da placare, umano. Il tuo intervento non è necessario. <Termina lapidario in quella posa letteralmente statuaria.>

18:05 Alatariel [Acque]: State buoni: tutti quanti. <verso le figure varie dietro di lei: uomini, mezzelfe, costrutti. Non è detto in tono minaccioso, anzi, sembra più una madre che riprenda i figli che litigano per un biscotto; non li guarda nemmeno, infatti, mentre si dirige verso le acqua lucenti del mare davanti a loro. Inizia a camminare contro le onde, addosso ancora i pantaloni aderenti alle lunghe gambe e la fascia che cinge il seno, il resto della pelle chiara scoperta con tutti i suoi segni bianchi. Sfila il cappello e lo getta da parte, sulla spiaggia; quando si è immersa praticamente fino ai fianchi allora si spinge in avanti e inizia a nuotare appena sotto il pelo dell'acqua, i lunghi capelli scuri che si allargano e riavvicinano come una medusa nera dai riflessi azzurri. Così come prima aveva scosso la sabbia vicino al falò, meno meticolosamente di Tiresias, ora va a farlo con quella del fondo vicino alla costa. Scansa conchiglie e sassetti, riemergendo solo di quando in quando per trarre una boccata d'aria e poi torna a immergersi allontanandosi man mano sempre più dalla posizione degli altri rimasti sulla spiaggia. Sta cercando segni di qualcosa, qualsiasi cosa, che possano emergere per particolarità>

18:12 Speranza [Spiaggia]: Nathan <cerca di placare l'umano, tentando di mettergli una mano sulla spalla> Mi servi intero nel caso Lord Kaii faccia capolino <sincera, diretta quasi da essere scortese, ma d'altro canto l'elfa è del suo stesso parere, in merito al non litigare e storce le labbra quando vede quest'ultima tuffarsi, l'umano può averle detto durante una birra che le elfe non hanno tutto sto fascino, ma un veletto di gelosia è dalla sua parte, attende risposte dal nano e nel frattempo, sibila in direzione del costrutto> con un po' di allenamento potrei fare qualcosa di simile anche senza il flauto...e ringrazia il cielo che non sono una sirena <ammonisce pacata, muovendosi verso la riva, iniziando a sbottonare un poco la camicia, il sole batte per tutti, fino a poco tempo prima era al ombra del bordo del isola verso la spiaggia, e gocce di sudore iniziano a brillarle sul corpo>

18:12 Tovio Brugo Arrius [Spiaggia]: < Valuta a lungo quegli anelli, così tanto che quando improvvisamente pare ridestarsi la prima cosa che nota è l'assenza di Alatariel, ritrovandola poco dopo in mare> Che mi son perso? < domanda effettivamente un istante dopo iniziando ad osservare i presenti intorno a se, iniziando ad avanzare in modo goffo verso l'acqua, fermandosi poco prima del bagnoasciuga per non insozzarsi le scarpe>

L'acqua del mare risulta calda, e piacevolmente limpida oltre che piena di vita. Piccoli branchi di pesciolini variopinti scappano d'innanzi ad Alatariel, girandovi intorno, curiosi, mentre ella nuota, e sarà poco più avanti, un attimo prima della riva, che ella potrà notare qualcosa di insolito. Una striscia di sabbia completamente annerita, dai margini ben delineati e regolari. Solo quello, nulla più. La peculiarità più grande di questa è che pare essere visibile solo una volta immerso il capo sott'acqua, confondendosi alla vista una volta riemersi.

18:23 Tiresias [Falò]: <I movimenti di Alatariel che si immerge sotto il pelo dell'acqua consumano tutta l'attenzione del costrutto, che pare quasi apprensivo ogni volta che l'elfa sparise dalla visuale per quei pochi istanti: mentre è sotto le basse onde si irrigidisce ancora di più, se possibile e la sua immobilità suggerisce un impeto in avanti, come pronto a dirigersi tra i flutti a sua volta. Quando di volta in volta torna a scorgere gli scuri capelli bagnati sulla schiena chiara di lei, sembra quasi che possa emettere un sospiro di sollievo. La voce di Speranza pare infrangersi sulla figura di metallo arroventato del costrutto ed è solo dopo ormai diversi istanti che si sentono le sue parole cavernose.> Grazie per l'informazione. Presterò attenzione ogni qual volta aprirai bocca. <Non c'è ironia in quel ringraziamento, solo effettivo compiacimento per poter svolgere meglio il proprio compito.>

18:24 Nathan [Spiaggia]: Non litigo. <e quando sente la mano di Speranza sulla spalla non si muove, ma vi poggia la propria, per un tempo breve il giusto a farle sentire la presenza.> Lui non è mio nemico. <Lineare, di facile comprensione anche ad un costrutto che fa due più due. E torna ad osservare Alatariel, come un bravo guardaspiaggia. Non gli sfugge da attento osservatore il gesto di Speranza , ammettendo un sorriso per poi sussurrarle qualcosa, rapido e lesto, rimettendosi a braccia incrociate a guardare l'elfa.> Nulla Tovio, chiarimenti.
Nathan  ti sussurra: Lei quelle non le ha [fa, accennando al bel seno della ragazza.]

18:25 Alatariel [Acque]: <tutto ciò che accade in spiaggia non pare interessarle. Continua a guardarsi intorno; nuota con una certa grazia, così come ogni movimento che compie, per sua stessa natura. Quando riemerge passa la mano sul volto e precisamente sugli occhi chiusi, prima di riaprirli voltandosi verso la riva. Deve tenere le palpebre vicine, per via del sole che, per quanto stia calando, riflette ancora la sua luce sulla superfici delle onde. Nuota tornando verso riva, muovendosi con tutta l'agilità che si ritrova e non è poca> ... cercavo qualcosa nell'acqua. Ma non sembrano esserci tracce. <sospira, rimanendo a galla. Tuttavia sembra cambiare idea poco dopo, perché si immerge nuovamente e allunga la mano verso quella striscia di sabbia annerita. Si cruccia appena, risollevandosi oltre la superficie, i capelli scuri che si adagiano al volto, coprendolo in parte. Rimane in quella posizione per un po' e poi reimmerge solo il capo. Sorride nel voltarsi in direzione di Tovio> C'è qualcosa nell'acqua. Credo sia il punto dove la nave ha toccato il fondale... sabbia, nera come carbone. Potrebbe servirvi? <domanda verso di lui, alzando la voce per farsi sentire>

18:30 Speranza [Spiaggia]: <Ridacchia alla risposta del costrutto, difficile che ci arrivi a quella nota, ora come ora> Vaa...bene <asserisce, mentre Nathan gli sussurra qualcosa, e gli lancia un'occhiata ironica> Mh, forse <sorride al umano e visto che il nano si allontana dal acqua domanda> Allora, Tovio? La dama non è venuta al ospedale? Pareva soffrire parecchio <insiste quasi preoccupata per l'estranea che parlava tanto dei Loa>

18:35 Tovio Brugo Arrius [Bagnoasciuga]: < riposa finalmente l'anello di nuovo sul fazzoletto, andando a chiuderle per ora nel proprio pugno, quindi, alle parole di Alatariel, cerca di affinare il proprio sguardo verso il mare, cercando di vedere la sabbia nera, ma dall'esterno non pare notare nulla, dunque risponde> Dove? Qui non si vede niente. < avanza ora, muovendo i primi passi e lasciando che l'acqua ne bagni i piedi andando ad aggiungere> Certo che potrebbe servire! < la mano vuota si apre, allungandosi verso il cielo, mentre la schiena scricchiola un attimo in quel gesto quasi di impeto, ha pur sempre una certa età> Oh no, nessuno in verità. Che cosa aveva? < domanda quindi verso Speranza, annuendo per ora semplicemente poi a Nathan>
18:39 Tiresias [Battigia] Quando avverte il ritrovamento di qualcosa, compie un effettivo passo in avanti in direzione del punto in cui si trova l'elfa. La risposta del nano alla domanda di lei lo mette definitivamente in moto, mentre i piedi lasciano le spogli del falò per raggiungere la battigia. La sabbia più scura si comprime maggiormente sotto i pesanti passi del costrutto, le cui impronte si fanno più profonde. Non dice nulla, rimanendo al di fuori del mare vero e proprio, solo qualche sproadica onda che raggiunge le caviglie di tomi, lavando via i granelli che vi erano rimasti adagiati. È chiaro che sia in attesa.

18:47 Nathan [Spiaggia]: <rimane dietro gli altri, non muovendo neanche un muscolo. Anzi abbassa solo il braccio destro, cercando, senza farsi vedere e con nonchalance le dita della mano della mezza, esclamando a mezza bocca> donne. <Al ritrovamento di Alatariel, non fa una piega, ma aguzza lo sguardo, ora senza traccia di divertimento, ma di malcelato interesse.> Ha trovato qualcosa.<afferma, placido. Si è tolto la giacca, camicia che si apre sul petto possente.>

18:48 Alatariel [Acque]: Si può vedere solo sott'acqua! <esclama in risposta alla domanda del nano> Forse vale anche per il resto della nave... <annuisce alla sua conferma in merito all'utilità e si tuffa di nuova, sprofondando tra le onde. Si vedono solo le gambe per un attimo prima che si avvicini al fondale e si guardi intorno, con un piglio pensieroso. Non sembra cercare troppo: tende le mani in avanti, afferra due pugni di quella sabbia scura, o almeno ci prova, per stringerli a sufficienza e non farli scivolare via del tutto mentre torna a sollevarsi. Le braccia vengono tese verso l'alto, per non far scivolare via la sabbia nera tra le dita a causa dell'acqua prima di tornare a nuotare verso la riva con solo l'ausilio delle gambe> Se ne volete di più toccherà tornare con un barattolo o qualcosa che possa contenerne... <annuncia al nano mentre si trova sulla via del ritorno. Tutti i discorsi che vengono fatti in lontananza vengono colti sommariamente, solo i suoni e non il significato: il rumore del mare e le immersioni non le consentono certo di origliare>

La sabbia, una volta sollevata sopra il livello del mare, tenderà a scurirsi man mano che si asciuga, divenendo completamente visibile il suo aspetto imbrunito rispetto al resto della sabbia presente sulla spiaggia.

18:51 Speranza [Spiaggia]: <Alla domanda del nano la ragazza risponde> ha tentato con i libri a toccare quegli oggetti, ed è caduta a terra tenendosi il braccio imprecando di dolore e chiamando alle guardie ed all'aggressione, da come lo teneva temevo che fosse davvero dolorante urlava di sentirsi svenire... ma se non è venuta al Ospedale, immagino che non fosse, poi così tanto doloroso <stringe le spalle, mentre Alatariel chiama di aver trovato qualcosa, e quasi sussulta al tocco di Nathan, ma lo perde quasi subito, mentre lui tenta di togliersi la giacca, ma questa volta, è lei a tentare di tendere la mano destra per poi stringersi al braccio di lui con il corpo, quasi possessiva, o forse sta solo facendo il suo gioco, mentre lo cerca di guardare negli occhi>

18:57 Tovio Brugo Arrius [Bagnoasciuga]: < i passi avanzano all'interno del mare che piano conquista la sua figura, dimezzandola velocemente. Le braghe si fàn pesanti mentre il nano mormora> Questa domani la pago.. me lo sento.. < tra se e se, andando a sfilare con la mano libera la camicia dalla cintura per avvicinarsi ad Alatariel offrendogli un comodo posto dove riporla> Segneremo la zona, così nel caso potremo venirne a trovare dell'altra. <ammette verso di lei, sbuffando un paio di volte per la sua camminata, andando quindi a bloccarsi> E speriamo in bene... < Quindi, tornando a volgere lo sguardo verso Speranza commenta> Non vi angustiate, magari son io che non ho avuto adeguate nuove dai medici < la voce è tenuta alta, per meglio farsi udire da lei> Ed in quel caso son loro che poi sentiranno dolore < ridacchia>

19:00 Tiresias [Battigia]: Non è necessario che altri seguano la Risvegliatrice. <Ancora una volta si tratta di una semplice osservazione: infatti il costrutto non cerca in alcun modo di ostacolare gli altri, rimanendo fermo sulla battigia cone le gambe ben divaricate e le braccia stese lungo i fianchi. Solleva solo la sinistra, alzando l'avambraccio ma non il gomito e delineando quindi un angolo retto con il corpo.> Hai bisogno di me per trasportare quanto hai trovato, Risvegliatrice? <Domanda monotono, aprendo di scatto le tre dita, il palmo rivolto verso l'alto: è decisamente ampio e può ospitare più materiale di quelli di coloro che sono presenti sulla spiaggia. Nel frattempo il carretto con i resti del falò giace immobile a una ventina di passi dietro il costrutto.>

19:04 Speranza [Spiaggia]: Sadico il nano <commenta sotto voce la mezza ad orecchio di Nathan prima d sorridere ed annuire alla scoperta della sabbia nera> Bene... credo..che io rientro ora... vedrò di prepararmi per questa sera <afferma guardando l'umano> Non adoro così tanto i pantaloni <è l'ultima affermazione prima di allontanarsi verso la città>

[sono dovuta andare via]

19:15 Tovio Brugo Arrius [Bagnoasciuga]: < osserva la sabbia ricadere sulla propria camicia, che ben saldamente richiude contro il proprio petto, mettendo in mostra parte della propria pancia, tonica, per la sua età, ma non è certo un attività fisica a produrre un simile effetto, ma probabilmente un buon alcolico non troppo fermentato. E così, mentre si avvia verso la spiaggia, nuovamente verso l'asciutto, anche se affaticato dal peso dei vestiti, tende nuovamente gli anelli verso la proprietaria> Questi son vostri < aggiunge, sbuffando poi> Ma farò qualche domanda in giro in merito. Per le vostre paghe invece, ve le farò recapitare entro questa sera. Come pattuite. < Una volta uscito dall'acqua quindi, sbuffa, commentando tra se e se> non c'ho più l'età per ste nuotate...

19:17 Nathan [Spiaggia]: <sente Speranza aggrapparsi a lui, e la guarda, stringendole la mano. Non dice nulla, ma i suoi occhi parlano per lui. Un istante, per poi staccarsi prima che gli altri possano vederli.> Cosa avete trovato? <Chiede all'elfa, spostandosi. Dimenticato il compare di Rondine, li osserva senza dire altro. Sistema il cappotto sulla spalla sinistra, stratega del suo essere. Un cenno a Speranza che va via, e ad Alatariel> mh. Forse si forse no.

19:25 Tiresias [Battigia]: Concordo. <Mormora breve alla risposta che Alatariel gli fornisce. Non commenta le parole di lei rivolte a Nathan e Speranza, che dal canto suo non considera. Quando lei torna verso la spiagiga il costrutto si sposta dalla traiettoria, aggirando la figura dell'elfa per porsi alle sue spalle, pronto a seguirla come sempre. In tutto questo è relativamente vicino al nano, al quale si rivolge.> L'acqua era poco profonda. Non è possibile definirla una nuotata. <Afferma con la solita serietà.>

19:26 Alatariel [Spiaggia]: <quando l'altro le tende di nuovo gli anelli lei li riprende e va a infilarli esattamente da dove li aveva tratti> Potrei sempre venderli ai due ragazzini... anche se lei non sembrava molto propensa al matrimonio ieri sera. <un sorriso divertito. Al sentir parlare delle paghe> Nessun problema. E se doveste aver bisogno di qualche aiuto per esplorazioni o attività simili... <si sporge, afferrando il cappello dalla sabbia. Lo scuote appena ma non se lo rimette in testa, visto come gocciola tuttora. Alla domanda di Nathan alzata di spalle> Questo lo devi chiedere al Rettore. Immagino sabbia toccata dalla nave... spettrale, maledetta, demoniaca o che è. <sventola il cappello a scacciare l'argomento e nel sentire quel "forse sì, forse no" gli rivolge un'occhiata interrogativa, di chi chiaramente non abbia capito. Ma alla fine lascia correre> Credo proprio che andrò a spendere la paga del Rettore prima ancora che arrivi in quella roba che Vhaal chiama "rhum", ma non son mica sicura che lo sia sul serio. <una smorfia, indecisa. Torna su Tovio> Ah, per il tentacolo di kraken, in caso fatemi sapere prima che sia cibo per i vermi. <si raccomanda> Andiamo Tiresias... ti sei divertito? <una domanda retorica, che canzona il costrutto senza che questi possa neanche capirlo. Eppure lei lo tratta esattamente come un compagno di viaggio del tutto alla pari>

19:30 Tovio Brugo Arrius [Bagnoasciuga]: <annuisce un paio di volte, mentre sulla spiaggia ora, cerca di far scappare l'acqua dalle scarpe, tontognando> Avrei dovuto levarmele, scemo io... < quindi sollevando lo sguardo verso Nathan commenta> Oh non temete! ho tutte le intenzioni di scoprire che ho qui! < ridacchia, andando quindi a muovere un inchino ma senza abbandonare il suo bottino nemmeno per sbaglio> Signori... lieta serata.. < e dicendo quelle parole, ed ancor scrollandosi le scarpe, si avvia verso la città a passi piccoli e lenti>

19:32 Nathan: <alle parole sui due dell'elfa appare un ghigno sulla bocca del giovane, che replica> Ho giá la mia di stanza. E mi basta. Bene <continua, rivolgendosi alla Bella e alla Bestia, pelle e metallo> Io rientro con Lord Tovio. Ci si vede gente, magari davanti ad un cicchetto. <E di nuovo il compagno di bevute guascone fa la sua comparsa. Andrá via col nano, magari spaventando qualche ladruncolo che si avvicina.>

19:37 Tiresias [Spiaggia]: No. <Stranamente questa volta risponde subito alla domanda retorica. Sembra persino convincente nel dirlo. Senza aggiungere altro, si accerta delle condizioni della sua protetta con una lunga occhiata rivolta alle sue spalle. Poi, con passo pesante che produce i consueti tonfi sordi sulla sbbia, torna verso il carretto, dando le spalle al pianale prima di afferrare le stanghe, una per mano. Le dita si serrano intorno al legno e poi sollevano, apparentemente senza sforzo. Il carico del mezzo di trasporto è ben misero e lui non deve sforzarsi molto più che all'arivo per trascinarlo via, anche su quel terreno poco adatto alle ruote. La sabbia asciutta si lega al emtallo bagnato all'altezza delle caviglie, rimanendo sulle superficie del tomi anche dopo che il costrutto ha lasciato la spiaggia con la sua protetta.>




Chat: Taverna dei gemelli Sloath

21:43 Speranza: <I lunghi capelli castano rossi, sono raccolti in gioco di trecce, che lasciano sfuggire solo la ciocca, blu-azzurra che ne identifica la razza quasi quanto le orecchie puntute. Un abito color delle conchiglie sbriciolate, quando la sabbia bianca si tinge di rosa, un orecchino a forma di foglia di fattura mezz'elfica. Le spalle sono nude, la gonna arriva appena al ginocchio, e ciò che trattiene la stoffa aderente ai fianchi è sicuramente la cintura a cui sono appesi gli strumenti. Questa sera Speranza non indossa alcuna arma, nessuna armatura, c'è solo voglia di fare spettacolo come una cantastorie che si rispetti. discende le scale della locanda, i piedi calzati di raso, assaporando il tocco di punta e di tacco, attenta che le suole non si siano già troppo consumate, prima di fare apparizione nel salone della taberna, nel gioco delle luci serali>

21:54 Nathan E'lí, seduto tra la folla, a guardare Speranza. Ha lasciato su il pesante cappotto. Stivali, pantaloni, camicia e un gilet di seta. I lunghi capelli sono sciolti sulle spalle, una criniera pulita dalla salsedine e dalla sabbia che avvolge l'isola. E se ne sta seduto con un bicchiere di rum dietro, tra gli avventori.

22:09 Speranza [Sala-bancone]: <Quando il sole cala e la notte diventa nera, in questi giorni in cui la luna è assente, la taverna pare più ghermita del solito, il che, in fondo non è affatto male...sono molte di più le storie, o forse favole raccontate dai marinai in porto, e Scricciolo, come la chiamavano i fratelli maggiori, ne ha di storie sia da cantare che da raccontare, e poi con quelle trecce, pare quasi istigare gli sguardi, mentre posa la punta delle scarpine di raso sul pavimento della sala, sorride, cortese, agli sguardi, svicola tra i tavoli, le donne non mancano nemmeno a Nuovo Forte, ma la carne fresca fa sempre la sua gola. Gli occhi nocciola sfrafallano delle lunghe ciglia che ne danno un taglio quasi felino, tra le persone, persone già note, stranieri, persone che hanno già udito qualche sua esibizione, qualcuno le fa i complimenti per quella tal canzone udita nelle vie della città, eppure la ragazza non molla mai l'involto che tiene tra le dita, lungo avvolto nella stoffa, un dono per un amico, probabilmente, un amico dagli occhi verdi che la fissa al bancone> Lieta sera <saluta allegra in direzione degli osti, avvicinandosi al bancone, senza mai posare i tacchi delle scarpine color salmone con ricami dorati.>

22:19 Nathan [Tavoli]: <lui la guarda, seduto col suo bicchiere di rum nella destra, rimanendo piacevolmente colpito dalla bellezza di Speranza. Rimane nelle retrovie, gusta l'esibizione della ragazza, parlando col suo vicino.> E' splendida vero?<Le sorride, senza più fiatare, portando l'altra mano sotto il mento.>

22:28 Speranza [Bancone]: Mi potete tenere questo da parte <domanda gentilmente agli osti prima di cedere pure la cinta del abito, ed issarsi sul bancone iniziando a cantare una canzone completamente nella sua lingua natia, a toni chiari, una musica che si suona con i tacchi sul legno, in un movimento di gonne prima di farsi passare la lira ed alternare passi a voce e musica> *A 'níon mhín ó, sin anall na fir shúirí A mháithairin mhín ó, cuir na roithléan go dtí mé*

Canzone originale Dulaman

22:45 Nathan: <appena lei inizia a cantare lui non parla più. Stringe il bicchiere chiudendo gli occhi, seguendo la musica con un piccolo movimento della testa. Il piede destro batte il tempo, e la mano sinistra picchietta sul tavolo . Riapre gli occhi e la bellezza della fanciulla è davanti a lui, davanti al suo viso. E sorride delicato, ascoltando quei suoni delicati.>
22:56 Speranza [Bancone]: Tá ceann buí óir ar an dúlamán gaelach Tá dhá chluais mhaol ar an dúlamán maorach Bróga breaca dubha ar an dúlamán gaelach Tá bearéad agus triús ar an dúlamán maorach <ha imparato a danzare da piccolissima, come la musica è nel suo sangue, nel sangue dei discendenti dell'Usignolo dell'Alba, sua madre Calliope. Anche il piccolo Morgan, suo fratellastro minore, prima che Speranza si separasse dalla famiglia elfica, le faceva compagnia in quella danza tenendo i colpi con il tamburo, ora quella musica, il ritmo del tamburo è solo nella sua testa, e con quello batte il tempo dei suoi tacchi e della mano che pizzica le corde di budello del liuto, la canzone prosegue con il ritornello mormorato da chi non conosce la lingua degli ibridi, ma comunque ad orecchio c'arriva> Dúlamán na binne buí, dúlamán Gaelach Dúlamán na farraige, b'fhearr a bhí, b'fhearr a bhí Dúlamán na binne buí, dúlamán Gaelach Dúlamán na farraige, b'fhearr a bhí, b'fhearr a bhí B'fhearr a bhí in Éirinn <ed un bel inchino dal alto del bancone mentre il termine del canto viene accolto calorosamente, e la ragazza, scende, o non proprio, rimane seduta mentre ripone la lira, si allaccia la cintura e prende il flauto iniziando a suonare una melodia che sicuramente Nathan avrà già udito al lago minore...La canzone del mare>
Idir ann is idir as
Idir thuaidh is idir theas
Idir thiar is idir thoir
Idir am is idir áit <e dopo ripete la strofa in comune prima di proseguire ad alternanza con le lingue>
Fra qui ed il momento,
Fra nord e sud
Tra Est ed Ovest
Tra il tempo ed il luogo

Canzone originale

23:08 Daralis [Entrata->bancone]: <Giunge alla porta della locanda e la apre molto lentamete lasciando che i cardini producano uno "gneeek!" per via di una scarsa lubrificazione, all'uscio c'è lei, una dama ben vestita con un abito questa sera di un viola molto scuro, sobrio e con una scollatura praticamente inesistente, l'abito ha le maniche che le arrivano ai polsi e alla vita v'è una cintura di cuoio nero, ai piedi un paio di scarpe scure dal tacco alto. Mantiene un libro color amaranto tra le braccia, il piatto contro al ventre e il bordo superiore sotto al prosperoso seno ben coperto e pressato all'interno di quelle caste vesti tanto in contrasto con quella pelle tanto chiara da lasciar dubbi sulla salute della donna. Ci mette poco nel trambusto ad individuare Speranza e, con un lento passo si avvia verso di lei, man mano che si avvicina l'espressione assume una forma apprensiva e sorridente, le ambre in sua direzione, è come se la conoscesse dalla nascita e non la vedesse da anni> Mia cara! Siete ancora intera?

23:09 Nathan <non ha occhi che per lei, nonostante cerchi di non darlo a vedere. Ma si gode la musica, giocando con il bicchiere , facendolo roteare come se fosse una dama che danza con lui. E la guarda, attento, sorridendo ai suoi passaggi. Scosta la sedia, rimasto basso per evitare che qualcuno si lamenti per la sua altezza. Applaude anche lui, battendo le grandi mani dalle lunghe dita affusolate. Poi quando sente partire la seconda canzone , un sorriso si allarga sul suo volto. La mano destra che muove ancora il bicchiere, girandolo, trasformandolo il una specie di tamburello. I capelli dell'uomo scivolano sulle spalle, facendo risaltare il verde dei suoi occhi. La camicia portata elegantemente sulle cicatrici di chi è cresciuto troppo in fretta.>

23:21 Speranza [Bancone]: <Il canto viene simultaneamente interrotto, a circa metà quando anche Speranza incrocia lo sguardo di Daralis giungerle incontro le ha guardate bene tutte le sue compagne d'avventura, la sera precedente, il mormorio degli ospiti rimane un poco infastidito, ma i gemelli sfruttano il momento per proporre alla gente di riempire i boccali, il canto mette sete. La mezza scivola giù dal tavolo e alla dama dice> Mia Signora, state bene? Domandavo giusto oggi al rettore se vi avessero ricoverata <ripone il flauto e le viene riconsegnato il suo involto, che viene stretto nelle mani della mezza> Ieri...<arriccia la punta del naso> C'è stato un po' di trambusto e non m'è riuscito di darvi maggiore assistenza <ammette sfarfallando le ciglia sorpresa di vederla con quel abbigliamento, ricordando quello altrettanto austero del giorno prima> Venite <suggerisce infine, mirando ai tavoli, e cercando con gli occhi nathan>

23:31 Daralis [Bancone]: <Quando le viene posta la stessa domanda non sembra fare una piega e anzi, porta la mano sinistra chiusa a pugno a premersi il petto> Oh per i sacri riti, ricoverata? Certo mi sono presa una bella scossa e un bello spavento... mi hanno dovuto fare un piccolo salasso, ora però mi sento meglio. <Abbassa lo sguardo ambrato a guardare i piedi di Speranza assumendo un'espressione imbarazzata e piena di rammarico> Purtroppo sono solo una studiosa e non un'impavida avventuriera... <fa un piccolo sospiro sconsolato> Vi seguo, ma voi? Come state? Oggi al Tempio durante il culto non vi ho vista, ho pregato tanto per voi e le vostre due amiche, ho pregato prima per voi e dopo per i meno fortunati, capite quanto mi sono preoccupata? <batte due volte le ciglia scure seguendola al tavolo dove si trova Nathan e sempre verso di lei> A proposito delle vostre amiche, sapete dove posso trovarle?

23:34 Alatariel [Ingresso]: <cammina con William verso la taverna, adocchiandola dall'esterno. Ovviamente dalle finestre provengono luci e suoni: non sembra che la gente sia davvero intenzionata ad andare a dormire. Lei cammina vicino all'umano, distante almeno un braccio, alta come sempre, capelli scuri che scendono sulle spalle arrivando praticamente ai fianchi, occhi azzurri che vagano cogliendo i dettagli intorno a loro> Sai vero che dovrebbe essere il contrario? <gli chiede improvvisamente, dopo un bel po' di silenzio, senza neanche precisare a cosa si riferisca. Mani sui fianchi, dita che stringono quel poco di carne che c'è, dato che è magra come tutti i membri della sua razza, generalmente sia maschi che femmine. Bussola che pende dalla cintura battendo contro la coscia a ogni passo, sciabola e spada corta ai lati dei fianchi, camicia chiusa sul davanti solo sul fondo lasciando vedere la collana di metallo brunito che adorna sterno e centro del ventre scoperto. Pelle chiara con segni ancora più chiari, una fasciatura all'altezza del petto. Giunta all'ingresso esita per un attimo davanti alla porta con una smorfia appena, va a toccare un orecchio a punta prima di allungare quella mano a spingere la porta verso l'interno. Gli fa cenno di precederla, molto cavallerescamente>

23:41 Nathan: <Si alza i piedi quando la mezza termina di cantare. Passo rapido si avvicina a lei. Elegante, fluido, rapido. Si muove con disinvoltura tra la folla, come se fosse il loro sovrano. E quella sera Speranza potrebbe vedere l'altro volto del Drake, il Lord. Il Lord che si avvicina, ordina ai gemelli due bicchieri di rum.> Milady siete stata magnifica stasera. Esibizione spettacolare. Non avevo avuto modo di ascoltare il vostro dono. Magnifica. <Lo sguardo va poi su Daralis, alla quale porge un inchino, e un tentativo di baciamano. Non è affettato, ma ha la giusta dose di figliolanza di buonadonnismo charme e delicatezza che si richiede ad un figlio di nobile, e le fa sedere al suo tavolo, sorridente.>

23:47 Speranza [Tavolo]: Io...Io sto bene, mia signora, a quanto pare le mie deduzioni ci sono state amiche <ed alla domanda sul tempio arrossisce> In realtà...non sono di qui, e sinceramente conosco ben poco le pratiche religiose relative ai loa, non volevo diventar blasfema nei confronti del vostro tempio nel farvi visita nella completa ignoranza <spiega, non guardandola il volto, mentre Nathan le viene incontro e la riempie di complimenti, Speranza arrossisce e scuote il capo> Caro Nathan, il mio dono per te, non è il mio canto, ma questo <Gli offre l'involto di stoffa, un secondo flauto intagliato> Mi avevi detto che non avevi strumenti tuoi <spiega, mentre viene condotta a sedere, e tornando a dare attenzione alla dama> Dama Fiordaliso, di solito la vediamo qui, l'altra... l'ho incontrata qualche tempo fa qui alla taverna, ma non vi saprei dire dove trovarla <ammette dispiaciuta>

23:48 William [Ingresso]: <cammina al fianco di Alatariel giustamente direttamente dal Molo dove i due fino ad ora si son scambiati due parole. Tanto per ribadire lui veste con dei pantaloni trattenuti da una cintura borchiata, stivalacci neri lunghi fino a sotto le ginocchia ben lucidati, sembrerebbero nuovi, pugnale nascosto nello stivale destro che non tintinna, ben custodito in un cuoio di sua immedesima grandezza, ogni dettaglio altrui è comunemente visibile ad occhio nudo, in quanto ha una sciabola da pirata con lama ricurva tintinnante ad ogni suo passo, camicia bianca con le maniche lunghe messe sotto ai gomiti, sudacchiata dato il caldo. Ora l'elfa gli apre la porta e solo questo come ringraziamento dice> Non sono la tua battona...<è un modo come un'altro per ringraziarla della gentilezza, in quanto ha capito anche il discorso a cosa è riferito> Be, avrai tempo per decifrare se sarà così o meno Fiordaliso...ora però, offrimi da bere...festeggiamo <afferma, ritornando apatico mentre i soliti ubriaconi festeggiano, battone che soddisfano sessualmente i loro clienti senza farsi scrupoli davanti a tutti, altre donzelle che suonano, e macellai che affettano il prosciutto>

23:57 Daralis [Tavolo]: <Affianca Speranza e ascolta le sue parole prima di rispondere> Non chiamatemi più "Mia signora", fate parte delle mie preghiere oramai, chiamatemi Daralis, Howe è la mia famiglia.<Quelle labbra scurite e carnose sorridono mentre la osserva con espressione mite> Chi è degno e chi non lo è? Siete mortale quanto me agli occhi dei Loa, se giungerete con fare pio e privo di arroganza la vostra ignoranza non sarà blasfemia... spero un giorno verrete a pregare assieme a me! <Quando Nathan cercherà di tentare quel baciamano lei osserverà la sua mano d'invito, le ambre verranno appena celate dalle ciglia scure per quella frazione di secondo che intercorre nell'analisi di cosa lui voglia da lei, è un attimo lungo solo nella mente di quella creatura dalle fattezze umane e dalle movenze sepolcrogene, gli porge quella mano di donna e dal profumo di canfora e fiori, odora di chiesa e quella pelle è un tabernacolo freddo.> Oh... vi conoscete? <Domanda ai due, ha quel fare vagamente smemorato di chi non ha conosciuto che la luce della lanterna e delle candele e quello sguardo color del caramello sembra essere stato causato dalle troppe pergamene studiate>

23:58 Alatariel [Sala]: Non ancora. <replica a William e gli fa pure l'occhiolino, sfrontata. Non c'è la minima serietà nel dirlo; Nathan intanto dà sfoggio di tutto il suo savoir faire, ma lei se lo perde. Perché entra dopo William richiudendosi la porta alle spalle, proprio quando Speranza pronuncia il suo nome, quasi evocandola; non che lei se ne accorga: troppa confusione che ostacola, anziché aiutare, le sue capacità sensoriali fuori dai canoni umani. Quando l'uomo le chiede di offrirgli da bere lei sorride apertamente> ... disse quello che non è la mia bagascia. <ribadisce, a bassa voce, ma senza nasconderlo a William, anzi. Ci mette un po' a notare l'allegro trio al tavolo. Un saluto verso Nathan con un cenno del capo, ben più pratico dei suoi baciamano e quant'altro> Ragazzina. <il solito modo in cui chiama Speranza, con piglio amichevole e infine occhi azzurri che si focalizzano maggiormente su Daralis> ... ah, chi non muore si rivede, eh? <lei sta benissimo, in forze come sempre. Solleva la mano destra e indica il numero due verso qualunque dei gemelli ci sia dietro il bancone. Neanche dice cosa ordina, quasi fosse scontato. Procede verso il bancone, non sembra intenzionata a raggiungere la combriccola al momento>

00:07 Nathan: Lord Nathan Drake III, conte di Heartford milady, molto lieto < le risponde con fare ossequioso. Non fa caso all'odore di morte proveniente da Daralis, o se lo fa non lo dá a vedere. Ma rialzatosi la osserva. Un istante per squadrarla, nascondendo ogni cosa dietro un sorriso che ai più parrebbe sincero. Un sorriso che è invece sinceramente vero è quello che porge a Speranza, misto a sorpresa.> Per me? Vi ringrazio. Spero di essere capace di accompagnare la vostra splendida voce. < Poi l'entrata di Alatariel e di William ne catturano l'attenzione. Li segue con la coda dell'occhio, pur mantenendo lo sguardo sulle due dame davanti a lui.>

00:09 Speranza [Tavolo]: Finchè le nostre storie vivranno, potremo crederci immortali <commenta pensierosa la mezza, mentre la dama la invita nuovamente ad unirsi in un futuro alla preghiera> Daralis, Daralis Howe <si ripete il nome della donna per ricordarlo> ed io sono Speranza, signorina Howe, o Scricciolo se preferite...ognuno in famiglia ha il suo soprannome <ma nasconde il proprio cognome, con cura> Appartenete a qualche loa specifico? <domanda curiosa prima che giunga la domanda su Nathan, la mezzelfa lo guarda, sorride, arrossisce, abbassa gli occhi e poi torna a guardare l'austera donna> Siamo amici, compagni di ventura, almeno nell'ultima settimana...il fato ci ha condotti a collaborare, in un modo o nel altro <afferma con dolcezza, mentre alle parole del elfa saluta nuovamente chiamandola solo per nome ed un gesto del capo> Fiordaliso...<non aggiunge altro in merito, analizza con una breve occhiata l'uomo che l'accompagna, prima di ribattere al commento sul dono> Non sempre uso la voce, le melodie si possono costruire insieme, con due flauti...Conte <ammette perplessa dal nome intero del uomo>

00:09 William [Sala]: <procede verso il bancone senza salutare nessuno come al suo solito, ormai troppo impegnato nella conversazione, giusto un segno di saluto ai presenti ma senza aprire bocca, guarda Alatariel e sorride apertamente> Vacci piano con le parole...o diventerai tu la mia...<afferma, non è scherzoso nel modo di parlare ma sicuramente non è un tono di minaccia il suo, sta semplicemente al gioco dell'elfa> Tutta questa carne fresca? <poi guarda il baciamano di Nathan e ne fa una smorfia di disgusto senza però farsi vedere, non che gli e ne freghi qualcosa a quanto pare, ma è talmente riservato e antipatico che il ghiaccio stesso fa retrofront scappando a gambe elevate dinnanzi al suo carattere> Uhhh...un baciamano che dolce....<tono di presa ingiro, tono che solo Alatariel può sentire, giusto per farsi qualche risata> Non ci sono più gli Uomini di una volta...ehhh già...e nemmeno le donne a quanto pare...<poi la guarda> meno male che tu non sei una donna...<se la ghigna attendendo che uno dei garzoni porti da bere>

00:18 Daralis [Sala]: <Ascolta quella presentazione e risponde> Quale onore, io sono Daralis Howe, studiosa e tutrice. <Alla fine si accomoda e posa il libro sul tavolo> Le vostre parole sono di incoraggiamento, proprio per questo stavo ripensando a... <nota Alatariel e alzando le sopracciglia> Oh, madama, cercavo anche voi! Non è così, Lady Speranza? <fa verso la mezzelfa> Come stavo dicendo... Ripensavo agli eventi dell'ultima sera, quegli anelli sospetti venduti da quel... mercante sospetto, ho ascoltato delle pantere parlare di tracce di un "grosso serpente" partire dal bancone di quel mercante e terminare alla spiaggia, ricordo che parlava di un "tempio sommerso", di cosa avrà voluto parlare? <deglutisce guardando sia Speranza che Nathan e infine verso Alatariel> Milady, perché non ci raggiungete al tavolo? Avrei bisogno di parlarvi! La questione credo vi riguardi!<guarda verso l'elfa> Ci riguarda tutti...

00:23 Alatariel [Sala]: Neanche in un milione di anni. <assicura a William, ma non in modo feroce. Non sembra che la provocazione l'abbia urtata, probabilmente abituata anche a peggio negli ambienti che frequenta. Lascia Nathan, Speranza e Daralis alla loro conversazione e presentazione, per dedicarsi invece a ciò che il gemello di turno le mette davanti. Infila la mano nella camica e ne tira fuori una manciata di dobloni che lascia sul tavolo> C'è agitazione ultimamente. <risponde riguardo la carne fresca, in modo vago e disinteressato. Sente la presa in giro riguardo il baciamano> Mh? <lei non sembra essersene neanche accorta. Al sentire le ultime parole scrolla le spalle> Cambiate così in fretta... <risponde, con semplicità, afferrando il boccale. Rum, ovvio> Gli umani non sono mai uguali a se stess... <starebbe anche per continuare quando invece sente Daralis richiamarla. Si volta e la osserva> Milady...? <un sorrisetto divertito> Parli con quella sbagliata. Credo tu sia una delle poche che mi chiamerebbe così. <sembra valutare gli altri due al tavolo prima di muoversi> Dai, vieni. <invita William> O bevi e dormi. Fai come preferisci. <si avvicina, quindi, con espressione interessata>

00:30 William [Sala]: <vede le varie presentazioni, ma lui non si presenta affatto, anzi sembra addirittura annoiato da tutte queste presenze, fino a che non arriva all'orecchio la frase di Daralis, quindi guarda Alatariel> Tempio Sommerso? <la guarda di continuo fissandola> Mi sono perso qualcosa? <inarca tutte e due le sopracciglia dubbioso, per poi continuare il discorso bevendo qualche sorso e alzandosi> no, tranquilla...vado a riposare, sono stanco...domani, mi raccomando...<lei sa già a cosa si riferisce il Capitano> Signori, che la Luna sorvegli il vostro russare...<afferma salutando il gruppetto di persone presenti, butta un'occhiolino d'intesa ad Alatariel e ben presto sparisce nelle camere della bettola dove alloggia per questa notte>

00:31 Nathan: <non ode le parole di William, ma ne legge il volto e l'espressione. La mano destra copre la bocca del ragazzo, sotto la quale si cela un mezzo ghigno che poi fa sparire subito. Decide di proseguire con quella che in parte é la veritá e in parte commedia.> Mi va bene lo stesso, Lady Speranza. Poter suonare con voi è giá un grande privilegio. Anelli? Serpenti? Quante storie strane in questo posto. Siete una tutrice? Lo immaginavo. Dal vostro elegante portamento. Ricordate la mia, lady Wilhelmina Layfair, donna di sani e morali principi. < E guarda la mezza, fissa per un istante, quanto basta. Si accorge solo dopo di Alatariel che si muove con William a seguito, ma non dice nulla.>

00:34 Speranza [Tavolo]: <Va bene, la maschera a breve potrebbe crollare, ma il denominare il grosso serpente eccetera, anche Fiordaliso si avvicina curiosa, Speranza le lancia un' occhiata divertita accompagnata da un ghigno> Mettiamolo in chiaro il serpentone con tutta probabilità era un naga molto piccolo <e daje ancora con la sua teoria> Troppi elementi comuni alla creatura che ho già incontrato, salvo le dimensioni...i serpenti in genere non hanno le mani < volgendo le iridi nocciola al conte aggiunge> Ho scelto quello strumento anche per permettervi di avere un diversivo qual ora ne incontraste uno <spiega, sforzandosi di usare nuovamente il voi, per cortesia> Anche se c'è il rischio di ferire le orecchie di Fiordaliso, ma anche un suono dolcemente modulato da fastidio alle bisce con le braccia <afferma memore del suo primo incontro con uno di quelli e sorride placidamente suggerendo a Nathan sotto voce> fai spazio <e sotto banco gli tende la destra perchè si avvicini a lei con la sedia, lasciando spazio al elfa, e forse al suo compare>

00:41 Daralis [Sala]: <Aspetterà che tutti si siano avvicinati e commenta> Premetto che bisogna coinvolgere anche l'altra fanciulla presente quella sera e spiegherò il motivo <Si schiarisce la gola> Nella terra da cui provengo v'erano esecuzioni praticamente all'ordine del giorno, ovviamente si trattava sempre e solo di eretici che fino all'ultimo si rifiutavano di abiurare <porta le mani a poggiarsi sulle proprie gambe> Ricordo ieri che al mercato quell'essere travestito da mercante odorava di... morte, quello è un odore simile a quello prodotto da chi fa utilizzo di eresie, l'uso di stregoneria intacca la carne di chi la utilizza. <li guarda tutti> Non v'è un corpo specializzato a perseguitare gli eretici da queste parti che io sappia, eppure quel mercante sembra essersi voluto liberare di quei tre monili in possesso vostro milady Speranza <annuisce e guarda Alatariel> e vostro, non ricordo chi esattamente ha preso quegli anelli... ma mi stavo chiedendo se, in nome dell'ordine costituito qui all'Isola Calina, alla fedeltà per il nostro Governatore e in nome della protezione degli innocenti tutti... <Fa una pausa per lasciargli la giusta suspance> Organizzassimo una spedizione di avventurieri atta a rintracciare l'origine di questi monili e magari riuscire a trovare un modo per raggiungere quel tempio sommerso <fa spallucce> Una via che permetta a quelli come noi di raggiungere quel luogo! <alla fine li guarda tutti> Ho letto molte storie, vogliate perdonarmi se tra le mie parole vi sono pochi fondamenti ma... viviamo in questo mondo dove la magia e le creature straordinarie ci passano davanti, l'avventura mossa da un grande scopo è proprio davanti a noi! <alza i pugnetti emulando un'espressione eccitata> Non ho mai fatto parte di un'avventura al fine di portare la giustizia! <Sembra una bibliotecaria pronta ad addentrarsi nel covo dei mostri che ha sempre e solo letto nei libri> Cosa ne pensate? <domanda a tutti>

00:45 Alatariel [Sala]: Già. <risponde quando William ripete quelle parole, con un'alzata di spalle, come se nulla fosse. E alla domanda> Un po'. <evasiva, per gioco sembrerebbe. Annuisce quando sente che lui accenna ad accomiatarsi> A domani. <replica, cogliendo quel gesto d'intesa da parte sua. Annuisce appena, in segno di aver sentito. E con le orecchie che ha, sarebbe inusuale il contrario. Porta finalmente il boccale alle labbra, beve con moderazione, senza mai un gesto fuori posto o esagerato. Chi non ha un elegante portamento è lei, anche se di natura rimane aggraziato nonostante tutto e indipendentemente dal suo impegno in merito. Quando sente Speranza parlare di serpenti molto piccoli ridacchia tra sé> ... ne ho visti di serpenti piccoli che mi erano stati spacciati per enormi. <e non c'è dubbio che sia un doppio senso, prima che torni a bere. Si tocca l'orecchio quando l'altra lo nomina> Tiresias non la prenderebbe bene. <conferma. Quando la mezzosangue invita Nathan a fare spazio lei in realtà si è già seduta a bordo tavolo, grazie alle gambe lunghe che si ritrova. Ascolta tutto quello che dice Daralis con attenzione, per quanto debba contendersela con il boccale che ha in mano> Ahn. Due li ho comprati io, uno è "sparito". <lo dice con scetticismo, come se avesse qualche idea in merito. Ma la tace. E l'altra finisce e lei ride, all'improvviso> Sì, certo. Beh, con il giusto compenso si fa tutto, in realtà. Ma... e di questo mi dovrai perdonare, no, non lo faccio per l'ordine del bene costituito. Per questo ti consiglio di chiederlo a Cox e, santo sia il cielo, fa sì che io sia presente per vedere la sua faccia. <se la ride ancora, in modo contenuto ma quasi costante> Se vuoi che qualcuno vada in un luogo infestato da naga, creature marine e chissà che altro, trovando in modo di non annegare... beh, ti auguro di avere un bel po' d'oro di cui alleggerirti le tasche.

00:52 Nathan: Eretici? Non mi sembra. Di che tipo se mi è permesso chiedere signorina Howe? < e davanti a Alatariel continua la sua mezza commedia, muovendo elegantemente le lunghe dita affusolate. > Impiccagioni ogni giorno? Che cosa orribile. E di cosa si erano macchiati tali personaggi per esserne tacciati? <sotto il tavolo sfiora la gamba di Speranza con la mano sinistra, per poi poggiarsi col gomito destro al tavolo.>

00:58 Speranza [Tavolo]: <Va bene, l'ilarità della mezza è crescente quasi quanto quella dell'elfa pura, curiosa quasi di sapere quale terra Daralis provenga per non metterci mai, se castigavano gli eretici, figuriamoci coloro che come lei hanno il dono di interrogare il fato, ma sta zitta in ascolto> In verità più che di morte aveva odore di pesce marcio e i testi dicono che i naga si cibano solamente di pesce, non escludo che lo usano pure per altri usi come lucidare le proprie squame, oppure non s'era lavato bene i denti, quindi l'odore di morte non lo considererei così dominante in termine d'importanza <inspira a fondo prima di proseguire> In secondo luogo, dama Daralis, a meno che voi non abbiate una nave a disposizione, devo dedurre che tale luogo sommerso non sarà di certo presso la riva, altrimenti qualche nave in questi anni ci si sarebbe incagliata in qualche modo...in secondo luogo, non credo che l'ordine costituito, se parliamo di un tempio e in teoria di un luogo di culto o culturale interessi vivamente al governatore o alle pantere nere, quindi per questi propositi, per quanto io sia da poco in città, vi consiglierei d'interpellare il Circolo Scientifico e Geografico, piuttosto che rivolgervi a noi, anche se riconosco che uno degli anelli sia sparito ancor prima che il mercante fuggisse <risponde pacata, stringendo sotto banco le dita di Nathan ma senza nemmeno fuggire a quella presa, ma reclina il capo dolcemente in direzione dell'elfa> Vedrò d'educarlo al meglio con la musica, perchè non faccia errori finendo a lottare con il vostro amico, Fiordaliso <rassicura cordialmente>

01:11 Daralis [Sala]: Sparito? <Domanda verso Alatariel> La cosa non sembra turbarvi, come non sembra turbarvi essere in possesso probabilmente di un paio di artefatti maledetti... <fa spallucce> O forse benedetti, questo spiegherebbe il perché quel mercante se ne sia voluto liberare... perché venderli però...? <lo sguardo vaga> In ogni caso non potete considerarvi di rimanere nel "beneficio" di un dubbio, un naga viene in superficie e vende con insistenza dei monili, dopodiché fugge via, questa cosa è oltremodo sospetta. <Alle parole di Nathan risponde> Un eretico è un portatore di magia che non la studia seguendo una disciplina ma facilitando il processo utilizzando vite umane come moneta di scambio, negromanti, questo era il nome che gli si dava. <Osserva Speranza e Alatariel> Siete coinvolte e bisogna trovare il terzo anello, perché non andiamo tutte assieme a consultare le pantere o il circolo? <guarda Alatariel> Credo che la fama scaturita dall'aver fatto luce ad un possibile incantatore malevolo possa avere più introiti di quanti ne possiate ottenere con lavoretti di poco conto... <sospira> Il tempio sommerso è nelle carte geografiche di questo arcipelago, questo significa che qualcuno è riuscito a localizzarlo, un esploratore probabilmente e dubito che possegga l'onniscenza, sono convinta che esista un modo per raggiungere questo tempio senza doversela fare a nuoto! <alcune volte esprime concetti logici, altre volte permei di fantasia, come se volesse ardentemente andare all'avventura> Non ho mai detto impiccagioni messer Nathan, il fuoco è la risposta all'eresia e in quanto ai crimini... li ho già detti. <conclude con cortesia> Quindi... siete interessate a testimoniare l'accaduto e in caso prendere parte ad una possibile e futura collaborazione?

01:17 Nathan: Spero non parliate di me signore. Io sono un bravo ragazzo ma quell'ammasso di metallo prende troppo sul serio la sua missione. E no non si fa così, spiacente no no no <canzonatorio, ironico, commediante.> Non sono convinto delle sue azioni< dice ad Ala, con aria fintamente contrita.>

01:21 Alatariel [Sala]: <ascolta le domande di Nathan, ma lei ha terminato il rum e quindi batte per un attimo il boccale contro la superficie del tavolo, con insoddisfazione. Conferma annuendo quando Speranza appunta che l'odore era simile a pesce marcio, concorde> Sventurata la nave che vada cercando abissi. E comunque sì: la nave langue, qui, per tutti quanti. <un cenno d'assenso quando Speranza la informa che educherà Nathan> Bene. <prende atto, sollevando la mano per soffocarci uno sbadiglio. Non ha le buone maniere di Nathan, ma istintivamente certi gesti sembra averli mutuati, forse nella sua lunga vita. Ai primi commenti di Daralis> In effetti, c'è ben poco che mi turbi a questo mondo. <conferma> Molto sospetta. E per quanto mi riguarda, maledizioni o benedizioni, li tengo vicino al cuore, ma distante dalla mente. <tocca all'altezza dello sterno, senza spiegare che cosa intende> Le Pantere non mi amano particolarmente, il Rettore ha visto gli anelli oggi e non ha avuto niente da dirmi in merito. Tuttavia... se proprio ci tenete, posso anche "testimoniare l'accaduto" sì, basta che non mi porti via più di mezza giornata. <si alza, di nuovo nei suoi due metri sfiorati> Ma ora signore e signori, con tutto il rispetto, credo proprio che raggiungerò il mio letto. Se trovate una nave, l'aiuto del Circolo o delle Pantere e tutto quanto... non ho problemi ad accompagnarvi. O rivendervi gli anelli. <prospetta, con un sorriso sempre tenue e mai esagerato> Passate una buona notte e non sognatevi troppo di eretici e roghi purificatori <sembra aver capito di cosa parli Daralis, cosa che non pare sconvolgerla più di tanto> se mi cercherete, mi troverete qui. <e detto questo muove un cenno verso tutti e verso nessuno, prima di far saltellare il boccale sulla mano. Lo lancia poi in direzione del bancone, lasciando che il gemello possa afferrarlo senza problemi grazie alla sua precisione. Solo un'ultima occhiata a Nathan> Tranquillo, non vi farà del male. Lui protegge la vita... <in merito a Tiresias. Ultime parole che pronuncia prima di raggiungere le scale>

01:22Alatariel sfrutta Lancio perfetto: L'Elfo del Mare, può effettuare un lancio manuale pressoché perfetto. Centrando, il bersaglio prefissato. Per concentrarsi solo sulla mira deve rinunciare alla forza, rendendolo così incapace di utilizzare per questa abilità armi di ferro e/o pesanti. [ Durata 1 turno ]

01:27 Speranza [Tavolo]: <E daje...Speranza abbandona la mano di Nathan, per portarsi la mano alla fronte, massaggiandosi con pollice ed indice le sopracciglia pensierosa> Dama Howe, posso forse intuire il vostro entusiasmo, ma siamo tre persone che credono di aver visto qualcosa, mentre l'intero mercato non pare avervi dato peso quando vi siete messa a strepitare per il dolore. Su quali prove vi volete appellare per dimostrare che avete ragione? Tre anelli di cui uno mancante, e la fugace apparizione di un grosso serpente che fugge verso il mare? Da quel che ho appreso sin ora, i naga vivono sia sopra che sotto la superficie marina, quindi non credo sia così insolita la presenza di uno di loro nelle vie cittadine, esistono chiari trattati di collaborazione e pace con il governatore, perchè non dovrebbero superare le mura delle città salvo l'intensa eufonia del parlare delle genti e del loro fare, che sicuramente ne lede le orecchie. Quindi perdonate la mia naturale diffidenza a ricevere risate in faccia dal ordine costituito in merito a questa faccenda <commenta sincera, oltre al leggero timore di essere schedata in qualche modo per i propri natali, o meglio genitori che non vestono entrambi ruoli propriamente legali, ma poi scoppia a ridacchiare al commento sul costrutto> Davvero Daralis, se Fiordaliso ha già interrogato il Rettore in merito agli anelli, anche se la cosa suona sospetta, possiamo fare ben poco <conclude tornando seria>

01:37 Nathan: Ma io infatti lady Fiordaliso non ho paura che mi faccia male. Ma piuttosto <e il tono cambia per un'istante, divenendo ghiaccio> che si faccia male. < Ma poi torna a mostrare la maschera del commediante quando estasiato vede il bicchiere saltare sul tavolo. Si alza, e poi fa un cenno a Speranza.>milady, permettete vi accompagni ai vostri <ed enfatizza quella parola> alloggi? Madamigella Howe è stato un piacere avervi conosciuto.<E si alza la branda, e chiude la camicia con un gesto elegante.>

01:40 Daralis [Sala]: <Ascolta un po' tutti osservandoli> E' vero che non vi sono testimoni e che solo noi non risulteremmo sufficentemente persuasivi però... <guarda verso Alatariel> Madama, se per rettore intendete quello del circolo scientifico e geografico, spero abbia la capacità di riconoscere un oggetto magico da uno comune... <fa un lungo sospiro> Comprendo comunque che i miei interessi non sono i vostri, siete donne di mondo e io solo una studiosa che vuole imbarcarsi in qualche avventura <Fa un'espressione rammaricata abbassando lo sguardo sul tavolo> Lieta notte dama Fiordaliso, perdonatemi se ho cercato di fare ciò che ritenevo giusto... ho solo temuto che al posto mio a prendersi quella folgorazione ci potesse essere un bambino o una bambina troppo curiosa... <manda uno sguardo a Speranza> Credo... credo che rientrerò anche io, tornerò ai miei libri... in fin dei conti sono solo un topo di biblioteca ed è meglio che non mi faccia illusioni di alcun tipo <si alza in piedi riprendendo il proprio libro e infine fa un piccolo inchino> lieta notte a voi... <Ha un'espressione triste mentre si volta e si allontana con il capo leggermente basso, camminata repressa, mentre darà le spalle agli astanti lo sguardo e l'espressione muterà come al solito assumendo quel taglio velenoso e serpentesco, aprirà la porta e si avvierà all'esterno>

01:41 Alatariel [Scale] quando sente le parole di Nathan per un attimo si ferma per un attimo ma poi gli rivolge un sorriso ambiguo, che non chiarisce, limitandosi a fare spallucce come fa sempre. Smuove una mano verso Daralis alle sue scuse e non sembra ascoltare neanche tutto il resto del discorso. Nessun ulteriore indugio mentre risale le scale che conducono agli "alloggi", come li ha chiamati Drake, lasciando del tutto sala e i pochi ancora rimasti in piedi. L'ultimo suono a seguirla è quello delle armi che battono contro la parete, dato che i suoi passi, invece, sono piuttosto silenziosi. Ben presto più nulla.

01:48 Speranza [Tavolo]: Invero, sono una via di mezzo tra voi e dama Fiordaliso, accedere alle migliori corti del Regno di Creatario mi ha certamente indotto agli studi, ma davvero, non conosco ancora così bene questa terra per imbarcarmi in avventure più lunghe del mio stesso passo, spero possiate intendere, signorina Howe <dice la mezza levandosi in piedi annuendo al dire di Nathan> Sarebbe un onore per me, conte <afferma la cantastorie, facendo poi verso in direzione di Alatariel che li precede ai piani superiori> Buona notte <senza nomi, quasi lo augurasse a chiunque, e dopo che la donna se n'è andata schiocca la lingua contro il palato e si spinge in punta di piedi a sussurrare qualcosa a Nathan.>...<Prima di farsi accompagnare ai suoi "alloggi">

Sussurri a Nathan: Il vostro coraggio con il costrutto, conte...[sguardo malizioso verso il cavallo del uomo] va premiato

01:54 Nathan: <Aspetta che Howe sia andata e che gli avventori siano diminuite, facce sconosciute. Un cenno ai gemelli , e appena non visto cercherá di prendere Speranza per i fianchi e portarla a sè. Il naso a poggiarsi sul collo di lei. E poi un sussurro prima di sparire alla vista dei presenti.>

Nathan  ti sussurra: Devo parlarti. Ma lo faró con calma. Si mi merito un premio. E tu una ricompensa per aver cantato divinamente. Il tuo primo flauto ti aspetta.[Scherza l'uomo, pronto.a soddisfare la ragazza.]

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