Ma fino al n°7 c'è un testo base per tutti, al momento.
MIAB 3
Ciao creatura,
come stai?
Io, finchè c'è il sole, bene... siamo già al terzo miab e sono positiva, per questo progetto.
Settimana scorsa avrei potuto parlare delle donne, visto che era stata la festa delle donne qualche giorno prima, ma come già detto nel numero 2, non voglio cadere nel banale, e soprattutto voglio seguire il filone dei miei pensieri.
E i gabbiani, venivano prima...della festa, anzi, dell'anniversario che dovrebbe essere momento di ricordo non di semplice festeggiamento, delle donne che hanno combattuto e perso la vita, speso la propria vita per combattore a favore dei propri diritti.
E questo, mi ricongiunge ad una commedia che io amo molto, probabilmente la mia preferita, nel panorama italiano.
Nella mia famiglia, ho mia madre, che da ragazza frequentava il teatro, non semplicemente nel andare a teatro a vedere drammi o commedie, ma proprio preparare le scenografie, indossare maschere...Anche se... ogni volta che cerco di parlarne lei evita il discorso, si sminuisce...ma ho ben ricordo di quando ero bambina e mi interpretava i personaggi, mentre mi leggeva i libri di fiabe.
Io ammetto di avere una memoria di cacca, per vari motivi, non potrei essere attrice sul palco, perchè avrei difficoltà ad interpretare le battute senza leggerle.
Una commedia con una protagonista estremamente moderna, per essere stata scritta, da un uomo, a metà del 1700... La Locandiera di Carlo Goldoni.
Ma... c'è qualcosa che mi piace immensamente, in quella commedia, mi fa sentire orgogliosa, in qualche maniera d'essere come Mirandolina, per cui... il suo monologo.
Atto Primo – Scena Nona.
Uh, che mai ha detto! L'eccellentissimo signor Marchese Arsura mi
sposerebbe?
Eppure, se mi volesse sposare, vi sarebbe una piccola difficoltà.
Io non lo vorrei.
Mi piace l'arrosto, e del fumo non so che farne.
Se avessi sposati tutti quelli che hanno detto volermi, oh, avrei pure tanti mariti!
Quanti arrivano a questa locanda, tutti di me s'innamorano, tutti mi fanno i cascamorti; e tanti e tanti mi esibiscono di sposarmi a dirittura.
E questo signor Cavaliere, rustico come un orso, mi tratta sì bruscamente?
Questi è il primo forestiere capitato alla mia locanda, il quale non abbia avuto piacere di trattare con me.
Non dico che tutti in un salto s'abbiano a innamorare: ma disprezzarmi così?
è una cosa che mi muove la bile terribilmente.
É nemico delle donne?
Non le può vedere?
Povero pazzo!
Non avrà ancora trovato quella che sappia fare.
Ma la troverà. La troverà.
E chi sa che non l'abbia trovata?
Con questi per l'appunto mi ci metto di picca.
Quei che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano.
La nobiltà non fa per me.
La ricchezza la stimo e non la stimo.
Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata.
Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne.
A maritarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e godo la mia libertà.
Tratto con tutti, ma non m'innamoro mai di nessuno.
Voglio burlarmi di tante caricature di amanti spasimati; e voglio usar tutta l'arte per vincere, abbattere e conquassare quei cuori barbari e duri che son nemici di noi, che siamo la miglior cosa che abbia prodotto al mondo la bella madre natura.
Che dire... dice tutto è un inno alle donne, pregi e difetti, scritta si da un uomo, ma abbastanza energica da esserci degna.
Pareri sulle richieste.
MIAB 4
Ciao creatura,
come va?
Inizi pure tu a sentire la
primavera? Il sole tiepido, la brezza gentile, i lampi di colore dei
nuovi fiori nel verde dei prati ...e l'aria piena di....polline...
somma gioia...per chi ne è allergico (risata)
Mi spiace ragazzi... c'est
la vie....calcolate che io sono allergica allo smog e ne ho per tutto
l'anno (ironia)
Duuunque
Come già detto in
precedenza, per dare forma a questi messaggi seguo il filone dei miei
pensieri nel caos disordinato della mia mente...quindi dall'aria di
primavera...io balzo puntalmente al amore, ma non al
amore...decantato in troppi romanzi, diciamo... a qualcosa di più
umano.
Mai perfetto, ma non per
questo, non è speciale ai nostri occhi
In questi giorni ho scritto
ad un amico... a Freccia...ed alla fine di un messaggio ho concluso
con un Ti voglio bene.
Ti voglio bene, prima ci
riflettevo.. che in queste ultimi anni, le parole del amore, o
affetto se preferite, hanno perso il loro peso.
Il loro impeto, l'emozione
che danno sotto la pelle.
Quando ero alle medie spesso
lo scrivevamo negli sms tvb... ti voglio bene, tv1mdb, ti voglio un
mondo di bene o tat, ti amo tanto o per noi bresciani tatfx, ti amo
tanto fes (risata)
Ma troppo spesso
sottovalutiamo quel semplice ti voglio bene, eppure, è qualcosa di
molto più intimo, del classico, tu mi piaci.
Mi piace, un colore, quel
atteggiamento di una persona, ma...
Ti voglio bene, è molto
meno superficiale come concetto, tu sei nel mio cuore, ti sei scavato
un angolino nel mio cuore e sempre ci resterai, qualsiasi cosa
accada, pregi e difetti ci resterai.
Sei nei miei pensieri, sei
importante per me, per questo ti voglio bene...
Ti voglio bene... perchè
non sono ancora in grado di dirti ti amo.
Per dirti ti amo ho bisogno
della sicurezza che quelle due parole dette guardandoti negli occhi,
non si perdano, perchè quello che ti sto dicendo...è importante per
me, quanto il primo bacio...
Un ti amo non si dice
realmente a cuor leggero, senza darvi alcun peso emotivo, ti posso
dire, ti adoro, si, quello come il mi piaci, ha un significato
superficiale, ma il ti amo... il ti amo non lo posso e non lo voglio
dire a chiunque... è qualcosa che va costruito pezzo per pezzo, non
solo con le carezze ed i baci, o con il sesso, ma è fiducia,
comprensione, uno scambio equo, per questo se mi piaci, se ti sei
preso un angolino del mio cuore, ti scrivo solo... ti voglio bene.
Fermo restando, creatura che
questo discorso che è un sottointeso quanto metto quel dannato ti
voglio bene in riferimento al...ragazzo che mi distrae anche dai miei
pensieri e situazioni...
Ma calcola pure che sono
single da 2 anni e non credo che la cosa cambierà prestissimo,
quindi è tutto un discorso ipotetico.
Però mi accorgo nel
riflettere su quel significato del mio ti voglio bene detto a chi ha
un valore emotivo pari ad un potenziale partner, che...malgrado le
esperienze personali, amorose, anche se relativamente poche, che ho
avuto, mi accorgo che ho detto assai poche volte ti amo.
Quando arrivo a dirtelo,
guardandoti negli occhi, mi cedo a te, completamente, in te ripongo
la mia assoluta fiducia e cerco in te, la sicurezza di un sentimento
fragile ed immensamente forte.
Per questo non riesco a
dirlo a chiunque.
Magari dico a quella persona
che mi piace tanto, lo chiamo amore, tesoro, gioia mia, o più
personalmente micio, ma chiamarlo amore e dire ti amo sono....due
cose nettamente distinte.
Nel primo c'è affetto, il
ti voglio bene.
Nel secondo un affetto, ma
soprattutto una fiducia assurda e profonda, che spero tanto che ormai
non venga ferita.
Il passato, le esperienze,
le ferite, ci rendono più forti, ma anche più sospettosi, e
diffidenti.
Abbiamo paura ad
innamorarci, per me perdere completamente la testa è difficile,
quasi improbabile. Perchè ho una tremenda paura di essere ferita di
nuovo.
Andrea Baglio circa un
annetto fa, ha fatto un video domandando se si può amare ancora.
Si, si può, ma ci vuole
tanto... troppo coraggio.
E...bisogna trovare qualcuno
che davvero è in grado di farti sentire al sicuro.
E non è semplice, non è
facile.
Le ferite chi hanno resi più
forti, ma anche troppo diffidenti del genere umano.
E' per questo che un ti
voglio bene... è estremamente importante perchè ti sto dicendo che
io mi sto iniziando a fidare di te.
In questi giorni ho comprato
l'album Anime di Carta di Michele Bravi, ed ascoltandolo...mi è
venuto naturale riflettere che ormai, nelle nostre generazioni, è
anche diventato difficile scrivere d'amore. Credo che la mia
preferita al momento sia Pausa, perchè il testo dice "non è
vero che siamo invicibili, anche senza ferite visibili"....quanto...
è vero.
Le ferite apparentemente ci
hanno reso forti, ma non invincibili, possiamo essere feriti, ancora
ed ancora cadere nel baratro, e sentirsi cantare che "tu sei la
maschera e l'ossigeno, io respiro solo te" è qualcosa da
brivido, dedicato, intimo, sensuale... intenso
Io ho scritto tanto del
amore in poesia, però mi accorgo, che manca qualcosa, qualcosa che
il mio subconscio non ne vuole parlare... la cacciatrice d'amore è
ferita ma non si arrende e riprende la caccia a sedici anni.
La cacciatrice parla al suo
tenero, ferito e straziato cuore di un segreto, ma non lo dice mai
veramente quale esso sia, a ventidue anni.
C'è una ferita, che forse
nessuno mai riuscirà a sanare, ma guardi avanti sperando che
qualcuno sia in grado di farlo, anche se forse, chi può farlo, sei
solo tu.
Un vuoto, un assenza che
resta lì, latente.
E mi fa un enorme grande
paura. Avrò davvero la forza di riprendere ad amare con tutta me
stessa, fidandomi di chi amo? Sinceramente non lo so, e forse è
questo che più di tutto mi fa paura, la paura di non esserne in
grado
Ma non voglio perdere la
speranza, nella forza del amore.
Buona notte anima cara.
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